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Integralisti, neofascisti e Maria la Pia

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Integralisti, neofascisti e Maria la Pia

Messaggioda flaviomob il 13/05/2012, 11:16

La senatrice Pd in corteo coi neofascisti

Immagine

Ieri mattina, al Senato, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della marcia contro l’aborto, organizzata dai neofascisti di Forza Nuova, da Militia Christi e da altre organizzazioni, che si terrà domani a Roma. Tante le presenze importanti, da Gasparri a Magdi (Cristiano) Allam passando per il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, che per l’occasione ha messo a disposizione 200 bus cittadini, pagati da noi, per sponsorizzare l’iniziativa. Il Pd ha subito bollato la manifestazione come “integralista e omofoba”. Peccato che alla marcia sarà convintamente presente anche Maria Pia Garavaglia, senatrice del Pd che ieri ha partecipato entusiasticamente alla conferenza stampa al Senato. Ma questa, il Pd, dove l’ha pescata?

http://violapost.it/?p=7307

Ma l'ANSA riporta l'opposizione del PD:

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Montano le polemiche sulla 'Marcia della Vita', la manifestazione anti-aborto in programma domani dal Colosseo a Castel Sant'Angelo e alla quale hanno gia' dato la loro adesioni centinaia di associazioni italiane e straniere, tra le quali anche Forza Nuova e Militia Christi. Il Pd di Roma critica il Comune per aver concesso il patrocinio all'iniziativa definendo la decisione ''davvero preoccupante''. Il sindaco Alemanno replica: ''Manifestazione rappresenta un valore nel quale io mi ritrovo molto. Domani ci saro'''.(ANSA).

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/ ... 60623.html

Dunque Maria la Pia da che parte sta?


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Re: Integralisti, neofascisti e Maria la Pia

Messaggioda lucameni il 13/05/2012, 12:09

A parte che penso molti cattolici ormai si siano convinti a mantenere la L. 194 e che le posizioni etiche sull'aborto (della serie: ha più valore la scelta di abortire o meno da parte di una persona adulta o la difesa di una vita nascente?) non implichino l'essere favorevoli o contrari ad una legge che permetta di abortire in maniera legale, da quello che ne so la "marcia" è sì organizzata da associazioni cattoliche, diciamo pure integraliste, ma non vedo nulla di Forza Nuova.
Che si sia accodata credo sia a dir poco scontato, come ha sempre fatto.
Credo siano manifestazioni legittime, malgrado gli anatemi della sinistra, ma inutili al fine di portare avanti la battaglia ant-aborto che dovrebbe partire innanzittutto da diverse scelte etiche, non da restrizioni legislative.
Tanto più che la presenza di persone credibili, che diano una loro testimonianza delle loro posizioni etiche, in maniera coerente, ha una sua notevole importanza. Ovviamente se alla marcia partecipano persone che fanno dell'aborto l'unico bersaglio per difendere la vita e su altri argomenti usano la clava e magari auspicano la forca, allora le cose non tornano.
Detto questo per contestare la presenza della Garavaglia, del tutto legittima, ma probabilmente inopportuna, ci sono argomenti molto pratici, come appunto il prendere atto che una legge come la 194 è necessaria; salvo rimanere fermi nella propria opposizione etica all'atto abortivo interpretato, come accade, come atto ormai normale e privo di implicazioni morali.


Sono manifestazioni legittime (per fortuna siamo in democrazia), non fosse altro che non dovrebbero esistere argomenti tabù e gli anatemi (intesi come "non si può fare") a molti (anche a me) non piacciono da qualsiasi parte arrivino. Anche gli effetti collaterali di una "marcia" del genere- sono convinto- saranno, come spesso accade, contrari a quello che dicono di voler ottenere.
Ben altro discorso è finanziare, almeno in parte, queste manifestazioni da parte di un ente pubblico come il Comune di Roma.
Ultima modifica di lucameni il 13/05/2012, 12:19, modificato 1 volta in totale.
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Re: Integralisti, neofascisti e Maria la Pia

Messaggioda flaviomob il 13/05/2012, 12:16

http://www.marciaperlavita.it/adesioni/italia/

Come si può vedere, l'adesione di Forza Nuova è formalmente registrata sul sito


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Re: Integralisti, neofascisti e Maria la Pia

