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Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda flaviomob il 20/01/2012, 22:44

...dall’Adnkronos,

”Non solo un inchino in segno di omaggio all’isola del Giglio, ma una vera e proprio prova di coraggio e spavalderia: che consisteva nel passare con la nave da crociera larga 35 metri tra i due scogli a ridosso del porto in uno spazio di appena 60 metri”. Lo afferma un comandante di lungo corso in una intervista pubblicata oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno con la quale ha parlato, a condizione di mantenere l’anonimato. Sarebbe stata questa sfida a causare la tragedia della Costa Concordia. Quella ”di suonare le sirene della nave, sostando magari a un miglio dalla costa” sarebbe quindi ”una vecchia tradizione marinara” che i napoletani hanno iniziato a chiamarle ‘inchino’, ”noi lo chiamiamo semplicemente ‘accostata’, ma quello che è accaduto all’isola del Giglio – prosegue il comandante – è tutt’altro”.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Crona ... 41499.html


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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda Stefano'62 il 21/01/2012, 1:11

Infatti è vero e non capisco il perchè in tutte le trasmissioni si continua a parlare dell'inchino quando l'inchino è solo una pratica disdicevole e anche vietata ma non pericolosa,dato che viene fatto in tratti di mare che sono interdetti solo per la vicinanza alla terraferma.
Invece quell'idiota ha voluto fare lo sborone perchè c'aveva la tipa che lo guardava,e patatrack.

Ma che non sia l'unico a pagare.....non per la pratica dell'inchino,che deve certamente finire perchè non è accettabile che solo grazie al potere di certe corporazioni le capitanerie debbano chiudere un occhio,probabilmente su richiesta espressa di notabili locali....ma per la colpevole inerzia che ha ritardato i soccorsi causando morti facilmente evitabili,delle quali sono espressamente responsabili i dirigenti che istruiscono specificamente i proprii comandanti di chiamare le loro "unità di crisi" invece che allertare i soccorsi.

E invece la società sta già cominciando a ravanare per evitare la sacrosanta galera a chi consigliò al codardo di temporeggiare,e lo dimostra l'improvvisa apparizione della sciacquetta moldava alla tv romena.
Sono certo infatti che sia stata imbeccata a dovere per mettere una pezza allo sdegno pubblico e far meglio passare nel buio delle aule giudiziarie qualche bella porcheria.
Perchè non è per un caso che prima tace e "fugge" in fretta e furia,ma poi salta fuori all'improvviso in un posto dove può dire tutte le falsità che le pare senza il contraddittorio competente degli inquirenti italiani.
Perchè in Italia le si sarebbe contestato in diretta tv che il suo codardo non ha salvato nessuno perchè non può avere depositato ad arte la barca dov'è ora,perchè è stato accertato che la barca procedeva completamente ingovernabile e in retromarcia,e perchè esiste un video che dimostra che le ancore furono gettate solo a barca già arenata.
Mente sapendo di mentire e la prima domanda che viene in mente é: che cosa ci guadagna ?

Non facciamoci fregare,ci sono menti raffinate che stanno intrallazzando per non finire in galera,e sono le stesse persone che trattano in questo modo i propri dipendenti:
vedere questo link a partire dal minuto 44'00"
http://www.serviziopubblico.it/tutte_le ... ?cat_id=10

Ciao.
Stefano'62
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda franz il 21/01/2012, 10:22

Stefano'62 ha scritto:Perchè in Italia le si sarebbe contestato in diretta tv che il suo codardo non ha salvato nessuno perchè non può avere depositato ad arte la barca dov'è ora,perchè è stato accertato che la barca procedeva completamente ingovernabile e in retromarcia,e perchè esiste un video che dimostra che le ancore furono gettate solo a barca già arenata.

Non sarei cosi' sicuro, prima che la scatola nera non viene letta ed analizzata.
Anche quelli che hanno realizzato questa animazione http://s3-eu-west-1.amazonaws.com/news. ... cordia.wmv dicono chuaramente:
Disclaimer, we will not know the EXACT details of what happened until the Voyage Data Recorder (VDR), aka Black Box, is analyzed
Se vedi l'animazione, va capito come cavolo a fatto la concordia a fare quel giro su se stessa e tornare lentamente a riva (ci ha messo un'ora a fare quel loop finale).
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda Stefano'62 il 21/01/2012, 11:38

La scatola nera sarà anche ancora da visionare,ma non credo che possa cancellare un video fatto dalla prima imbarcazione di soccorso giunta sul posto,che pure io ho visto e dove si vede chiaramente la nave già arenata,ma con le ancore ancora al loro posto,che dunque non possono essere state usate per una fantomatica manovra hollywoodiana inventata di sana pianta.
E non credo possa nemmeno cancellare il fatto che la nave ha proceduto all'indietro.
Curioso modo di governare una emergenza.

