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L'evasione non cercatela solo al Sud...

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

L'evasione non cercatela solo al Sud...

Messaggioda ranvit il 27/05/2012, 8:16

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... d=AaNRiPmD


L'evasione non cercatela solo al Sud

di Paolo BriccoCronologia articolo9 luglio 2011

Prendi il reddito dichiarato al Fisco ai fini dell'Irpef. Pesalo sul Pil generato dalle singole regioni. E non troverai grandi differenze fra Nord e Sud. Anzi. La percentuale che ricavi è compresa fra il 48 e il 52 per cento.

Questo indicatore viene calcolato in un paper della Svimez dal provocatorio titolo 'L'Italia unita nell'evasione fiscale'. Un breve saggio scientifico, scritto da Franca Moro e da Federico Pica, anche in risposta alla rappresentazione che l'Agenzia delle Entrate ha dato negli ultimi giorni delle differenze fra il Nord e il Sud. «E ci credo che l'Irpef è di 2.929 euro a testa in Liguria e di 1.249 euro a testa in Calabria. Ha un valore reale più alto dove c'è più ricchezza. Non ha senso fare passare il messaggio che, se in una regione l'Irpef procapite è più bassa, è perché lì alligna l'evasione», dice con energia al Sole 24 Ore Pica, docente di Economia pubblica all'università Federico II di Napoli, che in fatto di fisco e di squilibri fra Settentrione e Mezzogiorno è una figura intellettuale contrapponibile a quella di Luca Ricolfi, autore del volume 'Il sacco del Nord. Saggio sulla giustizia territoriale'.
grafici

La mappa dell'evasione

L'indicatore formato dal reddito dichiarato sul Pil, per quanto non consideri i diversi pesi assunti nelle specifiche realtà da stipendi privati e pubblici, ha un merito: cancella qualunque ipotesi antropologica che il meridionale evada più del settentrionale. La Sicilia è al 51 per cento. La Lombardia è al 49,3 per cento. «Se i lombardi fossero per natura più virtuosi - spiega Pica - sarebbero al 60%, se i siciliani fossero per natura più disonesti sarebbero al 40 per cento. Ma non è così». Allo stesso modo, in Trentino Alto Adige il reddito dichiarato vale il 47,8% del Pil, in Puglia il 53,2 per cento. Usando l'indice più sintetico, quello relativo alle aree del Paese, si scopre che il Mezzogiorno è al 51,2%, mentre il Centro-Nord è al 49,5 per cento. In generale, in tutto il paese il rapporto fra reddito dichiarato e Pil è pari al 49,9 per cento.

L'omogeneità dei comportamenti degli italiani viene confermata da un altro indicatore: il confronto fra il reddito dichiarato ai fini dell'Irpef e il reddito disponibile delle famiglie (depurato dalle prestazioni sociali, maggiori al Sud) è pari all'81% in tutto il paese, all'82% al Sud e all'80,7% nel Centro-Nord: secondo questi conteggi effettuati dalla Svimez su dati dell'Istat e dell'Agenzia delle Entrate, la quota di reddito evasa sarebbe di un punto superiore al Centro-Nord (19%) rispetto al Sud (18%).

«A livello regionale - scrivono Pica e Moro nel loro paper - il livello più elevato di evasione si registrerebbe nel Veneto (22,4%)». Pica non ha voglia di scadere nella polemica politica: «Il Nord-Est granaio elettorale della Lega? Non lo so. Le cronache raccontano di un fisco molto duro con i piccoli imprenditori di quell'area. Certo, però, osservando le statistiche, mi chiedo quanto siano bravi i commercialisti veneti...».

C'è, poi, un altro elemento che viene sottolineato dagli economisti radunati nel cenacolo che fu di Pasquale Saraceno e di Donato Menichella. Il tradimento strutturale dell'articolo 53 della Costituzione, che fissa la progressività del sistema tributario italiano: la percentuale di ricchezza sottratta ai contribuenti deve crescere al crescere del reddito, un principio ripreso dalla legge delega 42/2009 sul federalismo fiscale. Dunque, qualcosa che avrebbe dovuto caratterizzare la Prima e la Seconda Repubblica e che dovrebbe connotare anche la Terza.

