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Spending review

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Spending review

Messaggioda franz il 29/04/2012, 10:11

flaviomob ha scritto:Il regalo ai posteri, però, viene erroneamente ascritto a tutti i cittadini italiani mentre una vasta platea di lavoratori dipendenti ed imprenditori onesti hanno dato al paese molto piu' di quello che hanno ricevuto, intanto la casta si arricchiva a dismisura ed esportava capitali all'estero, impoverendo il Paese (insieme a baby pensionati e raccomandati nullafacenti)

Questo è vero, ma come sai moltissimi pensionati hanno preso molto di piu' di quanto dato. Ora con il nuovo sistema contributivo esteso a tutti non succederà piu'. Non è solo la casta che si è arricchita. Non che i pensionati si siano arricchiti ma insomma, uno che dall'età di 45 anni è in pensione ed intanto lavora e guadagna ... anzi, non uno ma diversi milioni ...
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Re: Spending review

Messaggioda flaviomob il 29/04/2012, 11:39

Va notato che anche in altri paesi europei i pensionati prendono più di quanto hanno dato: è il caso di pensionati con redditi bassi (Danimarca) per i quali si ritiene equo andare in pensione con qualcosa in più rispetto ai contributi versati, altrimenti scenderebbero sotto la soglia di povertà. In ogni caso non è l'INPS il nostro problema (cioè, lo è per come è male organizzata, non per i bilanci, dato che si accolla anche le pensioni sociali è giusto che lo Stato ne ripiani il deficit), ma evasione e sommerso valutati tra 18% e 35% del PIL.


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Re: Spending review

Messaggioda franz il 29/04/2012, 12:18

flaviomob ha scritto:Va notato che anche in altri paesi europei i pensionati prendono più di quanto hanno dato: è il caso di pensionati con redditi bassi (Danimarca) per i quali si ritiene equo andare in pensione con qualcosa in più rispetto ai contributi versati, altrimenti scenderebbero sotto la soglia di povertà. In ogni caso non è l'INPS il nostro problema (cioè, lo è per come è male organizzata, non per i bilanci, dato che si accolla anche le pensioni sociali è giusto che lo Stato ne ripiani il deficit), ma evasione e sommerso valutati tra 18% e 35% del PIL.

Alcuni pensionati possono (giustamente) predere piu' di quanto dato ma non tutto il sistema previdenziale nel suo complesso, come è stato in Italia per decenni. Non è che INPS si accolla (volontariamente) le pensioni sociali. Lo stato ha cosi' deciso e quindi lo stato paga per quel compito. Se gli evasori pagassero i contributi, poi vorrebbero la pensione e quindi il promblema non si sposta. Avremmo nuove entrate (oggi) e nuove uscite (domani) ed il sistema deve essere in equiilibrio comunque. Possibilmente non con un'aliquota di "equilibrio" al 33%.
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Mazza, accetta oppure cacciavite e bisturi?

Messaggioda franz il 30/04/2012, 17:42

Spesa pubblica: «Cacciavite e bisturi
i partiti chiedono solo tagli selettivi»

Appena iniziato il Consiglio dei Ministri che deve approvare il piano di tagli proposto dal ministro Giarda

MILANO - Cresce l'attesa dei partiti in attesa di conoscere concretamente come e dove il governo intende tagliare la spesa pubblica per evitare l'aumento dell'Iva in autunno. Com'è noto all'appello mancano 4 miliardi che il Governo deve recuperare con interventi che saranno decisi già a partire da oggi. E' infatti in corso la riunione del Consiglio dei ministri che dovrà esaminare il piano elaborato dal ministro Piero Giarda. I contenuti non sono ancora noti ma già i partiti mettono le mani avanti e mettono il governo sull'avviso perchè non vengano toccati determinati settori. Il segretario del Pd Pierluigi Bersani è tornato sulla necessità di interventi selettivi. «Adesso non ci sono francamente i margini ad esempio per tagli alla scuola. Ok la spending rewiew. Si può incidere sul settore della spesa della pubblica amministrazione, ad esempio, l'acquisto di beni e servizi. Ma non si può tagliare su stato sociale o istruzione, sul lavoro e gli investimenti perchè crolliamo».

CACCIAVITE E BISTURI - E poi insistito ad utilizzare il cacciavite e non la mazza. «Il settore della Difesa merita di essere rivisitato col cacciavite -ha detto- così come l'acquisto di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione. Ma più in generale bisogna fare attenzione a non produrre l'effetto opposto a quello che ci si propone, cioè la riduzione della spesa corrente». Di interventi selettivi parla anche il Pdl col capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto. «È chiaro -afferma- che bisogna usare i bisturi e non l'accetta. Mentre possono essere ridimensionate le spese inerenti il personale amministrativo, è necessario prestare molta attenzione a non tagliare le spese per quanto riguarda la sicurezza in quanto tale: quello che sta avvenendo in questi giorni, infatti, sta dimostrando che c'è una emergenza sicurezza rispetto alla quale i cittadini non possono essere lasciati da soli».

