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Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda pinopic1 il 18/11/2008, 16:08

Paolo65 ha scritto:Questa vicenda se non è il colpo fatale per Veltroni,poco ci manca.
Aveva già perso la leadership nei mesi passati e questo "ammutinamento",pergiunta nel pieno rispetto delle regole formali, ha ulteriormente incrinato la sua autorevolezza.
Paolo


E' un colpo grave anche per il PD. Come mai non se ne rende conto Villari? Non dovrebbe lui più di me e di te preoccuparsi per le sorti del suo partito? O non è il suo. O non fa differenza per lui?
Tanto più che noi non siamo stati gratificati in alcun modo mentre lui è stato nominato parlamentare e poi commissario vigilante (come dire raccomandare la pecora al lupo) proprio da Veltroni e Franceschini.
Spero che almeno questa vicenda faccia comprendere l'urgenza del metodo delle primarie. Se mai ci sarà più occasione. Quanti Villari avremmo lasciato a casa con le primarie?
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda pagheca il 18/11/2008, 16:25

pinopic1 ha scritto:Siamo al solito ritornello: "visto che siamo impotenti piangiamoci addosso; diciamo che è colpa nostra così ci consoliamo. E diciamo anche che la commissione non serve a niente". E già che ci siamo ricorriamo al tradizionale e sempre valido "Ben altri sono i problemi" oppure al gettonatissimo "la gente non ci mangia con la commissione di vigilanza".

Tanto inutile la commissione che il CD per 40 e passa sedute ha rifiutato il nome proposto dall'opposizione e oggi si sta sperticando di lodi per Villari.
Alla ggente in effetti non gliene frega niente di tantissime altre cose che hanno a che fare con la pratica della democrazia.
Tutto quello che hai scritto, Pagheca, coincide con quello che era negli anni 50 il pensiero politico di un partito che si chiamava MSI e di un altro che si chiamava Uomo Qualunque. Ma anche con una pubblicazione anni 30 reperibile in rete dal titolo "Nel segno del littorio" nel quale si spiega perché gli italiani, la ggggente d'Italia, era stufa della democrazia e sentiva il bisogno di un ordine nuovo.
Cercare, in rete, per credere.


Guarda Pino, con me la vecchia accusa di essere un fascista appena non si sa che argomento usare non attacca, mi spiace. Sono andato avanti, so bene cos'e' il fascismo e ho le idee meno confuse di tanta altra gente qui dentro, guarda la discussione sui diritti e il contratto CAI.

Ma dal conflitto di interessi in giu' il paese e' ricoperto letteralmente di problemi istituzionali, di attacchi ai giudici, di corruzione, di conflitti di interesse. Basta leggere una semplice rubrica giornalistica come "la deriva" di Rizzo e Stella e ce ne sarebbe abbastanza per 10 anni di "strappo dei capelli" in altri paesi. Per un commento offensivo sugli italiani mentre guardava la partita in tv un parlamentare dell'assemblea gallese qui si e' dovuto dimettere mesi fa, e' andato *casa per casa* a scusarsi con la comunita' italiana, e' stato sospeso subito dal partito. E' un piccolo episodio, sconosciuto ai piu', che dimostra come ancora le parole e i fatti hanno un peso altrove. Detto questo, dimmi perche' la gente (smettiamola con l'ironia su questa parola per favore, io mi rifaccio al significato del vocabolario italiano) si dovrebbe eccitare per una cosa come questa, gestita in un modo come questo. In un paese normale un episodio come questo sarebbe gravissimo, sia per quello che ha fatto il PD (candidare una persona non qualificata e non rispettare la disciplina di partito) che per quello che ha fatto il PdL, anche se tutto e' legato alla borbonica procedura italiana per la quale i diritti sono frutto di consuetudine invece di stare scritti da qualche parte ed essere inamovibili.