La Svimez calcola che la pressione fiscale prodotta dall'Irpef, che è progressiva, è del 9,6% al Sud, mentre al Centro-Nord è del 12,1 per cento. Due punti e mezzo di differenza, in regioni molto diverse. Poca roba. C'è poi l'effetto compensativo dell'Ires (imposta proporzionale, l'aliquota è costante) e dell'Iva (nella sostanza regressiva). Alla fine, con tanti saluti alla progressività fissata per Costituzione, le imposte sul Pil sono pari al 21,4% al Sud e al 22,9% al Centro-Nord. «Con uno scarto così minimo - constata Pica - la progressività resta una pura enunciazione teorica».

Gli economisti della Svimez ricordano come l'evasione sia un fenomeno complesso, con tratti quasi incomparabili da regione a regione: «Al Sud ci sono tanti evasori per piccoli importi. Al Nord c'è una evasione più organizzata e per somme gigantesche. Nel Mezzogiorno l'evasione riguarda attività marginali artigianali e di servizio, visibili e diffuse sul territorio, che non pagando i tributi dovuti riescono a rimanere sul mercato. Al Nord a evadere sono contribuenti e imprese con elevati livelli di reddito che consumano la loro evasione non alla luce del sole, ma nei loro uffici e in quelli dei loro commercialisti. Si possono figurare una evasione per sopravvivenza al Sud e una evasione per accumulazione di ricchezza al Nord».

Sullo sfondo dello scenario delineato dalla Svimez, compare il problema della strategia attuata dall'Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza. Studi di settore, controlli, ispezioni, verifiche. Spese da contenere, perché l'intera macchina fiscale deve rispondere a criteri di risparmio e di economicità. Budget da raggiungere. «Si combatte l'evasione - osserva a questo proposito Pica - in maniera uguale, a mio avviso, in tutto il territorio nazionale. L'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza dovrebbero avere strategie differenti. Non succede. E questo è un problema. Dato che l'evasione al Sud è una cosa. Al Nord è tutta un'altra cosa».
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L'evasione non cercatela solo al Sud...

Messaggioda ranvit il 27/05/2012, 8:29

http://www.fiscooggi.it/files/u27/rasse ... 011_04.pdf (Articolo completo di tabelle)


Ma al Nord evasione fiscale record in Veneto sparisce il 22,4% del reddito
LoSvimez: "Al Sud disonesti per sopravvivenza "

ROMA — Un Paese unito nel nome dell'evasione fiscale: nascondere una parte o la totalità del reddito agli o echi del -
lo Stato è un'attività diffusa su tutto il territorio italiano. Ma glievasorinonsonotuttiuguali: c'è chi si accontenta di truffare
il fisco solo in parte, e chi mette via ogni remora pur di accumulare entrate senza versare le tasse. Al Nord come al
Sud, anzi al Nord un po' di più. Contrariamente a quanto si pensa per via della maggiore diffusione dell'economia
sommersa, il picco dell'evasione si raggiunge nel Settentrione. La regione che sottrae più ricchezza ai fini dell'Irpef è
ilVeneto, che nasconde inmedia il 22,4 per cento dei suoi redditi, la più virtuosa è la Sardegna dove l'evasione si contiene
al 13,7%. Fra i due estremi, c'è il ritratto di un Paese che si attrezza in mille modi per ingannare il fisco quando il
contribuente non versala ritenuta alla fonte: dalle prestazioni professionali in nero agli scontrini mai emessi.
A differenziare il fenomeno in base al territorio ci ha pensato lo Svimez, l'associazione per lo sviluppo dell'industria
nel Mezzogiorno, in uno studio che calcola le percentuali del reddito dichiarato rispetto a quello disponibile nel 2008
(al netto delle prestazioni sociali e delle quote esenti, più diffuse al Sud).
Il Paese in complesso ne esce male anche se, contrariamente ai luoghi comuni, la quota direddito nascosto è più
alta al Centro-Nord, conil 19,3 per cento, che al Sud (il 18). Al Veneto, nellaclassificadeimeno virtuosi, seguono le Marche
(22 per cento di ricchezza evasa). Ma a parte un intermezzo fra il terzo e quarto posto — Basilicata (21%) e Calabria
(20,6 per cento, pari merito con l'Emilia Romagna) — è l'Italia del Centro Nord a dominare la parte alta della graduatoria.
Lombardia e Sicilia, regioni con notevoli differenze nel livello di vita, evadono quote simili (17,6 per cento la
prima, 17,2 la seconda). Quanto a virtuosismo, alza la media settentrionale solo la Liguria (14,7 per cento di reddito evaso).
L'andamento non cambia di molto se si considerano le percentuali di reddito dichiarato rispetto al Pil: il Mezzogiorno
dichiara il 51,2 per cento rispetto al 49,5 del Centro- VENETO È la regione con la quota di reddito evasa più alta d'Italia
MARCHE Al secondo posto tra le regioni "disoneste" le Marche
Nord. E non sembra che nel breve periodo le posizioni possano invertirsi visto che — secondo una indagine di Contribuenti,
it — nei primi mesi del 2010 l'evasione era data in aumento soprattutto in Lombardia e in Veneto.
Svimez: «Non cadiamo nella tentazione di etichettare il Centro Nord come terra di evasori fiscali - silegge nello studio -. Ma questi dati mostrano comunque che non si può attribuire questa stessa etichetta al Mezzogiorno: la realtà è che l'Italia non ha raggiunto l'unità economica, ma è unificata dall'evasione».
Secondo i ricercatori dell'associazione una precisazione però va fatta: «Le informazioni della Guardia di Finanza
- che non riguardano tutti i contribuenti, ma solo quelli
sottoposti a controllo fiscale - indicano che nel Mezzogiorno ci sono più evasori che nascondono importi modesti».
Al Centro Nord si verifica il caso opposto: «Al limitato numero di evasori corrisponde una massa imponibile non dichiarata
rilevante». In sostanza, conclude lo studio Svimez «si può figurare un'evasione per sopravvivenza al Sud ed una
evasione per accumulazione di ricchezza al Nord».
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Re: L'evasione non cercatela solo al Sud...

