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Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda trilogy il 18/12/2011, 15:46

flaviomob ha scritto:Ecco un altro "astrologo"... questo però è docente in Danimarca... che ne pensate?

Monti e Draghi condannano l’Italia: salvano solo gli usurai



[..] Inoltre, aggiunge l’economista, si potrebbe agire con efficacia mettendo in opera misure di controllo sul funzionamento delle banche e dei mercati (Borse, rating) e combattendo forme di usura e di “insider trading” in corso e impuniti. «Né l’Italia né l’Europa si occupano di tutto ciò ma cercano invece di amputare le possibilità dei governi di mitigare gli effetti sociali della crisi imponendo misure di controllo sui loro bilanci».[..]

http://www.libreidee.org/2011/12/monti- ... gli-usurai


alcune cose che dice non mi convincono, su questo punto ha ragione. Come scrivevo giorni fa citando le carte revolving (quelle a rimborso rateale), hanno alcune caratteristiche strutturali di usura, combinando tassi elevatissimi attorno al 20% e rimborsi percentuali, il debito non si estingue mai....
Faccio un esempio degli effetti del rimborso e non considero gli interessi usurai:
utilizzo della carta: spendo 2000 euro rimborso con rate del 5%
prima rata 100 euro (il 5% di 2000)
se non utilizzo più la carta dopo quella spesa iniziale la rata sarà sempre il 5% del debito residuo...
arrivo a 1000 euro di debito
la rata sarà di 50 euro (5% di 1000)
e così via. Il numero di rate per estinguere il debito tende all'infinito, e con tassi al 20% ed oltre si tratta di un infinito molto costoso.
Questo è uno dei meccanismi finanziari che sta dietro la crisi attuale, meccanismo mantenuto, e questo è osceno, con soldi pubblici spesi per salvare gli usurai.
Ultima modifica di trilogy il 18/12/2011, 19:31, modificato 1 volta in totale.
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Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda flaviomob il 18/12/2011, 18:05

grazie trilogy

E questo?

http://www.eurobull.it/Le-conseguenze-e ... rkel,04662

Le conseguenze economiche di Angela Merkel
venerdì 2 dicembre 2011, di Michele Ballerin


autori

Michele Ballerin

Segretario della sezione di Cesenatico del MFE. Cura la rubrica Venti d’Europa per la Gazzetta di Cesenatico. Ha pubblicato il saggio «Ciò che siamo, ciò che vogliamo. Dalla crisi dei valori all’Europa del diritto» (ed. Il ponte vecchio).
Parole chiave

Germania
crise économique
Debt Crisis
Il momento che l’Unione Europea sta attraversando è stato ben esemplificato dal vertice di Breslavia del settembre scorso, quando i ministri Ecofin dell’Eurogruppo si sono riuniti intorno al capezzale del malato d’Europa, la Grecia, con la partecipazione straordinaria del Segretario al Tesoro USA Timothy Geithner. La posizione in cui Geithner è venuto a trovarsi e le sue prime reazioni, un po’ scomposte ma comprensibilissime, hanno forse ricordato a qualcuno l’imbarazzo nel quale il presidente Wilson si trovò quasi un secolo fa a Parigi durante i lavori della Conferenza di pace, imbarazzo che Keynes così magistralmente descrisse nel terzo indimenticabile capitolo del suo pamphlet sulle conseguenze economiche della pace. In entrambi i casi abbiamo visto gli Stati Uniti venire in Europa con la speranza di contribuire a sbrogliare la matassa dei suoi affari nazionali, e restare invece impigliati e come smarriti nell’inestricabile viluppo delle sue trame e dei suoi interessi in perenne conflitto. Il povero Geithner, esattamente come il povero Wilson, era giunto in Europa armato delle sue migliori intenzioni e di poche idee chiarissime, e il risultato è stato quasi uno strappo diplomatico: il segretario americano non ha potuto infatti trattenere il suo sconcerto di fronte allo spettacolo dei ministri europei che litigavano e temporeggiavano sul ponte del Titanic. Una reazione molto umana nella sua incontenibile franchezza, a cui dovrebbe andare tutta la nostra simpatia.

