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Ma Grillo a chi ha preso i voti?

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Ma Grillo a chi ha preso i voti?

Messaggioda franz il 08/05/2012, 7:43

Stante
a) la sempre piu' bassa affluenza al voto (in calo tra il 5 ed il 10%)
b) la tenuta del PD
c) il crollo di PDL e Lega
d) la vittoria di Grillo
Mi pare molto probabile che Grillo abbia preso voti proprio dall'elettorato PDL e LEGA.
Nulla di grave, sia chiaro, ma come si concilia questo fatto con le forti critiche ad un elettorato (quello leghista) definito fino a ieri grezzo e razzista? E quello berlusconiano, definito anticomunista fino all'estremo di legarsi ad un personaggio impresentabile come SB?
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Re: Ma Grillo a chi ha preso i voti?

Messaggioda Iafran il 08/05/2012, 9:50

Se "quelli della casta" immaginavano la rabbia, che covavano i cittadini, sarebbero stati più vicini alle loro esigenze.

Mi auguro che vengano destituiti integralmente.
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Re: Ma Grillo a chi ha preso i voti?

Messaggioda pianogrande il 08/05/2012, 10:01

E se non si concilia cosa vuol dire?
C'è stato anche un momento in cui i voti sono passati dalla sinistra alla lega.
Il fatto che i voti cambino destinazione (pur nel poco che le elezioni possono decidere vista l'offerta) è l'unica arma che i cittadini possono agitare sotto il naso dei politici.
Sinceramente, preferisco che i voti vadano a Grillo piuttosto che alla lega (tutto è relativo).
Almeno Grillo (i suoi candidati, più che lui) un filo di speranza lo dà.
Considero meno "grezzo e razzista" il voto dato ai candidati di Grillo.
Lui non mi piace ma quei ragazzi hanno il diritto di provarci e quel movimento è, purtroppo e per colpa dei "politici", l'unica opportunità che si presenta.
Mi piace l'affermazione di una consigliera eletta nelle liste di Grillo: "il voto è dei cittadini".
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Ma Grillo a chi ha preso i voti?

Messaggioda lucameni il 08/05/2012, 10:18

Grillo ha delle uscite insensate, è stato detto da chi lo conosce che nemmeno lui crede a quello che dice. E per quello che mi riguarda conosco grillini che lo considerano un "megafono" ma poi non danno troppo peso alle sue esagerazioni. Come invece altri, perfetto pendant del berlusconismo, prendono per oro colato quello che dice.
Quindi da quelle parti è una situazione meno lineare di come sembri.
Tant'è proprio i partiti attuali e i loro supporter appassionati hanno poco titolo per parlare di "antipolitica", visto cosa hanno combinato questi signori.
Domanda retorica ormai comune ma chi è poi che fa "antipolitica"?
E tanto meno hanno titolo per dare fiato i Bertone e i Fisichella che per anni hanno tenuto bordone al gran puttaniere e ai suoi scherani, "contestualizzando" pure le bestemmie (un altro avesse combinato un millesimo di quello combinato dal tizio sarebbe stato minimo esorcizzato e gli avrebbero piantato un paletto di frassino nel cuore).
Le 5 stelle avranno un senso e un futuro se i loro rappresentanti sapranno dare conto di cosa dice Grillo ma con una loro autonomia e sapranno fare la loro politica senza dipendere dai diktat del loro leader (il che mi pare complicato ma non impossibile).
Ad oggi più che una medicina temo siano un sintomo, che però per iniziare una cura è spesso salutare.
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Re: Ma Grillo a chi ha preso i voti?

Messaggioda trilogy il 08/05/2012, 10:33

il corriere della sera pubblica la tabella sotto che fornisce delle indicazioni
http://www.corriere.it/politica/12_magg ... 45d6.shtml

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Re: Ma Grillo a chi ha preso i voti?

Messaggioda franz il 08/05/2012, 12:14

trilogy ha scritto:il corriere della sera pubblica la tabella sotto che fornisce delle indicazioni
Immagine

Sono dati incompleti e per fare qualche ragionamento bisognerebbe avere i flussi degli altri partiti.
Soprattutto del PD e della Lega.
Perché se cosi' tanti voti di grillo (1 su 4) vengono dal PD, e questo partito ha tenuto bene, anzi è avanzato, bisogna capire dove il PD ha preso quei voti che gli sarebbero venuti a mancare. Io ritengo che in realtà i flussi cambino a seconda dei posti. Dove la lega è crollata di piu' (lombardia) il 50% del voto 5 stelle viene dalla lega, non il 16% come dice la scheda. Mi sembra strano immaginare un gigantesco flusso da e verso l'astensione solo per far quadrare i conti. Dove 5 stelle è arrivato al 20%, al PD dovrebbe mancare un 5%. Cosa che se fosse vera implicherebbe che per ottenere i buoni risultati che ha avuto, guadagnando ovunque, il PD dovrebbe aver preso molto di piu' da altri partiti o dall'area dell'astensione.

http://www.partitodemocratico.it/doc/23 ... destra.htm
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Re: Ma Grillo a chi ha preso i voti?