Messaggioda lucameni il 13/05/2012, 12:27

Vero, questione di opportunità da parte della Garavaglia.
Certo è che le convinzioni etiche non si possono misurare sul fatto che Forza Nuova si dica favorevole o contraria all'aborto.
Anche io ritengo che l'aborto sia un atto immorale e che la legge 194 sia da mantenere come male minore.
Come presa d'atto di una situazione da sempre esistente.
Questa mia posizione che non considera l'atto abortivo qualcosa di eticamente neutro mi rende assimilabile a Miltia Christi o Forza Nuova? Non credo.
Ma non mi meraviglierei affato del contrario, almeno a leggere e sentire certe sparate.
Difatti mi pare che molti non sappiano distinguere il dibatitto tra diverse visioni della morale e nello specifico della difesa della vita umana (scelta di un adulto versus vita nascente) e posizione pro o contro la 194.
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Re: Integralisti, neofascisti e Maria la Pia

Messaggioda pianogrande il 13/05/2012, 14:10

E' cuorioso che Alemanno se ne sia uscito, da poco, con una richiesta di pagamento da parte di chi vuole fare manifestazioni a Roma.
Adesso, addirittura, finanzia direttamente una manifestazione con i soldi del comune.
Questo non è solo due pesi e due misure ma è anche due facce o come direbbero i Cheyennes, lingua biforcuta.
Altrettanto lingua biforcuta ritengo sia Maria Pia Garavaglia la quale è liberissima di pensarla come vuole e partecipare alle manifestazioni che vuole ma non può rappresentare i cittadini che hanno votato per il PD ritenendo di sostenere valori piuttosto diversi dall'integralismo di santa romana chiesa.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Integralisti, neofascisti e Maria la Pia

Messaggioda lucameni il 13/05/2012, 14:26

"Maria Pia Garavaglia (Pd) lo dice senza tanti giri di parole. «In linea con quanto ho sempre detto, fatto e sostenuto, avevo dato la mia adesione convinta alla Marcia nazionale per la Vita». Ma «di fronte alla evidente strumentalizzazione di questo evento, con forze politiche di estrema destra che, con la loro partecipazione, hanno finito per strumentalizzarlo dando un evidente segno politico alla Marcia, ritiro la mia adesione nella speranza che temi così importanti vengano considerati con la serietà che gli spetta»"


http://www.unita.it/italia/roma-con-fas ... o-1.410528


Al di là della questione della Garavaglia è parecchio complicato pretendere che su temi che sfiorano o toccano l'etica ci sia un pensiero unico.
Diverso discorso è quello dei cattolici che si adeguano senza remore ai diktat vaticani e che ha visto atteggiamenti diversi tra un De Gasperi e-tanto per dire-una Rocella.
Si parla di "valori" diversi e incompatibili?
Evidentemente ci sono. Io che pure ho votato PD (ora non lo voterò più ma è altro discorso) considero l'aborto un atto tutt'altro che eticamente neutro, pur ritenendo che una legge sia necessaria almeno per non rendere quest'atto qualcosa di illegale. Per farla breve: considero l'aborto qualcosa di negativo innanzitutto dal lato della soppressione del feto.
Ci sono "laici" che pur sostenendo la necessità della 194 non hanno avuto remore a esprimere questa loro opinione e hanno ricevuto repliche un tantino pesanti. Diciamo così.
Mi ricordo di Amato, di Federico Orlando, di Bobbio e di altri.
Questo vuol dire essere un integralista appecoronato alla Chiesa?
Legittimo pensarlo ma forse non proprio rispondente a verità.
Come legittimo pensare che l'ipocrisia in fondo sia bipartisan, non solo da parte di coloro che predicano bene e razzolano male, ma anche da parte di coloro che non si pongono alcun problema e demandano tutto alla "scelta". E stop. Perchè non porsi problemi etici è più facile e rassicurante.
In questo senso la 194 che pure è l'unica legge che abbiamo e pare non si possa modificare proprio per veti reciproci, ce la teniamo ma nasce tarata da una bella ipocrisia di fondo, almeno nelle interpretazioni che ha prodotto.
Tant'è mi rendo conto della difficoltà di convivere in un partito quando questioni etiche dividono così tanto.
Non è affatto facile.
Sia per i cattolici che per gli atei-agnostici che non vedono problemi etici nell'atto abortivo.
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Re: Integralisti, neofascisti e Maria la Pia

Messaggioda lucameni il 13/05/2012, 18:41

"I laici, la vita e l'aborto: ecco come la pensava Bobbio

Sono con Norberto Bobbio nel suo studio di Torino, fra scaffali gremiti e tavoli coperti da giornali e riviste. «Non parlo volentieri di questo problema dell'aborto» mi dice. Gli chiedo perché. «È un problema molto difficile, è il classico problema nel quale ci si trova di fronte a un conflitto di diritti e di doveri».