In italia questo episodio diventa un nulla, rispetto a quello che fa e ha fatto per anni tutto il teatrino della politica per decenni, dalla DC a Craxi a Berlusconi. Mi viene sempre in mente in questi casi che se c'e' un momento cardine della storia d'Italia e del berlusconismo e' la famosa sentenza dei 3 pretori che applicarono la legge e chiesero a SB di trasmettere localmente Retequattro. In quel caso il PCI ebbe paura a contestare alle massaie il "diritto" di vedere Dallas, e Craxi torno indietro dalla GB per difendere il suo delfino. Da allora in poi e' stato un continuo attacco alle istituzioni. E io mi dovrei eccitare perche' nonostante accordi sottobanco tra PD e IDV e' stato eletto uno ad una commissione che non ha eguali in nessun paese civile, che io sappia? E dire che non e' certo il nostro il paese paladino della liberta' di informazione...

Saluti
pagheca
Ultima modifica di pagheca il 18/11/2008, 16:49, modificato 1 volta in totale.
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda pagheca il 18/11/2008, 16:39

immaginate un paese dei sogni, in cui l'informazione e' indipendente dai partiti, fa informazione, non e' al centro delle "attenzioni" delle forze politiche un giorno si e l'altro pure (questo paese esiste, e' anzi la norma in Europa). In questo strano paese c'e' una tv pubblica, pagata in parte dal canone, che e' soggetta ad un organismo di controllo indipendente che valuta la sua indipendenza dal potere politico.

Immaginate ora questa "commissione di vigilanza" con il potere di controllare se l'informazione e' corretta. Tale commissione, formata da esperti di informazione, e' anche in grado di fare multe immediate quando, per esempio, nota che una forza politica ha uno spazio inopportuno in tv. In certi casi puo' arrivare ad allontanare il giornalista scorretto, nella generale approvazione da parte degli altri organi dello stato.

Immaginate un partito politico - e qui ci vuole veramente tanta immaginazione - che, sulla base di un diritto consolidato, propone un candidato a presiedere tale commissione. Il candidato prescelto e' Ordinario di Diritto dell'Informazione in una prestigiosa universita', ha scritto diversi trattati sull'argomento ed e' noto per essere un'autorita' nel campo, indipendente dai partiti.

A quel punto, questo nome viene proposto. I componenti la commissione, tutti seri professionisti e indipendenti, lo votano, e la commissione, nel giro di pochi giorni comincia a lavorare alacremente.

Adesso prendete la realta' italiana e mettetevi a piangere.

saluti
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda pierodm il 18/11/2008, 17:26

A questo punto non so cosa dire, ma sento che devo dire qualcosa.

In genere, quando il discorso ha preso il via e le pagine degl'interventi si moltiplicano, mi prendo l'icomodo di leggere quello che hanno scritto gli altri, e cerco di rispondere: non sempre direttamente, ma di scrivere qualcosa che tiene conto di quello che ho letto.
A questo punto - al contrario di Pagheca - non ho le idee chiare, nel senso che non so su che cosa dovrei averle chiare.
Le cose dette sono ormai così tante e i rivoli del discorso così ramificati, che non capisco più bene di che cosa parliamo.
Cerco di ragionare fra me e me, ma, diciamo così, ad alta voce.

Rimango convinto che la commissione di vigilanza, come altre istituzioni, sia ormai un retaggio obsoleto della prima repubblica e del precedente sistema proporzionalistico.
Tuttavia rimane per certo che la faccenda Villari è una furbata scorretta del PDL.

Tuttavia, penso che sia veramente capzioso aspettare quest'occasione per sparare a zero sul PD e su Veltroni, ai quali vanno ascritte semmai responsabilità più generali, più "progettuali" che non quelle legate alla vicenda in se stessa.
Cosa avrebbe dovuto fare Veltroni?
Sembra che nessuno si renda conto fino in fondo che, in queste condizioni, l'opposizione è disarmata. In questa situazione ogni accordo con Berlusconi è impossibile, e probabilmente anche poco pulita.
Per questo motivo, anche poco tempo fa in questo forum, parlavo di un'opposizione che desse più peso al fattore "culturale", alla ricostruzione di un'identità, lasciando da parte il velleitarismo dei "governi ombra" e altre amenità di stampo anglosassone, che in queste condizioni fanno ridere.
Io vorrei veramente invitare amici, commensali e compagni ad abbassare il tasso dell'adrenalina governativistica, ossia di non avere l'idea che si stia sempre in campagna elettorale, o che il centro-sinistra stia appena fuori dalla porta del governo e che debba continuamente indossare la cravatta per essere pronta a sedersi sul trono.
La credibilità non si costruisce cercando di scoprire la "formula della credibilità".
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda pinopic1 il 18/11/2008, 18:16

pagheca ha scritto:Guarda Pino, con me la vecchia accusa di essere un fascista appena non si sa che argomento usare non attacca, mi spiace. Sono andato avanti, so bene cos'e' il fascismo e ho le idee meno confuse di tanta altra gente qui dentro, guarda la discussione sui diritti e il contratto CAI.