L’analogia non muore qui. Come allora anche oggi le trame europee rischiano di prendere una piega autolesionista. Nel 1919 furono Francia e Inghilterra a distruggere le premesse per la pace e la prosperità dell’Europa intera ostinandosi a infliggere a una Germania sconfitta e stremata riparazioni di guerra insostenibili. Oggi è la Germania che sembra decisa a sacrificare il progetto europeo sull’altare di un rigorismo finanziario sempre più simile a un dogma o a uno strano idolo, un insaziabile e imperscrutabile Moloch ai cui piedi ogni altra ragione è destinata a soccombere (e che tuttavia ha conosciuto proprio recentemente, con l’acquisto di bund da parte della banca centrale tedesca, un’imbarazzante, clamorosa, rivelatrice eccezione). Ma pensare a che cosa le società europee stanno rischiando in questi mesi – forse in queste settimane – mette i brividi, e la responsabilità che grava in queste ore sul governo tedesco è spaventosa.

Se un paese membro dell’eurozona sarà lasciato fallire l’effetto più probabile sarà un tracollo a cascata degli altri paesi a rischio e molto facilmente dell’intero sistema. Abbiamo letto tutti qualche tempo fa le varie simulazioni sulle conseguenze di un’ipotetica uscita della Grecia dall’euro. Ma farsi un’idea anche solo approssimativa dei guai a cui stiamo andando incontro non è difficile. Il sistema sociale greco è già ora sottoposto a una pressione intollerabile, e non si capisce su quali margini si possa contare per una stretta ulteriore della spesa pubblica. La domanda interna è al minimo, la produzione anche. Quello che ai falchi tedeschi del FDP e della CDU sembra un semplice, onesto invito a tirare ancora la cinghia a noi pare molto più simile allo stringersi di un cappio intorno al collo di un condannato – un condannato che potrebbe trascinarci tutti con lui in fondo alla botola.

In realtà l’effetto più certo della stretta fiscale con cui l’economia europea sta cercando di strangolare se stessa sarà di fiaccare ulteriormente, e forse definitivamente, le sue residue possibilità di sviluppo azzerando il potere di acquisto dei suoi consumatori. Non occorre una sfera di cristallo per predire che le entrate fiscali sono destinate a diminuire col decrescere dei redditi e dei profitti. Nella situazione in cui ci troviamo accrescere la pressione fiscale sulle fasce di reddito medio basse e sulle imprese è il modo più certo con cui lo stato può ridurre le proprie entrate; e troppo spesso i tagli alla spesa pubblica sono l’esatto equivalente di un aumento dei tributi, con la differenza che sono indiscriminati e quindi colpiscono con più forza i più deboli. Un rincaro del ticket sulle cure mediche e i medicinali è un’imposta regressiva. Se il nostro obiettivo è di sanare i bilanci nazionali, stiamo cercando di curarci con del veleno: perché il prodotto di tutti questi fattori non può che essere un ulteriore deterioramento dei conti pubblici.

E non si tratta solo del breve periodo. Il crollo della domanda nei paesi periferici dell’Eurozona avrà un effetto depressivo sui paesi con cui hanno scambi commerciali diretti e indiretti, mentre la crisi che colpirà il sistema bancario europeo ci riporterà tutti indietro verso la nera notte dell’insolvenza e del credit crunch. L’effetto sistemico è assicurato, ed è per scongiurarlo, naturalmente, che in settembre Obama aveva spedito Geithner a Breslavia: perché se l’Europa affonderà ci saranno onde alte anche sull’altra sponda dell’Atlantico.

C’è infine da chiedersi se qualcuno abbia messo in relazione la ristrutturazione parziale del debito greco con il crollo della fiducia sui titoli italiani a cui dobbiamo la caduta del governo Berlusconi, e con l’estendersi del contagio, in questi giorni, alle economie centrali dell’UE e perfino alla Germania. Chiamare “soft default” o “default pilotato” una mezza bancarotta non è certo sufficiente a ingannare chi deve collocare milioni di euro. Adesso che uno stato dell’eurozona è stato avviato al semifallimento, chi può ragionevolmente sentirsi sicuro degli altri debiti pubblici?

