Vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda,ma non mi stupisce.
Mi piace anche la lista di componenti della spesa pubblica che hai elencato,in particolr modo la difesa al primo posto.
Non perchè sia guerrafondaio,anzi sono pacifista,ma perchè il problema è sempre stato affrontato ideologicamente a destra come a sinistra.
E a proposito di sprechi,secondo me non sarebbero uno spreco per esempio tre miliardi per un esercito efficiente,ma lo è anche solo mezzo miliardo per un esercito inutile.
E una volta che sono stati assolti i doveri addestrativi,resta un mucchio di tempo durante il quale ci si gratta la pancia in caserma.
Ma se noi per esempio uscissimo dall'ideologia e ripensassimo la funzione dell'esercito,non solo finirebbero gli sprechi ma sarebbe persino una occasione di crescita,perchè i soldati alla fine sono lavoratori come gli altri che percepiscono reddito e poi lo spendono al mercato;allo stesso modo i consumi dell'esercito sono reddito per le imprese fornitrici,dobbiamo solo stare attenti a non farci fregare da commesse gravose e mafiose.
CIoè in qualche modo la spesa pubblica per la difesa (ma non solo quella) non è fine a se stessa,ma riesce a tornare dal circuito produttivo.
Mettiamola così,l'esercito è necessario perchè non si sa mai.....
Tanto vale impiegarlo anche in compiti di "difesa civile" in tempo di pace.
Istituiamo due funzionalità di impiego:tempo di guerra e tempo di pace,in modo che invece che "part time" si guadagnino la giornata intera.
Quanto tempo ci vorrebbe a elaborare un piano di interventi di pace a livello non solo locale ?
Chi ci impedisce di utilizzare plotoni di soldati per ripulire le città dai rifiuti,o monitorare e pattugliare siti nevralgici di carattere ambientale o archeologico,o comunque di carattere pubblico ?
Oppure sorvegliare i parchi pubblici in modo che i nostri bambini non rischino più di tanto,sorvegliare l'uscita delle scuole o le sale giochi prese di mira dagli spacciatori,magari prestare servizio all'occorrenza alle dipendenze delle forze dell'ordine nei periodi di temporanea carenza di personale,o in situazioni che purtroppo devono venire lasciate scoperte.
Lo so che i Generali vogliono il controllo totale sui loro soldati,il punto è che non sono i "loro" soldati,ma i
nostri,e dato che li paghiamo dovremmo poterli usare quando e come pare a noi.
E se i generali vogliono incrementi di finanziamento,allora che ci diano un buon motivo per accordarglieli,che magari gliene diamo anche il doppio,ma solo se c'è la possibilità di guadagnarci pure noi da quella spesa,come da tutte le altre.
Ci sono un mucchio di cose che i nostri soldati possono fare per aiutare la collettività invece che starsene a grattarsi la pancia e mangiare a tradimento.
Facciamogliele fare,e avrempo preso due piccioni con una fava.
Un esercito efficiente e ben dotato,tenuto ben sveglio dall'attività utile svolta in tempo di pace.
Puntualizzo una cosa:
franz ha scritto:Evidenzio un grosso errore (forse l'unico) tra le cose che hai detto: Maggiore la ricchezza prodotta,maggiore il volume dell'intervento redistributivo,maggiori le tasse. No. L'evidenza mostra che i paesi piu' ricchi.....
Colpa mia che sono stato poco chiaro,e ne approfitto anche per puntualizzare il concetto corretto di prelievo fiscale che purtroppo non viene mai sottolineato e ricordato agli evasori che si lamentano.
Io intendevo dire a livello individuale,non macro.
Cioè che per il signor Pinco Pallino capitano d'industria che lucra sul suo immenso capitale,più ricchezza personale produce,più alto sarà il volume del prelievo redistributivo.
L'avevo scritta così per rimarcare il concetto che quel prelievo non è (
anzi,non dovrebbe essere,ma oggi lo è) una iniqua tassa feudale,ma una redistribuzione di reddito nel senso di ricchezza,nel senso di utili societari.
Reddito che Pinco Pallino ha potuto produrre non solo per bravura sua,bensì grazie al fatto che vive in una comunità organizzata invece che nella giungla,grazie cioè al fatto che fa parte di una società organizzata (e costosa) di individui che permette l'esistenza e l'accesso a quel mercato che tanto gli ha dato,società che deve essere rifinanziata pena lo smantellamento di quel mercato.
Reddito che dunque non gli può appartenere in toto ma che deve parzialmente remunerare il servizio enorme che gli è stato dato e che nella giungla non avrebbe avuto.
In questo senso ad uno che frigna perchè versa per esempio due miliardi su tre che ne ha fatti,va fatto notare invece non solo che gliene resta uno intero ed enorme,ma che ciò che ha versato non è una tassa di stampo feudale su qualcosa che era suo di diritto,bensì una redistribuzione di utili che
non gli spettavano per intero,ma che in parte spettano ad altri componenti di una società di cui egli è solo una parte e non il dominus.
Poi gli integralisti iper liberisti no-tax diranno che le uniche società che contano sono quelle che loro mettono sul mercato,ebbene sbagliano.