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Spending review

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Spending review

Messaggioda soloo42001 il 04/05/2012, 10:56

A me pare un forte abbandono del sistema socialdemocratico "puro" verso un sistema misto che unisce disegno libeale e tutela sociale, tipo germania e svizzera. Dovremmo andare anche noi in quella direzione solo che ci mancano due cose: i socialdemocratici stile svezia ed i liberali stile svezia.



A te pare un abbandono.
A me pare la naturale evoluzione del sistema socialdemocratico dei tempi della guerra fredda ai tempi della globalizzazione.

Destra e sinistra del nord europa sono diverse da quelle italiane.
Qui la politica e` avvelenata dal cialtronismo e dall'ignoranza.
Riguardo quello che ci manca, se non fosse per i liberisti che affossano il PD, i socialdemocratici moderni li avremmo pure.
Manca invece del tutto l'ala liberale: questo oggi e` quel che blocca il Paese.

Ciao.

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Re: Spending review

Messaggioda lucameni il 04/05/2012, 11:04

Come adesso "manca"?
Se fino ad ora è stato scritto che tutto questo scempio è opera dei liberali-liberisti (termini messi insieme senza distinzioni di sorta) adesso mancano?
Peraltro con toni che fanno da perfetto pendant al "comunismo" evocato dal tipo incatramato. Quello si sognava (o meglio: faceva finta di) i comunisti in ogni dove e qua lo stesso si è detto dei "liberali".
Che però dovrebbero esistere per fare tanti danni.
Altrimenti se sono falsi liberali che danno possono fare?
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Re: Spending review

Messaggioda franz il 04/05/2012, 11:07

soloo42001 ha scritto:A te pare un abbandono.
A me pare la naturale evoluzione del sistema socialdemocratico dei tempi della guerra fredda ai tempi della globalizzazione.

Destra e sinistra del nord europa sono diverse da quelle italiane.
Qui la politica e` avvelenata dal cialtronismo e dall'ignoranza.
Riguardo quello che ci manca, se non fosse per i liberisti che affossano il PD, i socialdemocratici moderni li avremmo pure.
Manca invece del tutto l'ala liberale: questo oggi e` quel che blocca il Paese.

Fin qui d'accordo, comprese le osservazioni sulla mancanza dell'ala liberale. Che pero' se manca non puo' essere contemporaneamente responsabile dei mille volte citati disastri.

I socieldemocratici moderni (adeguati alle sfide del 2010) nel PD io invece non li trovo.
Fammi qualche nome e ne riparliamo.
In Germania avevano Gerhard Schröder, in UK avevano Blair. In Francia Mitterand.
Personaggi di questo calibro noi non ne abbiamo.
Un po' li avevamo, veramente, ma sono stati fatti fuori dalle vecchie nomenclature ed ora fanno i nonni.
E sai a chi mi riferisco. ;)
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Re: Spending review

Messaggioda soloo42001 il 04/05/2012, 11:31

franz ha scritto:
soloo42001 ha scritto:A te pare un abbandono.
A me pare la naturale evoluzione del sistema socialdemocratico dei tempi della guerra fredda ai tempi della globalizzazione.

Destra e sinistra del nord europa sono diverse da quelle italiane.
Qui la politica e` avvelenata dal cialtronismo e dall'ignoranza.
Riguardo quello che ci manca, se non fosse per i liberisti che affossano il PD, i socialdemocratici moderni li avremmo pure.
Manca invece del tutto l'ala liberale: questo oggi e` quel che blocca il Paese.

Fin qui d'accordo, comprese le osservazioni sulla mancanza dell'ala liberale. Che pero' se manca non puo' essere contemporaneamente responsabile dei mille volte citati disastri.

I socieldemocratici moderni (adeguati alle sfide del 2010) nel PD io invece non li trovo.
Fammi qualche nome e ne riparliamo.
In Germania avevano Gerhard Schröder, in UK avevano Blair. In Francia Mitterand.
Personaggi di questo calibro noi non ne abbiamo.
Un po' li avevamo, veramente, ma sono stati fatti fuori dalle vecchie nomenclature ed ora fanno i nonni.
E sai a chi mi riferisco. ;)



Infatti io non do colpe ai liberali, che non esistono.
Le do ai liberisti de' noantri, quelli si che esistono.
Che pero` siccome si offendono poi tocca chiamarli liberali.