Per nostra fortuna, la posizione tedesca non è affatto granitica. Abbiamo buone ragioni per credere che il partito della cancelliera sia in fibrillazione, e anche per sperare che un numero sempre crescente di colombe europeiste stia cercando di isolare in un angolo lo zoccolo duro degli euroscettici, complici le assidue telefonate di un Obama sempre più allarmato. E siamo tutti un po’ più sollevati da quando il FDP, il partito democratico liberale alleato alla CDU di Angela Merkel, ha subito un rovescio così smaccato nelle ultime elezioni amministrative del land di Berlino, soprattutto perché gli osservatori sono concordi nel ritenere che il motivo risieda nella linea euroscettica e populista che i liberali hanno tenuto finora. In breve, stiamo aspettando di vedere su quale numero la ruota della politica tedesca finirà per fermarsi, quando le diverse spinte e i molti e complessi umori che la determinano avranno trovato il loro equilibrio definitivo in materia di politica europea. Tutto, o quasi, dipende ora da questo. C’è di che rimanere con il fiato sospeso.

Tutto ciò – e sopra ogni cosa l’urgenza di passare all’azione – Obama e i suoi consiglieri lo hanno capito da un pezzo. E il governo tedesco? Per l’ennesima volta nella storia i destini dell’Europa dipendono dalle sue decisioni. Dobbiamo sperare che la Germania (la sua società in primo luogo: perché in Germania non esistono soltanto un governo e una banca centrale, ma anche un’opinione pubblica) si renda conto del pericolo a cui la sua politica sta esponendo l’Europa e decida di cambiare rotta finché ancora ci sono margini per riuscirvi: forzando la propria leadership ad una più piena e coraggiosa assunzione della responsabilità storica di cui si trova investita oppure, se necessario, sbarazzandosi di questo governo per formarne uno nuovo che sia davvero all’altezza della situazione. È duro ammetterlo, ma nelle prossime settimane non ci resterà altro che guardare a Berlino, e tenere le nostre dita ben incrociate.

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Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda trilogy il 18/12/2011, 20:00

flaviomob ha scritto:grazie trilogy

E questo?

http://www.eurobull.it/Le-conseguenze-e ... rkel,04662

Le conseguenze economiche di Angela Merkel
venerdì 2 dicembre 2011, di Michele Ballerin

[..] Il povero Geithner, esattamente come il povero Wilson, era giunto in Europa armato delle sue migliori intenzioni e di poche idee chiarissime, e il risultato è stato quasi uno strappo diplomatico: il segretario americano non ha potuto infatti trattenere il suo sconcerto di fronte allo spettacolo dei ministri europei che litigavano e temporeggiavano sul ponte del Titanic. Una reazione molto umana nella sua incontenibile franchezza, a cui dovrebbe andare tutta la nostra simpatia.[..]


Mi sembra che l'articolo non dica nulla di nuovo. Di analisi sul problema dell'Europa, più meno complesse, ce ne sono ormai migliaia. E' sul come risolvere il problema limitando al minimo i danni che le strategie non convincono. Come avevo già scritto da una crisi di questo tipo si esce cambiando i rapporti di cambio, e ristrutturando il debito. Due cose che nella zona euro non si possono fare. Bisogna inventare qualche cosa che non è mai stata fatta in precedenza. Qualcuno dice che bisogna rileggere Morice Allais, approfitterò delle prossime vacanze per leggerlo.. :mrgreen:

Bellina invece la descrizione del povero Geithner. Tra americani ed europei è sempre così. Per gli americani l'economia è una cosa semplice che risponde a leggi lineari, causa-effetto. Non è vero, ma loro ci credono e si comportano di conseguenza in modo pragmatico. La politica economica europea è un labirinto di ingranaggi, di cui spesso si fatica a capire la logica.
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Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda Stefano'62 il 18/12/2011, 21:04

Io invece la logica ce la vedo eccome:
si tratta molto semplicemente di una vera e propria guerra combattuta da chi vuole imporrre i concetti più beceri del neo liberismo a danno delle conquiste ottenute negli ultimi secoli in tema di sociale,lavoro e pensioni.
La crisi,che è reale,è solo una scusa.
Nulla gliene frega,quelli cadono sempre in piedi e sanno come mettere a frutto certe situazioni,il loro vero obiettivo non è il risanamento,ma sdoganare i più nefasti concetti del liberismo e presentarli come panacea di tutti i mali da loro stessi causati.