Messaggioda Robyn il 08/05/2012, 13:53

Queste elezioni e con la previsione di un sistema elettorale proporzionale,la probabilità che il paese sia ingovernabile è molto alta.L'Italia non può permettersi un sistema elettorale come quello tedesco,spagnolo,inglese,greco.L'Italia e la Francia sono molto simili,ma l'Italia rimane sempre con le sue peculiarità.L'Italia non abbandona le logiche proporzionali ma è pur vero che un sistema uguale a quello francese con il collegio uninominale non ci sarebbe la rappresentanza per le forze minori.La soluzione potrebbe essere il sistema elettorale utilizzato per gli enti locali,per le provinciali.Turno di ballottaggio fra le due liste maggiori in ambito nazionale elette con il proporzionale e premio di maggioranza per la lista che vince il turno di ballottaggio ciao robyn
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Re: Ma Grillo a chi ha preso i voti?

Messaggioda flaviomob il 08/05/2012, 14:03

Il PD non è avanzato in termini assoluti, ma in percentuale. Aumentando l'astensione, chi mantiene sostanzialmente il proprio elettorato o comunque ne perde di meno degli altri "sembra" avanzare perché aumenta la propria fetta di torta, rispetto ai votanti. Grillo probabilmente pesca tra gli astenuti, anche chi (il Corriere non specifica "in passato", ma quanto tempo fa?) aveva votato PD e successivamente aveva deciso di astenersi.
Sicuramente pesca anche dagli ex leghisti, dato che è molto più radicato al Nord che al Centro-Sud.


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Re: Ma Grillo a chi ha preso i voti?

Messaggioda franz il 08/05/2012, 15:38

Chi, in presenza di un aumento dell'astensione, perde meno in assoluto e guadagna in percentuale dimostra di essere meno soggetto di altri all'erosione e/o di aver saputo ricuperare astensione precedente.

Guardando Monza, ecco il 2007 http://www.repubblica.it/speciale/2007/ ... monza.html
ed ecco il 2012 http://www.repubblica.it/static/special ... #risultati

Come si vede il calo dell'affluenza al primo turno è del 14% (2007= 73.65% e 2012 = 59.68%) e quindi se questo calo fosse proporzionalente distribuito avremmo che
Ulivo 2007 = 12.513 voti (20.3%) meno il 14% = 10'765 ... invece PD 2012 = 11.754 (24.77%)
Quindi avrebbe potuto perdere 1750 voti in assoluto ma ne ha persi solo 760. In compenso IDV guadagna sia in valori assoluti (700 voti) che in percentuali e tra i due la partita voti e percentuali sarebbe risulta in pari (quindi in notevole avanzamento rispetto al calo del 14% dell'affluenza).

In realtà tutto l'insieme del centro sinistra (PD, lista civica, IDV e vari di sinistra ed ecologisti) che aveva raggiunto il 41.6% nel 2007 con 29'237 voti e che nel 2012 ha avuto a Monza 20.642 voti ed il 38,29% si e assottigliato perdendo quasi 9000 voti per:
1) il piu' che dimezzamento della lista civica di sostengo al candidato (aveva 7.252 con 11.8% ora ha 2.141 il 4.51%)
2) l'insieme sel+prc+pdci che ha perso il 30% del suo elettorato: quasi 900 voti in valori assoluti; piu' dell'astensione, piu' di quelli guadagnati da IDV.

Il PDL è crollato dal 29 al 19% (da quiasi 18'000 a 9233) voti a mentre la lega, da sola, ha guadagnato voti se si considera la sua lista civica di appoggio.

Grillo a Monza ha preso il 9.72% con 5.242 voti e sembrerebbe che il grosso sia stato preso dall'elettorato PDL in fuga (quella parte che non si è astenuta) e da voti in libertà dalla lista civicica che sosteneva il CS nel 2007. Pochissimo sarebbe stato preso da IDV, PD, forse qualche cosa in piu' dalla sinistra, nelle sua varie formuazioni.
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Re: Ma Grillo a chi ha preso i voti?

Messaggioda trilogy il 09/05/2012, 11:30

Il centrodestra perde 14 punti, centrosinistra indietro del 5%

di Roberto D'Alimonte

I dati del giorno dopo confermano il quadro. Le tendenze che si sono viste lunedì sono quelle che i dati completi (o quasi) confermano. Il centro-destra ha subito una netta sconfitta sia in termini di comuni vinti e persi sia in termini di voti, il centro-sinistra ha vinto molti comuni e molti altri li vincerà ai ballottaggi ma la sua base di consensi resta più o meno la stessa, il Movimento 5 Stelle è l'unico vero vincitore.

