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Economist: TAV, la rapina

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Flop

Messaggioda franz il 03/03/2012, 21:45

E intanto il TG3 parla quasi di flop per la manifestazione di Roma (città martoriata oggi da ben tre manifestazioni).
5000, secondo loro, sono una miseria per un movimento che si propone di rappresentare chissà chi.
Gli infanti (un migliaio) poi se la sono presa con la tangenziale ma realizzato che erano 4 gatti e che molti si stavano defilando, hanno rinunciato.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda Stefano'62 il 03/03/2012, 22:06

franz ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:Sono d'accordo con Luca,ma nel merito non si entrerà mai proprio perchè vorrebbe dire mettersi a discutere.

Mi sembra che il governo abbia già detto, come i precedenti, Prodi compreso, che non esiste più la possibilità di discutere.
Con la popolazione coinvolta è già stato fatto. L'opera si deve fare e basta. E' un progetto europeo: si va avanti.

Non è la prima volta che le "discussioni" vengono fatte ben al di sopra della testa della gente,e le relative decisioni vengono prese in palese spregio alla investitura di rappresentanza che chi discute dovrebbe onorare.
E l'ultimo ventennio è uno dei peggiori sotto questo punto di vista.
E mi sembra che i fatti dimostrino al di là di ogni ragionevole dubbio che questo è uno di quei casi.
Un governo di un paese democratico dovrebbe come minimo interrogarsi e poi assicurarsi di prendere decisioni realmente rappresentative degli elettori,invece che di oscuri interessi particolari.

Dire che la tav si deve fare punto e basta,manifesta la stessa identica dose di arroganza di chi dice che la tav non si deve fare punto e basta.
Arroganza che mi indigna ma non mi stupisce in un subumano perdigiorno,ma che è infinitamente più grave se manifestata dalle Istituzioni o addirittura dal partito che ho scelto per rappresentarmi.

menichini ha scritto:È l’ora del relativismo giustizialista

[....]
Il terreno di applicazione della nuova dottrina varata da Padellaro e Travaglio, col decisivo supporto di Michele Santoro, è la Val Susa. I nuovi favoriti dal relativismo manettaro sono i No Tav che, sotto la leadership ormai incontrastata degli anarco-insurrezionalisti, dopo aver fatto della Valle un campo di battaglia stanno diffondendo i loro blitz in tutta Italia.
Le illegalità manifeste di questi giorni sono perdonate. «Atti di resistenza», li chiama Santoro. La provocazione del giovane che insulta il carabiniere è derubricata, la reazione del militare diventa invece «una barzelletta» (Travaglio) per l’apprezzamento unanime che «l’eroico soldato» (lo sfottimento è il forte di Travaglio) ha ricevuto da tutte le persone normali che temono un avvitamento violento della situazione.
[...]

I casi sono tre:
o Menichini non ha visto la trasmissione di Santoro che però ha citato ugualmente,oppure l'ha vista ma non ha capito una mazza,oppure ha capito ma gli fa comodo fingere di no.
Qualsiasi sia la risposta,è anche e soprattutto per casi del genere che l'Italia è agli ultimi posti nella graduatoria mondiale sulla qualità della informazione.

Piuttosto che leggere le recensioni altrui di certe cose,guardatevele direttamente:
http://www.serviziopubblico.it/tutte_le ... ?cat_id=10
Ultima modifica di Stefano'62 il 03/03/2012, 22:20, modificato 1 volta in totale.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda franz il 03/03/2012, 22:19

Stefano'62 ha scritto:Non è la prima volta che le "discussioni" vengono fatte ben al di sopra della testa della gente,e le relative decisioni vengono prese in palese spregio alla investitura di rappresentanza che chi discute dovrebbe onorare

Veramwente se c'è un'opera che è stata discusa e ridiscusa con la popolazione, adattata e ridimensionata, è proprio questa TAV. Ma per i fanatici del NO-TAV qualsiasi discussone è inutule se non porta a quello che vognioni (anzi NON vogliono) loro.
Quindi ora basta. Il progetto è stato rivisto negli anni scorsi ed è accettato dai comuni coinvolti. Stefano, lo vedi il labbiale? "accettato dai comuni coinvolti". Gli oppositori sono 4 gatti, molto rumorosi e anche molto violenti, ma sono 4 gatti. Tu potrai anche simpatizzare empaticamente con loro, ci mancherebbe, ma sempre di 4 gatti si tratta, con flora e fauna di ogn parte d'Italia, centri sociali inclusi, non sono piu' di qualche migliaio su 120'000 abitanti.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda Stefano'62 il 03/03/2012, 22:46

