Il fatto che un sistema (capitalista) sia composto da milioni di soggetti, di cui alcuni in gamba, altri incapaci, alcuni ladroni, alcuni squali, alcuni illuminati, alcuni grandi monopolisti, milioni di piccolissimi impreditori, il tutto inseriti in strutture statali a volte snelle ed efficenti e molto piu' spesso burocratiche, corporative ed inefficenti, credo renda obbligatorio separate la teoria (chetende a dire cosa fare per migliorare la situazione) dai casi concreti, positivi e negativi che si trovano nella realtà. Perché è anche chiero che se non ci fossero casi negativi, non servirebbe alcuna teoria.
Proprio come l'ideologia comunista era insussistente sul piano umano, lo stesso vale per la teoria liberista/capitalista, quella del meno stato per tutti.
Entrambe le ideologie cadono proprio per le premesse reali.
Il mondo e` come tu lo descrivi.
Da sempre, dall'alba dell'uomo.
E` fatto anche di profittatori, ladroni e parassiti.
Tanti, legioni, non piccole percentuali.
Ecco perche` serve lo Stato e le regole.
L'idea stessa, liberista, di un mercato che si autoregola, e` una follia antistorica.
Il mercato non si e` mai "autoregolato".
Nel mgliore dei casi, a fronte della fame del popolo che minacciava di sovvertire l'ordine, interveniva il sovrano ad abbassare i prezzi e/o le tasse.
Ma al mercato in se dell'ordine e della giustizia non gliene puo` fregare di meno.
Perche` quello che conta e` il margine residuo al netto delle tasse e il dividendo periodico.
Invito poi a non fare caricature a proposito di Cuba.
Non ho scritto che Cuba e` liberista, ne' che il primo problema di Cuba e` il capitalismo.
Queste distrorsioni sono degne della destra becera, non degli ulivisti.
Ho scritto, invece, che l'ideologia liberista si e` fatta strada anche a Cuba.
Ciao.
soloo42001