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Caste comunali

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Caste comunali

Messaggioda franz il 07/04/2012, 8:58

Caste in Comune: fa il segretario e prende più di Napolitano

’ultimo caso agli onori delle cronache è a Stezzano, un paesino del Bergamasco. Tra i suoi 12 mila abitanti il comune immerso nel verde ne ha uno particolarmente fortunato. Ogni anno il segretario comunale Giovanni Barberi Frandanisa riscuote uno stipendio che fa invidia ai presidenti della Repubblica e del Consiglio: 247 mila euro lordi, contro i 218 mila e i 212 mila delle due cariche dello Stato. “Dalla cifra diffusa in questi giorni va tolto almeno un 40 per cento di tasse” ha puntualizzato Barberi Frandanisa, che ricopre anche l’incarico di direttore generale. “E poi lavoro 12 ore al giorno, ho un sacco di ferie arretrate e con i titoli di studio che ho potrei fare il segretario anche del Comune di Roma”. La Corte dei conti ha deciso di vederci chiaro e ora pretende delucidazioni dal piccolo comune lombardo.

Anche il segretario del comune di Dongo (Como), 3.400 anime, non se la passa male: secondo il conto consuntivo 2007, Gennaro Borrelli percepisce uno stipendio di 150 mila euro lordi annui. Di questi circa 88 mila euro riguardano le funzioni da segretario, c’è poi l’indennità di direttore generale (41.400 euro), l’indennità di retribuzione relativa al 2006 e oneri riflessi per 20.572 euro (somma tra l’altro non trovata dal revisore dei conti nel prospetto fornitogli dal comune). Solo a titolo di paragone, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ne percepisce 119 mila.

Anche la vicenda di Dongo ha richiamato l’attenzione della procura della Corte dei conti, che ha aperto un fascicolo a inizio anno multando sindaco e segretario di 135 mila euro per presunto danno erariale (un altro fascicolo per abuso d’ufficio riguarda l’assunzione di una segretaria da parte di Borrelli). Nel frattempo la giunta ha varato il bilancio 2008 ad aprile stabilendo la nuova previsione di spesa per lo stipendio del segretario comunale-direttore generale: 159.940 euro.
Questi stipendi possono sorprendere, se si pensa che il segretario è un dipendente comunale. Secondo il testo unico sull’ordinamento degli enti locali del 2000, le mansioni del segretario sono di carattere “collaborativo, di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dell’ente, di sovrintendenza allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e di coordinamento dell’attività”. Nominato dal sindaco, il segretario, insomma, ha prevalentemente compiti di supervisione.

Il compenso è proporzionato? Pur con le dovute differenze di ruolo, se un consigliere comunale non arriva a percepire 2 mila euro al mese, un segretario generale, per supervisionare, può guadagnare anche cinque volte tanto (cifra lorda). Nelle cifre del bilancio di previsione 2007 del Comune di Milano, per esempio, si nota che il capoluogo lombardo (1,3 milioni di abitanti) stanzia per il segretario 174.913 euro lordi annui. A questa cifra si sommano i diritti di rogito, in quanto il segretario è incaricato di rogare contratti pubblici nei quali l’ente comunale è parte. A Milano, nel 2007, l’attività rogatoria, pagata da terzi, ha fruttato al segretario generale 50.846 euro. Quasi 4 mila euro al mese, per un compenso complessivo lordo annuo di 225.760 euro.

A Torino, 908 mila abitanti, le cifre non sono molto diverse. Stipendio del segretario comunale 156.358 euro, diritti di rogito 45.770 euro, totale 202.128 euro lordi: compresa la tredicesima fanno oltre 15.500 euro lordi al mese. Nel 2007 il Comune di Ravenna (153 mila abitanti) ha stanziato per il segretario 76.206 euro più una maggiorazione di posizione decisa dal sindaco di 18.075 euro. Quello di Trapani (69 mila abitanti), fra stipendio base, retribuzione di posizione, maggiorazione e tredicesima, quasi 100 mila euro lordi annui.

A parte il rogito, grossa entrata, tuttavia a carico di terzi, in diversi comuni ci sono anche i guadagni legati alla creazione di nuovi enti. Spesso i segretari sono chiamati a far parte dell’organico di questi enti e incassano gli emolumenti relativi. Un esempio? L’ente Parco Nord Milano. La gestione dell’area verde che si estende tra i quartieri della periferia nord del capoluogo è affidata a un consorzio di sei comuni. Sono stati nominati un consiglio di amministrazione, un presidente e un segretario. Lo stesso segretario che ricopre l’incarico al Comune di Cinisello Balsamo. Per compiti limitati dallo statuto a consulenza giuridica, sottoscrizioni dei verbali di assemblea, supervisione del funzionamento degli organi collegiali, l’indennità pagata dai comuni consorziati è di 1.650 euro lordi mensili.

