da lucameni il 12/12/2011, 21:32
vero ma bisogna vedere se i progetti in questione sono stati proposti realmente in quei termini a livello europeo e in qualche modo imposti dalla UE.
Mi risulta che spesso gli input vengano proprio dallo stato nazionale, in quei termini.(è possibile approfondire la questione e non è poi difficilissimo accedere alla documentazione cartecea e non)
Le vicende che hanno portato a certi percorsi sono complesse e spesso non raccontate per intero.
In genere viene detto " ce lo chiede la UE" e la cosa finisce lì.
Magari poi si scopre che in primis è lo stato nazionale che ha premuto per quel progetto e per quel percorso. Ribadisco: per quel percorso.
Sul fatto poi del trasporto su gomma è verissimo.
Tanto più che ad oggi moltissime linee ferroviarie e treni a lunga percorrenza e non vengono soppressi.
E' stretta attualità.
Ma qui si apre - anche - l'altro capitolo, non sempre indagato tra alta velocità ed altra capacità.
Peraltro una contraddizione dovrebbe essere anche quella di tanti antagonisti dall'identità intuibile, che da anni ci dicono come sia opportuno limitare il trasporto su gomma per favorire quello su rotaia. Ma nel contempo sono contrari alla AV, o almeno alla sua versione italiana e a molti progetti portati avanti.
Apparentemente una contraddizione, se appunto non si considerano i sistemi contrattuali italiani, il fatto del raddoppio delle linee, le differenze tra sistemi AV francesci, tedeschi e svizzeri, il fatto che - altro apparente paradosso - le linee ferroviarie italiane sono poche, scarse, prive di manutenzione, ma poi tutta l'attenzione mediatica e finanziaria si concentra su poche linee ad altissimo impatto e - inevitabilmente - costosissime.
Quindi è certo che il trasporto su rotaia è teoricamente più ecologico, e meno costoso.
Ma riferito a quali linee e a quali percorsi e a quali treni?
Se si parte da qui si può ragionare, anche intendendoci magari con antagonisti veri o presunti.
Non fosse altro che i fatti son quelli e non si scappa.
Quello che mancano spesso, almeno a disposizione del grande pubblico, sono dati, la storia di come sono state fatte certe scelte e perchè non è possibile - dicono- tornare indietro o scegliere alternative meno costose ed impattanti.
In questo i politici non aiutano perchè ormai sono ammanicati mani e piedi con imprese amiche o cooperative rosse (per le zone rosse).
Sono fatti verificabili, anche se mi rendo conto questo richiede un minimo di tempo per reperire le informazioni.
Poi invece di replicare - democraticamente - e con cifre alla mano (nella guerra di cifre possiamo però fare confronti quanto a completezza e precisione), si arriva a sentire Cota col suo "è un'apertura psicologica all'Europa".
Per 20 miliardi mi pare di una psicologia un po' cara.
Giusto pretendere motivi più solidi.
A tutto questo può ovviare solo un'informazione approfondita che però - va detto - i media generalisti spesso non danno o danno in maniera fasulla.
Sono convinto che un approccio privo di pregiudizi ma approfondito tra pro e contro, con confronto di dati e di analisi normativa, potrà mostrare che molti presunti antagonisti estremisti, magari antagonisti a certe scelte lo sono davvero ma non propriamente estremisti. E addirittura nemmeno infantili e velleitari.
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lucameni il 12/12/2011, 21:55, modificato 1 volta in totale.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)