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Italia Futura è un Partito?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Italia Futura è un Partito?

Messaggioda franz il 23/05/2012, 7:36

Montezemolo
Italia Futura è un Partito?
Forse meglio dirlo ora


Manca poco tempo alle elezioni politiche. Se la legislatura andasse a termine regolarmente, tra meno di un anno saremmo nel cuore di una tempestosa campagna elettorale. Eppure regna ancora la confusione più totale. Con una crisi economica devastante, con l'euro in bilico ma con un governo tecnico che ha smorzato le tensioni politiche più burrascose, non si sa ancora niente sulle alleanze, sui leader e persino sulla (nuova?) legge elettorale.

Tra boatos e smentite, si annuncia la «discesa in campo» di soggetti nuovi, come la lista che dovrebbe far capo a Luca Cordero di Montezemolo. Ma tutto è ancora immerso nella nebbia. Mancano solo dodici mesi all'ordalia elettorale, a un voto che potrebbe avere un valore storico, ma è ancora un festival di «si dice», di retroscena, di avanzate e di retromarce.
Il panorama politico appare destrutturato e caotico, tanto da rendere obsoleto e irriconoscibile il quadro delle ultime elezioni del 2008. Il voto amministrativo ha messo in mostra uno scenario di rovine: lo squagliamento del Pdl de-berlusconizzato, il disastro della Lega, l'inconsistenza del Terzo polo, lo sbandamento acefalo del Pd, l'appannamento della «narrazione» vendoliana, il dipietrismo messo in ginocchio dalla trionfale concorrenza grillina, la crescita vertiginosa dell'elettorato che si astiene, tra lo smarrimento, la paura e, talvolta, il disgusto. I partiti che già ci sono non hanno più molto tempo per dimostrare all'elettorato di essere credibili e affidabili. E per quelli nuovi, o in via di formazione, incombono scadenze oramai troppo ravvicinate per lasciare tutto nel vago, lasciando che corrano le voci, ma senza mai compiere una scelta definitiva. Luca Cordero di Montezemolo ha sinora lasciato nel mistero le sue vere intenzioni. Un giorno le sue dichiarazioni accreditano la volontà di un ingresso nell'arena politica. In quelli successivi la sua determinazione politica appare più blanda, in un'altalena di ipotesi che oramai dura da anni. Finora questo clima di suspence ha alimentato attenzioni e curiosità attorno a una nuova creatura politica che sicuramente giocherebbe un ruolo di primo piano sulla scena italiana.

Ma ora il rischio, mentre si rafforzano i circoli che si richiamano a «Italia Futura» e si annunciano grandi conventions estive, è che questa atmosfera di attesa possa assomigliare a un gioco della vecchia politica, abile nella manovra tortuosa ma incomprensibile all'elettorato a cui, nel caso di un ingresso in politica, ci si vuole rivolgere. Chiedere a Montezemolo le priorità del suo progetto e la natura delle alleanze che ha in animo di intrecciare prima e dopo il voto diventa a questo punto improcrastinabile. Chiedere se intende collocarsi in un'area più marcatamente centrista o se vuole interloquire da posizioni moderate con il mondo di un centrodestra oramai sulla strada della liquefazione nella sua versione dominata dalla figura di Berlusconi. Se ha trovato un modo trasparente e democratico di selezione della classe dirigente che dovrebbe rappresentare l'ossatura del nuovo partito. Chiedere con quale messaggio pensa di incidere su un elettorato ormai deluso e impaurito e chiedere quali siano i cardini di un programma per costruire l'«Italia Futura», con quali forze eventualmente condividerlo. Nella confusione caotica in cui versa la politica italiana, non sarebbe una scelta saggia aggiungere incertezze e titubanze. Montezemolo può aspirare a giocare un ruolo importante in questo scorcio di storia italiana. Ma il tempo degli enigmi sta scadendo. Per tutti.

Pierluigi Battista 19 maggio 2012 (modifica il 23 maggio 2012) http://www.corriere.it/politica/12_magg ... c662.shtml
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Re: Italia Futura è un Partito?

Messaggioda franz il 23/05/2012, 7:38

LA LETTERA
Montezemolo: noi al voto nel 2013? Possibile
Ma non per fare alleanze gattopardesche

«La situazione in Italia è tale da richiedere un passo avanti di una nuova classe dirigente»

Caro direttore, rispondo solo oggi all’editoriale di sabato scorso con cui Pierluigi Battista ha chiesto di chiarire la posizione di Italiafutura rispetto allo scenario politico, non per mancanza di attenzione, ma perché l’attentato di Brindisi e il terremoto in Emilia sono eventi così terribili da chiudere ogni diverso orizzonte al pensiero e al ragionamento. Il nostro Paese vive davvero un momento drammatico. Una situazione che impone a tutti di lavorare per la chiarezza e di non aggiungere fattori di confusione o destabilizzazione. Per questo voglio rispondere a Battista in maniera netta. Italiafutura non è un partito, bensì un’associazione che interviene nel dibattito politico con analisi e proposte. Dare spazio e diritto di tribuna a idee e persone nuove: questo è dal primo giorno e ancora oggi il nostro obiettivo e il cuore della nostra attività.

