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Com'è strano... I professionisti dell'antimafia a Milano...

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Com'è strano... I professionisti dell'antimafia a Milano...

Messaggioda flaviomob il 28/01/2012, 12:21

Ancora coi “professionisti dell’antimafia”?

Nando Dalla Chiesa

Poi dice che il nord è diverso…A Milano in consiglio comunale la capogruppo del Pd pensa bene di battezzare la nascitura commissione antimafia dichiarando la propria ostilità verso i professionisti dell’antimafia, verso chi fa dell’antimafia una vetrina. Dice nelle sue dichiarazioni ufficiali in aula che è sempre stata d’accordo con Sciascia e con la sua assai nota polemica degli anni ottanta.
Una polemica, forse vale la pena ricordarlo ai più giovani e agli smemorati, che aveva un unico bersaglio nome e cognome: Paolo Borsellino. Morale: se essere d’accordo allora con quell’articolo era del tutto improvvido, essere d’accordo ora che sappiamo come è andata a finire al “carrierista” Borsellino, è qualcosa di più.
Poi dice che il nord è diverso… A Genova l’associazione Libera sta preparando da settimane la sua manifestazione annuale per il primo giorno di primavera (quest’anno il 17 marzo) in memoria di tutte le vittime di tutte le mafie e per sollecitare l’ impegno dei cittadini in difesa della legalità e della giustizia sociale. Riunioni, presentazioni di libri e dossier, cineforum, incontri nelle scuole.
Ecco: due scuole superiori, due licei scientifici (il “Cassini” e il “Leonardo da Vinci”), hanno negato l’ingresso a don Luigi Ciotti, il presidente di Libera. Motivo: ha la scorta, quindi metterebbe a rischio scuole e studenti.
L’ineffabile preside del Leonardo, Giosué Margiotti, ha anzi affermato che l’ingresso di don Ciotti nella sua scuola sarebbe una violazione della legge. Come pretende, vien da chiedersi, questo prete di venire a parlare di legalità quando lui è il primo a violare le leggi? Torna in mente una lunga stagione in cui fior di palermitani scrivevano lettere al “Giornale di Sicilia” per chiedere che i magistrati antimafia venissero messi a vivere tutti quanti su un’isola, così da non fare correre più pericoli alla cittadinanza.
Insomma, nord e sud uniti nella lotta… all’antimafia. Ce la faremo a unirci pure noi, mica per fargli paura, ma giusto per renderli un po’ ridicoli?

http://www.isiciliani.it/ancora-coi-%E2 ... a%E2%80%9D


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Re: Com'è strano... I professionisti dell'antimafia a Milano...

Messaggioda Iafran il 28/01/2012, 20:13

Si segue la scia del rompighiaccio dell'illegalità fatta "premier politico".
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Re: Com'è strano... I professionisti dell'antimafia a Milano...

Messaggioda pianogrande il 28/01/2012, 20:38

Espressione che disorienta.

Per l'antimafia, cosa vogliamo?
Solo dilettanti?

Assomiglia al termine "professionisti della politica" che il berlusconismo ci ha propinato per anni in contrapposizione con i politici improvvisati ma più bravi perché provenienti da settori dai quali si possono dare lezioni a tutti.

Termine usato anche dal mitico Castelli nei confronti di Saviano.

Insomma.
Se uno scrive o parla contro la mafia è subito sospettato di essere uno che lo fa per guadagnarci.

Contro la mafia si accettano solo attività improvvisate e a tempo determinato.

Altro temibile covo di professionisti dell'antimafia è la magistratura.

E le forze dell'ordine?

Non c'è più limite allo sciocchezzaio dei politici più o meno venduti.
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Re: Com'è strano... I professionisti dell'antimafia a Milano...

Messaggioda franz il 29/01/2012, 9:49

pianogrande ha scritto:Espressione che disorienta.

Per l'antimafia, cosa vogliamo?
Solo dilettanti?

Giusto, ma bisogna capire che è una citazione da un noto argomento che Sciascia introdusse negli anni 80..
Consiglio di "rispolverare la memoria" leggendo alcunibrani originali.