Se l'obiettivo fosse il risanamento dei conti e la crescita economica (due cose estremamente connesse,anzichè no)
NON si sarebbero abbassate le pensioni,ma si sarebbero riequilibrate abbassando quelle eccessive ed eliminando quelle immotivate (Parlamentari)
NON si discuterebbe di abbattere la Spesa cominciando dagli ospedali e dalle scuole e dalle infrastrutture o vendendo gli immobili....bensì razionalizzandola per esempio "vendendo" i Parlamentari inutili e licenziando i burocrati dannosi e acquistando altri immobili per evitare di pagare salatissimi affitti inutili.
NON si sarebbe aumentata l'IVA ma la si sarebbe abolita,perchè è una tassa schifosa e non progressiva che riesce a ricadere integralmente sui consumatori senza avvantaggiare le aziende ed è uno dei motivi del nero.
Ci sono un mucchio di cose che si sarebbero potute fare per raggiungere quegli obiettivi.
NON si sarebbe fatta una manovra iniqua oltretutto mentendo spudoratamente ogni giorno dicendo che è equa,ed è la cosa più grave perchè piuttosto Monti doveva rifiutarsi oppure farla ma sputtanare chi lo avesse costretto a fare sta robaccia pur di tappare i buchi.

Tutto ciò che è stato fatto invece va esattamente nella direzione opposta,quindi delle due l'una:
o Monti è un pirla che ha rubato una laurea,oppure è condizionato da qualcuno cui del risanamento e della crescita frega una mazza,vuole solo ripiombarci in pieno feudalesimo.

E io mi sono stufato.
PD addio,ha ragione Di Pietro.
Stefano'62
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Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda trilogy il 19/12/2011, 13:52

Stefano'62 ha scritto:....Se l'obiettivo fosse il risanamento dei conti e la crescita economica (due cose estremamente connesse,anzichè no)
NON si sarebbero abbassate le pensioni,ma si sarebbero riequilibrate abbassando quelle eccessive ed eliminando quelle immotivate (Parlamentari)


figuriamoci. Alla Regione Lazio stanno cercando di allargare i beneficiari, mentre il sindaco di Mazara si dimette e prende 2 pensioni e uno stipendio....qua o li facciamo arrestare tutti per "saccheggio" o non c'è speranza :cry:

Vitalizi: la maggioranza cambia le carte e li estende. Lo scontro più caldo si annuncia sui vitalizi. Il presidente della Regione, Renata Polverini, aveva annunciato la scorsa settimana che sarebbe stata alzata l’età minima da subito per i vitalizi a cui hanno diritto assessori (non quelli esterni) e consiglieri regionali (a 55 anni per tutta la vita, ma con una piccola decurtazione anche a 50 anni). La maggioranza, in commissione bilancio, ha preso una decisione molto differente: la riforma scatterà solo dal 2015 con l’abolizione mentre da subito il vitalizio viene addirittura allargato perché ne potranno beneficiare anche gli assessori esterni (14 su 15 nell’attuale giunta).

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... =HOME_ROMA

Il sindaco di Mazara del Vallo ha dovuto lasciare lo scranno di deputato. Ma può “consolarsi” con una triplice indennità. Rinunciando al seggio a Montecitorio, Cristaldi fa scattare ben due vitalizi: quello di ex deputato regionale (quattro legislature) e quello di ex parlamentare nazionale (due). In soldoni: 5.839 più circa 3.500 euro. Una doppia pensione alla quale non si applica in alcun modo l’annunciata stretta del sistema contributivo (che scatterà, guarda caso, dal primo gennaio) e a cui va aggiunta, ovviamente, la ritrovata indennità da sindaco che sinora, proprio a causa dell’incarico alla Camera, il deputato pidiellino non poteva percepire: 3.200 euro, cui la Ragioneria del suo Comune farà un lieve taglio proprio per non far superare al primo cittadino la soglia che consente, secondo la legge, di mantenere i due vitalizi. Alchimie contabili che alla fine consentiranno a Cristaldi, 60 anni, di guadagnare da ex parlamentare più di quanto ha percepito sinora, ovvero poco più di 11 mila euro.

