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Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda Stefano'62 il 28/01/2012, 20:17

franz ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:A mio parere invece non esiste nessun tipo di conoscenza che possa essere legittimamente resa accessibile solamente a qualcuno,e invece negata ad altri,sulla base di una qualsiasi altra discriminante che non sia il libero arbitrio del diretto interessato.

E' ora di inserire negli Ordinamenti Nazionali il diritto alla cultura.

Non è il problema di "negarla" ma che ogni cosa in questa società ha un prezzo.
I libri si pagano, i corsi pure. L'università anche.

Solo perchè è inevitabile.
Ma un popolo civile che vuole il massimo da se stesso,cerca di fare in modo che costi il meno possibile e per la maggior parte di persone possibile.
Perchè il sapere non deve assolutamente essere riservato in modo esclusivo a finalità lavorative o "produttive",per i motivi che ho spiegato sopra,e per far si che dalle urne non esca più un cazzone come berlusconi (frutto dell'ignoranza e della pochezza spirituale degli italiani) o qualcosa si peggio,come per esempio il bossi delirante,razzista,rivoluzionario e potenzialmente criminale degli ultimi tempi,sostenuto e istigato precisamente dalla ignoranza cosmica e più che imbarazzante (per l'Italia) della sua "gente" (ma li avete sentiti ultimamente ?).
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda lucameni il 28/01/2012, 21:19

Oddio, in altri paesi, molto più democratici ed efficienti del nostro, l'Università costa e sicuramente ci sono limiti, sbarramenti e quant'altro.
Soltanto, in linea generale, sono sistemi che funzionano, con tanto di borse di studio vere, selezioni fatte nella maniera più oggettiva (non sempre ma in genere è così), non in esamifici dove impera la casualità, dove non ci sono le disfunzioni come da noi. Insomma dove il merito è una delle colonne portanti di quei sistemi.
Da noi, diversamente, tutto è lasciato al caso, a volte alla spinterella, alla fortuna del singolo che incappi il corso adatto che conforti le sue capacità.
Non altro.
Anche coloro che sono ben lontani dall'avere una mentalità post-sessantottina sono consapevoli di un riflusso (gli ex sessantottini saliti in cattedra facilmente e in un'Università più facile adesso sono diventati spesso rigorosi fino alla conclamata stronzaggine) e sopratutto sono consapevoli di come spesso anche i volenterosi e dotati rischiano di essere disincentivati nello studio e - minimo- andare fuori corso.
A meno di essere bravi e con quella fortuna (il corso giusto, la lettera giusta, il docente giusto) che non tutti hanno.
Ma siccome questa alea nell'Università italiana, proprio per il sistema sballato che un Martone conosce benissimo, non è l'eccezione ma la regola, diventa disonesto ridurre tutto - come fa l'egregio esimio docente paraculato - agli "sfigati".
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda franz il 29/01/2012, 9:54

lucameni ha scritto:Da noi, diversamente, tutto è lasciato al caso, a volte alla spinterella, alla fortuna del singolo che incappi il corso adatto che conforti le sue capacità.

Non capisco se questo genere di argomenti (altrove funziona bene ma da noi è diverso) spingano verso una sorta di rassegnazione (siamo fatti cosi', cosa ci possiamo fare?) oppure verso la strada del cambiamento.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda franz il 29/01/2012, 10:01

Stefano'62 ha scritto:Solo perchè è inevitabile.
Ma un popolo civile che vuole il massimo da se stesso,cerca di fare in modo che costi il meno possibile e per la maggior parte di persone possibile.
Perchè il sapere non deve assolutamente essere riservato in modo esclusivo a finalità lavorative o "produttive",per i motivi che ho spiegato sopra,e per far si che dalle urne non esca più un cazzone come berlusconi (frutto dell'ignoranza e della pochezza spirituale degli italiani) o qualcosa si peggio,come per esempio il bossi delirante,razzista,rivoluzionario e potenzialmente criminale degli ultimi tempi,sostenuto e istigato precisamente dalla ignoranza cosmica e più che imbarazzante (per l'Italia) della sua "gente" (ma li avete sentiti ultimamente ?).

In effetti io che professionalmente mi occupo di computer, leggo spesso di psicologia, fiolosofia, fisica, economia ... ma non per questo pretendo che un libro o un corso siano offerti "al meno possibile", cosa che non vuol dire nulla. La qualità si paga e se un libro o un corso costa poco o nulla anche i suoi contenuti saranno minimi. Insomma anche nella cultura c'è la 500 e la Ferrari ed ognuno puo' scegliere in base alle proprie capacità di guida e delle prorprie tasche.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda lucameni il 29/01/2012, 12:29

franz ha scritto:
lucameni ha scritto:Da noi, diversamente, tutto è lasciato al caso, a volte alla spinterella, alla fortuna del singolo che incappi il corso adatto che conforti le sue capacità.

Non capisco se questo genere di argomenti (altrove funziona bene ma da noi è diverso) spingano verso una sorta di rassegnazione (siamo fatti cosi', cosa ci possiamo fare?) oppure verso la strada del cambiamento.


non è affatto rassegnazione.
E' semmai la constatazione di analisi sbagliate e semplicistiche da parte di persone o che non conoscono l'Università o la conoscono e sono in malafede.
Quindi la richiesta di una riforma globale, non un cambiamento basato su una realtà che non c'è e che non imputi al solo "fannullone" i problemi esistenti.
A me pare una richiesta di analisi onesta e realistica, non di rassegnazione.
Poi ognuno la veda come gli pare.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda franz il 29/01/2012, 12:46

lucameni ha scritto:E' semmai la constatazione di analisi sbagliate e semplicistiche da parte di persone o che non conoscono l'Università o la conoscono e sono in malafede.