Ma dal conflitto di interessi in giu' il paese e' ricoperto letteralmente di problemi istituzionali, di attacchi ai giudici, di corruzione, di conflitti di interesse. Basta leggere una semplice rubrica giornalistica come "la deriva" di Rizzo e Stella e ce ne sarebbe abbastanza per 10 anni di "strappo dei capelli" in altri paesi. Per un commento offensivo sugli italiani mentre guardava la partita in tv un parlamentare dell'assemblea gallese qui si e' dovuto dimettere mesi fa, e' andato *casa per casa* a scusarsi con la comunita' italiana, e' stato sospeso subito dal partito. E' un piccolo episodio, sconosciuto ai piu', che dimostra come ancora le parole e i fatti hanno un peso altrove. Detto questo, dimmi perche' la gente (smettiamola con l'ironia su questa parola per favore, io mi rifaccio al significato del vocabolario italiano) si dovrebbe eccitare per una cosa come questa, gestita in un modo come questo. In un paese normale un episodio come questo sarebbe gravissimo, sia per quello che ha fatto il PD (candidare una persona non qualificata e non rispettare la disciplina di partito) che per quello che ha fatto il PdL, anche se tutto e' legato alla borbonica procedura italiana per la quale i diritti sono frutto di consuetudine invece di stare scritti da qualche parte ed essere inamovibili.

In italia questo episodio diventa un nulla, rispetto a quello che fa e ha fatto per anni tutto il teatrino della politica per decenni, dalla DC a Craxi a Berlusconi. Mi viene sempre in mente in questi casi che se c'e' un momento cardine della storia d'Italia e del berlusconismo e' la famosa sentenza dei 3 pretori che applicarono la legge e chiesero a SB di trasmettere localmente Retequattro. In quel caso il PCI ebbe paura a contestare alle massaie il "diritto" di vedere Dallas, e Craxi torno indietro dalla GB per difendere il suo delfino. Da allora in poi e' stato un continuo attacco alle istituzioni. E io mi dovrei eccitare perche' nonostante accordi sottobanco tra PD e IDV e' stato eletto uno ad una commissione che non ha eguali in nessun paese civile, che io sappia? E dire che non e' certo il nostro il paese paladino della liberta' di informazione...

Saluti
pagheca


So benissimo quale argomento usare. E non attacca neanche la reazione del sentirsi accusati di fascismo. La mia osservazione si riferisce all'idea da te espressa che la gente, il popolo ha bisogni e interessi ben diversi da quelli di chi si occupa di regole e di equilibri democratici. Per cui bisognerebbe assecondare la gente e non perdere tempo con regole e aspetti formali della democrazia. Purtroppo la democrazia non è qualcosa nella quale si possano separare gli aspetti formali da quelli sostanziali. I problemi contingenti si possono risolvere anche con un regime autoritario, alcuni anche meglio. In genere la gente si rende conto della differenza mediamente dopo 20 anni di regime autoritario e 20 anni dopo si dimentica di essersi resa conto della differenza venti anni prima.

Il riferimento al populismo anni 50 e alla pedagogia anni 30, è un riferimento ai fatti (come puoi facilmente verificare grazie a Internet). Ho solo voluto ricordarti che anche loro usavano gli stessi argomenti. Certamente con intenti diversi dai tuoi, ma ciò che conta è l'impatto che questi argomenti possono avere sulla gente anche a prescindere dalle intenzioni di chi li usa.

Il ragionamento che fai sui titoli che dovrebbe aver il presidente della commissione di vigilanza RAI lo potresti estendere a tutte le altre commissioni. Esperti, tecnici, al di sopra delle parti. E perché non estenderlo al Parlamento stesso? E al governo?

