La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Lavoro, «modello tedesco» per la riforma dell'articolo 18

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Lavoro, «modello tedesco» per la riforma dell'articolo 18

Messaggioda franz il 12/03/2012, 12:35

Al giudice la scelta tra reintegro o indennizzo. Per licenziamenti discriminatori inalterato il diritto al rientro

ROMA - «Modello tedesco» per i licenziamenti e un percorso negoziale che consenta alla Cgil di stare al tavolo fino all'ultimo momento. L'esecutivo Monti procede per tappe nella trattativa sulla riforma del mercato del lavoro che dovrà concludersi entro una decina di giorni. Il round di oggi pomeriggio, il sesto presso il ministero del Lavoro, tra governo e parti sociali, non sarà quello decisivo ma servirà a mettere alcuni punti fermi sui contratti e gli ammortizzatori sociali, la parte dell'accordo che divide di meno.

Articolo 18
Il punto di caduta finale non c'è ancora ma va profilandosi. «Ci sarebbero le condizioni per firmare l'accordo» ha detto ieri il leader Uil, Luigi Angeletti. Si sta trattando, e il premier Mario Monti è intervenuto per trovare quelle risorse, un paio di miliardi, che la Ragioneria lesina. L'articolo 18 è in fondo a questo percorso, ci saranno ancora incontri riservati, ma lo schema che il governo e le parti più concilianti hanno predisposto è tripartito: l'articolo 18, così com'è, resterebbe solo per i licenziamenti discriminatori. Per i licenziamenti economici, secondo la proposta del leader della Cisl, Raffaele Bonanni, è previsto un controllo da parte del giudice limitato alla verifica che non si tratti di un licenziamento discriminatorio. Ma il giudice non potrà sindacare sull'effettività del motivo economico-organizzativo. Il licenziamento seguirà una procedura sindacale e non ci sarà un diritto al reintegro ma solo a un congruo indennizzo.

La non firma
Il terzo tipo di licenziamento è quello chiesto dalle imprese e riguarda i motivi disciplinari: in questo caso oggi il lavoratore, se il giudice ritiene che non esista il giustificato motivo, ottiene reintegro e indennizzo. Con la riforma invece avrebbe diritto, a discrezione del giudice, al reintegro o all'indennizzo fino a 18 mensilità, secondo il modello tedesco. Ma le nuove norme varrebbero solo per i nuovi assunti? Si sta affacciando l'idea che possano valere senz'altro per i nuovi assunti e tra un paio d'anni, a crisi superata, anche per i vecchi. Un modo per evitare il doppio regime. Su tutta questa partita sembra difficile ottenere il consenso della Cgil, che però potrebbe restare al tavolo fino alla fine per negoziare tutta una serie di istituti che le consentano, pur non firmando l'accordo, di non strappare e riconoscere parzialmente la bontà dell'intesa. Una modalità che toglierebbe il Pd dall'imbarazzo di dover votare una riforma su cui la Cgil chiamasse invece lo sciopero generale che il leader della Cgil, Susanna Camusso, in un'intervista al Corriere , ha comunque escluso.

Le richieste della Cgil
Ma cosa chiede il sindacato di Camusso al governo per non strappare? Nel pacchetto la Cgil vorrebbe ritrovare una norma sulla rappresentanza sindacale che tiri la Fiom fuori dalle secche, dove è finita con la Fiat, uno stop alle dimissioni in bianco per le donne, misure di conciliazione lavoro-famiglia, un contrasto efficace all'abuso del lavoro precario e garanzie per i lavoratori «esodati», penalizzati dalla riforma delle pensioni.