LE OPPOSIZIONI
- «Quella che sta facendo il governo è una spending review all'acqua di rose, giusto un ritocco di facciata, un buffetto sulle guance di qua e di là per non dare fastidio a nessuno» attacca Massimo Donadi, presidente dei deputati di Idv. «Non basta - ha aggiunto - qualche piccola limatina o trucchetto di facciata. Bisogna agire con la scure su quei settori dove si è incrostata l'intermediazione della politica e dove si annidano sprechi e malaffare».

INDISCREZIONE BONDI - Secondo quanto riferisce una fonte governativa, il Consiglio dei ministri in corso starebbe discutendo della nomina di Enrico Bondi su proposta del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda. Bondi dovrebbe entrare a far parte della task force chiesta da Giarda per velocizzare il processo della spending review. La revisione sistematica della spesa mira a garantire gli obiettivi di riduzione del deficit e a reperire le risorse necessarie a sterilizzare, in tutto o in parte, il programmato aumento dell'Iva a partire dal prossimo ottobre, secondo fonti governative.

Redazione Online 30 aprile 2012 | 17:28 www,corriere.it
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Re: Spending review

Messaggioda franz il 30/04/2012, 19:44

La mia piccola proposta numero 1)

Stipendi pubblici.

Fino a 50'000 euro lordo all'anno riduzione dell 1% che verrà ridata se le condizioni lo permetteranno.
Da 50'000 a 75'000 lordi riduzione del 5%.
Da 75'000 a 100'000 lordi riduzione del 10%.
Oltre i 100'000 lordi riduzione del 20%.
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Re: Spending review

Messaggioda franz il 01/05/2012, 9:51

Spending review al via, tagli per 4,2 miliardi
Monti: «E' stato un errore cancellare l'Ici»

«Necessario rivedere enti e società, compresa la Rai»
Enrico Bondi commissario per la gestione delle spese


MILANO - «Tutti invocano la riduzione delle tasse», ma «ci sono responsabilità del passato che causano l'attuale pressione fiscale». Il governo «non si diverte» ad alzare imposte e tributi ed è ormai assodato che una diminuzione «è possibile solo se tutti paghiamo e se le tasse e se tutti riconoscono che l'illegalità è immorale». In questo contesto, «chi vuole diminuire le tasse sa che è necessario rivedere enti e società, compresa la Rai, dove la logica della trasparenza, del merito, dell'indipendenza dalla politica non è garantita». E' un Mario Monti determinato come non mai quello che affronta la conferenza stampa seguita al consiglio dei ministri che ha varato la cosiddetta «spending review». Alla quale non erano presenti solo esponenti del governo: alla destra del premier c'era anche Enrico Bondi, forse la principale delle novità emerse dalla riunione dell'esecutivo. Il risanatore dei conti Parmalat, che ha rimesso in sesto l'azienda di Colleccio dopo il crac consentendone il passaggio ai francesi della Lactalis, avrà il compito di «definire il livello di spesa per l'acquisto di beni e servizi»

«Monti: Abbiamo problemi ereditati dal passato»
IL FRONTE FISCALE - La conferenza stampa era iniziata con una replica indiretta a Beppe Grillo, con Monti che ha espresso «sdegno» nei confronti di chi «vuole candidarsi alla guida di un Paese e giustifica l'evasione fiscale», riferendosi alle uscite del comico genovese che aveva difeso la scelta di non pagare le tasse. E poi una stoccata al suo predecessore, Silvio Berlusconi, mai nominato esplicitamente: «L'Ici non andava abolita, non c'erano le condizioni per farlo. E oggi c'è necessità di recuperare il tempo perduto». «Se all'Imu si preferisce una patrimoniale il governo è pronto a valutare un'alternativa», ha proseguito Monti facendo intendere che esistono poche strade per ridurre il debito pubblico .

LA SPENDING REVIEW - «Il consiglio dei ministri si è dedicato alla spending review - ha aggiunto il premier - che è opera personale del ministro Giarda. L'importo complessivo di riduzione della spesa pubblica è di 4,2 miliardi di euro, importo che dovrà servire per evitare l'aumento dell'Iva di due punti percentuali previsto per il prossimo ottobre, anche se per il momento la misura prevista nel decreto Salva Italia non è scongiurata». Monti ha poi annunciato incarichi «speciali» anche per Giuliano Amato (sulla spesa relativa al finanziamento pubblico ai partiti) e per il professore Francesco Giavazzi, chiamato ad analizzare il sistema dei contributi pubblici alle imprese. Entrambi presteranno la loro opera a titolo gratuito, mentre Bondi - ha detto Monti - «rifiuta qualsiasi remunerazione, ma speriamo almeno di imporgli il rimborso spese» (in realtà effettuando attività non di studio, come gli altri due, ma gestionale l'esecutivo dovrà comunque corrispondergli gli emolumenti da alto dirigente, nonostante il rifiuto del diretto interessato).

