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Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda soloo42001 il 29/03/2012, 13:15

La linea Monti è quella dell'Europa...che è da un bel po' che ci spinge a muoverci in un dato senso.


Ma figuriamoci!

Ma l'avete letta la "lettera dell'Europa"?
E un documento di linee guida.
Come e` giusto che sia, visto che la sovranita` appartiene ancora agli Stati.

Le "raccomandazioni", contenute nelle linee guida, possono essere implementate in vari modi.

Strumentalmente alla cialtrona (Berlusconi).
Saccenteente alla liberista (Fornero).

O in modo politicamente equilibrato.
Ovvero tenendo conto delle molteplici complessita`, che variano di Stato in Stato,
prevendendo gli opportuni meccanismi di transizione, bilanciando bene il "dare-avere",
rispettando correttamente lo stato di forza-debolezza dei cittadini.

Purtroppo Fornero ha proposto i licenziamenti facili (meglio dire arbitrari) in cambio del nulla.
Infatti:
- le forme contrattuali rimangono oltre 40
- il costo del lavoro a tempo indeterminato rimane piu` alto rispetto a quello precario
- gli ammortizzatori non sono universali e sono riduttivi rispetto agli attuali
- ci sono svariati specchieti per le allodole, come il congedo di paternita` di 3-tre giorni, sul quale vedo che nessuno ha il voglia commentare... evidentemente e` imbarazzante

Non ci voleva un genio per copiare dalla Germania., ovviamente rivedendo anche tutto il contesto al contorno:
- legislazione
- procedure di giudizio
- ruolo (e rappresentativita`) dei sindacati e delle imprese

Fornero ha voluto fare la furbata.
Altro che raccomandazioni dell'Europa.
Il PD ha assistito silente.
E adesso il Paese paga.
Proprio come ai tempi di Brunetta/Sacconi.

Ciao.

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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda Stefano'62 il 29/03/2012, 13:28

franz ha scritto:
soloo42001 ha scritto:Quando lo capiamo, quando impariamo dalla Germania che un Paese deve crescere e affrotnare le difficolta` INSIEME?
Quando lo capiamo che le trattative serie devono essere approcciate in un'ottica win-win?

Sono d'accordo. Per impararlo tuttavia occorre che tutti gli interlocutori siano in quell'ottica win-win.

Secondo me ormai da anni CISL e UIL hanno capito che quella è la strada ma la CGIL no, o almeno è divisa tra vecchia strada e nuova strada, perché una grossa componente, la FIOM, è rimasta all'ottica dello scontro, della lotta. Sono rimasti alla logica del padrone e della lotta di classe, fino al punto da tirarsi fuori da ligiche win-win (approvate dalla maggioranza dei lavoratori) come a Pomiliano. Ed anche Confindustria, con l'elezione di un moderato, invece del ben piu' combattivo Bombassei, dimostra di seguire la strada che porta al win-win.

Sere fa a Ballarò Di Pietro contestava non ricordo a chi,il fatto che il governo nella elaborazione della riforma sul lavoro considera le persone come semplici numeri,nel senso che non considerano il fatto che dietro ai numeri ci sono vere e proprie tragedie personali e familiari,persone cui non basterà il contentino previsto dopo un ingiusto licenziamento e moriranno di fame di li a poco (più o meno il senso era quello).
Ebbene gli si è si è risposto che era demagogia.
Demagogia ??????????

Fino a che si taccerà di demagogia o vecchio ciarpame ideologico il semplice considerare le persone titolari di diritti di ogni genere,invece che ragionare per numeri,lo scontro di classe ci sarà sempre.
Perchè nel momento in cui quei numeri diventano persone,quelle persone capiscono che il benessere e il risanamento riguarda solamente gli altri e che glielo pagheranno loro.
Capiscono che loro appartengono ad una differente classe di cittadini,con minori diritti.

E allora la lotta di classe esiste,solo che non l'ha inventata la FIOM,ma l'hanno inventata quelli che pretendono di fermarsi ai numeri perchè è più comodo che parlare di persone,e tacciano di demagogia chiunque ci ricordi che invece siamo una comunità di persone,non di numeri.
Allora se questa è la demagogia viva la demagogia,e se lotta di classe deve essere io sto dalla parte di chi la subisce,non di chi la innesca.
Perchè se io oggi sto non-male ma nemmeno bene,e se un domani il casino generato dalla lotta di classe minaccerà di farmi oscillare dal non-bene al male,la colpa non sarà di quelli che non ci stanno a farsi infilare a faccia in giù nel cesso,ma di quelli che ce li hannno messi,e che nessuno mi garantisce che domani non farebbero la stessa cosa a me.

