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Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

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Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

Messaggioda flaviomob il 10/05/2012, 8:48

http://www.report.rai.it/dl/docs/133633 ... rt_pdf.pdf

Ultima puntata di Report, in formato testo (pdf).

Si parla del Monte dei Paschi di Siena, la più antica banca del mondo.

...

Ora arriva anche la magistratura:

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AbEGjJaF


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Re: Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

Messaggioda trilogy il 10/05/2012, 11:31

[..]La magistratura vuole ricostruire quei passaggi e vuole anche capire se l'andamento del titolo Mps, nei mesi scorsi (arrivò sotto la soglia dei 20 centesimi per poi risalire sopra 0,40 euro), sia stato determinato da comportamenti scorretti. Il nodo Antonveneta è arrivato al pettine di Siena. E scioglierlo non sarà indolore. Ieri il Monte ha perso quasi il 6% in Borsa.[..]

Tanto per fare un confronto tra le performance dell'intero settore bancario di alcune banche e di MPS.

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Re: Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

Messaggioda trilogy il 10/05/2012, 15:19

Vedi, poi arrivano i chiarimenti. Il problema serio è che a forza di ipotesi e titoloni stiamo distruggendo, tutte le grandi imprese del paese con conseguenze macroeconomiche molto pesanti e in parte ormai irreversibili. In un paese finanziariamente evoluto, gli azionisti, difronte all'offerta di acquisto per antonveneta da 9 miliardi, avrebbero mandato a casa l'intero consiglio di ammistrazione, non per motivi giudiziari, ma economici... fine della storia.


SIENA -L'indagine sull'acquisizione di Antonveneta da parte di Monte dei Paschi di Siena ''è a 360 gradi e si sta valutando anche l'ipotesi che la Banca Mps possa essere stata danneggiata", ha detto il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Siena, Gianpaolo Mazza, parlando dell'inchiesta. "L'indagine riguarda solo l'acquisizione di Antonveneta - ha ribadito Mazza - E' un'operazione complessa. Si deve verificare se l'acquisizione ha portato tutti gli altri effetti che si sono verificati nel mercato".

"Tra le piste investigative - ha continuato Mazza - c'é anche quella che Mps possa essere stata vittima.Nessuno vuole affossare la Banca. Qualcuno potrebbe averla danneggiata, ma ci sta anche che le procedure siano state tutte corrette.L'indagine è a 360 gradi e punta ad accertare tutto". Mazza ha poi spiegato che le perquisizioni sono concluse e che l'acquisizione dei documenti sia cartacei sia informatici è terminata e che ora le carte saranno analizzate dagli esperti del Nucleo valutario della Guardia di Finanza di Roma.

L'indagine "non rallenterà il lavoro del Cda, ma anzi lo accelererà", ha detto il presidente della banca, Alessandro Profumo, auspicando che l'inchiesta possa chiudersi "nel più breve tempo possibile".
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 39384.html
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Re: Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

Messaggioda flaviomob il 10/05/2012, 18:21

Basta trovare 46 trilioni di dollari e tutto si sistema... ;)

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... d=AbRuUWaF


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Re: Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

Messaggioda franz il 10/05/2012, 21:35

flaviomob ha scritto:Basta trovare 46 trilioni di dollari e tutto si sistema... ;)

Lo stock del risparmio domestico (traduzione improvvisata di "Stock of domestic credit") equivale a 110 trilioni per cui non sarà un problema insormontabile. Ovvero ... ci sarà competizione ed i titoli piu' credibili saranno accreditati subito a chi cerca investimenti sicuri, a bassi tassi, mentre quelli piu' fragili si pazzeranno a caro prezzo, presso chi accetta rischi superiori.
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Re: Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

Messaggioda flaviomob il 12/05/2012, 14:42

Il risparmio domestico è già depositato presso banche, poste o è in titoli di vario genere. Più chi li tiene "nel materasso".


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Re: Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

Messaggioda franz il 12/05/2012, 15:38

flaviomob ha scritto:Il risparmio domestico è già depositato presso banche, poste o è in titoli di vario genere. Più chi li tiene "nel materasso".