Riguardo l'area socialdemocratico, non facevo riferimento a figure chiave.
Ammetto che non abbiamo padri fondatori, ne' da una parte ne' dall'altra.
Qui si potrebbe aprire un dibattito enorme su come e quando sia morta la politica in Italia.
Per me e` morta con Moro e Berlinguer.
Da allora e` stato un tirare a campare per non tirare le cuoia.

Facevo invece riferimento all'ampia area elettorale progressista ex ulivista e oggi PD.
Alla quale se invece di proporre licenziamenti facili e privatizzazione di beni e servizi comuni,
proponi invece lotta all'evasione, alla corruzione, semplificazione della PA, ristrutturazioni della
spesa per ammodernare lo stato sociale e fare politica industriale, stai tranquillo che ti seguono.

Ora.
Se quell'area, avesse alla sua destra un'area corrispondente di stampo LIBERALE (non cialtron-liberista)
allora si che si potrebbe cambiare il Paese.

Ma cosi` non e`.
Purtroppo.
E allora poi ci toccano le alleanze eterogenee con tutti i loro limiti.

Ciao.


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Re: Spending review

Messaggioda franz il 04/05/2012, 15:43

tornando al tema vero di questo thread ...

spending review
Sanità, carceri, scuole: ecco la lista dei tagli
Nel mirino 9 milioni di spese per il trasferimento dei detenuti, 19 milioni dalle prefetture, ridurre del 50% i costi di pulizia

MILANO - Lo slogan per la spending review lo ha trovato lo stesso Piero Giarda: reduce, reorganize and retrenching. Taglia, riorganizza e restringi, rielaborazione ministeriale e anche un po' burocratese dei tre versetti delle streghe del Macbeth di Giuseppe Verdi che gridavano: «Apparite, apparite, apparite». Altro che far apparire: qui si tratta più che altro di far sparire (inefficienze e sprechi). E non a caso è stato chiamato «Mr. Forbice», Enrico Bondi, a mettere in pratica la parte difficile (leggi sporca) del lavoro. Qualcosa era emerso dopo il consiglio dei ministri del 30 aprile scorso. Ma nelle 44 pagine del dossier di Giarda dal titolo squisitamente accademico, «Elementi per una revisione della spesa pubblica», pubblicato ieri su Twitter dalla ormai affidabile gola profonda del governo @IL_Portaborse (lo stesso che aveva anticipato di una settimana che il premier Mario Monti si sarebbe affidato a Bondi), c'è molto di più di generiche linee guida.

Il lavoro è certosino: analisi di costi dei vari settori e tasso di aggredibilità della spesa pubblica. E anche qualche sprazzo di innovazione tecnologica non fuori tempo massimo. Un esempio? Il Voip, il software che permette di telefonare attraverso la rete Internet sulla falsariga del più noto Skype, e il rinnovo dei contratti di energia per le scuole con lo spostamento verso le rinnovabili. La riduzione per gli enti locali in questo caso non è quantificata ma giudicata comunque «consistente». Dalla lettura del documento si evince che Giarda punta molto sulla "riabilitazione" del Consip. «L'incidenza della centrale per le gare e gli acquisti della Pubblica amministrazione si aggira solo intorno al 3%». Come dire: lo strumento c'è, ma non viene utilizzato. Il ministero dell'Economia ha richiesto e ottenuto un progetto di Consip per la riorganizzazione delle procedure di acquisto di beni e servizi che, in particolare per la scuola, dovrebbe portare nel biennio 2013-14 a una riduzione del 50% dei costi per i servizi di pulizia esternalizzati. È questo un concetto che torna, proprio come nel versetto rielaborato dell'opera del Maestro di Roncole di Busseto: «riorganizzare» in maniera tale da usare per quanto possibile occupati già all'interno della pubblica amministrazione (insourcing dopo gli eccessi dell'outsourcing che anche nelle aziende private e non solo nello Stato Spa hanno portato a una lievitazione dei costi) ma anche «restringere» lo Stato. Scrive Giarda con un bagno di realismo: «Se l'economia stesse muovendosi su un ragionevole, ancorché basso, tasso di crescita, potremmo mettere la revisione della spesa a servizio di una maggiore produttività per il cittadino. Ma non è così e dobbiamo indirizzarci a mettere la spending review a servizio di una riduzione del prelievo fiscale, per alleviare le condizioni di vita dei soggetti in condizioni di difficoltà economica».