Quali diritti e quali doveri sono in conflitto?
«Innanzitutto il diritto fondamentale del concepito, quel diritto di nascita sul quale, secondo me, non si può transigere. È lo stesso diritto in nome del quale sono contrario alla pena di morte. Si può parlare di depenalizzazione dell'aborto, ma non si può essere moralmente indifferenti di fronte all'aborto».

Lei parlava di diritti, non di un solo diritto...
«C'è anche il diritto della donna a non essere sacrificata nella cura dei figli che non vuole. E c'è un terzo diritto: quello della società. Il diritto della società in generale e anche delle società particolari a non essere superpopolate, e quindi a esercitare il controllo delle nascite».

Non le sembra che, così posto, il conflitto fra questi diritti si presenti pressoché insanabile?
«È vero, sono diritti incompatibili. E quando ci si trova di fronte a diritti incompatibili, la scelta è sempre dolorosa».

Ma bisogna decidere.
«Ho parlato di tre diritti: il primo, quello del concepito, è fondamentale; gli altri, quello della donna e quello della società, sono derivati. Inoltre, e questo per me è il punto centrale, il diritto della donna e quello della società, che vengono di solito addotti per giustificare l'aborto, possono essere soddisfatti senza ricorrere all'aborto, cioè evitando il concepimento. Una volta avvenuto il concepimento, il diritto del concepito può essere soddisfatto soltanto lasciandolo nascere».

Quali critiche muove alla legge 194?
«Al primo articolo è detto che lo Stato "garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile". Secondo me, questo diritto ha ragione d'essere soltanto se si afferma e si accetta il dovere di un rapporto sessuale cosciente e responsabile, cioè tra persone consapevoli delle conseguenze del loro atto e pronte ad assumersi gli obblighi che ne derivano. Rinviare la soluzione a concepimento avvenuto, cioè quando le conseguenze che si potevano evitare non sono state evitate, questo mi pare non andare al fondo del problema. Tanto è vero che, nello stesso primo articolo della 194, è scritto subito dopo che l'interruzione della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite».

E se, abrogando la legge 194, si tornasse ai «cucchiai d'oro», alle «mammane», ai drammi e alle ingiustizie dell'aborto clandestino? L'aborto è una triste realtà, non si può negarla.
«Il fatto che l'aborto sia diffuso, è un argomento debolissimo dal punto di vista giuridico e morale. E mi stupisce che venga addotto con tanta frequenza. Gli uomini sono come sono: ma la morale e il diritto esistono per questo. Il furto d'auto, ad esempio, è diffuso, quasi impunito: ma questo legittima il furto? Si può al massimo sostenere che siccome l'aborto è diffuso e incontrollabile, lo Stato lo tollera e cerca di regolarlo per limitarne la dannosità. Da questo punto di vista, se la legge 194 fosse bene applicata, potrebbe essere accolta come una legge che risolve un problema umanamente e socialmente rilevante».

Esistono azioni moralmente illecite ma che non sono considerate illegittime?
«Certamente. Cito il rapporto sessuale nelle sue varie forme, il tradimento tra coniugi, la stessa prostituzione. Mi consenta di ricordare il Saggio sulla libertà di Stuart Mill. Sono parole scritte centotrent'anni fa, ma attualissime. Il diritto, secondo Stuart Mill, si deve preoccupare delle azioni che recano danno alla società : "il bene dell'individuo, sia esso fisico o morale, non è una giustificazione sufficiente"».

Questo può valere anche nel caso dell'aborto?
«Dice ancora Stuart Mill: "Su se stesso, sulla sua mente e sul suo corpo, l'individuo è sovrano". Adesso le femministe dicono: "Il corpo è mio e lo gestisco io". Sembrerebbe una perfetta applicazione di questo principio. Io, invece, dico che è aberrante farvi rientrare l'aborto. L'individuo è uno, singolo. Nel caso dell'aborto c'è un "altro" nel corpo della donna. Il suicida dispone della sua singola vita. Con l'aborto si dispone di una vita altrui».