UN MESE E MEZZO DI TEMPO - Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Pietro Giarda, ha poi sottolineato che «l'obiettivo strategico» della spending review è quello di «cambiare la dinamica dei costi di produzione dei servizi pubblici, che oggi valgono circa 300 miliardi». E ha annunciato che ogni ministro avrà «circa un mese e mezzo per elaborare un piano di riorganizzazione del proprio ministero», con l'obiettivo di arrivare ad una riduzione significativa delle spese. Quanto alle cifre complessive, la spesa pubblica «rivedibile» nel medio periodo - ha puntualizzato il ministro - è pari a circa 295 miliardi di euro».

IMPRESE E STATO - Il presidente del Consiglio ha poi rivolto una critica anche al principale partito della maggioranza che lo sostiene, il Pdl, sul tema dei crediti delle imprese nei confronti dello Stato: «Non si possono istituire personali e arbitrarie compensazioni tra crediti e debiti verso lo Stato», ha detto Monti, provocando l'immediata levata di scudi di Gaetano Quagliarello (Pdl), che gli ha replicato: «Il problema della sperequazione tra debiti non onorati e crediti imposti sempre più duramente da parte dello Stato, che in un momento di grave crisi può portare le imprese al fallimento - prosegue -, non può essere nascosto come polvere sotto il tappeto, ed è grave che il governo non si renda conto appieno che si tratta di una priorità assoluta».

Redazione Online 30 aprile 2012 | 23:37 www.corriere.it
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Re: Spending review

Messaggioda Robyn il 01/05/2012, 11:39

Sul taglio degli stipendi sono d'accordo se si risparmiano quelli bassi.Si parte cioè con l'1% fino a redditi lordi di 50mila euro e si và oltre.Il problema è che nel pubblico impiego non si può tagliare l'occupazione,perchè di disoccupazione ne abbiamo già troppa.Non bisogna dimenticare però che nel pubblico impiego ci sono le assunzioni clientelari dei partiti cioè un milione di impiegati in più.Quindi bisogna tagliare proporzionalmente al reddito per far sì che la spesa per retribuzione corrisponda all'incirca alla spesa di due milioni di impiegati che sono quelli che l'Italia può permettersi.Infatti escluse le assunzioni clientelari,gli infermieri gli insegnanti,i normali impiegati pubblici non c'entrano niente ciao robyn
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Re: Spending review

Messaggioda franz il 01/05/2012, 11:58

Robyn ha scritto:Sul taglio degli stipendi sono d'accordo se si risparmiano quelli bassi.Si parte cioè con l'1% fino a redditi lordi di 50mila euro e si và oltre.Il problema è che nel pubblico impiego non si può tagliare l'occupazione,perchè di disoccupazione ne abbiamo già troppa.

Non sono d'accordo. Tagliare un posto di lavoro inutile è sempre positivo per l'economia nazionale.
La nostra disoccupazione è tale perché è difficile assumere un lavoratore se non c'e' flessibilità in uscita (attuale riforma dle mercato del lavoro) e perché per dare 1000 euro netti occorre spenderne piu' di 2000 lordi. Se il taglio di stipendi e personale permette una riduzione delle tasse, allora c'è piu' possibilità che un lavoratore venga assunto, perché costa meno e prenderà un netto piu alto.
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Re: Spending review

Messaggioda soloo42001 il 02/05/2012, 14:03

La nostra disoccupazione è tale perché è difficile assumere un lavoratore se non c'e' flessibilità in uscita (attuale riforma dle mercato del lavoro)



Balla, a parte il fatto che la flessibilita` in uscita e` aumentata.

e perché per dare 1000 euro netti occorre spenderne piu' di 2000 lordi.


Quasi vero (il 100% di overcost e` un'esagerazione propagandistica degna di grillo-bossi).
A parte il fatto che i liberisti de' noantri per nulla spingono per cambiare questo stato di cose, preferendo invece accanirsi sullo statuto dei lavoratori.

Saluti.


soloo42001
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Re: Spending review

Messaggioda franz il 02/05/2012, 14:21

soloo42001 ha scritto:
e perché per dare 1000 euro netti occorre spenderne piu' di 2000 lordi.


Quasi vero (il 100% di overcost e` un'esagerazione propagandistica degna di grillo-bossi).

Tu che sai i dati giusti, dacci pure i dati.
Lordo azienda, lordo dipendente, netto dipendente.
Io ho questi dati (CGIL, noto covo di ultra-neo-liberisti) http://www.cgilfo.com/spi/spec_inca_caa ... iscale.pdf da cui risulta che per gli operai dell'industria in genere (aziende da 15 a 50 dipendenti) abbiamo un 40.97% a carico dell'azienda ed un 9.19% a carico del dipendente. Il che fa piu' del 50% e dobbiamo ancora aggiungere le imposte, che sono progressive. Quindi magari per i dipendenti pubblici ed alcune categorie la differenza tra lordo e netto è poco meno del 50% (tasse escluse) ma per gli operai della gran parte delle imprese è maggiore. Poi le tasse non sono bruscolini. Non conosco molto i liberisti italiani ma quel poco che leggo mi pare denunci da decenni questo abnorme "cuneo fiscale" che a parole tutti vogliono dimunuire (anche PRODI volle) ma per farlo bisogna diminuire le spese, e qui le opinioni ovviamente divergono.
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