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Oggi è il 25 Aprile!

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Oggi è il 25 Aprile!

Messaggioda pianogrande il 25/04/2012, 10:45

Oggi è il 25 Aprile.
In quel periodo tutto era chiaro e da quella chiarezza di idee è nata la costituzione della nostra repubblica.
Sono seguiti decenni di intensa partecipazione politica e di contrasti e lotte sostenute con buona coscienza della situazione.
E' poi, arrivato il meritato benessere.
Le nuove generazioni ma anche le vecchie si sono adagiate sul benessere e l'egoismo ed hanno cominciato a dimenticare.
Ecco che ci hanno fregato un'altra volta.
Non è il fascismo ma è comunque il predominio di una classe sull'altra.
Possibile che, nelle alternative che si presentano alla gente, non si trovi una via di mezzo tra una rivoluzione cruenta ed il nulla asssoluto?
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Re: Oggi è il 25 Aprile!

Messaggioda flaviomob il 25/04/2012, 11:19

Bravo Piano! Buon 25 aprile a te e a tutti.


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Re: Oggi è il 25 Aprile!

Messaggioda Iafran il 25/04/2012, 12:08

pianogrande ha scritto:Le nuove generazioni ma anche le vecchie si sono adagiate sul benessere e l'egoismo ed hanno cominciato a dimenticare.

Ma c'è tanto facile "revisionismo" che concorre ad offuscare le menti.
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Re: Oggi è il 25 Aprile!

Messaggioda franz il 25/04/2012, 12:37

pianogrande ha scritto:E' poi, arrivato il meritato benessere.
Le nuove generazioni ma anche le vecchie si sono adagiate sul benessere e l'egoismo ed hanno cominciato a dimenticare.

A dimenticare anche come produrlo, questo benessere, tanto che sono 15 anni circa che non si cresce e si vivacchia grattando il pentolone di quanto prodotto con il boom nei decenni scorsi.
Sono comunque convinto che il 25 aprile sia una data simbolo che abbiamo celebrato immeritatamente, perché l'Italia è sostanzialmente rimasta quella corporativa di prima, con una casta oligarchica che si è costituita in parte anche come continuità della precedente. Da molte sigle è sparira la "F" come INFPS che poi diventa INPS ma è rimasta una miriade di enti di previdenza corporativi che ci sono voluti 50 anni per tentare di unificare. Ed in primo luogo abbiamo lo stato che ha avuto il suo ente di previdenza fino .... al decreto "salva italia" del 27 dicembre 2011. Insomma il fascismo corporativo è rimasto latente nell'organizzazione fattuale dello stato e della cosa pubblica, con l'aggiunta del clientelismo democristiano.
A fronte di un evento eclatante, che ha rassicurato tutti, con Mussolini ucciso, la struttura statale è rimasta quella di prima ed essendo burocratica ed illiberale ha finito per strozzare economia e democrazia.
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Re: Oggi è il 25 Aprile!

Messaggioda flaviomob il 25/04/2012, 13:52

Dal Carcere, 22 dicembre 1944

Carissimi genitori, parenti e amici tutti,

devo comunicarvi una brutta notizia. Io e Candido, tutt'e due, siamo stati condannati a morte. Fatevi coraggio, noi siamo innocenti. Ci hanno condannati solo perché siamo partigiani. Io sono sempre vicino a voi.

Dopo tante vitacce, in montagna, dover morir cosí... Ma, in Paradiso, sarò vicino a mio fratello, con la nonna, e pregherò per tutti voi. Vi sarò sempre vicino, vicino a te, caro papà, vicino a te, mammina.

Vado alla morte tranquillo assistito dal Cappellano delle Carceri che, a momenti, deve portarmi la Comunione. Andate poi da lui, vi dirà dove mi avranno seppellito. Pregate per me. Vi chiedo perdono, se vi ho dato dei dispiaceri.

Dietro il quadro della Madonna, nella mia stanza, troverete un po' di denaro. Prendetelo e fate dire una Messa per me. la mia roba, datela ai poveri del paese. Salutatemi il Parroco ed il Teologo, e dite loro che preghino per me. Voi fatevi coraggio. Non mettetevi in pena per me. Sono in Cielo e pregherò per voi. Termino con mandarvi tanti baci e tanti auguri di buon Natale. Io lo passerò in Cielo. Arrivederci in Paradiso.

Vostro figlio Armando

Viva l'Italia! Viva gli Alpini!

Di Armando Amprino (anni 20).


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Re: Oggi è il 25 Aprile!

