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Che tempo che farà.

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Alemanno: Gabrielli è un codardo!

Messaggioda franz il 05/02/2012, 16:56

cresce la polemica sull'emergenza neve
Alemanno: «la protezione civile in mano a passacarte e il suo capo è un codardo»

Interviene il segretario Alfano: chiarimenti in Parlamento

MILANO - Sembra arrivato al punto di non ritorno lo scontro tra il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il capo della protezione civile Franco Gabrielli. Dopo le prime schermaglie sul filo del rispetto istituzionale ora volano parole grosse col sindaco della capitale che accusa la protezione civile di essere governata da «dei passacarte» mentre il suo capo viene definito «un codardo che sfugge al confronto» per aver disertato alcuni appuntamenti televisivi.

DUELLO A DISTANZA
- «Oggi avrei dovuto partecipare ad un confronto nella trasmissione “In Mezzora” su Rai3 - si legge in una nota di Alemanno- apprendo adesso che Gabrielli, invitato prima di me dall'Annunziata, si rifiuta di partecipare alla mia presenza, obbligando così la giornalista a ritirare l’invito nei miei confronti. Stessa cosa è avvenuta per la trasmissione “In Onda” su La7, dove l’invito fatto per stasera a me e Gabrielli è stato declinato da quest’ultimo per la mia presenza. Questo atteggiamento di fuga da parte di un funzionario, la dice lunga sul tentativo di sottrarsi a un confronto pubblico sul funzionamento della Protezione Civile in Italia. Quanto mai opportuni, dunque, sono stati gli interventi del segretario e del capogruppo al Senato del Pdl, Alfano e Gasparri, che hanno annunciato una interrogazione parlamentare per chiedere conto del funzionamento della Protezione Civile non solo a Roma ma in tutta Italia». E intervenendo telefonicamente alla trasmissione dell'Annunziata, che comunque ha ospitato in studio Franco Gabrielli, ha parlato ancora di «evento largamente sottovalutato». Replica del capo della protezione civile: «I bollettini erano corretti all'unità». Per prendere clamorosamente le distanze dalle strutture della protezione civile Alemanno ha anche deciso di tenere la conferenza stampa per fare il punto sull'emergenza neve in Piazzale delle Medaglie d’Oro e non più presso la sala della Protezione Civile di Roma Capitale.

INTERVIENE LA POLITICA - E la disputa rischia di avere pesanti conseguenze sul piano istituzionale. Il segretario del Pdl Angelino Alfano si è schierato pubblicamente al fianco del sindaco della capitale chiedendo «una verifica sui comportamenti e sulle responsabilità nella gestione dell'emergenza maltempo, soprattutto nella città di Roma». Il Pdl annuncia addirittura «un atto parlamentare». Gabrielli cerca comunque di mostrarsi sereno e distaccato. «Quando ci verrà chiesto che cosa abbiamo fatto ne renderemo conto -replica- Siamo pronti a rispondere delle cose che attengono alle nostre responsabilità». Più cauta il presidente della Regione Renata Polverini. «Le polemiche non aiutano... Io sono abituata quando do indicazioni a dare l'esempio. Io sto collaborando con tutti anche con Gabrielli e le polemiche non aiutano».

LA SITUAZIONE A ROMA - Ad innescare le polemiche era stato il sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha attribuito alla Protezione Civile il mancato allarme sul maltempo. Gabrielli al Corriere della Sera, ha rimandato le critiche al mittente: «Il sindaco sbaglia. A mezzanotte cercava ancora il sale». E in varie interviste televisive ha ribadito: «L'allarme è stato dato male. Non c'è più una Protezione Civile in Italia».

Redazione Online http://www.corriere.it
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Re: Che tempo che farà.

Messaggioda franz il 05/02/2012, 20:45

flaviomob ha scritto:E' molto grave anche quello che è successo all'ospedale Molinette di Torino, in cui alcuni reparti sono chiusi a causa del gelo, ovvero della ristrutturazione (in questa stagione???) della centrale termica del nosocomio. Vergognoso.

Anche a Luino un tubo dell'acqua si rompe per il gelo, creando problemi a chi era in sala dialisi
http://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/2 ... gelo.shtml
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Re: Che tempo che farà.