Lasciando perdere quanto nel materasso, il fatto che qualche cosa sia depositato o investito non implica che uno non decida di cambiare investimento. Se cosi' non fosse assisteremmo solo ad acquisti e mai a vendite. Invece ci sono vendite (ci si libera di asset che si ritengono, a torto o a ragione, improduttivi o non adeguati a rischio che si è disposti a sostenere) cosi' come ci sono acquisti. Ora a fronte di 110 trilioni investiti, ce ne sono 35 nuovi che chiedono di essere rinnovati oppure comprati.
Il documento stima che le società non finanziarie di Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina, Eurozona e Giappone avranno bisogno di 30mila miliardi di dollari di nuovo debito per rifinanziare i bond in scadenza e i prestiti erogati nel periodo pre crisi (le società europee contano per il 30%), più altri 13-16mila miliardi di nuovi capitali che si stima siano necessari per finanziare la crescita. Nel complesso quindi 46 trilioni di dollari (ovvero 35mila miliardi di euro).

Quindi 30 trilioni di dollari sono già investiti e vanno rinnovati per rifinanziare gli investimenti in essere (pescando dai 110 di stock) altri 13-16 sono quelli nuovi. I nuovi possono emergere solo dal valore aggiunto appena prodotto che per il mondo intero equivale a 78 trilioni ogni anno, di cui il 25% viene abitualmente reinvestito. Oppure i nuovi vanno in competizione con gli investimenti in essere. A livello macroeconomico quindi non ci dovrebbero essere problemi ma è chiaro che mentre ci sono zone del mondo (quelle in crescita) in cui possono anche reinvestire il 50% del valore aggiunto, nelle nostre in cui si stagna, non c'è trippa per i gatti.
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Re: Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

Messaggioda flaviomob il 15/05/2012, 6:58

Intanto le banche italiane, che sono appena state declassate, continuano a rifilare prodotti a rischio a una clientela di fatto inconsapevole...

dal Sole 24 ore:

Bond opachi alla clientela retail, le banche italiane ne hanno collocati 29 miliardi nel 2011

di Andrea Franceschi

Obbligazioni strutturate, "linked" o "stochastic interest", con opzione "call" a tasso fisso o variabile. Questi prodotti finanziari, spesso estremamente complessi, dovrebbero essere destinati a investitori specializzati in grado di comprenderne il funzionamento.

Da diversi anni però i dati della relazione Consob (quì il documento aggiornato) sulla raccolta obbligazionaria delle banche dipingono però un quadro diverso. I nostri istituti di credito infatti cioè vendono prodotti opachi soprattutto ai piccoli (e spesso inconsapevoli) risparmiatori o alle piccole imprese, piuttosto che ai grandi investitori istituzionali.

Dei 189 miliardi di titoli collocati l'anno scorso alla clientela retail, il 15% è rappresentato da bond strutturati. Nel complesso ne hanno venduti per 29,1 miliardi di euro considerando i bond strutturati linked (ad alto rischio) e quelli stochastic interest (medio rischio). Cifre decisamente diverse invece riguardano quelli che dovrebbero essere i destinatari naturali di questo tipo di prodotti: gli investitori istituzionali. Solo il 2% dei 49 miliardi collocati dalle banche italiane a questi ultimi infatti sono infatti obbligazioni strutturate.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... 3759.shtml

--
ps Il Sole "cartaceo" titola in prima pagina: GRECIA E DERIVATI AFFOSSANO LE BORSE


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Re: Del mito per cui le banche italiane sono "sane"...