Franz,con tutto il rispetto.....
se un assessore o chi per lui o un intero comune prendesse una decisione le cui conseguenze (tralasciando l'amianto e il cancro a altre cosine simpatiche) sono : che vengono nella mia proprietà,buttano giù la mia casa con le ruspe,distruggono la mia azienda agricola dandomi in cambio solo un paio di euro,gettandomi di fatto sul lastrico perchè non avrò più un lavoro e non ne troverò altri (soprattutto oggi).
Ebbene io non andrei su un traliccio della luce come ha fatto quel poveraccio,ma su un albero con un fucile da cecchino vicino a casa di chi mi ha distrutto l'esistenza.

Un conto è stabilire qualcosa di oggettivamente (e qui casca l'asino) utile alla comunità passando sopra le teste di quattro gatti,salvo poi concedere un risarcimento adeguato a quei quattro gatti che "pagheranno la festa" a tutti (e quando ti rubano la terra la casa il lavoro e la possibilità di sopravvivenza futura,adeguato significa come minimo ricoprirti di oro).
Un altro è la dittatura della maggioranza (ammesso e non concesso che tale sia) che pretende di infilare semplicemente quattro ombrelli nel culo a quei quattro gatti e poi senza altre spiegazioni nè risarcimenti dirgli,abbiamo stabilito che deve essere così.

lucameni ha scritto:Nell'evidenza della ragione possono sputtanarci senza problemi e quindi lo facciano.

Appunto.
Solo chi non ha argomenti validi ha paura delle discussioni.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda lucameni il 03/03/2012, 23:02

"Gli oppositori sono 4 gatti, molto rumorosi e anche molto violenti, ma sono 4 gatti."

Come volevasi dimostrare.
Mistificando mistificando e parlando per sentito dire o sulla base di un'informazione raccolta al volo e poco approfondita (salvo ergersi a professorini), si fa una voluta confusione tra i "4 gatti" violenti, ma che purtroppo ormai non sono affatto pochi perchè la vicenda ha attirato estremisti di ogni risma, e poi si fa il paragone tra le manifestazioni in tutta Italia dove non penso proprio abbondino i valsussini, con il fatto che in quel della valle siano pochi coloro che approvano il Tav.
Di tutto di più.
E quei pochi sarebbero magari pericolosi estremisti alla stregua dei centri sociali che si sono accodati.
Già nel definirli pochi ci sarebbe da replicare; ma come al solito si deve fare le pulci ad un'informazione a mio avviso omissiva e taroccata dei media nazionali (da definire quanto meno "vaga"), che però in questa sede si prende molto sul serio. Senza e senza ma.
Proprio come mi immaginavo: ormai diventa scontato e facile facile il parallelo tra i contestatori violenti e gli oppositori al Tav presenti nella valle.
A questo punto per coerenza, in compagnia con le persone di ogni età presenti in val di Susa, dei 370 prof universitari, compresi quelli del dipartimento di urbanistica qui a Firenze, visto che da anni contesto certa politica (che ho sempre definito del magna magna al servizio dei partiti) mi posso mettere nel mezzo degli squatter e dei sovversivi.
Basta intendersi e vista la compagnia, esclusi i sovversivi veri dei centri sociali, devo dire non mi dispiace affatto

Qui un po' di perle: http://www.youtube.com/watch?v=qVWFiLrb ... ture=share
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda franz il 03/03/2012, 23:56

Ma se loro stessi hanno detto 5'000 contro i 1'000 della stampa?
Guarda, non è facendo il vittimismo o manifestando ogni giorno che diventate di piu'.

Per stefano, capisco (putroppo) la tua posizione ma mi sembra quella del comunista da salotto.
Va bene parlare di "interesse generale" e esproprazione per pubblica utilità, se è roba degli altri.
Se invece è roba tua vai su un albero con un fucile da cecchino. :lol:
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda lucameni il 04/03/2012, 1:03