Gli ammortizzatori
Da dove verranno le risorse per la riforma degli ammortizzatori sociali non è ancora chiaro, ma il governo vorrebbe rendere strutturali, con una voce in bilancio, quelle che per il 2012 e il 2013 serviranno alla cassa in deroga, pari a un paio di miliardi. Lo schema è quello su due pilastri: cassa integrazione ordinaria e indennità di disoccupazione, il cui tetto verrebbe alzato. La cassa integrazione straordinaria, che i sindacati vorrebbero mantenere, non sarebbe prevista. Il trattamento di disoccupazione potrebbe invece allungarsi, a carico delle imprese, dopo il primo anno se il lavoratore non sarà stato ricollocato.

I contratti
Disboscare la giungla contrattuale per eliminare sacche di precarietà resta l'obiettivo. L'apprendistato sarà la forma contrattuale prevalente per l'ingresso al lavoro e il contratto di reinserimento per il reimpiego. I contratti che portano precarietà saranno resi meno convenienti con disincentivi contributivi.

Antonella Baccaro 12 marzo 2012 | 11:01
www.corriere.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Lavoro, «modello tedesco» per la riforma dell'articolo 18

Messaggioda Robyn il 12/03/2012, 15:59

Facciamola è sul criterio francese.Tutela dei diritti e flessibilità necessaria.La riforma complessiva del lavoro deve rispondere all'esigenza di proteggere il lavoratore nel mercato con assegno derivante dalla perdita del lavoro e la formazione e di proteggere il lavoratore nella singola azienda.Per quando riguarda i criteri disciplinari il magistrato potrà reintegrare se non esistono la negligenza e l'inadempimento della prestazione,non reintegrare se è dimostrato che l'inadempimento della prestazione dipende dalla negligenza.La terza ipotesi dell'indennità probabilmente deriva dal fatto che l'inadempimento non è causa del lavoratore ma è stato costretto dalle vessazioni.Il magistrato evidentemente ritiene che non esistono più le condizioni per stare in quell'azienda,non reintegra ma dà l'indennità.Più che indennità dovrebbe telefonare all'Inail affinche avvii la pratica sul danno biologico derivante da vessazioni e dare istruzioni di fare accertamenti per due anni senza preavviso in azienda facendo lo stress test ai dipendenti.Facciamo la riforma ,e se ha dei difetti,si possono rimuovere successivamente fermo restando"la tutela dei diritti e la flessibilità necessaria" per evitare che mai più si ripresenti il precariato nel nostro paese ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11309
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Lavoro, «modello tedesco» per la riforma dell'articolo 18

Messaggioda pianogrande il 12/03/2012, 16:16

Per i licenziamenti economici, secondo la proposta del leader della Cisl, Raffaele Bonanni, è previsto un controllo da parte del giudice limitato alla verifica che non si tratti di un licenziamento discriminatorio. Ma il giudice non potrà sindacare sull'effettività del motivo economico-organizzativo.

Bonanni lo licenzierei subito per motivi economico organizzativi.
A questo punto, basterebbe dire che si può licenziare chiunque e comunque purché non venga dimostrato che si tratti di discriminazione.
Però, mi correggo.
Bonanni lo licenzierei con atto discriminatorio.
Proprio non lo sopporto.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Lavoro, «modello tedesco» per la riforma dell'articolo 18

Messaggioda Robyn il 12/03/2012, 16:25

Questo rischio non esiste perche il ccnl prevede l'obbligo di repecha^ge.Si dovranno scegliere quei lavoratori che possono con più facilità trovare lavoro e non si potrà scegliere sù motivi discriminatori
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11309
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Lavoro, «modello tedesco» per la riforma dell'articolo 18

Messaggioda franz il 12/03/2012, 17:27

Robyn ha scritto:Questo rischio non esiste perche il ccnl prevede l'obbligo di repecha^ge.Si dovranno scegliere quei lavoratori che possono con più facilità trovare lavoro e non si potrà scegliere sù motivi discriminatori

Ma con la decentralizzazione contrattuale?
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Lavoro, «modello tedesco» per la riforma dell'articolo 18

