Israele attaccherà l'Iran in primavera

[gabriele]

Beh, il rischio è che sia in israele sia in iran non ci siano piu' nipoti a fare domande e nonni a rispondere.
Questo passa la palla al mondo occidentale, che non ha alcun interesse a stare a guardare, visto che già provocano terrore le radiazioni in giappone, figuriamoci quelle qui sul mediterraneo. Un conflitto nucleare incrociato provocherebbe una gravissima crisi economica in europa e usa. Probabilmente gli israeliani, lasciato soli, pensano che un conflitto tradizionale oggi sarebbe meglio di uno nucleare domani.

Mah.
non la metterei proprio così.

L'atomica per l'Iran è necessaria per recuperare forza nel medioriente e scalzare gli antagonisti arabi (sunniti), americani e fra un po' cinesi.

Su Limes trovi ottimi articoli soprattutto di commentatori americani, non solo vicini alla politica Obama, che preferirebbero una nuova piccola guerra fredda piuttosto di una guerra "calda". A maggior ragione se la guerra "calda" è unilaterale, scatenata cioè solo da Israele.

Un attacco di questo tipo farebbe risalire di molto il consenso del regime, che in questo periodo è provato dalle divisioni intene fra le varie fazioni politiche, religiose, culturali e, da ultime, economiche (embargo sul petrolio).

La tentazione di Obama, e gli ultimi eventi sembrano dimostrarlo, èquello di arginare l'Iran, anche atomico, e corrodere il potere del regime tramite le sanzioni, l'embargo petrolifero e dissidi interni.

[franz]

L'atomica per l'Iran è necessaria per recuperare forza nel medioriente e scalzare gli antagonisti arabi (sunniti), americani e fra un po' cinesi.

Si, certo, l'atomica è piu' che altro uno strumento di potere interno e regionale.
Tuttavia è anche, per essere verosimile, uno strumento che devi continuamente dimostrare di saper usare, voler usare, poter potenziare. E questo in teoria non dovrebbe far dormire sogni tranquilli all'europa (sia quella pro che contro il nucleare civile) e tanto meno agli israeliani. E si è visto che questi ultimi non accettano di buon grado di vivere sotto costante minaccia missilistica. Quindi il problema non è cosa farà Obama ma cosa faranno gli israeliani.

[gabriele]

Quindi il problema non è cosa farà Obama ma cosa faranno gli israeliani.

Certamente. Questa, per il momento, è la reale domanda.

Un attacco israeliano "lampo" contro gli insediamenti nucleari rallenterà la produzione della bomba, ma rafforzerà il potere del regime iraniano, con ovvi ripercussioni nell'area mediorentale e nord africana.

[flaviomob]

E legittimerà attacchi militari verso Israele da parte di altri paesi mediorientali. O non avete capito che la "primavera araba" ha destituito molti regimi oligarchici che facevano comodo all'occidente?

[franz]

E legittimerà attacchi militari verso Israele da parte di altri paesi mediorientali. O non avete capito che la "primavera araba" ha destituito molti regimi oligarchici che facevano comodo all'occidente?

Non solo quelli. Ha destituito (o sta mettendo in pericolo) anche regimi oligarchici che facevano comodo ad altri alleati (Russia e Cina) come oggi la Syria e domani l'Iran.

per gabriele: "Un attacco israeliano "lampo" contro gli insediamenti nucleari rallenterà la produzione della bomba, ma rafforzerà il potere del regime iraniano, con ovvi ripercussioni nell'area mediorentale e nord africana."
Non credo. Un attacco lampo (o altri sistemi di intelligence per rallentare la produzione della bomba, come già è stato fatto) non rafforza la credibilità nella regione (anzi la ridicolizzerebbe) ma rafforza solo il fronte interno. I piu' preoccupati che l'Iran abbia la bomba, oltre ad Israele, sono i sauditi e tutti gli stati del golfo, naturalmente.

[gabriele]

per gabriele: "Un attacco israeliano "lampo" contro gli insediamenti nucleari rallenterà la produzione della bomba, ma rafforzerà il potere del regime iraniano, con ovvi ripercussioni nell'area mediorentale e nord africana."
Non credo. Un attacco lampo (o altri sistemi di intelligence per rallentare la produzione della bomba, come già è stato fatto) non rafforza la credibilità nella regione (anzi la ridicolizzerebbe) ma rafforza solo il fronte interno. I piu' preoccupati che l'Iran abbia la bomba, oltre ad Israele, sono i sauditi e tutti gli stati del golfo, naturalmente.