Non ci siamo intesi o difficoltà a leggere quando scritto prima?
CI sono varie forme di vittimismo: o flagellarsi oppure fare finta di non capire cosa dice il proprio contraddittore e continuare a cantarsela da soli.
La presenza alle manifestazioni in compagnia di più o meno violenti (di oggi, di ieri, di mesi fa? Quali) non vuol dire che i contrari siano necessariamente "quattro gatti" (io sono contrario e mai sono andato ad una manifestazione. Quindi?)
Modo sbrigativo per delegittimare chi pone interrogativi ai quali non non solo non si vuole ma proprio non si sa rispondere.
Com'è un modo disonesto assimilare chi è contrario a questo progetto (e quindi docenti universitari, abitanti della Val Susa, i citati Cicconi, Imposimato e via e via) ai manifestanti dei centri sociali, pronti ad accodarsi ovunque ci sia disagio sociale e a far casino.
Ma capisco siano giochetti retorici facili facili ai quali è difficile sottrarsi, soprattutto nel continuare a confondere il piano del progetto e la sua contestazione su basi tecniche, giuridiche, col piano dell'ordine pubblico.
Quello che ha scritto quell'anonimo utente "ero contrario al Tav ma ora sono favorevole" in riferimento agli ultimi fatti di violenza la dice lunga sia sulla confusione mentale di tanti sia sulle "strategie" e sui giochetti retorici imbastiti per dare conto di legittime domande e constestazioni.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda flaviomob il 04/03/2012, 1:35



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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda lucameni il 04/03/2012, 2:57

"Sulla Tav si scavi, ma non solo con le ruspe


Corridoi europei, strategie di trasporti, il tunnel più lungo del mondo. La Lione-Torino (ecco il vero nome, non è una linea ad Alta Velocità) è questo. Ma anche un affare da miliardi su cui puntano molti occhi. Normale, ma siamo in Italia dove le inchieste per l’Alta Velocità non si contano. E siamo in Val di Susa, territorio ad alta penetrazione della ‘ Ndrangheta (Bardonecchia fu il primo comune del Nord sciolto per mafia). L’aperitivo era stato servito nel 2005 quando la Procura di Torino indagò l’allora viceministro delle Infrastrutture, Ugo Martinat, numero due di Pietro Lunardi (sponsor dell’opera). L’accusa: turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Oggetto: gli appalti, tra l’altro, per la galleria di Venaus (opera preliminare della Torino-Lione). Emersero consulenze a imprese vicine a personaggi di governo, contatti con politici e imprenditori di primo piano: il processo di primo grado si è concluso con 8 condanne tra cui Giuseppe Cerutti, presidente della Sitaf, la società dell’autostrada del Frejus, e Paolo Comastri, direttore generale di Ltf (Lyon Turin Ferroviaire, la società madre della Tav, controllata con quote del 50 % dall’italiana Rfi e dall’omologa francese Rff). Martinat e l’imprenditore Marcellino Gavio nel frattempo sono morti.

Il boccone grosso degli appalti è ancora nel piatto: parliamo del tunnel di 57 chilometri tra Francia e Italia. Fonti Ltf raccontano: “Nel 2012 sarà ultimato il progetto, nel 2013 toccherà alle procedure autorizzative e nel 2014 ci sarà la gara. I lavori partiranno entro il 2014”. Valore: 8, 5 miliardi se passerà l’ipotesi “minimalista”, fino a 20 miliardi in caso di completamento dell’opera. I giochi sono ancora da fare, ma i grandi costruttori stanno già elaborando le loro strategie. Così anche le imprese minori destinatarie di ambiti subappalti milionari, sottoposti a controlli meno stringenti. La prima fetta, però, è aggiudicata: “Sono 93 milioni per la galleria esplorativa”, racconta François Pellettier di Ltf. Aggiunge: “L’opera sarà realizzata da Cmc”. La Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna è un colosso del settore, con un fatturato di 805 milioni e 8. 500 persone. Cmc è uno dei fiori all’occhiello del mondo cooperativo dei costruttori una volta detti “rossi”. Un’impresa che in portfolio vanta grandi progetti nei cinque continenti, ma anche opere contestate come il Quadrilatero autostradale delle Marche e la base Dal Molin di Vicenza. Un’industria leader, non solo in Italia; potente, in passato guidata da un signore del cemento: Lorenzo Panzavolta, poi passato al gruppo Ferruzzi e quindi toccato da Mani Pulite.