Resta valido naturalmente il principio che i fatti e le responsabilità vanno provate in tribunale,ma in questo caso eccezionale con migliaia di testimoni oculari e con tante prove multimediali e telematiche a disposizione di tanti in tempo reale,trovo davvero impossibile che un processo possa stabilire qualcosa di differente da quello che emerge dall'evidenza dei fatti.
Salvo naturalmente le prevedibili manove sotterranee di chi se le può permettere,che sono già iniziate con un bello spot alla tv rumena.
E solo il restare vigili come opinione pubblica mantenendo viva la memoria invece che dimenticare velocemente come al solito,può rendergliele più difficili.
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda franz il 21/01/2012, 13:36

Stefano'62 ha scritto:La scatola nera sarà anche ancora da visionare,ma non credo che possa cancellare un video fatto dalla prima imbarcazione di soccorso giunta sul posto,che pure io ho visto e dove si vede chiaramente la nave già arenata,ma con le ancore ancora al loro posto,che dunque non possono essere state usate per una fantomatica manovra hollywoodiana inventata di sana pianta.
E non credo possa nemmeno cancellare il fatto che la nave ha proceduto all'indietro.
Curioso modo di governare una emergenza.

Ne ho sentito parlare ma cercandolo arrivo sempre ad un video cortissimo, di pochi secondi, tutto nero con poche luci, che testimnia solo che la nave alle 22:49 era ancora abbastanza dritta. In quell'ora era già spiaggiata ma si stava inclinando velocemente.
http://video.repubblica.it/dossier/nauf ... 6004/84393
Io li' pero' di ancore non ne vedo.
Quanto all'andare indietro, se hai visto l'animazione fatta da gcaptain.com sulla base dei dati AIS (una specie di transponder come quello dell'aereo: http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di ... automatica ) non vi è alcun procedere all'indietro ma solo un procedere laterale fatto attorno ad un fulcro a prua.

Non è ancora chiaro per esempio se la nave avesse ancora propulsione (si parla si sala macchine allagata) oppure è andata verso la spiaggia per inerzia o per la corrente, cosi' come non è chiaro come potesse allontanarsi dalla riva alle 20:50 a 5 nodi (5 minuti dopo l'impatto) per poi tornare indietro in mezz'ora ad 1 nodo di media. Senza motori come ha rallentato e come è tornata indietro? La tesi (o meglio ipotesi) di Gcaptain è che ebbia rallentato mettendosi di traverso (spostamento laterale dopo le 20:50) perché questo crea un grande atrito con la massa d'acqua e che poi sfruttando la velocità residua abbia buttato l'ancora nel punto piu' lontano dell'anello, fermando la prua e facendo percorre un vasto cerchio alla poppa (durati circa 30 minuti). Poi quasi da fermo ha rititirato l'ancora lasciando che la la corrente portasse la nave a riva, sempre in movimento laterale. Movimento pero' che è stato secondo gcaptain il maggiore errore del capitano. Portare la nave e riva e farla accasciare infatti è l'errore piu grande. Se fosse rimasto ancorato 500 mt piu' al largo avrebbe salvato tutti (tranne chi ha avuto problemi di cuore). In questo filmato si vede cosa succede ad una nave, ai passeggeried al carico, quando, a causa del moto ondoso, si inclina di piu' di 5 gradi. http://gcaptain.com/video-cruise-ship-hits-rough/?17208 Ebbene la Costa Concordia si è inclinata di 80 gradi e questo ha sicuramete causati i danni maggiori alle persone e tolto di mezzo la metà delle scialuppe.
Vedere questa analisi dei tre principali errori del capitano.
http://gcaptain.com/costa-concordia-3-f ... ter/?37976
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda Stefano'62 il 21/01/2012, 16:42

franz ha scritto:Ne ho sentito parlare ma cercandolo arrivo sempre ad un video cortissimo, di pochi secondi, tutto nero con poche luci, che testimnia solo che la nave alle 22:49 era ancora abbastanza dritta. In quell'ora era già spiaggiata ma si stava inclinando velocemente.
http://video.repubblica.it/dossier/nauf ... 6004/84393
Io li' pero' di ancore non ne vedo.