DI Pietro lo ha capito,il PD lo ha dimenticato.
E per questo se si votasse tra un'ora farei ciao ciao al PD e voterei Di Pietro.
Perchè preferisco la sua "demagogia" all'astrattezza di chi pretende di trasformare i diritti e la dignità in volgari numeri.

PS
Non esiste una linea tecnica dell'Europa,
esiste quella politica,espressione dei governi di destra che sono la maggioranza in Europa.
Ultima modifica di Stefano'62 il 29/03/2012, 13:53, modificato 1 volta in totale.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda flaviomob il 29/03/2012, 13:46

matthelm conferma l'abitudine al dileggio con quel suo "agit prop".
Il dileggio pero` porta al non ascolto, e questo porta all'impossibilita` di trovare un punto d'incontro.


E all'attacco alla persona, per svalutarne le opinioni. Bell'esempio di scambio e di cultura democratica.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda gabriele il 29/03/2012, 13:59

soloo42001 ha scritto:Le "raccomandazioni", contenute nelle linee guida, possono essere implementate in vari modi.


Ovvio. Monti cerca di applicare linee guida ad una realtà. Ma le linee guida hanno, appunto, una guida concettuale che segue tre aspetti principali: "la flessibilità, la sicurezza nell'occupazione e la segmentazione"

tratto da "LIBRO VERDE Modernizzare il diritto del lavoro per rispondere alle sfide del XXI secolo", COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE 2006:

Nel contesto della globalizzazione, del processo di ristrutturazione e della progressione verso un'economia fondata sulla conoscenza, i mercati del lavoro europeo devono essere al tempo stesso più inclusivi e più reattivi all'innovazione e al cambiamento. I lavoratori potenzialmente vulnerabili devono avere la possibilità di progredire socialmente per migliorare la loro mobilità e affrontare con successo le loro transizioni sul mercato del lavoro. Le norme giuridiche che sottendono il rapporto di lavoro tradizionale non danno forse un sufficiente margine di manovra ai lavoratori reclutati sulla base di contratti a durata indeterminata standard per esplorare le opportunità di una maggiore flessibilità sul lavoro e non li incoraggiano ad agire in questo senso. La corretta gestione dell'innovazione e del cambiamento implica che i mercati del lavoro prendano in considerazione tre aspetti principali: la flessibilità, la sicurezza nell'occupazione e la segmentazione.
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda soloo42001 il 29/03/2012, 14:30

gabriele ha scritto:
Nel contesto della globalizzazione, del processo di ristrutturazione e della progressione verso un'economia fondata sulla conoscenza, i mercati del lavoro europeo devono essere al tempo stesso più inclusivi e più reattivi all'innovazione e al cambiamento. I lavoratori potenzialmente vulnerabili devono avere la possibilità di progredire socialmente per migliorare la loro mobilità e affrontare con successo le loro transizioni sul mercato del lavoro. Le norme giuridiche che sottendono il rapporto di lavoro tradizionale non danno forse un sufficiente margine di manovra ai lavoratori reclutati sulla base di contratti a durata indeterminata standard per esplorare le opportunità di una maggiore flessibilità sul lavoro e non li incoraggiano ad agire in questo senso. La corretta gestione dell'innovazione e del cambiamento implica che i mercati del lavoro prendano in considerazione tre aspetti principali: la flessibilità, la sicurezza nell'occupazione e la segmentazione.



Concordo.

Ho evidenziato alcuni passaggi che se uno li legge capisce bene che non dicono affatto che con piu` licenziamenti si creano piu` posti di lavoro, e tantomeno che l'Europa ci chiede i licenziamenti arbitrari.

Purtroppo la riforma Fornero non e` affatto conforme alle linee guida europee, se uno le legge.
Siamo alle solite.
Uno prende un documento, una sacra scrittura.
Ne prende due righe.
E da questo ne fa discendere l'ideologia che vuole.
E poi si nasconde dietro "la scrittura".

Ma chi vogliono prendere in giro.
Si vergognino piuttosto di dare la colpa all'Europa delle loro macellerie.

Ciao.

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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda matthelm il 29/03/2012, 14:39

flaviomob ha scritto:E all'attacco alla persona, per svalutarne le opinioni. Bell'esempio di scambio e di cultura democratica.


