A forza di spellarsi le mani per la vittoria di Obama, i democratici italiani rischiano di scordarsi di due emergenze che attanagliano il nostro paese, la crisi dell’economia reale e la permanenza al governo del Centro Destra, predicando o illudendosi che il vento “liberal” pulisca tutto l’Occidente dalla cattiva sorte del liberismo e dalla crisi, e dai governi di centro destra e dai loro leaders.
Eppure su queste emergenze dovrebbero avere i motori ben accesi e l’attenzione molto vigile, sforzandosi a tutti i livelli di tenere proposte chiare e forti in campo (per esempio riformulando impegni istituzionali, candidature e programmi, l’idea stessa di competitività oggi utile)
Invece, tra un applauso e l’altro a Obama, tutti ancora presi dal successo della manifestazione del 25 ottobre e sollevati dalla continue “bischerate” e dalla crescente impopolarità del governo di centro destra e dal suo sempre più innervosito leader, si continua a ragionare di bella politica, di candidature e programmi con lo stile di sempre e senza mettere in conto il salto di qualità necessario per fare i conti con la dimensione del declino e della riorganizzazione economica del mondo che viene avanti.
Il punto è proprio questo, e nessuno ci perdonerà, poi, per aver semplicemente dato la colpa “agli altri” o per non essere riusciti a smontare la cattiva politica che continua ad albergare in questo paese e tra le nostre file.
Paolo borghi livorno x spillo di http://www.libertaeguale.eu 9/11/2008