Messaggioda franz il 15/05/2012, 7:51

Il mito che le banche italiane siano "sane" è legato alla crisi dei subprime del 2008.
Nel senso che le banche italiane avevano in gestione mutui di qualità mediamente buona (diversamente dalla situazione americana) ed inoltre non si erano riempite di titoli tossici (prodotti strutturati ricchi di subprime) provenienti dagli USA, come avevanoinvece fatto molte banche europee.
Ma la "sanità" finisce qui, perché sotto altri punti di vista le banche italiane soffrono da sempre delle malattie che derivano dall'essere state banche pubbliche, quindi gonfie di personale e costose. Ed in buona parte sono ancora governate dal pubblico, visto il ruolo che i politici ancora oggi esercitano nelle fondazioni che controllano le banche privatizzate. Un sistema bancario quindi inadeguato ad essere un fattore importante dell'economia, quello cioè che raccoglie i capitali e li mette a disposizione di chi deve fare investimenti produttivi. Banche che invece si sono riempite obbligazioni e di titoli di stato (italiani e non) ... e si è poi visto che questo non era poi cosi' "sano" come sembrava. Ed ecco che queste obbligazioni vengono riciclate all'interno di prodotti strutturati complessi, un po' come avveniva con i mutui subprime del 2008. Non si sa bene quanta spazztura c'è dentro.

Bond strutturati, occhio ai tranelli
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLi ... elli.shtml
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fatemi capire, sono sane oppure no?

Messaggioda franz il 15/05/2012, 13:17

le agenzie di rating fanno bene a declassarle, se non sono sane, o sono criminali?


BANCHE
La scure di Moody's sulle banche italiane

L'agenzia internazionale Moody's taglia il rating di 26 istituti di credito italiani

NEW YORK - La scure di Moody's si abbatte sulle banche italiane. L'agenzia internazionale taglia il rating di 26 istituti e - afferma - le prospettive sono negative. Una decisione su cui pesa la "recessione dell'Italia e l'austerity del governo che riduce la domanda di breve termine". In seguito al downgrade "il rating delle banche italiane è fra i più bassi fra le economie avanzate europee". Per Unicredit e Intesa SanPaolo il taglio è stato di un gradino, da 'A2' ad 'A3'. Monte dei Paschi di Siena è passata da 'Baa1' a 'Baa3' mentre Unione Banche Italiane da 'A3' a 'Baa2.

L'azione di Moody's non ha quindi risparmiato nessuno. E in alcuni casi la sforbiciata è pesante. Per dieci istituti Moody's ha tagliato la propria valutazione di un solo gradino. Una sforbiciata di due gradini, invece, si è abbattuta su otto banche mentre per sei istituti il taglio è stato di tre gradini. Per le restanti due banche la riduzione è stata di quattro gradini. Lo stato di salute dell'economia italiana pesa sull'azione di Moody's: l'Italia è ricaduta in recessione all'inizio del 2012 "senza chiari segnali di ripresa. Un deterioramento che segue una breve e debole ripresa dopo la recessione del 2008-2009 e dopo anni di crescita lenta. Il Pil italiano è ancora sotto i livelli del 2007". Moody's - si legge nella nota - ritiene inoltre che "le misure di austerity e le riforme strutturali del governo pesino sulle prospettive economiche del paese nel breve termine".

Nell'illustrare la decisione Moody's, che in febbraio ha tagliato il rating dell'Italia da 'A2' ad 'A3', mette in evidenza che alucni fattori hanno "limitato la magnitudine del downgrade'. E fra questi c'è la liquidità concessa dalla Banca centrale europea (Bce), che ha "significativamente ridotto il rischio default nel breve termine". Le banche italiane - è l'analisi di Moody's - sono "vulnerabili" alle avverse condizioni in cui operano, che probabilmente "causeranno un ulteriore deterioramento della qualità degli asset, pressione sugli utili e limitato accesso al mercato. Questi rischi sono esacerbati dai timori degli investitori sulla sostenibilità" del debito italiano, che ha già contribuito alle difficoltà delle banche a finanziarsi.

Il downgrade riflette gli "attuali rischi prevedibili" ma ci sono "diversi fattori che potrebbero causare ulteriori aggiustamenti al ribasso", quali un aumento delle tensioni per finanziarsi, una prolungata recessione e una cristallizzazione delle debolezze di corporate governance, controllo e gestione del rischio.

ATS
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