Visto che se ne discute ormai da giorni pensavo fosse chiaro e assodato che Martone non ha fatto (e non è nemmeno tenuto) un'analisi dell'Università e dei suoi problemi ma del mercato del lavoro (di cui invece come sottosegretario è titolato ad avere idee ed esprimerle). Ora che i laureati in Italia siano pochi e che entrino in ritardo nel mondo del lavoro è un dato di fatto, non un'analisi sbagliata e semplicistica. Piu' sopra ho riportato abbondanti link a studi che lo dimostrano. Quindi Martone ha ragione. Uno dei problemi del mercato del lavoro è che avremmo bisogno di piu' laureati ma oltre ad essere la metà rispetto a cio che avviene in media negli altri paesi, solo il 30% di loro si laurea in tempo. Tutti gli altri sono in ritardo di un anno, due, tre ... fino a dieci. Che poi abbia sbagliato per "come" lo ha detto non vuol dire che sia sbagliato cosa ha detto.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda lucameni il 29/01/2012, 12:54

Non ha ragione se con quella sua uscita voleva attribuire i problemi dell'Università solamente alla presenza di sfigati, ovvero di fannulloni.
Questo sarebbe solo un esercizio di arroganza e semplicismo.
E il contesto della frase mi pare volesse dire proprio quello, visto che parlava proprio di come dovevano essere considerati i laureati 28enni. Questione quindi di cultura e considerazione sociale.
Poi più che legittimo contestare frasi forti e disinvolte se dette da persona che ha avuto una carriera da paraculato, tanto più in presenza di una vita universitaria che spesso viene condizionata da tutto di più (alea, diversità abissali di comportamenti da parte dei docenti, favoritismi, ricatti, sistemi di selezioni basati sulla quantità di testi ed esamificio piuttosto che sulla qualità etc etc).
Non siete d'accordo e pensate che la sostanza di quanto affermato fosse condivisibile?
Io penso di no, voi si.
Prendiamo atto.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda Stefano'62 il 29/01/2012, 14:50

franz ha scritto:.....non per questo pretendo che un libro o un corso siano offerti "al meno possibile", cosa che non vuol dire nulla. La qualità si paga e se un libro o un corso costa poco o nulla anche i suoi contenuti saranno minimi. Insomma anche nella cultura c'è la 500 e la Ferrari ed ognuno puo' scegliere in base alle proprie capacità di guida e delle prorprie tasche.

Allora mi spiego meglio.
E' chiaro che la diffusione di certi temi di conoscenza necessità di uno sforzo docente più costoso di altri (laboratori,attrezzature,multimedialità,etc.) quindi a disponibilità giocoforza limitata,e non ci possiamo fare niente,ma deve essere solo il tipo di sforzo a fare la differenza di costo e non una inesistente differenza nella qualità oggettiva della conoscenza (il vero è vero e il falso è falso,non ci sono vie di mezzo).
Ma dato che questo rischia di diventare un fattore discriminante che secondo me è assolutamente insopportabile,allora sono convinto che il dovere di un consesso di uomini che vuole continuare a definirsi democratico e paritario,sia quello di smussare il più possibile quello spigolo.
In questo senso,sono assolutamente convinto che la funzione del Ministero della Pubblica Istruzione non debba essere quella di massimizzare i profitti economici derivanti dalla gestione delle sue risorse come un qualunque venditore di auto usate,ma quella di massimizzare la diffuzione delle conoscenze.
Il bilancio non deve essere un obiettivo,ma solo un vincolo nella persecuzione del vero obiettivo,che si misura non in termini economici ma in termini culturali:
mettere a disposizione la massima qualità possibile,in maggior quantità possibile,per il maggior numero di persone possibile,al minor prezzo possibile !

Se invece si considera la conoscenza come qualcosa di maggiore o minore qualità da mettere a disposizione in base alle tasche del cliente,allora non ci siamo proprio e avremo sempre più subumani disposti a versare ampollucce nel Po.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda Stefano'62 il 29/01/2012, 14:51

lucameni ha scritto:non è affatto rassegnazione.
E' semmai la constatazione di analisi sbagliate e semplicistiche da parte di persone o che non conoscono l'Università o la conoscono e sono in malafede.
Quindi la richiesta di una riforma globale, non un cambiamento basato su una realtà che non c'è e che non imputi al solo "fannullone" i problemi esistenti.
A me pare una richiesta di analisi onesta e realistica, non di rassegnazione.

Anche a me.
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Re: Martone: "Laurea dopo i 28 anni da sfigati"

Messaggioda Stefano'62 il 29/01/2012, 14:56

franz ha scritto:Uno dei problemi del mercato del lavoro è che avremmo bisogno di piu' laureati.

Sono d'accordissimo.
Ma la colpa non è dei fuori corso,nemmeno nel caso improbabile fossero tutti quanti un gruppo di fannulloni che scialano i soldini di un papà che ne ha da buttare.
Ma è del sistema che non permette ai volenterosi figli di operaio di accedere in massa a quei corsi senza essere costretti anche a lavorare tra un esame e l'altro.
Del sistema che è convinto che le Ferrari debbano essere guidate solo da chi ha i soldi.
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