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Ballottagi:

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Ballottagi:

Messaggioda franz il 24/05/2012, 10:04

Cazza la randa
di Alberto Crepaldi
Blog
Pizzarotti:punti a raccogliere 250 mila curricula di aspiranti assessori!
Alberto Crepaldi - 23 maggio 2012

Egregio Pizzarotti,
innanzitutto vivissimi complimenti per la netta affermazione elettorale. Tra l'altro Le confesso che con la Sua elezione ho vinto una scommessa. Questa mi ha fruttato una colazione, che, come Lei saprà, a Modena, si caratterizza per la presenza di caldi gnocchi fritti.
Ebbene, ho letto stamane l’intervista che su Repubblica Lei ha rilasciato all’ottimo Michele Smargiassi e vi ho trovato un po' di cose scontate, alcune ingenuità, talune contraddizioni, ma anche un elemento su cui riflettere. Mi ha colpito infatti la notizia secondo cui sarebbero arrivati sul Suo tavolo già 250 curricula di aspiranti assessori.

L’idea di reclutare gli assessori, scegliendo tra i profili dei candidati che spontaneamente si fanno avanti, non mi pare poi così balzana. Anzi, ha in sé potenzialità interessanti. A condizione, però, che la tensione ad aziendalizzare ed innovare così e profondamente i meccanismi di selezione del personale politico si traduca fino in fondo in azioni conseguenti.
Circa il processo di scelta degli assessori a cui Lei sarà chiamato, mi permetto dunque di formularLe alcune proposte.

Faccia innanzitutto un avviso pubblico: in tutta evidenza ciò risponde alla necessità di garantire la massima trasparenza, ma in particolare all’opportunità di non privarsi della possibilità di reclutare i migliori candidati sulla piazza. Se vuole allargare decisamente il campo della caccia all’assessore, faccia coraggiosamente un avviso europeo: i tempi si allungherebbero un po', ma questa via potrebbe anche rivelarsi utile a far tornare in Italia alcuni cervelli in fuga. Naturalmente l’avviso dovrà essere ben formulato. Non basterà certo un buon titolo, come ad esempio “cercasi assessore”; la parte più complicata sarà quella dell’elencazione delle caratteristiche richieste, ma su tale fronte sono sicuro che la creatività del movimento Le sarà di grande aiuto.

Seguendo questo semplice percorso, riuscirà così a raccogliere in pochi giorni almeno 25 mila curricula, per arrivare realisticamente a 250 mila profili nel giro di un paio di settimane. Per esaminare e scremare i numerosi curricula, prenda spunto dal Governo Monti e dia vita ad una task force. Abbia però l'acume e la decenza di usare dei volontari, mica dei funzionari comunali! Una volta ristretto il cerchio dei possibili candidati assessori, costituisca un comitato di saggi per fare il primo colloquio conoscitivo, attraverso il quale individuare non più di una cinquina di candidati per ogni assessorato.

A questo punto entra pesantamente in gioco Lei, che saprà certamente individuare le rosa più competente, quella migliore per il bene della città.

Mi permetto infine di darLe un ultimo suggerimento: prima della presentazione della squadra di assessori alla città, Li faccia andare a colloquio da un abile psichiatra, specializzato in sdoppiamento della personalità. Converrà che è essenziale indagare anche gli aspetti più nascosti del carattere di coloro che saranno chiamati a governare con Lei Parma. Si tratta di una semplice precauzione, tesa ad essere certi nelle vene dei selezionati scorre vero sangue grillino e che c'è fede assoluta verso il movimento, evitando così brutte sorprese e il deleterio scoppio di altri casi Tavolazzi ( http://www.linkiesta.it/tavolazzi-caro- ... gravissimo )

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/blogs/cazza-la- ... z1vlvnGUlg


E a proposito di Tavolazzi: Valentino Tavolazzi, consigliere comunale di Ferrara espulso lo scorso marzo dal Movimento 5 stelle da Beppe Grillo in persona, è stato contattato da Federico Pizzarotti per il ruolo di direttore generale del Comune di Parma.

“Valentino Tavolazzi – ha dichiarato il M5S di Parma – è stato da noi contattato in piena autonomia durante le selezioni tra altri candidati, per il ruolo tecnico e non politico, di direttore generale in quanto persona di provata capacità e assoluta fiducia. Il Comune di Parma ha bisogno di poter contate su persone che abbiano già dato prova di grande professionalità in ambito amministrativo. Riconosciamo a Beppe Grillo il grande merito di non aver mai interferito nella selezione dei candidati e nelle scelte politiche. Siamo certi quindi che avremo il suo pieno sostegno nell’autonomia di una decisione di carattere strettamente tecnico”.

La notizia arriva dopo che questa mattina il “lider maximo” dei grillini aveva pubblicato un appello sul suo seguitissimo blog per cercare candidati che volessero diventare direttori generali del Comune di Parma (LEGGI). “Ho saputo soltanto ieri sera – ha scritto il comico sul sito - della candidatura (appoggiata da un consigliere del M5S dell’Emilia Romagna) di Valentino Tavolazzi di Progetto per Ferrara a cui è stato inibito l’uso congiunto del suo simbolo con quello del MoVimento 5 Stelle qualche mese fa. Ovviamente è una scelta impossibile, incompatibile e ingestibile politicamente. Mi meraviglio che Tavolazzi si ripresenti ancora sulla scena per spaccare il MoVimento 5 Stelle e che trovi pure il consenso di un consigliere”.

Il diretto interessato però ha smentito questa versione: “Non mi sono autocandidato a direttore generale del Comune di Parma. Il sindacoPizzarotti mi ha chiesto la disponibilità a poter svolgere questo incarico ed io gliela ho data. Se diventassi direttore generale a Parma, mi dimetterei da consigliere comunale a Ferrara. Il post di Beppe Grillo, o chiunque l’abbia scritto, non ha nulla a che vedere con la democrazia e la trasparenza del Movimento 5 stelle”.
http://diariodellacrisi-parma.blogautor ... ef=HRER1-1


Qui si cita la replica di Grillo: http://www.24emilia.com/Sezione.jsp?tit ... ione=37465
"Ho saputo soltanto ieri sera della auto candidatura (appoggiata da un consigliere del M5S dell'Emilia Romagna) di Valentino Tavolazzi di Progetto per Ferrara a cui è stato inibito l'uso congiunto del suo simbolo con quello del MoVimento 5 Stelle qualche mese fa". "Ovviamente - sostiene Grilo - è una scelta impossibile, incompatibile e ingestibile politicamente. Mi meraviglio che Tavolazzi si ripresenti ancora sulla scena per spaccare il MoVimento 5 Stelle e che trovi pure il consenso di un consigliere".


NDR: inter nos, non cominciamo bene ...
Ultima modifica di franz il 24/05/2012, 18:15, modificato 4 volte in totale.
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Re: Ballottagi:

Messaggioda franz il 24/05/2012, 17:57

Una serie di analisi interessanti sull'esito di questa tornata elettorale
http://gaspareserra.blogspot.it/2012/05 ... atico.html
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Re: Ballottagi:

Messaggioda gabriele il 26/05/2012, 21:58

franz ha scritto:Una serie di analisi interessanti sull'esito di questa tornata elettorale
http://gaspareserra.blogspot.it/2012/05 ... atico.html


Penso si ricolleghi, almeno in parte, a questa analisi:

I tormenti dell’elettore pd (che in fondo sogna Grillo)
Michele Fusco

In pubblico sorride per il risultato delle amministrative, in privato guarda con invidia alla forza dirompente del movimento cinque stelle e mastica amaro di fronte alle dichiarazioni d’entusiasmo di Bindi e Bersani. Il duro destino di chi è costretto a gioire di riflesso e a vivere di nostalgia berlingueriana.