Messaggioda ranvit il 27/05/2012, 8:30

http://economia.leonardo.it/evasione-fi ... -italiano/


Evasione: ecco perché non si evade di più al Sud
11 lug, 11 di Redazione1

L’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, lo Svimez, ha realizzato uno studio interessante sull’evasione fiscale dimostrando che non è vero che gli evasori fiscali sono più numerosi al Sud.

Il primo dato che emerge dal Rapporto Svimez, sintetizzato da tutti i quotidiani economici nazionali, è che l’evasione fiscale è un fenomeno generalizzato su tutto il territorio nazionale.

La percentuale di evasori, infatti non è così diversa tra nord e sud.

A titolo esemplificativo: in Lombardia gli evasori dichiarano al fisco somme pari al 49,3 per cento del Pil Regionale. La percentuale aumenta in Sicilia, ma di poco, fermandosi al 51%.

Franca Moro e Federico Pica spiegano che molto spesso si confonde la quota Irpef procapite con l’evasione fiscale. O meglio: in una regione dove l’Irpef è più bassa, si pensa che l’evasione sia a livelli più alti.

Se invece si inizia a confrontare il reddito dichiarato con il Pil regionale, ci si accorge che l’evasione è un fenomeno generalizzato.

Così si producono gli eventi che abbiamo appena descritto per la Lombardia e la Sicilia. Mediamente, il rapporto tra reddito Irpef e reddito Regionale, in tutto lo Stivale, si attesta sul 49,9%.

Un controllo più importate, spiegano gli economisti, dovrebbe essere fatto sulle spese sostenute dalle famiglie e quindi sul reddito disponibile.

Quest’ultimo in tutt’Italia è mediamente dell’81%: l’82 per cento al Sud e l’80,7% nel Centro-Nord.
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Re: L'evasione non cercatela solo al Sud...

Messaggioda pianogrande il 27/05/2012, 9:18

La definizione delle varie zone d'Italia con il termine di più o meno virtuose viene ancora usata e serve solo a discorsi campanilistici se non razzisti.
Le tasse le paga chi è controllato.
Chi non è controllato non le paga.
Io sono virtuosissimo perché ho la tratenuta alla fonte.
Se potessi (se non fossi controllato) evaderei anche io. Punto e a capo.
La mappa, quindi, indica il rapporto tra controllati e non controllati e non tra virtuosi e non virtuosi.
Non ci prendiamo in giro.
Quello che ci dobbiamo chiedere è, semmai, perché certe categorie non sono controllate.
Allora vengono fuori discorsi completamente diversi dalle differenze antropologiche.
Vengono fuori i parametri della caccia al consenso che viene fatta a favore di alcuni ed a discapito di altri.
Dalle quote latte a romaladrona all'unto del signore che giustifica, solo per citare gli aspetti più evidenti e più recenti.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: L'evasione non cercatela solo al Sud...

Messaggioda Iafran il 27/05/2012, 10:10

pianogrande ha scritto:La definizione delle varie zone d'Italia con il termine di più o meno virtuose viene ancora usata e serve solo a discorsi campanilistici se non razzisti.