Io però da quel crapone che sono preferisco uno non esperto e senza titoli accademici a presiedere una commissione di garanzia. Perché una volta stabilito che l'esperto è lui e che è al di sopra delle parti (perché lo dice lui) se critichi qualche sua decisione puoi essere facilmente zittito perché lui è l'esperto (io so io) e noi non contiamo un c... (vedi il Marchese del Grillo).
Non ti stupisca il parallelo tra un titolo nobiliare e un titolo accademico. Possono avere la stessa valenza se usati come dici tu.
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda Paolo65 il 19/11/2008, 9:49

Dopo mesi di scontri tra bande, l'elezione di Villari fa spuntare la candidatura di Zavoli, non certo una novità ma almeno uno che d'informazione e di RAI se ne intende.

Dallo sprovveduto elettore quale mi ritengo,emergono le seguenti considerazioni:

1.perchè il PD non lo ha proposto prima,ancor prima di Orlando,vista la sua indubbia professionalità e conoscenza del settore?

2.perchè l'IDV ha insistito sul nome di Orlando per poi tirarsi indietro proprio ora?

Di sicuro il PD ne esce malissimo e Veltroni ancora peggio......se poi come sto leggendo Villari non si dimetterà neppure di fronte a Zavoli, allora la debacle sarebbe una Caporetto!

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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda Manuela il 19/11/2008, 10:06

Ma questo affare della Commissione di vigilanza, non è forse il pecipitato di tutte le contraddizioni che hanno caratterizzato la nascita e la breve storia del PD, e che non si sono mai volute affrontare e sciogliere?
A partire da una leadership fondata su primarie-farsa, con liste bloccate e di segno opposto collegate al medesimo candidato; una leadership di fatto artificiale, alla quale non basta un bagno di folla ogni tanto per essere legittimata. Poiché nei fatti, non si richiede che la legittimazione venga dagli elettori, ma dai suoi notabili.
Una costituente che, per contenere le spinte centrifughe ha, da una parte irrigidito le strutture del partito, ostacolando qualsiasi processo di rinnovamento che non sia puramente formale; e dall'altra ha fondato il partito su basi etiche molto incerte.
Il PD, che tutti volevamo per rinnovare nel profondo la vita politica italiana, è risultato esserne l'ennesima operazione trasformista.
Così non ci si può meravigliare che la linea politica del segretario venga continuamente sconfessata, che qualcuno non abbia pudori ad accettare cariche regalategli dagli avversari e a tenersele ben strette, che le strategie siano vaghe e contraddittorie, ecc.ecc. In ultima istanza, appare la candidatura di Zavoli, precipitato di un altro peccato originario del PD: la gerontocrazia, l'attitudine a guardasi alle spalle, non per orgoglio della propria storia, ma per incapacità di muovere passi verso il futuro.
Comunque vada questa operazione sarà una sconfitta per il PD, che non ha saputo imporre il rispetto della prassi istituzionale: che il presidente della commissione di vigilanza sia indicato dalla minoranza. E' questo il motivo del contendere, e, se si cede su questo (e la candidatura Zavoli sembra andare in questa direzione), allora tanto vale che anche le liste del PD alle prossime elezioni le facciano Cicchitto e Gasparri.
A chi sostiene che in fondo queste sono cose che non interessano la gente, che ha ben altri problemi di cui occuparsi, vorrei dire che, superficialmente, ha ragione. E' vero che probabilmente la maggioranza delle persone non ha alcun interesse verso i pasticci che dei partiti, i nomi (sempre quelli, in fondo) di chi ricopre una carica piuttosto che un'altra, ecc. Ma l'opinione pubblica si forma anche attraveso la sedimentazione di frammenti di percezioni; e i frammenti percepiti da chi è al di fuori del dibattito poltiico, non danno nel complesso un'immagine affidabile e rassicurante del PD, che appare del tutto perso in giochini di potere né più né meno degli altri partiti, e i cui rappresentanti sono esempi maturi della "casta". Può allora essere percepito come un'alternativa convincente al PdL?
Vogliamo scommettere che queste percezioni, anche se non espresse nella forma di una critica politica compiuta e coerente, avranno il loro peso nella cabina elettorale?