26 maggio 2012 - 16:34

Nell'elettore medio del Pd, si sta radicando il sospetto che la vita gli sia ostile anche quando gli sorride. Che le vittorie - quelle poche - non siano da vivere come un momento di liberazione dal male, ma anzi come ulteriore elemento di complicazione politica, e che se proprio c'è da godere, allora meglio godere delle vittorie altrui (quelle sì davvero liberatorie). Sotto questo aspetto, l'ultima tornata di amministrative è decisamente il paradigma perfetto e basta farsi un giro in qualche simpatica combriccola democratica per coglierne il senso. Nessuno gioisce (se non Bersani, Bindi, i soliti noti…) per la conquista di tanti e tanti comuni nuovi, ma tutti, indistintamente, sono in tensione emotiva per il clamoroso exploit di Beppe Grillo. E tutti, privatamente, si dicono felici di un simile terremoto grillino. Ma come è possibile una divaricazione mentale di questa portata?

I motivi sono da ricercare nelle aspettative che ognuno dà al voto e, di conseguenza, nella capacità di generare il cambiamento. È terribile doverlo ammettere, ma gli elettori del Partito Democratico, pur restando fedeli a un'idea politica di fondo, sono perfettamente consapevoli dell'incapacità della classe dirigente di poter modificare il corso delle cose. In un concetto, non sentono l'orgoglio di appartenenza, pur appartenendovi. Se permettete, applicato alle passioni politiche, questo è un contrappasso di una crudeltà senza pari. C'è ormai come una visione impiegatizia, burocratica, una melanconica accettazione di uno statu quo, una tristezza di fondo che vela anche le cose possibilmente buone. Non ci si crede più. Non si crede più a un Pd in grado di «essere il nuovo». Nessuno ci crederebbe, questo è il dramma.

Ecco perché si genera quel fenomeno strano di identificazione parallela con Beppe Grillo, che in queste ore sta attanagliando l'elettorato democratico. Gli si attribuisce una capacità di cambiamento, che nel Pd è morta o quanto meno sopita da anni. Un elettorato che ha sofferto molto negli ultimi anni, sfibrato da un ventennio berlusconiano, e oggi almeno meritevole di un nuovo orizzonte. Già, e chi lo squaderna questo orizzonte? Quell'allegrone del segretario Bersani, o forse quel centinaio di inutili dirigenti democristiani che inzeppano il Pd come una zavorra? Insomma, per coltivare la speranza di un mondo nuovo a che santo (politico) bisogna votarsi?

È incredibile che l'elettorato piddino debba godere di riflesso per i successi degli altri. Peraltro appena arrivati, con quel senso di giovane rivoluzione, arruffona ma genuina, che sulla brevissima distanza attrae e affascina. Per cui lo sguardo dei democratici gettato sullo sbarco dei grillini nel campo aperto della contrapposizione politica, assume i tratti struggenti di una nostalgia per un tempo antico, il tempo in cui l'orgoglio di un'appartenenza costituiva la linfa vitale per «esserci», per «sentirsi». Il nome di Enrico Berlinguer accende ogni possibile cuore, in quell'uomo mite, scolpito dentro il legno di una quercia, viveva il sentimento di ogni possibile cambiamento. Come è stato possibile ch'egli fosse l'uomo più credibile della terra nel momento della proposizione pubblica di una questione definitiva come la «questione morale», pur nell'ambito acclarato, conosciuto, controverso di un doppio registro (morale) com'era quello del finanziamento dell'Unione Sovietica al Partito Comunista Italiano?

Allora, è davvero possibile che la forza dell'uomo, il suo dentro, la sua forza interiore, possano produrre il miracolo di un orgoglio condiviso? E perché questo oggi non succede, non può succedere, anche in presenza di persone perbene, e il popolo del Partito Democratico è costretto a godere dei successi altrui?

http://www.linkiesta.it/i-tormenti-dell ... gna-grillo
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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