E' stato dichiarato dai primi soccorritori arrivati sul posto,cui era suonata falsa la storia della manovra,e che hanno diffuso il video a riprova delle proprie parole (nell'assurdo caso che non bastassero) e che io ho visto in tv,e le ancore non erano calate.
E poi ammettiamo pure che le abbia calate,questo avrebbe casusato il testacoda della nave,ma poi come si spiegherebbe il fatto che la nave invece che fermarsi ha scarrocciato (significa muoversi lateralmente in balia della corrente) fino a giungere sottocosta ?
No,no.
Tutto fumo negli occhi per intorbidire fatti anche troppo chiari,sui quali non a caso si sta appunto raccogliendo prove:
Un idiota che gioca a fare schumacher e va a sbattere;
lo stesso idiota che in complicità coi suoi superiori cerca di riaggiustare di nascosto il vaso rotto con la colla,causando i ritardi e i 37 morti facilmente evitabili.
L'idiota che infine evolve in codardo e lascia la nave (ha persino fatto le valigie,altro che scivolato) macchiandosi di un terzo reato,decapitando i soccorsi dell'elemento più importante (sulla carta,si intende).

Il processo potrà solo misurare e soppesare e co-imputare,ma la sostanza è quella.
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Re: Naufragio al Giglio, tra misteri e polemiche

Messaggioda franz il 21/01/2012, 16:57

Stefano'62 ha scritto:Il processo potrà solo misurare e soppesare e co-imputare,ma la sostanza è quella.

Chiarissimo. E in effetti tu stesso dici che ci sono cose poco chiare. La scatola nera chiarirà, perché se ha dato l'ordine di gettare le ancore viene registrato l'audio e si saprà quando lo ha fatto. Tra le prime cose sentite già domenica, è che si era offerto lui di andare a ricuperare la scatola nera :( mentre era ancora nei paraggi ma poi non ne ho piu' sentito parlare.

Aggiunta: vedo ora che il corriere publica questo articolo http://www.corriere.it/cronache/12_genn ... fb8c.shtml che i riassume i tre errori del capitano e di cui vi avevo dato il link (in inglese).
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Alfonso Papa su Schettino: «Gogna mediatica»

Messaggioda franz il 21/01/2012, 18:49

Alfonso Papa su Schettino: «Gogna mediatica»

Video: http://video.corriere.it/schettino-capi ... e37ca7fb8c
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E' giallo sulla scatola nera fuori uso

Messaggioda franz il 22/01/2012, 10:18

"Costa chiese l'inchino: ci fa pubblicità"
ed è giallo sulla scatola nera fuori uso

L'interrogatorio di Schettino: manovra pianificata con l'armatore prima di partire.
Sequestrati anche la cassaforte del capitano e l'hard disk con i video di quella notte in plancia

dai nostri inviati MARCO MENSURATI e CARLO BONINI

GROSSETO - Forse ha ragione Francesco Schettino quando, a metà del suo interrogatorio di garanzia, dice: "Dopo quello che è passato, ce la vediamo con la società (la "Costa Crociere" ndr), con la legge e con tutto. Che poi, di fronte a Dio, ci sono altre responsabilità". E ha ragione perché - come documentano ora le 135 pagine di trascrizione stenografica della sua deposizione - il comandante della Concordia, con disarmante candore, coinvolge il suo armatore nel disastro. Affidando ai pubblici ministeri almeno cinque informazioni cruciali. La prima: "La Costa era al corrente della prassi ricorrente degli inchini in tutto il mondo". La seconda: "L'inchino al Giglio del 13 gennaio venne pianificato e voluto dalla Costa prima della partenza da Civitavecchia" per ragioni "pubblicitarie". La terza: i comandanti della società si sfidavano in quel genere di manovre (il Giglio doveva essere la "risposta" di Schettino alle acrobazie del collega Garbarino). La quarta: la Concordia, subito dopo l'impatto, aveva il pannello del "Voice data recorder" (la scatola nera) fuori uso e questo potrebbe aver compromesso l'integrità della registrazione dei dati su quanto accaduto. La quinta: Roberto Ferrarini, manager della società armatrice, seguì costantemente e apparentemente concordò e condivise con Schettino tutte le scelte che seguirono il naufragio.