Messaggioda pianogrande il 06/02/2012, 0:31

Non so se il comune di Roma abbia qualche corrispondenza con l'ONU.
Alemanno, però, potrebbe intrufolarsi in qualche riunione internazionale e far presente (con l'interprete, ovviamente), al pezzo da novanta di turno, che in Italia ce l'hanno con lui e gli tengono nascoste le nevicate.
Non è detto che la Cina e la Russia mettano il veto se ne venisse fuori qualche sanzione nei confronti del servizio meteorologico dell'aeronautica (che è già una cosa difficile da scrivere correttamente).
Alfano ne troverebbe giovamento per la sua iniziativa parlamentare.
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Gelo a Roma, il governo scarica Alemanno

Messaggioda franz il 06/02/2012, 10:10

Era stato allertato, non ha chiesto aiuto"
"Piena fiducia nel capo della Protezione civile, non è stato lui a sbagliare". Il fallimento del piano: i 250 spazzaneve previsti sono rimasti sulla carta. Il sale è stato gettato in strada mentre pioveva: quando è caduta la neve era finito

di CARLO BONINI e GIOVANNA VITALE
ROMA - Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ora è solo. Il tentativo di rovesciare il tavolo trascinando la Protezione Civile prima in una rissa da taverna, quindi di intimidirla con la minaccia di investire il Parlamento di una riforma che trasferisca le sue competenze al ministero dell'Interno, si rivela per quello che è. Un ultimo gesto di disperazione utile a confondere le responsabilità del sindaco.

Le responsabilità nell'abbandono della città al suo destino e alla neve che l'ha spenta per quarantotto ore, ma un gesto così maldestro che si trasforma nella sua seconda Caporetto. Politica, stavolta. Quando ormai è sera e l'affannosa chiamata a raccolta del centro-destra si risolve in modesti quanto isolati attestati di solidarietà (Alfano non va oltre un "tweet", Gasparri e Cicchitto usano parole di maniera), a Palazzo Chigi segnalano infatti che il Governo ha deciso di difendere il capo della Protezione Civilee la correttezza delle sue mosse.

"Il comune di Roma - spiegano gli uomini del Premier - nulla ci ha chiesto e dunque non è stato previsto, né è previsto in agenda alcun intervento. Se Alemanno dovesse cambiare idea, il Governo interverrà. Fermo restando che un'eventuale dichiarazione di emergenza deve essere chiesta dalla Regione e dalla sua governatrice, Renata Polverini, che, al momento, non lo ha fatto. Per altro, la situazione sembra in miglioramento". Insomma, il Governo ha sin
qui fatto a Roma solo quello che il sindaco, nella disperazione di venerdì notte, e a disastro ormai compiuto, ha chiesto direttamente al Prefetto: far uscire uomini e mezzi dell'esercito dalle caserme.
Parole inequivocabili quelle del Governo, quanto il corollario che le accompagna. "In quanto è accaduto a Roma - proseguono a Palazzo Chigi - non c'è nessuna responsabilità specifica di Franco Gabrielli. Il capo della Protezione civile aveva avvertito diversi giorni fa, anche la Presidenza del Consiglio, dell'arrivo della neve. Per il Governo, non cambia la fiducia in Gabrielli. Forse c'è il tentativo del Comune di scaricare l'intera colpa su di lui. Ma per quanto ci riguarda non può cambiare la nostra considerazione nei suoi confronti".

Alemanno porta dunque per intero la responsabilità civica e politica di quanto accaduto. E del resto, i dettagli che si aggiungono al quadro di cosa non ha funzionato tra venerdì e sabato scorsi, confermano come "il piano neve" del sindaco si sia malinconicamente e goffamente sfarinato proprio come una palla di neve. E per giunta prima ancora di cominciare. Si scopre ora infatti che, per ragioni diverse, le due armi pianificate contro la "nevicata epocale" - spazzaneve e sale - erano di carta e sulla carta sono rimaste.