Secondo te un rafforzamento del potere interno iraniano non creerà destabilizzazione nei paesi nord africani, quelli della così detta "primavera araba"?

[franz]

Secondo te un rafforzamento del potere interno iraniano non creerà destabilizzazione nei paesi nord africani, quelli della così detta "primavera araba"?

Domanda da rivolgere ad un esperto della regione, non a me. Io per i miei 2 cent ritengo che nessun rafforzamento (o indebolimento) sia definitivo e che in una situazione dinamica come quella, con forti spinte popolari, prima o poi si debbano fare i conti con la democrazia e la voglia di pace dei popoli. Tutti.

[gabriele]

Secondo te un rafforzamento del potere interno iraniano non creerà destabilizzazione nei paesi nord africani, quelli della così detta "primavera araba"?

Domanda da rivolgere ad un esperto della regione, non a me. Io per i miei 2 cent ritengo che nessun rafforzamento (o indebolimento) sia definitivo e che in una situazione dinamica come quella, con forti spinte popolari, prima o poi si debbano fare i conti con la democrazia e la voglia di pace dei popoli. Tutti.

Certamente, soprattutto quando internet ha una permeabilità sociale immensamente superiore agli altri canonici mezzi di informazione, deboli questi ultimi in fatto di controllo da parte dei governi e soprattutto dei regimi.

Io sono meno esperto di te. Leggendo qua è là noto questo articolo:

http://temi.repubblica.it/limes/liran-v ... raba/27836

[franz]

Si, le rivolte sono contro i despoti interni e come tali dimostrano che i popoli arabi non credono piu' alla propaganda di regime, tendente ad accreditare la tesi per cui tutti i loro mali sono causati dal satana americano e dal sionismo. In questo senso gli arabi stanno diventanto piu' scafati ed emancipati di certi italiani
In questo senso è chiaro che un conflitto israelo-iraniano aperto rischia di compromettere per un po' di anni questo movimento, tuttavia già gli israeliani bombardarono un reattore nucleare irakeno nel 1981 (vedere http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Babilonia ) senza che questo abbia provocato alcun problema negli altri paesi arabi, a parte le solite proteste che sono piu' simboliche che altro. Il fatto è e che ogni paese della regione teme che un vicino diventi un paese dotato di armamento nucleare ed è contento se Israele fa il lavoro sporco.

[gabriele]

Si, le rivolte sono contro i despoti interni e come tali dimostrano che i popoli arabi non credono piu' alla propaganda di regime, tendente ad accreditare la tesi per cui tutti i loro mali sono causati dal satana americano e dal sionismo. In questo senso gli arabi stanno diventanto piu' scafati ed emancipati di certi italiani
In questo senso è chiaro che un conflitto israelo-iraniano aperto rischia di compromettere per un po' di anni questo movimento, tuttavia già gli israeliani bombardarono un reattore nucleare irakeno nel 1981 (vedere http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Babilonia ) senza che questo abbia provocato alcun problema negli altri paesi arabi, a parte le solite proteste che sono piu' simboliche che altro. Il fatto è e che ogni paese della regione teme che un vicino diventi un paese dotato di armamento nucleare ed è contento se Israele fa il lavoro sporco.

L'attacco dell'81 non provocò grossi problemi per 2 motivi: nei paesi arabi c'erano regimi saldi appoggiati da superpotenze estere e non, come ora, neonate ma fragili rivoluzioni; internet, la Rete, non esisteva ancora.

Accostare un evento storico ad una possibile eventualità odierna, così distanti fra loro, è sbagliato.

Non dimenticherò mai di considerare il ruolo della tecnologia nella vita dell'essere umano e i progressi e la distruzione che essa porta.

Ad esempio, la prima forma di emancipazione reale di massa della donna nel mondo è dovuta alla lavatrice.
La crisi del 29 dettata dall'introduzione delle macchine nella coltivazione dei campi a scapito dele bestie da soma.
L'invenzione del computer, che oggi permette la comunicazione fra persone distanti migliaia dichilometri e la diffusione di ideali di libertà in luoghi altrimenti inacessibili.