Un nuovo algoritmo che accanto alla lotta alle inefficienze e agli sprechi dovrebbe muoversi sulle variabili meno pubblico e meno tasse (speriamo). Tra le voci che Giarda considera cruciali ci sono a) la giustizia. «La gestione del servizio intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali incide per il 40% del totale delle spese di giustizia». In particolare sotto la lente c'è il noleggio apparati che avviene, senza gare, liberamente sul mercato (con una procedura di infrazione di Bruxelles, peraltro). b) le carceri. L'aspetto critico è stato individuato nel modello di sorveglianza dove grazie alle nuove tecnologie il numero degli addetti potrà essere tagliato di circa 4 mila unità. Ma anche negli spostamenti: dal 2009 al 2011 sono stati spesi in media 9,5 milioni l'anno per l'acquisto di biglietti aerei per far viaggiare 9.200 detenuti. Qui bisognerebbe intervenire con conference call e gare con i vettori aerei. c) riforma della motorizzazione civile. d) la super-Inps. e) la sanità, dove si dovrebbe intervenire con la Consip. Magro, infine, è stimato il risparmio sulla riorganizzazione delle prefetture sul territorio: 19 milioni. Per adesso Bondi, per restare sempre sul poderoso libretto del Macbeth, ha fatto come consigliato dalle solite tre streghe: «Taci e odi». Ha taciuto, cosa che peraltro in pubblico esegue con religioso compiacimento, e ha udito e letto proprio le 44 pagine. L'ex risanatore di Montedison e Parmalat starebbe nel frattempo lavorando alla scelta di un suo vice, probabilmente uno dei tanti Bondi-boys che negli ultimi anni lo hanno seguito in molte se non tutte le aziende (e che, storicamente, si licenziano quando lui esce dalle imprese). Ma al netto delle decisioni che arriveranno dal governo, Bondi considera il documento di Giarda il punto di partenza di tutto il lavoro da fare. Il perimetro, in parte, è già segnato: le spese riducibili quantificate in 295,1 miliardi si concentrano nei consumi intermedi (135,6 milioni) e nelle retribuzione lorde (122,1). È da questo numero che si arriva a quegli 80 milioni da ridurre nel breve termine. Il che fa presupporre che il lavoro di «Mr. Forbice» non si dovrà forse fermare alla missione dei primi 2,1 milioni in sette mesi.

Massimo Sideri 4 maggio 2012 | 12:23 http://www.corriere.it

Il rapporto di Giarda: http://media2.corriere.it/corriere/cont ... bblica.pdf
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Re: Spending review

Messaggioda soloo42001 il 04/05/2012, 16:36

«L'incidenza della centrale per le gare e gli acquisti della Pubblica amministrazione si aggira solo intorno al 3%».


Chissa` perche`.
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Re: Spending review

Messaggioda franz il 04/05/2012, 16:49

I dati ISTAT mostrano che i costi di produzione dei servizi pubblici (scuola, sanità, difesa, giustizia, polizia, ecc.) sono cresciuti nel tempo molto più rapidamente dei costi di produzione dei beni di consumo privati. Il differenziale di costo è misurato dalla dinamica dei deflatori impliciti delle due categorie di beni. Il differenziale di costo già esistente nel 1980 è aumentato nei trent‟anni successivi, fino al 2010, del 28,8%, (vedi Tabella 2) con una media di svantaggio annuo pari allo 0,8%, una misura del costo della inferiorità tecnologica del settore pubblico.
Se i costi di produzione dei servizi pubblici fossero aumentati in questo periodo nella stessa misura dei costi di produzione dei beni di consumo privati, la spesa per consumi collettivi nel 2010 sarebbe stata di 73 miliardi di euro più bassa di quella effettivamente registrata.

Chissà perché?
Continuamo a leggere (intendo il rapporto)
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Re: Spending review

Messaggioda soloo42001 il 04/05/2012, 16:59

«L'incidenza della centrale per le gare e gli acquisti della Pubblica amministrazione si aggira solo intorno al 3%».



Quello che posta franz non riguarda la mia domanda.
E allora commento io.

CONSIP non e` usata perche` le stazioni appaltanti vogliono la loro autonomia.
Per gestirsi le clientele.

Ecco perche`una siringa in sicilia costa 10 volte che in lombardia.
Ecco perche` i software anagrafici di Milano non parlano con quelli di Roma, e allora poi bisogna fare i progetti di integrazione applicativa (milioni di euro buttati in "spaghetti-integration" o in "porte di dominio").
Ecco perche` ognuno degli 8000 Comuni deve pagare un botto di licenze software ogni anno.
Ecco perche` la PA costa un botto.

Poi ci sono anche tutte le altre considerazioni dell'interessantissimo rapporto.

Ciao.