Un altro termine che sta facendo epoca insieme all'aggettivo "virtuose" (associato alle zone e alle popolazioni) è "eccellenza" (associato anche alle infrastrutture ed ai servizi) per dare meriti, ma anche attribuire demeriti, creare discriminazioni (da una parte) e sensi di colpa (dall'altra), giustificare condanne, esigere delle pene (tributi ad hoc, o ... le gabbie salariali) dimenticando che il costo della vita nel Sud è inferiore perché ci si adatta a fare di necessità virtù (dieta mediterranea, meno proteine) ... per le forzate minori entrate familiari.

Questi calcoli favoriscono anche l'individuazione di quelli che trasferiscono illegalmente capitali all'estero: non saranno 1.000 persone con 1.000 euro a testa a valicare con 1.000 valigette i confini svizzeri (per giunta a 1.000 km di distanza o più) ne basta uno solo con 1.000.000 euro (1.000x1.000, a pochi km dal confine) per provocare lo stesso effetto (ammanco di liquidi) nell'economia nazionale.

Dovremmo solo cambiare "la politica nazionale" ... di non guardare più ai deboli, come "classe" da sfruttare.
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Re: L'evasione non cercatela solo al Sud...

Messaggioda gabriele il 27/05/2012, 11:20

Certamente Ranvit, ma ci sono molti modi di "derubare" lo Stato, non dando i soldi e prendendoseli:

Immagine

http://www.intrage.it/attualita/2011/10 ... 8089.shtml


A questo proposito si fa sempre più pressante l'introduzione del reddito minimo e la ridiscussione/revisione generale delle varie sovvenzioni che lo Stato elargisce nelle varie forme alla popolazione.
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Re: L'evasione non cercatela solo al Sud...

Messaggioda ranvit il 27/05/2012, 11:45

Certamente Gabriele......ma si parlava di evasione...

Vorrei pero' chiarire subito una cosa: sono sempre stato ferocemente critico verso i miei conterranei. La cialtroneria ed il plebeismo piagnone sono una terribile eredità del passato di queste popolazioni che ancora affliggono in larga parte le genti del Sud. La cosa gravissima è che tali caratteristiche si riscontrano a tutti i livelli della scala sociale. Cosa che tra i politici arrivano alla quasi totalità! Una vergogna ed uno schifo! Anche se va detto che la cosa è fortemente caldeggiata e promozionata dalle classi dirigenti politiche di tutti i Partiti....se si volesse si potrebbe in brevissimo tempo fare piazza pulita...
Ma non è etichettando le genti del Sud con disprezzo e campagne mediatiche (anche ad opera di persone colte e di sinistra) che si aiuta la parte di popolazione del Sud onesta e corretta a migliorare la situazione.

Personalmente sono convinto che un vero federalismo, dopo una prima fase, ci renderebbe molto migliori...non siamo etnicamente corrotti, anzi!
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Re: L'evasione non cercatela solo al Sud...

Messaggioda franz il 27/05/2012, 19:01

ranvit ha scritto:http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-07-08/levasione-cercatela-solo-213113.shtml?uuid=AaNRiPmD


L'evasione non cercatela solo al Sud

di Paolo BriccoCronologia articolo9 luglio 2011

Prendi il reddito dichiarato al Fisco ai fini dell'Irpef. Pesalo sul Pil generato dalle singole regioni. E non troverai grandi differenze fra Nord e Sud. Anzi. La percentuale che ricavi è compresa fra il 48 e il 52 per cento.

Vedro' di approfondre prossimamente i dati originari ma intanto vedo un primo errore metodologico fatto da SVIMEZ.
Si "pesa" il reddito dichiarato" (che è fatto di stipendi pubblici e privati) con il PIL (in questo caso regionale) ma il PIL a sua volta è fatto di valore aggiunto (prodotto dai soli privati) e da stipendi pubblici (perché non si sa quale valore aggiunto calcolare per le attività statali per cui in assenza do valore avviunto si imputano gli stipendi lordi). Quindi stante la grossa carenza di personale pubblico a nord (mi pare 130'000 unità nella sola lombardia se i dipendnebti fossero distributo in quota di popolazione) e l'esuberanza nel Lazio e al Sud (e non puo' non dichiarare quel reddito, visto che è statale) e visto che il PIL al SUD è magro ed in gran parte costituito da stipendi pubblici, la stastica è falsata in partenza. Bisognerebbe fare un confronto solo vedendo le attività private, quindi solo redditi produttivi, di lavoratori e dipendnenti ed indipendenti e il lavoro d'impresa. Togliere quindi stipendi pubblici e pensioni. E pesare questa parte solo con il valore aggiunto privato. Poi si potrebbe ragionare sulle differenze riscontrate.
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Re: L'evasione non cercatela solo al Sud...