Messaggioda Robyn il 12/03/2012, 20:00

Per repechage intendevo la selezione dei lavoratori,non la ricerca di un nuovo posto in azienda.In Francia è direttamente prevista la selezione in base ai carichi familiari etc per legge ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11309
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Lavoro, «modello tedesco» per la riforma dell'articolo 18

Messaggioda franz il 12/03/2012, 21:42

Robyn ha scritto:Per repechage intendevo la selezione dei lavoratori,non la ricerca di un nuovo posto in azienda.In Francia è direttamente prevista la selezione in base ai carichi familiari etc per legge ciao robyn

Puoi spiegarlo con maggiori dettagli?
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Lavoro, «modello tedesco» per la riforma dell'articolo 18

Messaggioda Robyn il 13/03/2012, 14:51

Per la riforma dell'art 18 servono linee guida a discendere
A)Durata dei processi a sei mesi e possibilità per l'azienda di recedere dal
licenziamento con possibiltà del lavoratore di rifiutare ma andarsene in flessibilità
con l'assegno e la formazione ma senza l'indennità
B)<Più chiare e meno interpretabili le norme>
C)<Togliere il reintegro per il solo gmo e introdurre il rèpechage
con la quale si scelgono i lavoratori>
Bisogna fare una riforma che segua il criterio della giustizia
in tutto il suo percorso.Monti faccia gli incontri ma poi decida
secondo linee guida.Per i motivi disciplinari non sono d'accordo perchè
c'è il rischio dello sfruttamento e lo slittamento a destra del paese,mentre
basta rendere più chiare e meno interpretabili le norme
ciao robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11309
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Lavoro, «modello tedesco» per la riforma dell'articolo 18

Messaggioda franz il 13/03/2012, 15:13

Robyn ha scritto:introdurre il rèpechage

Cosa è?
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Lavoro, «modello tedesco» per la riforma dell'articolo 18

Messaggioda Robyn il 14/03/2012, 12:34

In qualche modo si tratta di regolare l'uscita secondo giustizia.I criteri possono andare in base ai carichi familiari,la professionalità,l'età le condizioni personali e sociali quando l'uscita riguardi uno più lavoratori.Attualmente esiste la convertibilità.Se il datore di lavoro su cui grava di dimostrare la prova non riesce a dimostrare la sussistenza dei fatti il magistrato può ad esempio convertire le motivazioni in discriminazione ed è difficile dire che sia il lavoratore a condizionare il magistrato perchè a suo carico esiste solo una richiesta minima di prove.Invece nel caso del gmo quando le motivazioni sono illeggittime ma riguardano lo stesso gmo il magistrato può solo infliggere al datore di lavoro il pagamento di un'indennità sostitutiva.Per esempio è il caso che dichiari che deve diminuire l'organico ma poi successivamente faccia delle assunzioni o redistribuisca le mansioni e qui può esserci l'Inps che può controllare se fà assunzioni o meno.Il datore di lavoro non deve dimostrare che è possibile reimpiegare il lavoratore e il magistrato può solo limitarsi a verificare il presupposto di leggittimità.I criteri comunque li deve regolare chi è più competente in materia e vediamo come sarà fatta la riforma del lavoro.Esiste la possibilità del ricollocamento sù altre aziende con lavori affini o la possibilità per il datore di lavoro di far fare un corso di formazione e reimpiegare il lavoratore diversamente in azienda cosi come fanno in Francia e in Europa con la prassi del collocamento.Questa prassi già esiste in Italia ma le aziende lo fanno in modo artigianale.Possibilmente e nei limiti del possibile bisogna fare un lavoro affine a quello che si fà per non perdere la professionalità aquisita evitando di cambiare con un campo di lavoro completamente differente.In caso non si riesca a ricollocare scatta la flessibilità.Invece poi ci sono lavoratori con sopravvenuta inidoneità fisica e il ricollocomento c'è solo quando c'è un nuovo lavoro ciao robyn
PS Per repechage intendevo i criteri di selezione
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11309
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52


Torna a Economia, Lavoro, Fiscalità, Previdenza

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti