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Commissione di vigilanza RAI - lotta giusta o tra bande?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il tempo lungo del ricambio

Messaggioda franz il 13/11/2008, 15:11

pinopic1 ha scritto:Non si tratta di commissioni qualsiasi, non vengono estratte a sorte. Sono le cosiddette commissioni di garanzia. La prassi consolidata non è un fatto casuale; nasce dalla considerazione che è l'opposizione a dover essere garantita. Ed è l'opposizione che deve stabilire in che modo si sente garantita. La scelta di una personalità che non piace troppo alla maggioranza è proprio una garanzia che l'opposizione sarà garantita.
Facendo cadere questo principio alla fine sarà la maggioranza a stabilire come deve essere garantita l'opposizione e perché. C'è un fatto positivo però. In questo almeno l'attuale maggioranza mostra una propensione per il mondo anglosassone: vorrebbe l'opposizione di Sua Maestà. E a Silvio I (e speriamo ultimo) non dispiacerebbe essere Sua Maestà.

Un attimo .... l'opposizione è un concetto vasto, cha va da UDC a IDV, passnado per il maggior partito di opposizione che è il PD. Adesso tutto è bloccato perché è IDV ad impuntarsi su Orlando.

PD e UDC iniziano a capire che non puo' durare a lungo.

Commissione di vigilanza, nella seconda votazione Leoluca Orlando si ferma a 11 voti
L'ultimatum della maggioranza: "Un altro candidato o ne votiamo uno nostro"


Rai, la mossa di Casini e Veltroni
"L'Idv dia dei nomi". Di Pietro: "No"


ROMA - "Il Pdl non faccia provocazioni e l'Idv indichi una rosa di nomi". La nota a firmata da Walter Veltroni e Pier Ferdinando Casini irrompe in una situazione,quella dell'elezione del presidente della commissione di vigilanza Rai, che si trascina da mesi e che oggi sembra essere arrivata al capolinea. Ma nonostante l'ultimatum del Pdl e la richiesta di Casini e Veltroni, il partito di Di Pietro non arretra: "Per noi non cambia nulla, resta Orlando". Una mossa, quella di Veltroni e Casini, che arriva dopo la vittoriosa intesa tra Pd e Udc in Trentino e a breve dalle elezioni regionali in Abruzzo dove i dipietristi sono alleati con i democratici.

La fumata nera. La giornata si apre con un nulla di fatto per Leoluca Orlando. Nella seconda votazione l'esponente del Idv non ottiene il quorum. Stamattina, come aveva fatto ieri, la maggioranza si è presentata ancora una volta al voto, facendo raggiungere il numero legale, ma Orlando ha ottenuto soltanto 11 voti su 34 presenti (11 voti per lui; 21 le schede bianche; una scheda nulla ed un voto per Enzo Carra). Mancavano sei tra deputati e senatori della commissione bicamerale, quattro dell'opposizione (D'Alia e Rao dell'Udc e Melandri e Milana del Pd); mentre i due della maggioranza mancanti (Lainati e Sanpelli) sono risultati assenti perchè in realtà arrivati in ritardo.

La nuova votazione viene fissata alle 14.30. E sarà un momento delicatissimo. Prima di tutto perché, con l'abbassamento del quorum a 21 voti, ovvero alla maggioranza dei componenti, il centrodestra avrà la possibilità di votare un candidato in solitudine. Cosa che il capogruppo Alessio Brutti mette nero su bianco: "O l'opposizione cambia un candidato che non raccoglie nemmeno i loro voti oppure oggi pomeriggio veniamo tutti e votiamo noi il nostro nome". E quello che circola è quello della democratica Giovanna Melandri. Che nel caso si dimetterebbe.

L'ultimatum del Pdl. In un primo momento il Pd respinge l'ultimatum del Pdl e conferma la candidatura dell'ex sindaco di Palermo. "Non possiamo accettare forzature e prevaricazioni. Se la maggioranza andrà avanti d'ora in poi sarà opposizione durissima" dice Walter Veltroni. Mentre i capigruppo Antonello Soro e Anna Finocchiaro annunciano l'intenzione di andare dai presidenti di Camera e Senato per chiedere il rispetto di quella che definiscono "una regola essenziale per la legalità e la democrazia in questo paese". Ma questo non basta a far deflettere il Pdl. "Oggi ci sarà un nuovo presidente ma non sarà Orlando" taglia corto Italio Bocchino. E dallo scranno più alto del Senato arriva un avvertimento: "Un presidente del Pdl sarebbe un fatto politicamente grave" dice Renato Schifani. Poi la nota che rimescola le carte e chiede all'Idv di "mollare" Orlando, ottenendo come risposta il secco "no" dell'Idv. Una rigidità che fa esternare tutta la sua "preoccupazione" al presidente della Camera, Gianfranco Fini.
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Re: Il tempo lungo del ricambio

Messaggioda pagheca il 13/11/2008, 15:20

pinopic1 ha scritto:
pagheca ha scritto:Caro Franz, io non sto discutendo quello che fa il PdL, ma quello che fanno PD e IdV. Sara' prassi consolidata che l'opposizione proponga, ma la proposizione e' discutibile o no? Se e' discutibile, io chiedo perche' Orlando e non un altro.
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Non si tratta di commissioni qualsiasi, non vengono estratte a sorte. Sono le cosiddette commissioni di garanzia. La prassi consolidata non è un fatto casuale; nasce dalla considerazione che è l'opposizione a dover essere garantita. Ed è l'opposizione che deve stabilire in che modo si sente garantita. La scelta di una personalità che non piace troppo alla maggioranza è proprio una garanzia che l'opposizione sarà garantita.
Facendo cadere questo principio alla fine sarà la maggioranza a stabilire come deve essere garantita l'opposizione e perché. C'è un fatto positivo però. In questo almeno l'attuale maggioranza mostra una propensione per il mondo anglosassone: vorrebbe l'opposizione di Sua Maestà. E a Silvio I (e speriamo ultimo) non dispiacerebbe essere Sua Maestà.


Forse non mi sono spiegato, Pino.
Io non metto in discussione il principio (sebbene ti chieda perche' la BBC per esempio non ha bisogno di tutti questi stratagemmi per funzionare indipendentemente dal potere politico), ma la scelta di presentare uno scelto in base ad un accordo, senza minimamente chiarire al cittadino perche' Orlando e non Rutelli o Rodota' o chi altri possa venire in mente. Chi e' Orlando? Che credenziali ha per dirigere un istituto qualsiasi? Ha scritto trattati sulla liberta' di informazione? Ha un passato da legale nel settore informazione? Io sono stufo di sentirmi queste scelte calate dall'alto solo perche' qualcuno e' rimasto senza sedia. Le istituzioni non sono enti di beneficienza in cui "spostare" i propri uomini a seconda delle esigenze di partito.

saluti
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Re: Il tempo lungo del ricambio

Messaggioda ranvit il 13/11/2008, 16:01

Pd e Udc farebbero bene a proporre un altro candidato.

Idv deve cominciare a prendere qualche schiaffo : percentualmente conta poco o nulla ma blocca il funzionamento delle istituzioni.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il tempo lungo del ricambio

Messaggioda ranvit il 13/11/2008, 16:30

Dal Corriere.it :

dopo il no Del centrodestra a leoluca orlando
Vigilanza, Pdl e Lega eleggono Villari (Pd)
«Mi rimetto alle decisioni del partito»
L'esponente del Partito democratico votato dalla maggioranza: «Non volevamo che accadesse»

Riccardo Villari
ROMA - Riccardo Villari del Pd è stato eletto presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai con 23 voti. Un vero e proprio colpo di scena, arrivato dopo che Pdl e Lega avevano annunciato l'intenzione di sostenere l'ex esponente della Margherita. E in effetti, Villari ha ottenuto il voto di 21 commissari della maggioranza, ma anche di due membri dell'opposizione, visto che in totale gli esponenti del Pdl e della Lega in Vigilanza sono 22 e che uno era assente. A Leoluca Orlando, candidato dell'opposizione, sono andati 13 voti.

INCONTRO - Lo stesso Villari ha spiegato che è stata rotta una «prassi», e che non assumerà posizioni in contrasto «con quello che deciderà il mio partito». «Non volevamo che accadesse - ha aggiunto - ma prendo atto dell'esito della votazione perché credo di avere il dovere di rispettare i presidenti delle Camere e il presidente della Repubblica come rappresentante delle istituzioni». M,a appunto, Villari rimette la decisione al proprio gruppo parlamentare, con il quale ora chiederà un incontro.

ROSA - In precedenza il leader del Pd, Walter Veltroni, e quello dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, avevano chiesto all'Italia dei valori una rosa di possibili nomi tra cui scegliere il candidato per la presidenza della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai: un atto di buona volontà per la situazione di impasse venutasi a crear sul nome di Leoluca Orlando. Dopo una quarantina di sedute andate a vuoto, nella giornata di mercoledì c'era stata la prima votazione valida per la nomina del nuovo presidente. Ma il candidato designato dalle minoranze, l'ex sindaco di Palermo, oggi dipietrista, non aveva ottenuto il quorum necessario, a causa della scheda bianca votata in massa da tutti i consiglieri del Pdl, che da sempre esprime dubbi sul nome avanzato dall'Idv. Non solo: anche due degli esponenti del centrosinistra non avevano votato per il fondatore della Rete, segno che anche all'interno dell'opposizione non c'è unanimità di vedute sul suo nome.

IL VETO DEL PDL SULL'IDV - Il nome del presidente della Vigilanza viene per prassi scelto dall'opposizione, trattandosi di una commissione di garanzia. Tuttavia il centrodestra non ritiene Orlando sufficientemente super partes per poter ricoprire questo ruolo che è al tempo stesso istituzionale e politico. Un giudizio che molti esponenti del Pdl estendono all'intero partito di Antonio Di Pietro, accusato di essere giustizialista. Di qui la nuova mossa di Veltroni e Casini, che oltre a sollecitare il partito dell'ex pm a proporre candidature diverse, avevano diramato una dichiarazione congiunta in cui dicevano no alla discriminazione dell'Idv e invitavano il Pdl a non compiere «gesti provocatori» eleggendo un «presidente di comodo».

IDV RIMANE FERMO - L'Idv, dal canto suo, ha deciso di andare avanti per la sua strada e non presentare una rosa di nomi per la presidenza della Vigilanza «perché si tratta di una questione di principio». Massimo Donadi aveva replicato così a Pd e Udc: «Rispettiamo le opinioni di tutti ma la candidatura di Orlando non è più quella di una persona ma significa ribadire il principio che i ruoli di garanzia vanno scelti dall’opposizione non possono essere dettati da nessuno».

FINI «PREOCCUPATO»- Anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, al termine dell'incontro avuto con Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera, si era detto preoccupato per «la rigidità dell'Idv che ha respinto l'appello di Veltroni e Casini. Poi, a scompaginare le carte, è arrivato il voto su Villari.

13 novembre 2008
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Bene!
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Re: Il tempo lungo del ricambio

Messaggioda pagheca il 13/11/2008, 17:08

il problema del fare scelte poco chiare in situazioni come queste e' che se qualcosa va storto e' difficile difendere le proprie posizioni. Adesso sara' facile per il PDL far credere alla gente che non c'e' nulla di male in quanto accaduto e che la responsabilita' e' dell'opposizione:
1) Villari e' in quota Margherita, quindi dell'opposizione, come e' giusto che sia
2) qualcuno del PD non aveva chiaramente votato per Orlando nelle precedenti votazioni
3) Orlando non era il candidato "naturale" per quella delicata carica
4) ci sono state 40 votazioni e non si e' raggiunto un accordo, votazioni cui il PdL ha preso parte.
5) di concerto con il PD, e' stato proposto all'IDV di proporre una rosa di nomi, cosa che Di Pietro ha rifiutato sdegnato.

Se si fosse offerta al pubblico la percezione che il candidato proposto era qualificato per quel ruolo, che non si trattasse di un accordo sottobanco fra partiti per trovare qualcosa da fare a un personaggio (questo a me, quest'altro a te, come se si trattasse di spartirsi poltrone), sarebbe stato molto piu' difficile per il PdL fare accettare al pubblico quanto accaduto. Adesso invece sara' dura. Le questioni di principio interessano la gente, ma solo quando non se ne abusa. 40 votazioni intorno allo stesso nome per un nulla di fatto sono troppo anche per il piu' paziente degli elettori.

Quando si parla della mancanza di gente preparata per guidare l'opposizione, io penso che si parli proprio di questo.

Standard disclaimer: non sto assolutamente mettendo in discussione il principio secondo il quale quella posizione deve spettare all'opposizione.
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Villari lasci subito, la maggioranza è dittatoriale.