Messaggioda pianogrande il 25/04/2012, 23:08

Invito ognuno di noi a fare, privatamente, un minuto di silenzio per questi ragazzi.
Io l'ho già fatto per i "patriotti" delle mie parti.
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La Costituzione tradita

Messaggioda franz il 26/04/2012, 9:36

“LA COSTITUZIONE TRADITA” di ANDREA MANZELLA da La Repubblica del 26 aprile 2012
Posted on 26 aprile 2012 | Lascia un commento

Merito a parte, la proposta di revisione costituzionale che i maggiori partiti presentano assieme è l´emblema di una “nuova” centralità del Parlamento (a volte ritorna). E´ anche il più eloquente simbolo di una comune volontà di disincagliare la nave: il linguaggio dei segni conta moltissimo in politica. Conta però anche la realtà: questa volta fatta dei tempi tecnici che sono troppo stretti per concludere entro la fine della legislatura.
Se però si è riusciti a tanto – a concepire insieme una riforma di norme costituzionali importanti – forse (forse) si può riuscire a fare alcune cose indispensabili per attuare e democratizzare la Costituzione, senza cambiarla e, quindi, in tempi possibili.

Nella nostra Costituzione la democrazia non è una cosa semplice e astratta. E´ cosa complessa e concreta. Una cosa che ha più forme. La democrazia rappresentativa (“ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione”: art. 67). La democrazia dei partiti (“per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”: art. 49). La democrazia civica partecipativa (la “effettiva partecipazione” all´”organizzazione politica, economica e sociale del Paese: art. 3). La democrazia dell´azione giudiziaria (“tutti possono agire in giudizio”: art. 24). La democrazia elettorale (“sono elettori tutti i cittadini”: art. 48).
Non sono forme alternative o sussidiarie o opzionali. Sono forme tutte necessarie e connesse l´una all´altra. L´una spiega e giustifica l´altra. Se una manca, una sola, la Costituzione non è una costituzione democratica.
Ognuno vede che nella situazione attuale gli appelli al costume, all´etica, alla moralità, al cambiamento di vita rivolti ad un mondo politico in gravi difficoltà nel capire e nell´agire sono nobili parole al vento, prediche inutili. L´unica pressione sensata deve essere quella di indicare le vie praticabili per democratizzare la Costituzione, per attuarla. Con norme che ne recuperino il suo senso originario di legge fondativa fatta per i cittadini e ne impediscano il tradimento, contro i cittadini.

Questo stesso Parlamento che sta obbedendo a vincoli esterni, talora venati di fideismo e simbolismo, per salvare l´economia, può essere capace di trovare in questi ultimi suoi mesi di vita, lo scatto per obbedire a vincoli interni che già sono in Costituzione e che i fatti, e non solo le opinioni, dicono non più aggirabili.
I tradimenti della Costituzione sono infatti sotto gli occhi di tutti, nella loro micidiale concatenazione antidemocratica. Così come sono ormai noti i rimedi che sono possibili subito. Per attuare la Costituzione, prima ancora di cambiarla in qualcosa.

Tradisce la Costituzione un funzionamento del Parlamento che non dà al governo procedure”pulite” per realizzare il suo programma, in tempi “europei”. Ma che non dà neppure all´opposizione la possibilità di porre questioni di libertà davanti alla Corte Costituzionale (basterebbe cambiare i regolamenti parlamentari e una legge ordinaria del 1953, per fare queste cose).

Tradisce la Costituzione, l´andazzo di partiti operanti fuori dalla legge, senza rispetto per il comune metodo democratico interno e senza riscontro esterno sui soldi pubblici che ricevono (basterebbero poche norme ordinarie, anche più semplici di quelle già proposte, per il controllo dei giudici sulle regole di base e quello della Corte dei Conti sulla destinazione d´uso del danaro dei contribuenti).

Tradisce la Costituzione la mancanza di norme che vincolino il Parlamento a prendere sul serio le iniziative dei cittadini: non per un assurdo abbandono della democrazia rappresentativa ma per assicurarne l´ancoraggio continuo ai bisogni oggettivi della società (e basterebbe anche qui una modifica vincolante dei regolamenti parlamentari).

È tradimento dalla Costituzione – oltre che dell´economia – la abnorme durata dei processi
civili e penali che annulla di fatto il diritto democratico alla giustizia. La responsabilità personale dei giudici dovrebbe essere fatta valere per questo eccesso di tempi e non (com´è perversa ipotesi) per le loro sentenze. E distoglie da questa vitale questione chi vorrebbe che i giudici non potessero colpire il malaffare del Potere mostrando subito le prove che hanno in mano: prima di essere sopraffatti dal volume di fuoco degli indagati potenti.