"Inchini in tutto il mondo"
Da una settimana,
la Costa Crociere ribadisce di aver autorizzato "una sola volta" un inchino sotto costa. Nel lontano 2010, a Procida. Bene. Schettino la dice assai diversa: "Gli inchini li facciamo in tutto il mondo. Anche quando facciamo la penisola Sorrentina, Capri". Tanto, che "gli annunci vengono stampati la mattina a bordo delle navi". Il gip vuole essere certo di ciò che ha capito: "Quindi, lei non è la prima volta che accostava al Giglio?". "Noo. L'ho fatto in passato anche con la "Costa Europa" e altre navi". "In questo tratto di mare?". "In questo tratto di mare, sì. Non ricordo quante volte, ma sì, lo avevo fatto". Il pm Alessandro Leopizzi, affonda e sollecita Schettino a spiegare meglio quello che un altro personaggio chiave di questa storia, il commodoro in quiescenza Mario Terenzio Palombo, destinatario dell'inchino del 13 gennaio e consulente della "Costa", ha svelato alla Procura. Dice il pm: "Palombo ci ha detto che la sua, quella notte, non era una "navigazione turistica" (il nome "neutro" usato dalle compagnie per indicare l'inchino, ndr), perché priva di senso. A gennaio, con il Giglio semi-deserto, anche da un punto di vista delle luminarie... Palombo ha aggiunto che le altre accostate, quelle regolarmente pianificate dalla compagnia, erano state fatte ad agosto in occasione delle feste patronali". Costa dunque, "inchinava" regolarmente in agosto e Procida 2010 non era stata un'eccezione. Schettino conferma: "Si, sì. Ma infatti, gli "inchini" al Giglio li faceva il comandante Garbarino".

"La sfida via mail con Garbarino"
Già, in questa storia c'entra anche questo Massimo Garbarino, comandante della "Costa Luminosa" e maestro di "inchini" di cui Repubblica ha scritto venerdì scorso. Si scopre ora, infatti, che a Schettino la sfida all'inchino fatale era arrivata proprio da lui. Dice il comandante della Concordia: "Garbarino faceva gli inchini lì e io gli promisi - gli ho mandato anche una email - che, alla successiva estate, l'avrei fatto". Possibile che l'armatore nulla sapesse di questa simpatica consuetudine marinara tra i comandanti della sua flotta? Un fatto è certo, sempre che Schettino dica la verità: la sera di venerdì 13, la Costa sapeva la manovra che avrebbe azzardato la Concordia di fronte al Giglio.

"È pubblicità. La fai. È deciso"
Chiede il gip: "La manovra del Giglio era stata pianificata alla partenza?". Schettino: "Sì, era stata pianificata, anche perché avremmo già dovuto farla la settimana prima, ma non fu possibile perché era cattivo tempo". Dunque? "Ci fu insistenza... Dissero: "Perché facciamo navigazione turistica, ci facciamo vedere, facciamo pubblicità e salutiamo l'isola". Io risposi: "Ok"".

"Costa sa e concorda"
A dramma consumato, dice ora l'ad di "Costa" Pierluigi Foschi che "bisogna finirla con il potere assoluto dei capitani". Che se Schettino non fosse stato solitario e "bugiardo" dominus della Concordia le cose sarebbero andate diversamente. Purtroppo, Schettino ricorda in altro modo, assai più "collegiale", quell'ora e 15 di ritardo nell'evacuazione della nave. Così come, le ragioni per cui si arrivò alla sciagurata decisione - ed è questo uno dei punti chiave dell'accusa - di far trascorrere "solo 10 minuti tra l'ordine di "emergenza generale" e quello di "evacuazione"". Chiede il pm Navarro: "Quante volte ha sentito quella notte Roberto Ferrarini (marine operator di Costa)?". "Ci siamo sentiti più volte. Non ricordo quante". Il comandante, però, ricorda che subito dopo l'impatto, lo avvertì della gravità di ciò che era successo ("Ho fatto un guaio") e di ciò che aveva intenzione di fare (portare la nave ingovernabile alla deriva verso la scogliera). Ottenendo questa risposta: "Ferrarini mi disse: "Sì, fai così" (...) E quando la nave si fermò, mi richiamò, dicendomi: "A questo punto, penso che più di questo... Non affonderemo più"".