Flavio non attacco la persona, che non conosco. Attacco le idee quando ci sono e non condivido.
Per cultura democratica tu intendi svenarsi fino all'esaurimento per spiegare cose ovvie per tutti meno che per un piccola minoranza, impermeabile a talune idee che potrebbero sconvolgere le "radicate" convinzioni?
In natura è normale che ci siano. Che problemi ci sono e cosa c'entra la democrazia. Possono esprimersi, no?
Attacco alla persona... robe da matti.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda lucameni il 29/03/2012, 14:57

soloo42001 ha scritto:
gabriele ha scritto:
Nel contesto della globalizzazione, del processo di ristrutturazione e della progressione verso un'economia fondata sulla conoscenza, i mercati del lavoro europeo devono essere al tempo stesso più inclusivi e più reattivi all'innovazione e al cambiamento. I lavoratori potenzialmente vulnerabili devono avere la possibilità di progredire socialmente per migliorare la loro mobilità e affrontare con successo le loro transizioni sul mercato del lavoro. Le norme giuridiche che sottendono il rapporto di lavoro tradizionale non danno forse un sufficiente margine di manovra ai lavoratori reclutati sulla base di contratti a durata indeterminata standard per esplorare le opportunità di una maggiore flessibilità sul lavoro e non li incoraggiano ad agire in questo senso. La corretta gestione dell'innovazione e del cambiamento implica che i mercati del lavoro prendano in considerazione tre aspetti principali: la flessibilità, la sicurezza nell'occupazione e la segmentazione.



Concordo.

Ho evidenziato alcuni passaggi che se uno li legge capisce bene che non dicono affatto che con piu` licenziamenti si creano piu` posti di lavoro, e tantomeno che l'Europa ci chiede i licenziamenti arbitrari.

Purtroppo la riforma Fornero non e` affatto conforme alle linee guida europee, se uno le legge.
Siamo alle solite.
Uno prende un documento, una sacra scrittura.
Ne prende due righe.
E da questo ne fa discendere l'ideologia che vuole.
E poi si nasconde dietro "la scrittura".

Ma chi vogliono prendere in giro.
Si vergognino piuttosto di dare la colpa all'Europa delle loro macellerie.

Ciao.

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Le linee guida, anche se legittimamente discutibili, non sono campate in aria o puro esercizo di cinismo.
Il fatto è che un "burocrate" guarda al risultato finale senza curarsi di chi paga e come.
Uno Stato sovrano -perchè rimaniamo tali - invece questi problemi ha tutto il diritto di porseli e lo può fare.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda soloo42001 il 29/03/2012, 15:13

matthelm ha scritto:
flaviomob ha scritto:E all'attacco alla persona, per svalutarne le opinioni. Bell'esempio di scambio e di cultura democratica.


Flavio non attacco la persona, che non conosco. Attacco le idee quando ci sono e non condivido.
Per cultura democratica tu intendi svenarsi fino all'esaurimento per spiegare cose ovvie per tutti meno che per un piccola minoranza, impermeabile a talune idee che potrebbero sconvolgere le "radicate" convinzioni?
In natura è normale che ci siano. Che problemi ci sono e cosa c'entra la democrazia. Possono esprimersi, no?
Attacco alla persona... robe da matti.



Quando si dileggia una persona ("agit prop" l'hai tirato fuori tu, non altri) lo si fa per screditarne le idee.
Per non doverle prendere in considerazione, per non doversi confrontare.

E poi arriviamo ai licenziamenti facili col voto del PD e a 350000 famiglie sul lastrico.
Per non aver voluto discutere PRIMA (Fornero, non tu; ricordo che a dicembre Damiano del PD sollevo` il problema prima ancora dell'approvazione della riforma delle pensioni, ma evidentemente diedero anche a lui dell'"agit prop").

Ciao.

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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda soloo42001 il 29/03/2012, 15:16

Il fatto è che un "burocrate" guarda al risultato finale senza curarsi di chi paga e come.
Uno Stato sovrano -perchè rimaniamo tali - invece questi problemi ha tutto il diritto di porseli e lo può fare.


Esatto.

A qualche professore viene piu` facile agire da burocrate, anziche` da statista.
Stessa cosa i cialtroni che li hanno preceduti.
Peccato e guai per noi.

Ciao.

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Re: Riforma del lavoro. Tutti d'accordo tranne la CGIL

Messaggioda Robyn il 29/03/2012, 16:06

Il ddl del governo sul gmo và integrato semplicemente con il concetto di perdita attesa come filtro che è un concetto elaborato in Francia e che ha un'applicazione molto ampia.In sede processuale si stabilisce l'entità della perdita attesa.In caso l'azienda accetti significa che le sue perdite possono essere maggiori,in caso rifiuti significa che le sue perdite sono inferiori e quindi c'è l'illeicità del licenziamento.In questo caso il magistrato nel caso l'azienda rifiuti la reintegrazione incrementa l'indennità con una multa.Il concetto di perdita attesa tutela l'occupazione evita lo sfruttamento e contrasta l'estremismo.La reintegrazione invece innesca solo un fattore psicologico di rigidità
ciao robyn
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