È accaduto infatti che dei "250 mezzi spazzaneve" magnificati dal sindaco in questi giorni, non si è avuta che qualche sporadica traccia, per altro registrata dai testimoni oculari come una Chimera da ricordare nel nulla. A metterli a disposizione avrebbero dovuto essere le ditte private che curano la manutenzione stradale delle grandi assi viarie e della viabilità ordinaria. Parliamo di mezzi raccogliticci - camion normalmente destinati al trasporto ghiaia sul cui muso vengono montate "lame", nonché inutili "pale meccaniche" - che per altro, nessuno nello staff del sindaco, ancora oggi, sa dire se e soprattutto in che numero siano usciti in strada. Racconta un alto dirigente del Comune: "Ciascuno dei diciannove municipi doveva controllare che le ditte della manutenzione stradale mettessero a disposizione quei mezzi. Ma la verità è che, venerdì mattina, quando è cominciato a nevicare molte ditte sono risultate irreperibili, altre hanno fornito meno mezzi di quelli previsti e anche quelli, il più delle volte, sono rimasti bloccati nella gigantesca morsa di traffico che stringeva la città, bloccando il Grande Raccordo e le consolari. Insomma, i pochi che sono partiti non sono riusciti a fare il lavoro che dovevano". Di fatto - come spiega a "Repubblica" Tommaso Profeta, responsabile per la sicurezza del Comune, gli unici "mezzi" che si ha certezza siano entrati in funzione sono stati quelli dell'Ama (l'Azienda addetta alla raccolta dei rifiuti) e del Servizio Giardini, impiegati per liberare le aree circostanti ospedali, farmacie, scuole, ingressi delle metropolitane. E anche qui, parliamo non di "spazzaneve", ma delle "spazzolatrici" adibite alla normale pulizia stradale da foglie e cartacce. Quei baracchini che normalmente si vedono trotterellare sull'asfalto e che con 10 centimetri di neve a terra diventano semplicemente inutili.

Esemplare anche ciò che è stato dell'operazione "salatura" delle strade. L'altra gamba su cui avrebbe dovuto marciare l'autarchica resistenza di Alemanno contro la "furia epocale" degli elementi. Nel dicembre scorso, il Comune aveva acquistato 250 tonnellate di sale. All'inizio della scorsa settimana ne sono state distribuite una tonnellata e mezza per ciascuno dei diciannove municipi. Bene, quel sale è inutilmente finito tra la notte di mercoledì e la sera di giovedì. Inutilmente, perché giovedì, a Roma, pioveva. E perché - come tutti sanno - l'acqua scioglie il sale rendendolo inefficace contro il gelo. Sarebbe stato necessario "salare" nuovamente, ogni 6 ore, per tutta la giornata di venerdì. Ma, appunto, mezzi per farlo non ce n'erano. E soprattutto il sale era finito.

(06 febbraio 2012)
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Re: Che tempo che farà.

Messaggioda pianogrande il 06/02/2012, 13:44

Ad Alemanno è mancato il sale.
Pensare che ne sarebbe bastato un grano.
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Re: Che tempo che farà.

Messaggioda Iafran il 06/02/2012, 17:18

franz ha scritto:Racconta un alto dirigente del Comune: "Ciascuno dei diciannove municipi doveva controllare che le ditte della manutenzione stradale mettessero a disposizione quei mezzi. Ma la verità è che, venerdì mattina, quando è cominciato a nevicare molte ditte sono risultate irreperibili,

Allora il sindaco non è l'uomo "solo al comando" ... dispone di "19 ufficiali in seconda" (come minimo), di "tecnici di macchine" sottocoperta, di "truppe" operative e di ausiliari.
Erano tutti sotto (le) coperte?

franz ha scritto:Si scopre ora infatti che, per ragioni diverse, le due armi pianificate contro la "nevicata epocale" - spazzaneve e sale - erano di carta e sulla carta sono rimaste.

Però, la preparazione, gli studi e le consultazioni non saranno state gratuite ...
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Re: Che tempo che farà.

Messaggioda franz il 06/02/2012, 17:56

Iafran ha scritto:Erano tutti sotto (le) coperte?

Probabilmente ma soprattutto lo erano gran parte degli equipaggi dei 250 automezzi che avrebbero dovuto spalare la città, mentre ancora sabato mattina alle 9 le telecamere di repubblica testimoniavano uno spettrale silenzio e la mancanza di tracce di spalamento anche sui viali principali attorno alle stazioni.
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Re: Che tempo che farà.

Messaggioda flaviomob il 07/02/2012, 0:02

Ad Alemanno è mancato il sale.
Pensare che ne sarebbe bastato un grano.


:lol: :lol:

E ora è nelle grane. . .


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Governo assente

Messaggioda flaviomob il 07/02/2012, 16:43

Sull’ emergenza neve il governo è stato «distante». Non è passata inosservata al presidente della Toscana Enrico Rossi la quasi totale assenza di Monti e dei ministri in questi giorni con l’Italia sottosopra. A cominciare dal responsabile di trasporti e infrastrutture Corrado Passera che doveva intervenire visto che ha la golden share sia di Fs che di Enel dice Rossi chiedendo al governo di aprire con Regioni e enti locali «un tavolo politico». Anche sul ruolo della Protezione civile perché se è chiaro che «Alemanno ha sottovalutato la situazione» tuttavia è anche vero che se prima la Protezione civile «era troppo “grassa”, ora è eccessivamente smunta».