Messaggioda Sandra Zampa il 13/11/2008, 22:46

Villari lasci subito, maggioranza dittatoriale. E bisogna chiarire perché 2 della minoranza votano con loro.

Riccardo Villari deve dimettersi subito, quello della maggioranza in Vigilanza Rai è un blitz dittatoriale e bisogna anche capire perché almeno due esponenti dell'opposizione hanno votato col centrodestra.

Dopo il dittatoriale blitz della maggioranza che calpestando una prassi consolidata ha eletto un esponente dell'opposizione non indicato come candidato alla presidenza della Commissione di vigilanza della Rai è giusto che il senatore Villari deve dimettersi subito. si dimetta. Il candidato di tutta l'opposizione è Leoluca Orlando e tale rimane anche dopo quest'atto irrispettoso della maggioranza.

La prassi sperimentata in numerose legislature concede all'opposizione il diritto di indicare un candidato alla Presidenza della Commissione. In passato il centrosinistra ha votato personaggi come Storace e Landolfi, che non condivideva ma che ha rispettato.

Detto questo è il momento di chiarire la motivazioni per le quali almeno 2 esponenti della minoranza hanno votato insieme al centrodestra. Tutto dev'essere fatto alla luce del sole, nella massima trasparenza. Di fronte ad un governo che non conosce rispetto e regole democratiche l'opposizione deve rimanere unita e leale.

Sandra Zampa

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Re: Il tempo lungo del ricambio

Messaggioda borghinolivorno il 14/11/2008, 7:59

mi scuserete, ma io in tutta la vicenda della Commissione RAI TV sento odore di vecchia politica.
Innanzitutto perchè non si tiene impalata una istituzione per 2 anni (senza farla funzionare) sulla base di un litigio su cui la picca della minoranza della minoranza tra poco è superiore alla picca delle tmaggioranza telegenica che guida il paese, ma in ogni caso non fa figurare bene sicuramente l'opposizione relativamente a quello che puo' passare nella mente alla opinione pubblica su questa sempre più triste vicenda.
Vedo forumlivisti tutti presi da regolamenti e regole da applicare con foga giacobina.....preferisco guardare le questioni da un punto di vista politico (cosa ben lontana, se ci si pensa a mente sgombra da furori ideologici, dalla candidatura di Leoluca Orlando, al punto in cui siamo arrivati). Ovviamente si puo' anche insistere.....ma non è che non costa (politicamente) niente.
a presto. paolo borghi (a proposito....quando viene il tempo del ricambio...e soprattutto quando si comincia a "ricambiare"?).
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Nessuno ne parla ......................

Messaggioda Giovigbe il 14/11/2008, 9:53

Ero certo di trovare un fiume di commenti sulla nomina del presdente della vigilanza .....non ne vedo neppure uno

Non mi scandalizzo che il PdL abbia nominato da solo il presidente ...fà parte del suo DNA

Ma vogliamo parlare del traditore PD che ha votato VIllari???? (si può usare questo termine?????)

Questo è il PD di Oggi che per 15 anni starà all'opposizione

Ma siccome a pensar male si fà peccato ma ci si và vicini io credo che in qualche modo le politiche inciuciste (ieri di veltroni oggi di D'alema - come anche l'altro ieri lui che non è nuovo all'inciucio) hanno sortito questo effetto

Fatemi sapere

P.S. identico post è stato inserito nel forum del PD
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Re: Nessuno ne parla ......................

Messaggioda Paolo65 il 14/11/2008, 9:57

E' l'ennesimo segnale che dimostra che più che che un confronto politico, stiamo di fronte ad una lotta tra bande!

Non mi soffermerei sul presunto traditore, perchè l'intera vicenda è sintomatica di uno svilimento della politica e delle istituzioni.

Paolo
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Re: Nessuno ne parla ......................

Messaggioda Giovigbe il 14/11/2008, 10:09

Paolo65 ha scritto:E' l'ennesimo segnale che dimostra che più che che un confronto politico, stiamo di fronte ad una lotta tra bande!

Non mi soffermerei sul presunto traditore, perchè l'intera vicenda è sintomatica di uno svilimento della politica e delle istituzioni.

Paolo


Paolo mi aspettavo qualcosa di più intorno al tema del D' Alema inciucista e del Veltroni indeciso
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
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