Da: http://www.italialibri.net/dossier/mafi ... mafia.html
Autocitazioni, da servire a coloro che hanno corta memoria o/e lunga malafede e che appartengono prevalentemente a quella specie (molto diffusa in Italia) di persone dedite all'eroismo che non costa nulla e che i milanesi, dopo le cinque giornate, denominarono «eroi della sesta»:

Piu' in dettaglio:
Sicché se ne può concludere che l'antimafia è stata allora strumento di una fazione, internamente al fascismo, per il raggiungimento di un potere incontrastato e incontrastabile. E incontrastabile non perché assiomaticamente incontrastabile era il regime - o non solo: ma perché talmente innegabile appariva la restituzione all'ordine pubblico che il dissenso, per qualsiasi ragione e sotto qualsiasi forma, poteva essere facilmente etichettato come «mafioso». Morale che possiamo estrarre, per così dire, dalla favola (documentatissima) che Duggan ci racconta. E da tener presente: l'antimafia come strumento di potere. Che può benissimo accadere anche in un sistema democratico, retorica aiutando e spirito critico mancando.

E ne abbiamo qualche sintomo, qualche avvisaglia. Prendiamo, per esempio, un sindaco che per sentimento o per calcolo cominci ad esibirsi - in interviste televisive e scolastiche, in convegni, conferenze e cortei - come antimafioso: anche se dedicherà tutto il suo tempo a queste esibizioni e non ne troverà mai per occuparsi dei problemi del paese o della città che amministra (che sono tanti, in ogni paese, in ogni città: dall'acqua che manca all'immondizia che abbonda), si può considerare come in una botte di ferro. Magari qualcuno molto timidamente, oserà rimproverargli lo scarso impegno amministrativo; e dal di fuori. Ma dal di dentro, nel consiglio comunale e nel suo partito, chi mai oserà promuovere un voto di sfiducia, un'azione che lo metta in minoranza e ne provochi la sostituzione? Può darsi che, alla fine, qualcuno ci sia: ma correndo il rischio di essere marchiato come mafioso, e con lui tutti quelli che lo seguiranno. Ed è da dire che il senso di questo rischio, di questo pericolo, particolarmente aleggia dentro la Democrazia Cristiana: «et pour cause», come si è tentato prima dl spiegare.

Con quel termine quindi Sciascia non si riferisce alle forze dell'ordine o alla megistratura che fanno della lotta al potere mafioso un fatto di dovere istituzionale ma a certi politici che usano l'antimafia come leva per avere piu' potere.

Che poi la citazione fatta dal capogruppo del Pd a Milano sia corretta o meno, non lo posso sapere. Di solito sono valutazioni ex-post, a meno che quel capogruppo abbia elementi per valutazioni ex-ante.
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Re: Com'è strano... I professionisti dell'antimafia a Milano...

Messaggioda pianogrande il 29/01/2012, 13:49

Chiaramente, è una espressione per la quale è importante il contesto.
Per quanto mi riguarda, la riferisco più immediatamente agli attacchi a Saviano da parte della destra milanese (che ha anche disertato la seduta in cui gli è stata attribuita la cittadinanza onoraria).
Sempre per quanto mi riguarda, la riferisco all'espressione "professionisti della politica" di più recente memoria rispetto a Sciascia.
Tranne premesse ben argomentate, come fa Franz, credo proprio che non si faccia il bene della cultura della legalità usando queste espressioni pur di nobilissima origine ma, ormai, degradate ad attacco contro gente che, sinceramente e non per finta, lotta contro le mafie.
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Re: Com'è strano... I professionisti dell'antimafia a Milano...

Messaggioda flaviomob il 29/01/2012, 13:56

Chi è Carmela Rozza, capogruppo Pd al comune di Milano?