Tutta la sua lunga attività, professor Bobbio, i suoi libri, il suo insegnamento sono la testimonianza di uno spirito fermamente laico. Immagina che ci sarà sorpresa nel mondo laico per queste sue dichiarazioni?
«Vorrei chiedere quale sorpresa ci può essere nel fatto che un laico consideri come valido in senso assoluto, come un imperativo categorico, il "non uccidere". E mi stupisco a mia volta che i laici lascino ai credenti il privilegio e l'onore di affermare che non si deve uccidere».

© Corriere della Sera. Pubblicato l'8 maggio 1981."
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Re: Integralisti, neofascisti e Maria la Pia

Messaggioda pianogrande il 13/05/2012, 23:00

Mi rallegro della decisione di Maria Pia Garavaglia.

I problemi etici ci sono eccome.
Non sono monopolio dei soli i cattolici e Bobbio ne è proprio la dimostrazione.
La decisione dell'aborto è sempre dura e sofferta e questa sofferenza merita grande rispetto.
Merita assistenza in strutture pubbliche che tengano la donna al riparo dagli avvoltoi, dalle iene dell'aborto clandestino.
Per quanto riguarda l'ipocrisia, si era molto più ipocriti quando si lasciava tutto nell'ombra e vivere questa esperienza più o meno bene nei suoi risvolti pratici era sopratutto questione di soldi.
L'alternativa vera non è aborto sì o aborto no.
L'alternativa vera è aborto assistito o aborto clandestino.
L'assistenza dello stato è una questione di civiltà.
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Re: Integralisti, neofascisti e Maria la Pia

Messaggioda lucameni il 13/05/2012, 23:12

Secondo me troppo spesso si confondono i piani della legge 194 e dell'aborto in quanto tale.
La 194 è un compromesso forse inevitabile. A fronte di valori che vengono branditi come assoluti si è trovata una soluzione sul crinale stretto dell'ipocrisia.
Mi pare però l'unica cosa sulla quale un partito possa pretendere una linea coerente ai suoi rappresentanti è la difesa di una legge dello Stato. Ma non altro.
Rimarranno sempre persone per le quali il feto non è altro che un grumo di sangue e l'aborto in fondo una forma di contraccezione soltanto molto più fastidiosa; altre persone per le quali l'aborto è qualcosa di inaccettabile sempre e comunque almeno dal lato morale; ed altre ancora che magari hanno posizioni intermedie e meno assolute.
La mia idea è che questa grande agitazione ogni volta che viene toccato il tema dell'aborto sia data anche dal fastidio e dall'imbarazzo di affrontare una questione che implica dubbi, incertezze, domande senza risposte. E quindi meglio proprio non affrontarla, magari mettendo in mezzo la difesa di una legge che - secondo me - viene contestata da molte meno persone di quelle che si voglia far credere e che legalizza in parte l'aborto ma non per questo ne dà un giudizio morale, demandato alla coscienza individuale.
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Re: Integralisti, neofascisti e Maria la Pia

Messaggioda flaviomob il 14/05/2012, 1:46

lucameni ha scritto:Anche io ritengo che l'aborto sia un atto immorale e che la legge 194 sia da mantenere come male minore.
Come presa d'atto di una situazione da sempre esistente.


In linea generale sono d'accordo. Non so se l'aborto si possa definire come atto morale od immorale, ma la questione del diritto del soggetto più debole - il nascituro - non si può liquidare con semplificazioni o scorciatoie. Così come non si può negare il profondo conflitto con il diritto della donna di gestire il proprio corpo e di non essere costretta ne' dalla figura maschile ne' dal suo surrogato - il vincolo di legge come emanazione asimmetrica del potere del sesso forte - a subire l'utilizzo del proprio utero come puro contenitore funzionale a una mera riproduzione svincolata da volontà, intenzionalità e progettualità consapevole. La 194 è un compromesso che ha garantito la libertà e la dignità delle donne riducendo gradualmente, al contempo, il ricorso all'aborto.
Certamente il mondo cattolico e la destra in generale dovrebbero interrogarsi profondamente sul legame tra gravidanze indesiderate, aborto e mancanza di educazione sessuale e di consapevolezza riguardo agli strumenti che permettono la contraccezione e la pianificazione delle nascite, verso cui si è esercitato un boicottaggio a volte decisamente schizofrenico (la chiesa cattolica si oppose alla costruzione di fabbriche di preservativi in alcuni stati africani).


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