Chiesto l’arresto di Lusi: «Saccheggio pianificato» dei fondi della Margherita
Reticente e menzognero, pronto a fuggire in Canada: per il gip guidava un’associazione a delinquere
«Condotte predatorie» «connotate da un accentuato cinismo, da una sistematica riserva mentale», «un’attività di vero e proprio saccheggio a fini privati delle casse del partito» e altro ancora. I termini usati dal gip del tribunale di Roma, Simonetta D’Alessandro, per motivare l’ordinanza con la quale ha chiesto al senato l’autorizzazione all’arresto di Luigi Lusi, l’ex tesoriere della Margherita già indagato, non lasciano alcun spazio interpretativo sul “quadro” accusatorio messo a punto dal procuratore aggiunto Alberto Caperna e dal pm Stefano Pesci dopo più di quattro mesi di indagini almeno da quando è stato indagato: non a caso al già contestato concorso in appropriazione indebita pluriaggravata e continuata si è aggiunta l’associazione per delinquere (per la quale è stata richiesta la misura cautelare) di cui Lusi, per i magistrati, era «il capo e il promotore» almeno dal 2006/7 e fino all’anno scorso. Ad aiutarlo, nell’impresa sistematica di sottrazione di risorse dai conti della Margherita (circa 23 milioni di euro finora accertati «utilizzati a fine di profitto personale») e dei quali era l’unico ad avere la delega oltre al presidente Rutelli che però «risulta non aver mai effettuato operazioni», c’erano la moglie Giovanna Petricone ed i commercialisti Mario Montecchia (che non è mai stato nel cda di Europa) e Giovanni Sebastio, tutti e tre ora agli arresti domiciliari, oltre a Diana Ferri e Paolo Piva.
Il comportamento dell’ex tesoriere è censurato in modo pesante nell’ordinanza del gip che riprendendo anche segnalazioni precise dei pm ne sottolinea l’atteggiamento menzognero e reticente, volto anche ad «inquinare» le risultanze. La prima apparente volontà di collaborazione con la procura, infatti, ha ceduto presto il passo ai segnali «intimidatori» lanciati da Lusi nelle sue dichiarazioni pubbliche al fine di «creare un alone di sospetto sugli esponenti politici privi di un reale diritto di difesa» e soprattutto non ha mai parlato circostanziamente davanti ai pm limitandosi a confermare quanto via via venivano scoprendo. Ecco perché la richiesta di arresto: il pericolo di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato da un lato – dal momento che i risultati investigativi hanno portato a successive scoperte ed altre potrebbero arrivarne – e poi, data l’enorme provvista di denaro accumulata in Canada e il «solido radicamento familiare», pm e gip si sono convinti che per Lusi «il riparo all’estero è particolarmente agevole e allettante ».
Vista insomma la mala parata, l’ex tesoriere potrebbe presto prendere il volo tentando, almeno, di evitare il carcere dopo aver dovuto rinunciare ai sogni di “gloria” politica, suo cruccio stando anche a quanto ha dichiarato la moglie ai pm: «Voleva investire in immobili per alimentare il futuro della sua carriera politica». Per Lusi si tratta di un provvedimento giuridico «abnorme» e i suoi legali annunciando ricorso già denunciano lesi i diritti di difesa.
Ma l’attuale clima politico non aiuta certo il senatore. Poche notizie restano stampate nella testa delle persone strozzate dalla crisi e, tra queste, certo ci sarà il conto di 30mila euro per le sue privatissime nozze pagato allo chef con risorse pubbliche. Tutto fa ritenere che i tempi di istruttoria della richiesta di autorizzazione all’arresto non si allungheranno, e dal tenore delle dichiarazioni di ieri anche l’esito sembra scontato: non c’è solo Bersani che ricorda come per il Pd «un senatore è uguale a un cittadino» e Casini che aspetta di leggere le carte ma già pensa che «saremo favorevoli all’arresto» come già annunciato dall’Idv. Anche Francesco Giro, del Pdl, vede per il senato «qualche difficoltà a non concederlo» convinto anche che «qualcuno ora dovrà chiedere scusa a Francesco Rutelli» il quale ieri, insieme a Enzo Bianco e Giampiero Bocci, ha visto «confermato che la Margherita è stata vittima di reati molto gravi». I tre ribadiscono che quanto recuperato verrà destinato dall’Assemblea federale a finalità pubbliche di alto valore sociale.
Gabriella Monteleone (Europa)