Cmc è finita nel mirino dei No Tav che avanzano domande maliziose: “Le cooperative per tradizione sono vicine a una parte politica, forse anche per questo il centrosinistra sponsorizza la Tav?”. Ma Cmc ha conquistato appalti a Singapore dove i partiti italiani non mettono becco. E non c’entra sicuramente nulla che, come ricordano i No Tav, “Cmc risulti tra gli inserzionisti della rivista Italianieuropei della fondazione di Massimo D’Alema”. L’appalto da 93 milioni ha dato vita a numerosi subappalti, ambìti dalle società della valle. Una in particolare, la Italcostruzioni, che si occupa delle recinzioni dei cantieri odiate dai manifestanti. E l’impresa è finita nel mirino dei No Tav: “Sono stato aggredito, mi hanno spaccato un braccio. I nostri mezzi sono stati bruciati”, racconta Ferdinando Lazzaro, che pur senza cariche è una delle figure chiave della società (“ho una consulenza”).

Anche Italcostruzioni ha una storia da raccontare. Negli anni ’ 70, il capostipite Benedetto Lazzaro, emigrato dalla Sicilia e vicino alla Dc, fonda una piccola impresa che presto diventa un impero in valle. Racconta il nipote Ferdinando: “Abbiamo lavorato duro”. Guai giudiziari? Le cronache parlano di inchieste per problemi fiscali: “Mio padre fu chiamato in causa in un’indagine sul caporalato, ma venne assolto”. Tutto qui? “No, nel 2002 insieme a decine di imprenditori locali sono stato arrestato in un’inchiesta detta ‘ appaltopoli’. Emerse una rete non per ‘ truccare’, diciamo per ‘ tenere ’ gli appalti. Fui condannato a 8 mesi per turbativa d’asta”.

Ma la famiglia Lazzaro va per la sua strada. E nasce Italcoge: “Alla guida c’era mia sorella Laura. Insieme con un’altra società abbiamo ottenuto un primo subappalto da 2 milioni per i cantieri Tav”. Ed ecco un intoppo: “Italcoge è fallita. Non eravamo stati pagati per lavori sulla Salerno-Reggio”, racconta Lazzaro. Italcoge fallisce nell’agosto 2011, ma i suoi camion lavorano per la Tav. Com’è possibile? “È nata una nuova società”. Chi sono gli amministratori? Non più le sorelle Lazzaro, ma “i loro mariti”, conferma Lazzaro. Stessa famiglia, stessi uffici, stesso stemma. Perfino stessi mezzi: “Li abbiamo affittati dal fallimento”. Di più: “Italcostruzioni, nata sulle ceneri di Italcoge, dopo il fallimento ha ottenuto un altro appalto da due milioni per la Tav”.

Notizie di cronaca sostengono che tra i vostri dipendenti vi sarebbe stato il capo della “locale” della ‘ Ndrangheta di Cuorgné? “Falso. Mai conosciuto”, assicura Lazzaro. Aggiunge: “La mia famiglia non ha niente a che fare con ambienti criminali. Non siamo mai stati indagati per questo, non ci possono accusare solo perché siamo siciliani”. Domanda: non le sembra, però, singolare che dopo una condanna per turbativa d’asta e un fallimento la società che fa riferimento alla vostra famiglia continui a ottenere appalti per la Tav? “No, noi lavoriamo bene. Ma qui chi tocca la Tav è come morto”.

Il Fatto Quotidiano, 1 Marzo 2012"

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e come bonus:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10 ... ico/70462/

Diciamo che molti di noi piuttosto che editoriali dove si dispensano con molta disinvoltuta patenti di cavernicoli e amanti del progresso, con appresso il consueto "senza se e senza ma" a mo' di mantra "si deve fare perchè deve essere fatta", preferiamo altri tipo di articoli. Magari meno rassicuranti, che potrebbero far venire dubbi sul "senza se e senza ma" o incrinare la nuova Fede sul Tav come religione che non vuole eretici.
De gustibus.
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Re: Economist: TAV, la rapina

Messaggioda Stefano'62 il 04/03/2012, 3:38

franz ha scritto:Ma se loro stessi hanno detto 5'000 contro i 1'000 della stampa?
Guarda, non è facendo il vittimismo o manifestando ogni giorno che diventate di piu'.

Per stefano, capisco (putroppo) la tua posizione ma mi sembra quella del comunista da salotto.
Va bene parlare di "interesse generale" e esproprazione per pubblica utilità, se è roba degli altri.
Se invece è roba tua vai su un albero con un fucile da cecchino. :lol:

Adesso voglio che mi spieghi quale sarebbe il modo "non comunista da salotto" in cui dovrebbe comportarsi Luca Abba in conseguenza del fatto che resterà senza casa,senza terra,senza lavoro e con un pugno di mosche.
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