http://gek60.altervista.org/2011/12/fug ... privilegi/
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Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda Stefano'62 il 19/12/2011, 15:01

trilogy ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:....Se l'obiettivo fosse il risanamento dei conti e la crescita economica (due cose estremamente connesse,anzichè no)
NON si sarebbero abbassate le pensioni,ma si sarebbero riequilibrate abbassando quelle eccessive ed eliminando quelle immotivate (Parlamentari)


figuriamoci. Alla Regione Lazio stanno cercando di allargare i beneficiari, mentre il sindaco di Mazara si dimette e prende 2 pensioni e uno stipendio....qua o li facciamo arrestare tutti per "saccheggio" o non c'è speranza :cry:

E se non lo fa chi di dovere chi lo deve fare ?
Dobbiamo rassegnarci o no ?
Qua la situazione è brutta brutta,basterà il primo che gridi "alla Bastiglia" e sarà la fine di tutto.
Bisogna muoversi prima che accada,perchè se accade non riusciranno a fare come in Val di Susa e le balle sui black block brutti e cattivi non funzioneranno più.
E il PD che fa,sta a guardare sperando che nessuno prenda torce e forconi ?
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Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda lucameni il 19/12/2011, 16:29

Mi sembrano più interessati ad alchimie e inciucioni. Si legga l'intervista al responsabilissimo Rutelli dove si ipotizza una nuova ("nuova davvero?) alleanza politica con PD, PDL e Terzo polo. Tutti insieme appassionatamente, Bersani, Alfano, Cicchitto, Bocchino e via e via-
Questi gli argomenti, questi i nostri statisti.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda trilogy il 19/12/2011, 18:50

Ne parlavo ieri di carte di credito, almeno gli australiani finalmente cominciano a reagire :mrgreen:
Ma la class action è il minimo, ci vogliono sanzioni pesantissime contro le banche che abusano del loro potere di mercato.




Scatta la class action dei 150 mila contro 4 big della finanza

Melbourne - Gli elementi per aspettarsi un finale esplosivo ci sono tutti. Lo studio legale del famoso avvocato Maurice Blackburn questa volta ha deciso di puntare al bersaglio grosso. Ha depositato una class action di quelle che faranno parlare. E’ contro i grandi nomi del credito: Commonwealth Bank of Australia, Westpac, National Australia Bank e Citibank.

A loro ha chiesto rimborsi stratosferici. A ufficializzare l’azione è stato il responsabile della class action, Andrew Watson, nel corso di una conferenza stampa indetta per oggi. Questa vicenda ha preso avvio da una sentenza emessa del Tribunale federale questo mese: secondo i giudici della corte le commissioni in ritardo applicate sulle carte di credito possono dare luogo a penalità, ma non possono sempre essere perseguite penalmente.

Una situazione ambigua di fronte alla quale Maurice Blackburn ha rotto gli indugi: ha deciso di avviare un procedimento legale contro le quattro banche, che dovrebbe finire davanti alla Corte federale di Melbourne. Ci sono 150mila clienti con crediti dal valore di quasi 200 milioni di dollari che aspettano giustizia.

"Queste class action devono fare luce sulle ingiustizie e portare un briciolo di lealtà a decine di migliaia di australiani, piccoli imprenditori capi di famiglia che sono stati colpiti in maniera indiscriminata da balzelli esorbitanti da parte delle grandi banche", ha denunciato Watson.

Gli istituti si rivalevano, applicando commissioni ingiustificate ai loro clienti. "Penali" che però non sarebbero state inserite alla voce costi effettivi che le banche avrebbero dovuto sostenere realmente, ha fatto notare l’avvocato.

Un esempio? Come spiegato da James Middleweek cui fa capo l’ufficio risarcimentoCitibank stava continuando a riscuotere una commissione mensile di ben 40 dollari oltre il dovuto e un'altra settimanale di 10 dollari ipotizzando un ritardo del pagamento in corso .

http://www.wallstreetitalia.com/article ... nanza.aspx
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Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda flaviomob il 20/12/2011, 2:16



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Re: Basta che funzioni, ovvero l'astrologia della finanza

Messaggioda franz il 20/12/2011, 9:00

flaviomob ha scritto:Se non vi basta, c'è anche questo:
http://www.informarexresistere.fr/2011/ ... z1h1iwTCn4

Meriterebbe un thread a parte, tante assurdità contiene. Ma anche dalle assurdità (sapientemente legate a cose vere, per dar loro sostegno) si puo' imparare e capire.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
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