---

A Milano, per decisione della giunta, un pezzo dei 6 milioni del “fondo anticrisi” andrà in aiuto ai nuclei familiari in difficoltà, intendendo per famiglie sia gli sposati sia i coabitanti “con vincolo affettivo”, senza precisare se questi coabitanti siano di sesso diverso o uguale. Insomma, anche le famiglie gay potranno usufruirne.
Bagarre! A parte quella dell’opposizione, come da copione, che butta giù con nonchalance una prima pagina come quella di Il Giornale di ieri, “A noi Schettino, a voi Auschwitz”, Gesù, mi ripugna perfino scriverlo, ma sulla “sacralità della famiglia” no-no, non transige, si inalberano anche alcuni consiglieri del Pd.
Per la precisione la bizzarra capogruppo Carmela Rozza, che non perde occasione per manifestare la sua notevole eterogeneità e una cultura di riferimento che si distanzia notevolmente dai quei quattro principi quattro assodati della cultura democratica: in campagna elettorale per raccattare un po’ di voti aveva definito “discarica sociale” la zona di via Padova, a suo dire “invasa” dai rom. E ora si agita sulle coppie di fatto, definendo la decisione della giunta un errore politico e chiedendo un ampio dibattito in consiglio comunale (ne ha fatte anche altre, sulla commissione antimafia, ma lasciamo stare). Domanda: gliel’ha ordinato il medico di essere del Pd? altra domanda: al gruppo consiliare Pd lo stesso medico ha forse ordinato una capogruppo pseudoleghista?
Con mia viva sorpresa, si inalbera anche la consigliera Marilisa D’Amico, anche lei non cattolica, professora di Diritto Costituzionale: pure lei parla di “fuga in avanti” della giunta e vuole il dibattito.
Ma quale dibattito? Una di quelle estenuanti e retoriche disfide verbali con coda notturna tra rappresentanti dei “cattolici” e “cultura laica”? E io che sono laica e cristiana e femminista e casalinga e blogger e yogini e scrittrice ed eterosessuale e con un sacco di amiche e amici gay come mi devo vestire? Ma in quale mondo vivono?
Io non conosco un cattolico, dicasi uno, ma nemmeno un prevosto o un sacrestano che di fronte alla necessità di dare un aiuto a qualcuno che non ce la sta facendo si domandi “ma con chi va a letto?”.
La sensazione è che qui si difendano i propri ruoli, più che gli interessi veri dei cittadini.

http://blog.leiweb.it/marinaterragni/20 ... i-carmela/


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Re: Com'è strano... I professionisti dell'antimafia a Milano...

Messaggioda franz il 29/01/2012, 16:36

flaviomob ha scritto:Per la precisione la bizzarra capogruppo Carmela Rozza, che non perde occasione per manifestare la sua notevole eterogeneità e una cultura di riferimento che si distanzia notevolmente dai quei quattro principi quattro assodati della cultura democratica: in campagna elettorale per raccattare un po’ di voti aveva definito “discarica sociale” la zona di via Padova, a suo dire “invasa” dai rom. E ora si agita sulle coppie di fatto, definendo la decisione della giunta un errore politico e chiedendo un ampio dibattito in consiglio comunale (ne ha fatte anche altre, sulla commissione antimafia, ma lasciamo stare). Domanda: gliel’ha ordinato il medico di essere del Pd?

Beh, visto che l'hanno nominata capogruppo, la domanda dovrebbe essere opposta.
Chi ha ordinato a chi la pensa diversamente di essere del PD?
Ed ecco perché mi troverei a disagio in un PD che unisce Rozza e Scalfarotto, Ichino e Fassina.
Un partito che non è né carne né pesce ma vorrebbe essere entrambi, riuscendoci malissimo.
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Re: Com'è strano... I professionisti dell'antimafia a Milano...

Messaggioda flaviomob il 29/01/2012, 16:53

E' stata nominata capogruppo, mi pare di aver letto, perché ha preso più voti di tutti a Milano. Ma Pisapia in giunta non l'ha voluta... :mrgreen:


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Re: Com'è strano... I professionisti dell'antimafia a Milano...

Messaggioda franz il 29/01/2012, 16:55

flaviomob ha scritto:E' stata nominata capogruppo, mi pare di aver letto, perché ha preso più voti di tutti a Milano.

Appunto. Difficile chiederle cosa ci sta a fare nel PD. E infatti io non ci sto.
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