Messaggioda gabriele il 27/05/2012, 20:07

ranvit ha scritto:Certamente Gabriele......ma si parlava di evasione...

Vorrei pero' chiarire subito una cosa: sono sempre stato ferocemente critico verso i miei conterranei. La cialtroneria ed il plebeismo piagnone sono una terribile eredità del passato di queste popolazioni che ancora affliggono in larga parte le genti del Sud. La cosa gravissima è che tali caratteristiche si riscontrano a tutti i livelli della scala sociale. Cosa che tra i politici arrivano alla quasi totalità! Una vergogna ed uno schifo! Anche se va detto che la cosa è fortemente caldeggiata e promozionata dalle classi dirigenti politiche di tutti i Partiti....se si volesse si potrebbe in brevissimo tempo fare piazza pulita...
Ma non è etichettando le genti del Sud con disprezzo e campagne mediatiche (anche ad opera di persone colte e di sinistra) che si aiuta la parte di popolazione del Sud onesta e corretta a migliorare la situazione.

Personalmente sono convinto che un vero federalismo, dopo una prima fase, ci renderebbe molto migliori...non siamo etnicamente corrotti, anzi!


Vittorio, non era mia intenzione etichettare alcuno, semmai cercare di risolvere un problema. Parlare di evasione fiscale e doveroso. Una ruberia che colpisce soprattutto il nord, dato che al nord girano più soldi che al sud. Ma parlare solo di esssa è sbagliato. Le ruberie ci sono, sono generalizzate (dal cittadini comune al riccone con ville disseminate in mezza Italia, passando per il politico colluso), e fanno parte di una mentalità ancor prima di un sistema. Non si può quindi disgiungere tutti questi mali, ma occorre invece affrontarli assieme. In primo luogo con il reddito minimo.

Chi sa di avere comunque un pezzo di pagnotta a fine giornata, non cercherà di corrompere l'amico medico per farsi dare una pensione di invalidità e se lo fa lo Stato è legittimato ancora di più ad intervenire.
Spendere 27 milardi per il welfare come in Germania e risparmiarne tanti altri da spese legate soprattutto alla corruzione di un sistema ormai decaduto, aggrappato però disperatamente alla finanza pubblica, è una mossa intelligente.

Uno Stato meno spendaccione che può mantenere un regime di imposizione fiscale adeguato, ha ancora più forza morale nel perseguire gli evasori, e gli evasori in tale contesto non hanno scuse.
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Re: L'evasione non cercatela solo al Sud...

Messaggioda Iafran il 28/05/2012, 1:31

ranvit ha scritto:La cialtroneria ed il plebeismo piagnone sono una terribile eredità del passato di queste popolazioni che ancora affliggono in larga parte le genti del Sud.

Io terrei molto presente il passato remoto e quello meno remoto, poi quello quasi vicino e ... quello vicino, per fare un'analisi onesta su ciò che ha comportato la conquista militare del Regno delle Due Sicilie ad opera del regno di Sardegna e sulla "particolare politica" imposta alle popolazioni conquistate (del Sud Italia), distintasi prima (tramite l'esercito e con la ferocia delle armi) per la spoliazione di beni materiali e per le repressioni cruente patite dalle popolazioni meridionali e poi per gli "occhi strabici e la spesa sbilanciata" a favore del centro nord per finanziare servizi ed interventi con il contributo di tutti gli abitanti del Regno d'Italia.
Si è raggirato il diritto all'uguaglianza dei cittadini e delle pari opportunità di sviluppo fra le due mezze Italia (una si arricchiva di tutto e l'altra si impoveriva di mezzi e di popolazione, con l'emigrazione).
Se manca questa base di partenza la discussione risulterà settoriale e di parte (quindi, inconsistente), finendo per dare addosso ancora una volta a quelli che sono stati "fregati" (danneggiati) continuamente dagli avvenimenti storici seguiti dall'Unità d'Italia in poi (per volontà politiche, naturalmente perché "vinti e sud-ici").
Mi sembra che sia ora di adoperarsi per ridurre le dualità economiche, sociali e di pensiero all'interno del nostro Stato, senza mettere ulteriori toppe ad un abito usurato da 151 anni, sulla pelle degli abitanti del Sud Italia (che hanno dovuto sobbarcarsi finanche "le spese per la loro liberazione" - sic! -).
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