Tradisce la Costituzione una legge elettorale che consegna la scelta dei parlamentari non alla Nazione che devono rappresentare e che li deve eleggere ma al gruppo dirigente di partiti senza regole. Certo, ogni democrazia ha bisogno di un governo che possa governare e di un Parlamento che possa obbedire agli interessi nazionali, senza mandati personali “vincolanti” (se così non fosse, se vi fosse una frammentazione individualistica del rapporto Parlamento-corpo elettorale, quale mai maggioranza alle Camere potrebbe sostenere, per esempio, un governo come l´attuale?). Ogni democrazia ha bisogno di partiti politici che, nella babele di una società civile in preda alle emozioni e informazioni più contraddittorie, sappiano interpretare, fare emergere, guidare le correnti d´opinione che rispondono ad una visione generale di destino del Paese. E fondare su di esse, e non su vincoli padronali, la “disciplina” di gruppo in Parlamento (art. 54 Cost.). Ma è mai possibile che, per calcoli fondati sul nulla (la forma di governo dopo le elezioni del 2013 non è seriamente prevedibile e neppure coartabile) stenti tanto a nascere una legge che equilibri queste esigenze con quella di rendere visibili agli elettori, con le loro facce, tutti i candidati: da soli o in liste brevi nei collegi?

C´è, come si vede, un incrocio permanente, un bilanciamento fra quattro o cinque cose puntuali che sono necessarie e urgenti, come lo è stato l´aumento delle tasse. Ma che, in un certo preciso senso, lo compenserebbero: con la crescita del peso e dell´autostima dei cittadini, quelli che oggi minacciano di rifugiarsi nel rifiuto elettorale.
C´è tutto il tempo che occorre, se non si inventano falsi ostacoli “giuridici”, per queste semplici cose essenziali, che non richiedono revisioni costituzionali. E per tirare un bilancio politico del governo “tecnico”.

“LA COSTITUZIONE TRADITA” di ANDREA MANZELLA da La Repubblica del 26 aprile 2012
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Re: Oggi è il 25 Aprile!

Messaggioda Iafran il 26/04/2012, 11:50

franz ha scritto:“LA COSTITUZIONE TRADITA” di ANDREA MANZELLA
... I tradimenti della Costituzione sono infatti sotto gli occhi di tutti, nella loro micidiale concatenazione antidemocratica. Così come sono ormai noti i rimedi che sono possibili subito. Per attuare la Costituzione, prima ancora di cambiarla in qualcosa.

Alla fin fine dobbiamo "ringraziare" b.1 e b.2 che, da GOVERNANTI, hanno fatto quel che hanno voluto con lo Stato italiano (uno per fare gli interessi delle mafie, nonché suoi, e l'altro per realizzare una vera e propria secessione) e fatto emergere la necessità di rimediare ai punti deboli della Costituzione, per tutelare la Repubblica d'Italia da loro stessi (tuttora più che mai "vivi e vegeti") e dai figuri che si potrebbero presentare in futuro ...
Naturalmente, è da sperare che i restanti "politici" abbiano a cuore "le vie praticabili per democratizzare la Costituzione, per attuarla. Con norme che ne recuperino il suo senso originario di legge fondativa fatta per i cittadini e ne impediscano il tradimento, contro i cittadini".
Speriamo bene.
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Re: Oggi è il 25 Aprile!

Messaggioda franz il 26/04/2012, 14:56

Iafran ha scritto:Alla fin fine dobbiamo "ringraziare" b.1 e b.2 che, da GOVERNANTI, hanno fatto quel che hanno voluto con lo Stato italiano.

Ringraziamo anche chi glielo ha lasciato fare, intrappolato da schemi ideologici - abilmente tessuti - e dalla difesa di interessi particolari, abilmente nascosti sotto il bel vestito degli "interessi generali".
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Re: Oggi è il 25 Aprile!

Messaggioda Iafran il 26/04/2012, 15:28

franz ha scritto:
Iafran ha scritto:Alla fin fine dobbiamo "ringraziare" b.1 e b.2 che, da GOVERNANTI, hanno fatto quel che hanno voluto con lo Stato italiano.

Ringraziamo anche chi glielo ha lasciato fare, intrappolato da schemi ideologici - abilmente tessuti - e dalla difesa di interessi particolari, abilmente nascosti sotto il bel vestito degli "interessi generali".

Sono sempre nelle mie "preghiere" quotidiane.
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