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i Democratici che non cambiano

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

i Democratici che non cambiano

Messaggioda borghinolivorno il 09/11/2008, 15:38

A forza di spellarsi le mani per la vittoria di Obama, i democratici italiani rischiano di scordarsi di due emergenze che attanagliano il nostro paese, la crisi dell’economia reale e la permanenza al governo del Centro Destra, predicando o illudendosi che il vento “liberal” pulisca tutto l’Occidente dalla cattiva sorte del liberismo e dalla crisi, e dai governi di centro destra e dai loro leaders.

Eppure su queste emergenze dovrebbero avere i motori ben accesi e l’attenzione molto vigile, sforzandosi a tutti i livelli di tenere proposte chiare e forti in campo (per esempio riformulando impegni istituzionali, candidature e programmi, l’idea stessa di competitività oggi utile)

Invece, tra un applauso e l’altro a Obama, tutti ancora presi dal successo della manifestazione del 25 ottobre e sollevati dalla continue “bischerate” e dalla crescente impopolarità del governo di centro destra e dal suo sempre più innervosito leader, si continua a ragionare di bella politica, di candidature e programmi con lo stile di sempre e senza mettere in conto il salto di qualità necessario per fare i conti con la dimensione del declino e della riorganizzazione economica del mondo che viene avanti.

Il punto è proprio questo, e nessuno ci perdonerà, poi, per aver semplicemente dato la colpa “agli altri” o per non essere riusciti a smontare la cattiva politica che continua ad albergare in questo paese e tra le nostre file.

Paolo borghi livorno x spillo di http://www.libertaeguale.eu 9/11/2008
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Re: i Democratici che non cambiano

Messaggioda ranvit il 09/11/2008, 20:01

Caro Paolo, come non essere d'accordo con quello che dici.
Cosi' è. Ma il problema di fondo è che tra noi non c'è nessun Obama, anche perchè il meccanismo perverso delle modalità di fare politica in Italia non permettono, anche ad una personalità carismatica, di emergere.

Finchè non si sbloccherà questa situazione sarà sempre la stessa musica...stonata.

Certo "le bischerate" di questo governo ci aiutano (per fortuna), ma il dramma è che se anche questa maggioranza implodesse (alquanto improbabile), i "nostri" valorosi dirigenti ancora una volta non saranno pronti a gestire il Paese.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: i Democratici che non cambiano

Messaggioda ranvit il 09/11/2008, 20:32

Da www.liberalitalia.it :

"....Quando si sono accese le luci sulla vittoria di Obama, i riflessi sono arrivati anche da noi, e illuminando la scena politica italiana ci hanno mostrato uno spettacolo deprimente: i suoi protagonisti, d’improvviso, sono apparsi vecchissimi. E purtroppo non solo di età."

Senza commento.

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Re: i Democratici che non cambiano

Messaggioda franz il 09/11/2008, 20:41

ranvit ha scritto:Caro Paolo, come non essere d'accordo con quello che dici.
Cosi' è. Ma il problema di fondo è che tra noi non c'è nessun Obama, anche perchè il meccanismo perverso delle modalità di fare politica in Italia non permettono, anche ad una personalità carismatica, di emergere.

Finchè non si sbloccherà questa situazione sarà sempre la stessa musica...stonata.

Certo "le bischerate" di questo governo ci aiutano (per fortuna), ma il dramma è che se anche questa maggioranza implodesse (alquanto improbabile), i "nostri" valorosi dirigenti ancora una volta non saranno pronti a gestire il Paese.

Vittorio


Ma sei sicuro, Vittorio?
1) sei sicuro che da noi non emergano già fin troppe personalità carismatiche?
Cosa sono il Craxi, il Di Pietro, il Berlusconi, Fini, D'Alema, anche Prodi sia pur a modo suo?
2) sei sicuro che l'Italia, con tutti i suoi problemi, abbia bisogno ancora di carisma?

Il problema è che se dietro il carisma non c'è nulla, o poco, siamo come sempre in mezzo alla strada.
Il problema nostro è la mancanza di contenuti. Non di carisma. Anzi di galli nel pollaio ne abbiamo fin troppi.

Vedi, poi credo che di contenuti nel paese (o a livello mondiale) ce ne siano ma vengono messi a tacere, nel senso che non trovano spazio sui media.

Anche il TG3 ha dato per prima la parola al papa, sulla notte dei cristalli. Poi ad angela merkel.
Uno spaziettino anche al congresso della destra di storace non è mancato.
Eppure sul tema credo che la priorità giornalistica andasse ai tedeschi, non al papa. E la destra di storace oggi potevano risparmiacela, malgradola par condicio.