Nei tre anni di vita dell’associazione abbiamo presentato proposte concrete e attuabili su mobilità sociale, contratti, fisco, scuola, cultura, finanziamento dei partiti, riforme istituzionali e molti altri temi. Abbiamo speso la nostra voce per criticare il precedente governo quando era forte e (molto) vendicativo e quando la grande maggioranza delle classi dirigenti rinunciava al dovere di critica e applaudiva incondizionatamente anche quei ministri che sostenevano che l’Italia fosse uscita prima e meglio di altri dalla crisi. Così come abbiamo insistito sulle insufficienze della politica, sul fallimento della Seconda Repubblica e sulla totale mancanza di assunzione di responsabilità da parte dei suoi protagonisti. Non abbiamo passato gli ultimi tre anni a fare il «gioco della vecchia politica», per usare le parole di Battista. Né certamente vogliamo iniziare ora, parlando di contenitori invece che di contenuti, di alleanze invece che di idee, di leadership individuali piuttosto che di ricambio complessivo di classe dirigente. Italiafutura potrebbe anche diventare nei prossimi mesi un movimento politico a tutti gli effetti e presentarsi alle elezioni del 2013.

Questa svolta la discuteremo insieme alle tante persone che sono parte attiva dell’associazione e che dovrebbero fare la scelta, non facile, di mettersi in gioco intraprendendo un nuovo percorso di vita. In quella sede discuteremo anche di leadership. Su questo punto voglio essere ancora una volta molto chiaro: non ho mai pensato che un mio eventuale ingresso in politica possa fare alcuna significativa differenza per il Paese. La situazione dell’Italia è tale da richiedere il passo in avanti di una nuova classe dirigente e forse di una nuova generazione (visto il disastro combinato dalla nostra), non di questo o di quel presunto superuomo. Quel che posso dire con certezza già oggi è che, se Italiafutura deciderà di presentarsi alle elezioni, lo farà rispettando i propri valori e le aspettative di profondo e autentico rinnovamento di chi vi ha preso parte. Non siamo interessati ad alleanze gattopardesche né a fare da paravento a operazioni di finto rinnovamento che siano ispirate alla filosofia del «tutto cambi affinché niente cambi». Anche per questo, nei giorni scorsi, abbiamo tenuto a smentire, in maniera netta e categorica, che vi siano in corso colloqui con questo o quel partito. Ciò non vuol dire mantenere «tutto sul vago». Sappiamo con certezza in quale campo ideale militiamo. Lo abbiamo dichiarato e scritto, non ultimo nel manifesto pubblicato poche settimane fa sul sito dell’associazione, http://www.italiafutura.it.

Ridurre la pressione fiscale tagliando la spesa pubblica è la priorità fondamentale, la prima condizione per qualsiasi credibile progetto per l’Italia. Riteniamo che questo sia il modo per tornare a giocare in attacco, rimettendo in circolo energie e risorse per la crescita. Pensiamo che lo Stato, oggi debole ma pervasivo, debba ridurre radicalmente il perimetro della propria presenza, dismettendo e tagliando tutto ciò che non rientra nelle sue funzioni fondamentali, per consentire all’iniziativa individuale di rimettere in moto il Paese. Abbiamo fatto in questo senso tante proposte concrete. Pensiamo che cultura e impresa siano i grandi volani della rinascita, sistematicamente trascurati dai governi di destra e di sinistra degli ultimi venti anni. Riteniamo che si debba rifondare il rapporto tra politica e cittadini, non avendo paura di dare agli italiani la possibilità di contribuire a determinare la legge elettorale e la forma di governo attraverso referendum confermativi. Dobbiamo rendere conto ai cittadini come a veri e propri «azionisti dello Stato», coinvolgendoli anche nella vigilanza sui tanti conflitti di interesse che rappresentano il vero rischio degenerativo di una società liberale.

Siamo convinti che la risposta alla sempre più drammatica sofferenza di tanti lavoratori e produttori si trovi aumentando le occasioni di mobilità sociale, piuttosto che ingessando ulteriormente il Paese, a scapito in particolare delle donne e dei giovani. Pensiamo che la retorica della ricchezza individuale e dei ristoranti pieni abbia danneggiato la forza persuasiva di un’agenda di crescita e sviluppo, che deve invece mettere al centro il lavoro, il merito e il dinamismo dell’iniziativa produttiva. Abbiamo insomma un’incrollabile fiducia nelle capacità individuali degli italiani, che dovrebbero essere messi nelle condizioni di poter realizzare le proprie aspirazioni e capacità. Per questo, indipendentemente da un nostro futuro e diretto impegno elettorale, lavoriamo per aprire un cantiere progettuale di tutte le forze sociali, culturali e politiche che si riconoscono nella stessa visione ideale. In assenza di un progetto credibile che sappia unire tutte le forze riformiste, milioni di italiani e una porzione significativa delle migliori energie del Paese rimarranno senza rappresentanza, dando spazio a populismi demagogici e distruttivi.