Manuela
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda Paolo65 il 19/11/2008, 10:31

Sono convinto che se fossero Cicchitto e Gasparri a fare le liste elettorali del PD, ci rimetterebbero le facce che oggi primeggiano nel PD, sicuri che l'elettorato del PD non li sosterrebbe più. :D

Nell'elettorato del PD sta serpeggiando il sentimento peggiore: la sfiducia e la mancanza di speranza.

Volti nuovi, eletti con le primarie vere, non garantirebbero competenza e talento politico,ma darebbero la speranza al popolo del PD.

I vecchi volti e la gerontocrazia oggi al potere nel PD, hanno dimostrato poche capacità e non darebbero alcuna speranza.

Ma in fondo,nel bene e soprattutto nel male, molti elettori non hanno votato Berlusconi, per disperazione cercando un appiglio nella figura "dell'uomo forte"?

Dare speranza agli elettori del PD è la vera mission da perseguire prima di ogni altra cosa.

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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda pierodm il 19/11/2008, 10:57

Premettendo che - limitandoci agli ultimi messaggi sul tema - sono pienamente d'accordo con Manuela, e ripetendo con convinzione quello che dicevo sul logorìo di questo gruppo dirigente, riprendo le affermazioni di Paolo, simili a quelle di altri largamente espresse nel forum.

Dice bene Paolo: Cicchitto e Gasparri.
Ma questa gente - i Cicchitto, i Gasparri, gli Schifani, i Letta, etc - sarebbe quella "nuova Italia", quella nuova politica delle facce giovani e fresche di cui parliamo?
A quelli che si eccitano, con brivido caldo, sui sondaggi che premiano la destra, vorrei chiedere come mai la gente chiede volti nuovi solo alla sinistra, mentre chiude gli occhi e si tura il naso di fronte ai vecchi scamuffi della destra, a cominciare dallo stesso Berlusconi.

A me la risposta sembra una sola, e riguarda la differenza tra l'elettorato di destra e quello di sinistra, non solo in Italia ma in tutti i paesi occidentali - per inciso, compresi gli USA, che ci hanno offerto un caso di studio perfetto proprio in questo momento.
A questo argomento, però, dobbiamo riservare uno spazio tutto suo, essendo troppo importante soprattutto in una democrazia bipolare come quella che si vuole instaurare in Italia.
Fregarsene di questo problema - in quanto cosa sia un elettorato o l'altro conta poco, perché bisogna concentrarsi su quel pezzettino di "incerti" che deciderebbero la partita - fregarsene di questo a me sembra una colossale assurdità.
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Re: Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Messaggioda pinopic1 il 19/11/2008, 12:35

Paolo65 ha scritto:Sono convinto che se fossero Cicchitto e Gasparri a fare le liste elettorali del PD, ci rimetterebbero le facce che oggi primeggiano nel PD, sicuri che l'elettorato del PD non li sosterrebbe più. :D

Nell'elettorato del PD sta serpeggiando il sentimento peggiore: la sfiducia e la mancanza di speranza.

Volti nuovi, eletti con le primarie vere, non garantirebbero competenza e talento politico,ma darebbero la speranza al popolo del PD.

I vecchi volti e la gerontocrazia oggi al potere nel PD, hanno dimostrato poche capacità e non darebbero alcuna speranza.

Ma in fondo,nel bene e soprattutto nel male, molti elettori non hanno votato Berlusconi, per disperazione cercando un appiglio nella figura "dell'uomo forte"?

Dare speranza agli elettori del PD è la vera mission da perseguire prima di ogni altra cosa.

Paolo


Rimane da spiegare come mai la gente vota senza tanti problemi liste nelle quali appaiono i nomi di Cicchitto, ex socialisti dell'entourage di Bettino Craxi che cascano dalle nuvole quando parlano del debito pubblico accumulato nei 15 anni del CAF, qualche ex comunista folgorato sulla via di Damasco (Arcore $), ex sindacalisti della CGIL anche loro folgorati sulla via di Damasco (Arcore €), ex DC neanche di prima scelta, ex radicali usati per confondere le idee nei dibattiti televisivi, ex adoratori di busti del duce e capitifoseria, e lo stesso capo che scherzando scherzando è diventato uno degli uomini politici con la maggiore anzianità di servizio oltre che anagrafica.
Non dico così per cazzeggiare. Penso proprio che se riusciamo a comprendere la radice di questo successo potremmo avere la ricetta per vincere anche noi.
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