Ci sono poi casi in cui il ruolo del segretario generale perde quasi ragione d’essere. Soprattutto dove è presente anche la figura del direttore generale. Secondo il testo unico del 2000, il direttore deve “provvedere ad attuare gli obiettivi stabiliti dagli organi di governo del comune e sovrintendere alla sua gestione”. Mansioni molto simili a quelle del segretario, il cui ruolo diventa in questi casi quasi evanescente. Riducendosi all’adempimento degli oneri di carattere notarile e alla presenza formale durante i consigli comunali. Lo stipendio, però, è da alto dirigente. Cosa succede invece quando direttore e segretario sono la stessa persona? I costi si riducono? Sembra di no. Soprattutto per le casse dei piccoli comuni, l’indennità che il segretario ottiene per la funzione di direttore generale sembra superflua.

A Dongo il segretario comunale, pochi mesi dopo la nomina, è diventato anche direttore generale con un decreto del sindaco. E lo stipendio è cresciuto di 1.000 euro netti. Secondo i magistrati contabili, il decreto di nomina è irregolare. L’incarico di dg è consentito dal testo unico sull’ordinamento degli enti locali ai comuni con più di 15 mila abitanti. In alternativa il comune può convenzionarsi con altri, per raggiungere quella cifra. Non è il caso di Dongo (3.400 abitanti), che si è consorziato con il Comune di Pigra, ma questo ha solo 300 abitanti.

valentina.caiazzo
Sabato 20 Settembre 2008
http://blog.panorama.it/italia/2008/09/ ... apolitano/
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Re: Caste comunali

Messaggioda franz il 07/04/2012, 10:59

A proposito di caste comunali, ecco questa perla da lavoce.info

A2a, PIÙ CHE IL DOLOR POTÈ IL DIGIUNO
di Carlo Scarpa 28.03.2012

Simili al Conte Ugolino, gli azionisti di a2a (i comuni di Milano e di Brescia) si buttano sulla loro impresa in pessime condizioni finanziarie e la spolpano per saziare la loro fame.

La notizia è di quelle curiose. Abbiamo un’impresa quotata in borsa (a2a, una delle maggiori multi-utility italiane), che presenta i conti per il 2011, conti caratterizzati da un utile netto negativo per 420 milioni. Questo risultato è dovuto a 168 milioni di utile sulla gestione ordinaria, vanificati purtroppo da oltre 600 milioni di svalutazioni, soprattutto legate alla chiusura della pessima operazione Edison (conclusasi infatti con una minusvalenza) e allo sventurato investimento in Montenegro (che continua a generare perdite). A fronte di queste perdite cosa fanno gli azionisti di controllo (i comuni)? Deliberano di distribuire dividendi.

Si ricordi – ma i nostri lettori questo ben lo sanno – che i dividendi rappresentano quote di utile che, invece di essere reinvestite, vengono distribuite agli azionisti come parziale remunerazione del loro investimento. “Quote di utile”, non di perdite… E invece gli azionisti constatano le perdite, e distribuiscono dividendi che non sono bruscolini, parliamo di circa 40 milioni di euro.

Per certi versi li capisco, intendiamoci. I bilanci dei comuni/azionisti, soprattutto per il comune di Milano, versano in uno stato anche peggiore di quello di a2a, così che spolpare l’impresa delle sue risorse è uno dei pochi modi per tenere a galla i bilanci comunali. Ma questo comportamento impoverisce l’impresa, ne diminuisce le capacità di investire, ne compromette la capacità di finanziarsi (se questo è il modo in cui gli azionisti tengono all’impresa, cosa potranno pensarne i mercati?) Si noti in particolare che a2a è molto presente in settori che hanno un bisogno disperato di investimenti (servizio idrico, rifiuti....) così che i comuni sicuramente rallentano processi di investimento dei quali il territorio ha bisogno. Si chiama depauperamento del patrimonio pubblico.

Il difetto sta nel manico. Mi ricorda qualche impresa ormai defunta nella quale il titolare ha passato la mano ai suoi numerosi eredi, i quali usano l’impresa di famiglia per sostenere il loro tenore di vita. Se un azionista non ha soldi, e se utilizza l’impresa per finanziare le sue spese correnti, siamo all’inizio della fine.

http://www.lavoce.info/articoli/-concor ... 02967.html
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Utility: 40 milioni di motivi perchè i comuni vendano

Messaggioda franz il 07/04/2012, 12:18

http://www.francodebenedetti.it/utility ... i-vendano/

Nata dalla fusione delle aziende elettriche di Brescia e di Milano, a2a è una delle più importanti utility italiane, con posizioni rilevanti nel campo di energia elettrica, gas, acqua, teleriscaldamento, trattamento rifiuti. Per questo fa sognare i politici: che si aspettano che possa fungere da nucleo aggregatore delle altre grandi utility, per formare un’Enel municipale da affiancare all’Enel statale, oppure che difenda l’italianità nella complicata vicenda Edison.

Per essere all’altezza delle aspettative, a2a si lancia in acquisizioni. Le campagne di Montenegro e Francia obbligano però a svalutazioni, 600 milioni, che portano il bilancio 2011 in rosso per 420 milioni. Ma dato che i bilanci dei Comuni azionisti non possono fare a meno del dividendo, l’azienda distribuirà 1 centesimo per azione. Meno dei 5 o 10 degli anni passati, ma pur sempre 40 milioni.