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Re: Spending review

Messaggioda franz il 04/05/2012, 17:37

soloo42001 ha scritto:CONSIP non e` usata perche` le stazioni appaltanti vogliono la loro autonomia.
Per gestirsi le clientele.

Ecco perche`una siringa in sicilia costa 10 volte che in lombardia.

Chiaro, e questo lo possono fare perché se spendono 240 ed incassano in proprio solo 100 (e 140 arrivano dalla cassa centrale, vedi tab 4 in pag 8) non hanno alcun incentivo a risparmiare ma ne hanno molti a coltivare clientele che non sono i loro cittadini a dover pagare. Hanno i benefici (i furbetti incassano) senza avere gli oneri. Un primo criterio quindi sarebbe che per le spese di gestione (non gli investimenti, per cui possiamo fare un ragionamento piu' complesso) ognuno deve cavarsela con quanto incassa. E naturalmente lo stato centrale deve diminuire il suo gettito di 140 e dare localmente la possibilità di aumentare il prelievo, quanto basta. Misura neutra per la finanza totale ma molto responsabilizzante e quindi educativa per le amminitrazioni locali. E questo criterio secondo me avrebbe fatto risparmiare quei 73 miliardi di cui parla Giarda e che ho citato nella mia risposta. Considerando che al sud la vita costa meno (il costo della vita è del 25-30% inferiore) questo potrebbe portare ad una diminuzione delle imposte al sud (anche gli stipendi pubblici potrebbero essere calibrati al costo della vita) e questo potrebbe indurre molte attività economiche a trasferirsi nei posti con tasse piu' basse nel sud Italia. Anche perché al nord le imposte tenderebbero a crescere, visto che il costo maggiore della vita implica costi standard superiore e stipendi piu' alti.
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Re: Spending review

Messaggioda soloo42001 il 04/05/2012, 18:33

franz ha scritto:
soloo42001 ha scritto:CONSIP non e` usata perche` le stazioni appaltanti vogliono la loro autonomia.
Per gestirsi le clientele.

Ecco perche`una siringa in sicilia costa 10 volte che in lombardia.

Chiaro, e questo lo possono fare perché se spendono 240 ed incassano in proprio solo 100 (e 140 arrivano dalla cassa centrale, vedi tab 4 in pag 8) non hanno alcun incentivo a risparmiare ma ne hanno molti a coltivare clientele che non sono i loro cittadini a dover pagare. Hanno i benefici (i furbetti incassano) senza avere gli oneri. Un primo criterio quindi sarebbe che per le spese di gestione (non gli investimenti, per cui possiamo fare un ragionamento piu' complesso) ognuno deve cavarsela con quanto incassa. E naturalmente lo stato centrale deve diminuire il suo gettito di 140 e dare localmente la possibilità di aumentare il prelievo, quanto basta. Misura neutra per la finanza totale ma molto responsabilizzante e quindi educativa per le amminitrazioni locali. E questo criterio secondo me avrebbe fatto risparmiare quei 73 miliardi di cui parla Giarda e che ho citato nella mia risposta. Considerando che al sud la vita costa meno (il costo della vita è del 25-30% inferiore) questo potrebbe portare ad una diminuzione delle imposte al sud (anche gli stipendi pubblici potrebbero essere calibrati al costo della vita) e questo potrebbe indurre molte attività economiche a trasferirsi nei posti con tasse piu' basse nel sud Italia. Anche perché al nord le imposte tenderebbero a crescere, visto che il costo maggiore della vita implica costi standard superiore e stipendi piu' alti.




Si, la tua e` la teoria del buon federalismo.
Ma permettimi di dubitare della sua applicabilita` in Italia.
Perche` a fronte di un ente locale sull'orlo del fallimento che succede?
Impicchi il responsabile? Lo sbatti in galera a vita? Lasci fallire un comune o una regione?
No, alla fine lo stato interviene per ripianare o almeno tamponare.
Certo poi alle elezioni successive, dopo 1-2 anni di commissariamento, forse la coalizione politica responsabile ottiene la sua punizione.
Ma intanto i furbetti hanno incassato, e lo stato sganciato.
In un paese simile al nostro, la Spagna, per non affondare stanno proprio riducendo le autonomie riportando tutto al centro.

Vedremo che decideranno Monti, Giarda e Bondi.
Anzi temo che non decideranno proprio un bel niente.

Certo non penso che con questi chiari di luna si avventureranno in una revisione federalista di uno stato gia` male impostato in modo regionale.
I furbetti apprezzerebbero ancor di piu`, ma i mercati no.

Ciao.

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