Presidente Rossi, come è possibile che un Paese che dovrebbe dirsi civile resti prigioniero per giorni di neve e ghiaccio?
«La parola chiave è manutenzione. Viviamo in una società che sembra avere smarrito il gusto di avere una prospettiva di governo di se stessa che vada oltre l’immediato».

In crisi sono finiti quelli che dovrebbero essere i servizi essenziali: treni, elettricità, strade.
«Il problema è che questi grandi servizi pubblici, privatizzati e dominati da una logica degli utili stabiliscono livelli di manutenzione standard e che poi non riescono a far fronte ai picchi che si possono determinare. Prendiamo le ferrovie. Qui da noi rispetto al disastro del dicembre 2010 c’è stato un miglioramento. Nella Toscana centrale dove si sono messi degli scambi nuovi, che hanno serpentine che non li fanno gelare s’è viaggiato. Sulla costa dove, nonostante le nostre richieste, non si è intervenuto i treni sono rimasti fermi. Non c’è quindi da fare molto ma costruire un piano che consenta di cambiare i vecchi scambi con quelli nuovi che costano dai 30 ai 50mila euro l’uno. E poi quando i treni stanno fermi i cittadini devono essere informati».

E l’atteggiamento del Governo Monti come lo giudica?
«Mi pare che sia stato un po’ distante. Il ministero alle Infrastrutture dovrebbe intervenire. Passera fa tante dichiarazioni sui giornali, però questa emergenza neve lo riguarda anche lui perché ha la golden share, se non sbaglio, sia delle Ferrovie che dell’Enel. I tecnici fanno un po’ i furbi insomma. Bisogna esporsi su questi temi. Lo impone l’essere proprietari dei due punti su cui il sistema è venuto meno. Bisognerà pur domandarsi se le autorità di garanzia hanno funzionato e cosa fa il proprietario numero uno per garantire questi servizi. Altrimenti si rischia di avere un Paese un po’ abbandonato e che la settima potenza industriale del Mondo vada in tilt per pochi centimetri di neve».

E resti, come è successo a migliaia di famiglie, al buio per giorni.
«Noi abbiamo avuto persone senza elettricità per 4-5 giorni. All’Enel chiediamo con garbo, ma con decisione, cosa intende fare per non veder ripetere queste situazioni. E su questo ci attendiamo risposte dallo stesso ministero delle infrastrutture. Le autorità di controllo e garanzia dicano se veramente è stato fatto tutto o se c’è qualcosa da rivedere».

Ma lei cosa si aspetta dal governo?
«Una riflessione seria, da farsi però non nel chiuso delle proprie stanze ma con gli enti locali che sanno cosa è avvenuto davvero ai propri cittadini. Invito Passera a discutere con noi su Enel, Ferrovie, sulle grandi arterie stradali e autostradali. Che ci sia un confronto vero anche sul governo del territorio. Tema su cui il decennio berlusconiano ha provocato la più grande gelata che abbiamo conosciuto. Vale lo stesso discorso delle alluvioni. Bene le risorse per i grandi investimenti, ma servono anche nuove politiche del territorio. Noi abbiamo bloccato tutte le edificazioni nelle aree a rischio idrogeologico: oltre 1 milione di metri quadri. Questa scelta può avere un valore anche nazionale o no?».

Della polemica fra Alemanno e Gabrielli che ne pensa?
«È evidente che ci sono delle responsabilità dei sindaci. Il sindaco di Firenze chiese scusa. C’è una bella differenza col comportamento di Alemanno che ha fallito e prova ad addossare a altri le responsabilità. Però non si può dare nemmeno una risposta burocratica. Ci sono alluvioni dimenticate su cui il Governo non interviene, non mettono in discussione le cose fatte da Tremonti che hanno lasciato le regioni sole, non ci sono i fondi per la Protezione civile. Non si possono avere reazione solo alla prefetto, si discuta anche di politica. Non ci sono scuse per la débâcle del Comune di Roma, però è anche vero che se prima la Protezione civile forse era troppo grassa, adesso mi sembra eccessivamente magra. Il Paese insomma deve discutere in termini politici di ciò che è avvenuto».

http://www.unita.it/italia/rossi-ma-pas ... a-1.379357


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