Ora guardero' i vari tg europei, che priorità danno.
Ti assicuro che sul piano dei contenuti la merkel ha detto cose serie, non demagogiche, pur nell'occasione di rito (nel senso che la ritualità imponeva la retorica ma lei i contenuti li ha dati, il papa no).
E parlo di due personalità della stessa cultura (tedesca).
Noi nella ricorrenza diamo piu' voce al papa, solo perché lui è in difficoltà per la storia (incresciosa) di pio XII e deve liberarsi dei vari sensi di colpa (piu' che evidenti). Non solo per il silenzio sugli ebrei (e la merkel qui è stata chiara, il papa ha glissato) ma anche per l'operazione odessa, che ha traghettato i criminali nazisti nei sicuri rifugi in sud america.
Grazie ben note complicità del Vaticano e di certi servizi segreti di alcune nazioni.

Ciao,
Franz
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Re: i Democratici che non cambiano

Messaggioda gabry il 10/11/2008, 10:33

I Democratici sono figli dei loro padri e come tali ne ereditano/subiscono la cultura.

D'accordo con Franz, di carisma ve ne e' abbastanza e' la sostanza che manca.

Come si fa a far emergere la sostanza senza elementi di selettivita' reali basati su cultura, capacità e competenza?

Se guardiamo nel PD come sono statte fatte le selezioni piu' importanti ?
Chi ha calato dall'altro Rutelli a Roma?
Chi ha calato dall'alto la Finocchiaro in Sicilia?
Chi ha calato dall'alto una serie di persone del Governo ombra che sono _i.n.e.s.i.s.t.e.n.t.i_ ?

E' possibile che da una assemblea Nazionale del PD di un migliaio di persone non sia uscita una, dico una, persona di valore che abbia avuto una qualche capacita' da spendere e mettere in mostra?
Perche' debbo veder confinato Carofiglio (ottimo scrittore) nell'ottima trasmissione di Augias a dire cose interessanti di politica e giustizia?

Perche' debbo vedere delle primarie di giovani con due candidati su tre messi li' dai soliti noti e la terza si e' dovuta sbattere e far casino per presentarsi?

Se "allevi" i giovani dirigenti insegnando loro che stare allineati e coperti paga cosa vuoi ottenere?
Se il PD nasce dalla fusione "fredda" di due partiti contorniata da tanta ammuina cosa ti aspetti?

Ora l'ammuina e' terminata. La scelta di candidati e dirigenze locali ritorna ai soliti capi clan.

Questo processo non aiuta l'emersione di nuovi dirigenti capaci!

ciao
gabry
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Re: i Democratici che non cambiano

Messaggioda Paolo65 il 10/11/2008, 12:11

Scusate, ma se la politica del PD e del CS in generale è quella messa in atto finora, e sei nei partiti vige la regola che stare coperti paga, perchè dovrebbero emergere dei leader?

Verranno fuori dei politicanti bravi nella tattica e nel piccolo cabotaggio,ma leaders no di certo.

I leader possono nascere solo se vi è una forte competizione sulla base di una grande libertà di proporre la propria linea politica.

Se neppure alle primarie, vero luogo di scontro-confronto,tutto ciò non accade,perchè mai dovrebbero emergere dei leader?

Paolo
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Re: i Democratici che non cambiano

Messaggioda borghinolivorno il 11/11/2008, 0:35

gabry ha scritto:I Democratici sono figli dei loro padri e come tali ne ereditano/subiscono la cultura.

Se il PD nasce dalla fusione "fredda" di due partiti contorniata da tanta ammuina cosa ti aspetti?

Ora l'ammuina e' terminata. La scelta di candidati e dirigenze locali ritorna ai soliti capi clan.

Questo processo non aiuta l'emersione di nuovi dirigenti capaci!

ciao
gabry


Il punto è rappresentato dalla contendibilità di posizioni, candidature, progetti, programmi e dalla battaglia politica che si puo' aprire in questa prospettiva.
Non quindi primarie di conferma (se non plebiscitarie) ma primarie primarie, e non è un problema dei soli gruppi dirigenti (abituati a stare al coperto) ma dell'elettorato, che dovrebbe garantire segnali di scelta libera e non preconfezionata (come è accaduto negli USA già nella fase delle primarie interne ali Democratici).

L'alro punto è la ledership (che puo' scaturire da buone battaglie politiche....se il carisma è dato dalla certezza della linea e dalla capacità di realizzarla.....ebbene, i democratici son ancora ben distanti da questo obbiettivo, e il paese se ne accorge e risponde politicamente ed elettoralmente votando contro e assimilandoli alla vecchia politica.

I capi nuovi potranno derivare da una battaglia politica esplicita dove vecchio e nuovo potranno contarsi, e da congressi veri (a proposito quando lo facciamo il Congresso...solo quando abbiamo finito di perdere?).

A presto Paolo Borghi Livorno
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