Pagare un dividendo prelevando dalle riserve, quindi impoverendo l’azienda, può anche passare per peccato veniale (s’è visto di peggio). Peccato capitale invece è quello da cui nasce, cioè la volontà di mantenere saldamente pubblico il controllo di aziende in un settore ormai restituito al mercato: di lì nascono le velleità pianificatrici, e le ambizioni nazionalistiche. La morale è dedicata a quelli che non vedono perché un comune dovrebbe vendere una sua azienda, quando questa va bene. Come a2a insegna, negli anni grassi in cui può distribuire un buon dividendo, questo danneggia il comune proprietario, perché gli consente di evitare tagli alle spese che dovrebbe fare; e negli anni magri danneggia l’azienda (e gli altri azionisti) obbligandola a versare comunque dei dividendi, e quindi a ipotecare il futuro solo per sovvenire alle esigenze del comune controllante.
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Re: Caste comunali

Messaggioda Iafran il 07/04/2012, 15:04

franz ha scritto:Caste in Comune: fa il segretario e prende più di Napolitano


I cittadini devono solo pagare ... altrimenti vengono tagliati i loro allacci alle reti idrica e fognaria, nonché i contributi per gli asili comunali e per altro. :o
Ma i cittadini, che non vogliono essere considerati "mucche da mungere", perché si recano alle urne per eleggere sindaco e consiglieri?
Basterebbe, infatti, solo il "segretario-megamenager tutto-facente" e risparmierebbero pure le spese per i "nullafacenti" ... in attesa di tempi migliori! ;)
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Re: Caste comunali

Messaggioda pianogrande il 07/04/2012, 18:04

Quello che mi tormenta è il dubbio che non ci sia rimedio.
Il rimedio non è il federalismo che permetterebbe ancora di più queste trovate dei potentati locali che si sentirebbero meno controllati di adesso.
Basta guardare quello che succede in Sicilia (statuto speciale) per averne un esempio vivente.
Il rimedio, però, non è neanche il centralismo se il paese è governato da mafie e parassiti.
Niente può rimediare al binomio ladro - potere.
Bisogna evitare questo micidiale accoppiamento ed a tutti il livelli.
Be'.
Almeno ho chiaro il problema (il binomio ladro-potere).
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Caste comunali

Messaggioda franz il 07/04/2012, 18:23

pianogrande ha scritto:Quello che mi tormenta è il dubbio che non ci sia rimedio.
Il rimedio non è il federalismo che permetterebbe ancora di più queste trovate dei potentati locali che si sentirebbero meno controllati di adesso.
Basta guardare quello che succede in Sicilia (statuto speciale) per averne un esempio vivente.

Sabgli di grosso.
Ma di mega-mega-grosso. ;)
Con il federalismo (ovviamente anche fiscale) il comune di 12'000 abitanti non potrebbe certo permettersi il segretario da 247'000 euro. Se ci provasse, i cittadini se ne accorgerebbero subito, impalandolo all'istante sull'albero della cuccagna.
Gli esempi viventi che erroneamente citi vivono di spesa statale, centralizzata e a distribuita in modo clientelare.
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Re: Caste comunali

Messaggioda pianogrande il 08/04/2012, 0:50

Mah! Franz.
Il binomio ladro - potere continua a farmi paura (ed a costituire un problema) anche se io mi sbaglio così di mega.
Il controllo da parte dei cittadini dovrebbe non essere limitato alle elezioni ma si tratta sempre di lotte dure per le quali bisogna avere tempo ed energie (ed interesse a farle queste lotte).
Anche i cittadini non sono mica tutti così onesti e più gli interessi vengono curati nel chiuso del potere locale e più la cancrena diventa profonda.
Il potere, nel chiuso in una piccola realtà, diventa anche controllo sociale.
Ho visto e vissuto situazioni in cui la gente che contrastava il potere locale non frequentava più certi gruppi di persone e perfino certi posti e se poteva fare a meno di chiedere qualcosa anche se in pieno diritto, preferiva evitare grane.
L'intimidazione a livello locale, in molti casi, funziona meglio di quella più impersonale che viene da lontano.
Bisogna considerarli tutti i parametri del potere.
Anche quelli non ufficiali.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: Caste comunali

Messaggioda franz il 08/04/2012, 8:58

pianogrande ha scritto:Anche i cittadini non sono mica tutti così onesti e più gli interessi vengono curati nel chiuso del potere locale e più la cancrena diventa profonda.

Quando al cittadino locale viene presentato il conto dello stipendio del segetario, si sveglia dal torpore.
Ora lo paga la capitale e tutto va nel calderone.
Le imposte locali, quando arrivano al 100% delle spese digestione locale, diventano uno strumento potentissimo per avere cittadini attenti ed una democrazia piu' funzionante.

Buona Pasqua a tutti!
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