Luca Cordero di Montezemolo

Presidente di Italiafutura 23 maggio 2012 | 7:34 http://www.corriere.it/politica/12_magg ... c662.shtml
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Re: Italia Futura è un Partito?

Messaggioda pianogrande il 23/05/2012, 9:08

Qui credo sia più che legittima una domandina che in varie forme è spesso apparsa anche su questo forum:
va bene, va bene ma come?
E' troppo facile fermarsi al cosa si vuole ottenere.
Senza il come, dove la vedo l'eventuale differenza con la vecchia politica?
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Italia Futura è un Partito?

Messaggioda franz il 23/05/2012, 9:43

Si, sono sostanzialmente d'accordo.
La classe politica attuale ha sempre cercato il consenso sul "cosa" ma per incapacità operativa poi è naufagata sul "come", non riuscendo a combinare un tubo.
Una classe politica nuova deve definire con i cittadini il cosa ed il come ed essere giudicta su come riesce a realizzare entrambi.
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Re: Italia Futura è un Partito?

Messaggioda Robyn il 23/05/2012, 10:02

Grillo è come la lega,pare che volesse scavalcare mari e monti,ma poi è finita con gli slogan contro il sud,l'immigrazione con l'intrusione nelle banche,con la corruzzione.Per quando riguarda Italia Futura è meglio che scenda in campo in modo da riformare l'omogeneità dell'elettorato di centrodestra.Italia Futura è meglio che niente
ciao robyn
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Re: Italia Futura è un Partito?

Messaggioda ranvit il 23/05/2012, 10:27

Il "come"?

Dategli tempo....se si presenta, sarà costretto a dircelo.

Il vero problema è che siamo (come Paese) nella cacca per colpa di una classe politica cialtrona. Vero è che tutto sommato è la corrispondente espressione dei peggiori difetti della maggioranza degli italiani....ma, perbacco, in Italia ci sono anche tante persone, a sinistra come a destra, di livello etico e civile molto piu' elevato.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Italia Futura è un Partito?

Messaggioda Robyn il 23/05/2012, 11:02

Per me non esiste una crisi dei partiti.In realtà è la classe dirigente che deve cambiare costantemente per stare al passo con i tempi e con la società.Il PD deve comunque rinnovarsi e dare l'esempio.Per esempio la classe dirigente và rinnovata con la preferenza,certi incarichi dovrebbero avere il limite di due mandati come quello dei sindaci,dei presidenti di provincia di presidente del consiglio ed inoltre deve esserci l'incompatibilità netta fra tutti gli incarichi.Può essere che il male della democrazia italiana è che abbiamo una classe dirigente perpetua.Per quando riguarda le preferenze non servirebbe il limite dei due mandati,questo per permettere all'elettorato di riconfermare persone valide e capaci per più volte.Ma è pur verò che l'elettorato è chiamato a fare scelte giuste a scegliere persone capaci e competenti ,prive di guai con la giustizia e non più come nel passato.Generalmente la classe dirigente è lo specchio il paese ciao robyn
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Re: Italia Futura è un Partito?

Messaggioda matthelm il 23/05/2012, 12:40

Italia futura?... per adesso lanciano solo il logo. Per i contenuti vedremo. Certo che i precedenti "venditori" di loghi non ci hanno lasciato bei ricordi.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Italia Futura è un Partito?

Messaggioda flaviomob il 23/05/2012, 15:20

A parte che di "vip" e miliardari che entrano in politica calati dall'alto ne abbiamo le tasche piene e sappiamo benissimo quali interessi (i propri) intenderanno rappresentare, dov'è la proposta politica? Dov'è il progetto? Ridurre la spesa pubblica: vorrei proprio vedere chi oggi intenderebbe incrementarla! :lol: Ma bisogna dire esattamente in cosa, dove, come e quanto contenere i costi e come conciliare quest'esigenza col rilancio socioeconomico.

Comunque: no a nuovi condannati in politica, grazie. Ne abbiamo già a sufficienza.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... ca/222682/


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Italia Futura è un Partito?

Messaggioda franz il 23/05/2012, 15:40

flaviomob ha scritto:A parte che di "vip" e miliardari che entrano in politica calati dall'alto ne abbiamo le tasche piene e ...
Comunque: no a nuovi condannati in politica, grazie. Ne abbiamo già a sufficienza.

Tipo Beppe Grillo? (miliardari e condannati?)
Si', è vero, si puo' sempre mandare avanti altri, piu' puliti e presentabili.
Vecchio film. Intanto siamo costretti vedere e sperare sul nuoovo, visto che il vecchio lo conosciamo.
Non vedo differenza tra sperare in Grillo e in Montezemolo.
Entrambi sono straricchi e pregiudicati.
Il fatto che il primo faccia anche ridere alcuni non mi pare un punto favorevole in politica.
Anche Berlusconi, Fede, Tremonti, Bossi facevano ridere.
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