Alcuni elementi di questa discussione mi convincono poco.
1) Perché mai la "vera rivoluzione" dovrebbe essere esclusivamente legata al messaggio di Cristo ed essere invece avulsa da una concezione liberale o socialista del mondo? Non vi erano forse elementi di liberalismo (e di modernità!) anche nella predicazione di Gesù, che palesava l'esigenza di separazione tra potere politico e spirituale (date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio), ed ancor più tra mercificazione e religione (la cacciata dei mercanti dal tempio)? Non è forse un forte elemento di egualitarismo predicare che "chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha", o l'invito continuo presente nel Vangelo ad amare i poveri e farsi poveri, o il considerare tutti gli uomini fratelli?
Liberalismo e socialismo sono imprescindibilmente legati allo sviluppo della storia europea e si sono sviluppati in un contesto che ha visto l'evolversi di un pensiero fortemente influenzato dal messaggio cristiano, addirittura da punti di vista antagonisti e conflittuali (protestanti, cattolici, ortodossi). Inoltre la religione cristiana porta in se' molti elementi legati alla tradizione ebraica. Si pensi ai dieci comandamenti: Norberto Bobbio osservava come l'esigenza (liberale e illuminista) di abrogare la pena di morte trovi, come ultima e più profonda radice, il comandamento ebraico di "non uccidere".
2) Il rifiuto di liberalismo e socialismo mi pare legato ad una concezione vecchia di almeno un secolo del pensiero cattolico. Quella antimodernista che ha favorito l'antisemitismo più becero, per intenderci. Inoltre abbiamo il dovere di ricordarci dei patrioti liberali torturati e messi a morte dallo Stato Pontificio, soprattutto a 150 anni dall'Unità d'Italia.
3) Non confondiamo il messaggio rivoluzionario di Cristo con la religione, ne' quest'ultima con il potere temporale. Sono tre passaggi molto diversi e controversi, che hanno comportato forti contraddizioni nelle teorie (talora dogmatiche) predicate e soprattutto nella prassi...
4) Associare il capitalismo più spietato e privo di limiti all'esperienza socialista democratica europea è quantomeno paradossale... Del resto, anche il liberalismo autentico (ormai in via di estinzione...) è nemico di un capitalismo senza regole e di un potere senza limiti ne' controlli.
5) La critica a questo modello malato da parte della Chiesa andrebbe accompagnata da comportamenti coerenti e virtuosi, mentre lo Stato Vaticano continua ad essere centro di transazioni finanziarie opache e discutibili, non ha fatto chiarezza sullo Ior costantemente al centro di scandali passati e presenti (P3/P4 compresa)