Vittorie secche e ballottaggi
Come era facile prevedere questa volta sono stati pochi i comuni in cui le elezioni si sono decise al primo turno. Nei 157 comuni sopra i 15.000 abitanti è successo solo in 37 casi con 25 vittorie dei candidati targati Pd e alleati, 7 candidati Pdl e alleati, e 2 candidati della Lega. Negli altri 120 comuni si deciderà al ballottaggio. In questi comuni è interessante vedere la distribuzione dei vari tipi di "duelli". In 58 casi lo scontro è tra i candidati del blocco di centro-sinistra (nelle sue diverse configurazioni) e quello del Pdl e alleati. La Lega va al ballottaggio in 7 casi contro il candidato del Pd e in uno contro il candidato di una lista civica. I candidati del terzo polo (nei suoi vari formati) vanno al ballottaggio in 13 comuni contro i candidati del Pd e alleati e in 6 comuni contro quelli del Pdl e alleati. La sorpresa è il Movimento 5 Stelle che è riuscito a far passare al secondo turno 5 candidati che affronteranno tutti un candidato del blocco di centro-sinistra.
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Partiti e blocchi
Il voto ai partiti è quello che attira sempre l'attenzione di tutti gli osservatori ma è un voto impossibile da decifrare in una elezione amministrativa in cui la presenza di tante liste collegate ai candidato-sindaco nasconde la vera forza dei partiti. L'unica cosa che si può dire è che i brand Pd, Pdl ecc. non hanno un grande appeal se per sostenere i propri candidati i partiti storici devono ricorrere ad altri brand con una immagine meno logora. In questa situazione di grande frammentazione sono più indicativi i dati aggregati per aree politiche (i blocchi), come abbiamo fatto nella tabella in pagina. I blocchi sono stati costruiti sommando nei 26 comuni capoluogo i voti ottenuti dai partiti tradizionali e quelli delle varie liste comprese nella coalizione che sosteneva lo stesso candidato sindaco.Dai dati emerge chiaramente che mentre il blocco di centro-sinistra (Pd, Idv, Sel + liste civiche) arretra relativamente poco rispetto alla sua consistenza nel 2008 (dal 43,1% al 37,7%) il blocco di centro-destra (Pdl, Nuovo-Psi, La Destra + liste civiche) passa dal 39,9% del 2008 al 25,7% di oggi. Quanto alla Lega che abbiamo separato dal blocco targato Pdl resta sulle stesse posizioni includendo Verona, grazie allo straordinario successo della lista di Tosi, ma in realtà perde significativamente senza Verona passando dal 4,7% al 2,3%. Per il Carroccio però è più significativo calcolare i voti solo per i comuni in cui era presente. Così facendo si vede che nei 14 comuni del 2012 per cui abbiamo anche il dato delle regionali del 2010 (manca Gorizia) il Carroccio passa dal 15,3% al 5,3%. Se a questo dato sommiamo anche i voti della lista Tosi a Verona il gap si riduce ma resta comunque molto negativo. Per il blocco di centro il discorso è più complicato. In realtà questo blocco non esiste. Non esiste nemmeno il terzo polo. Esistono dei partiti e delle liste collegate che insieme però hanno raccolto un discreto bottino. Ma il dato più significativo è che, nel momento in cui si assiste al netto smottamento dell'elettorato del Pdl e della Lega, l'Udc resta al palo.

Il Movimento 5 Stelle
Fino a pochi giorni fa molti irridevano quei sondaggi che davano il movimento di Grillo sopra il 7% dei voti. E invece erano stime corrette. Anzi no, ma per la ragione inversa a quella degli scettici perché ora sappiamo che erano stime al ribasso. Nei 20 comuni capoluogo in cui si è presentato il movimento di Grillo ha ottenuto in media l'8,2% dei voti. Questo dato nasconde però una grande varianza. Nei 10 comuni del Nord (tutti quelli in cui si è votato) la percentuale è stata 11,3. Mentre nei quattro comuni capoluogo della ex zona rossa arriva al 13,1. Al Sud invece il movimento era presente solo in 6 comuni su 12 e i suoi consensi sono modesti, il 3,1%.Questa diversità territoriale non è una sorpresa. Era così anche prima di queste elezioni, ma è poco probabile che sia così dopo queste elezioni. Le condizioni politiche, economiche e sociali sono favorevoli ad una espansione del movimento anche nelle regioni meridionali. Il successo di oggi è destinato ad alimentare quello di domani se nulla cambierà nel campo dei partiti tradizionali.

Tra questi invece si assiste più al tentativo di demonizzare il pericolo rappresentato da Grillo che a dare risposte concrete ad alcune delle istanze che ne spiegano il successo.

Verso le politiche del 2013
Queste elezioni confermano un dato già rilevato da tutti i sondaggi di opinione negli ultimi mesi. La fine del ciclo berlusconiano ha aperto il mercato elettorale. Ci sono milioni di elettori disponibili a cambiare le loro scelte di voto, ma l'offerta di nuovi "prodotti" è praticamente inesistente. Una fetta di loro ha scelto Grillo. Ma sono molti di più quelli che non hanno ancora deciso per mancanza di alternative accettabili. Se non verranno fuori da qui alla prossima primavera non andranno a votare. Ci sarà una domanda inevasa che rischia di ingrossare ancora di più la marea montante della disaffezione nei confronti della politica e forse nei confronti delle istituzioni democratiche e dell'Europa.

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=Ab4cXoZF
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