I rimorchiatori
A quanto spiega Schettino, il problema di questi 90 minuti di conciliaboli con l'armatore, mentre la nave cola a picco è il "sad and sorry", l'espressione gergale per indicare il "falso allarme" per eccesso di prudenza. "Non puoi far evacuare sulle scialuppe e poi, se la nave non affonda, dire "è uno scherzo" - spiega il comandante ai pm - Non voglio creare panico, che poi la gente mi muore per nulla". Ci sarebbero in verità anche i 10 mila euro a passeggero che la compagnia paga se costretta a evacuare (40 milioni di euro, quella notte). È un fatto che Ferrarini, mentre la Concordia affonda, si mette a discutere con Schettino sull'opportunità a o meno di "contattare una compagnia di rimorchiatori" e, a quanto dice il comandante, non è affatto vero che lui dissimuli la gravità della situazione. Il comandante ricorda bene quella discussione: "Dissi a Ferrarini: chiamate la capitaneria di Livorno per i rimorchiatori! E loro mi hanno dato un numero di telefono. Nel frattempo si sovrapponevano gli eventi. Ho capito che il problema non era più un contratto di trasporto con una compagnia che viene a trainare in secca. Ma era una situazione che si stava esponenzialmente indirizzando verso il disastro. E ho detto a Ferrarini: "Chiamate gli elicotteri"".

La scatola nera spenta
Costa è così presente quella notte, che Ferrarini ricorda a Schettino, prima di abbandonare la nave, di compiere un ultimo, cruciale, dovere: "Mi disse di spingere il bottone del Voice data recorder (la scatola nera), per scaricare i dati di navigazione delle ultime 12 ore e renderli così consultabili e io dissi al mio secondo Roberto Bosio di farlo". Purtroppo, però, c'è l'ennesimo problema. Dice Schettino ai pm: "Io voglio essere onesto con voi, fino in fondo. A bordo avevamo il problema che da 15 giorni si era rotto il back-up del sistema Vdr e avevamo fatto richiesta all'ispettore di aggiustarlo. Ma non era successo. Bosio, infatti, una volta a terra, mi disse: "Comandante, io ho spinto quel pulsante, ma il sistema era tutto spento". Dunque? La "scatola nera" che sarà presto aperta sarà un oggetto "vuoto"? Schettino, almeno su questo punto rassicura: "Sulla parte più alta della nave c'è il voyage data recorder, che comunque registra a prescindere". I dati di viaggio, certamente. Ma le voci in plancia? Staremo a vedere. Ieri, i subacquei dei carabinieri, con la cassaforte del comandante, hanno recuperato l'hard disk della prima sezione della scatola nera e la memo-centralina delle videocamere a circuito chiuso trovati nella parte mediana della plancia della nave. Manca ancora, proprio il "Voyage data recorder", quello che sicuramente funzionava.

(22 gennaio 2012) http://www.repubblica.it


Vedera anche http://www.corriere.it/cronache/12_genn ... 76c4.shtml
...
Quando viene affrontato il problema delle apparecchiature di bordo, Schettino appare confuso e la premessa alimenta il sospetto degli inquirenti: «Io mi auguro che voi, non ci conosciamo, però io sono una persona fondamentalmente onesta, cioè voglio avere la massima onestà». E poi dichiara: «Avevo chiesto al comandante in seconda di scaricare i Vdr (Voice data recorder, ndr ). Quando c'è un incidente, è un bottone e scarica. È manuale, noi abbiamo un sistema di registro dati. Cioè se io voglio andare a vedere cosa è successo prima, anche se la legge non lo prevede, a trenta giorni prima, ho la possibilità di vedere... Dato che questo computer di backup si era rotto e avevamo fatto la richiesta all'ispettore di aggiustarlo, per far analizzare la cause dell'incidente, la legge dice che devi avere il bottone, che schiaccia il bottone e lo scarico dei dati va fatto in automatico per le 24 ore. Dal momento in cui è successo più bastano dodici ore prima, in modo che lei c'ha chiaro... Per dare tutti i dati scarica quel bottone lì. E lui (il comandante in seconda, ndr ) mi ha detto: "Sono andato sulla consolle e l'ho trovato tutto spento sto coso qui. Poi non so se con il blackout si era spento pure questo qua". Questo però me l'ha detto quando eravamo in banchina e io mi sono sincerato: "Hai schiacciato il bottone?". Dice: "Comandante l'ho schiacciato, però il pannello del Vdr era tutto spento". Ho detto: "Va bene"».
Vuol dire che i dati sono andati persi? È possibile che dai tracciati della «scatola nera» manchino informazioni preziose? Schettino sostiene che «nella parte più alta della nave ci sta il Voyage date recorder che comunque registra a prescindere», ma la conferma potrà arrivare soltanto quando i periti esamineranno i nastri e verificheranno che le strumentazioni siano davvero integre.
Fiorenza Sarzanini
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