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ICI: i finti luoghi di culto

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

ICI: i finti luoghi di culto

Messaggioda flaviomob il 10/12/2011, 17:50

Ici, i Radicali svelano i finti «luoghi di culto»

L'Avvenire: «Esentate anche le case del popolo»
È della Chiesa il 20% del patrimonio immobiliare italiano

La videoinchiesta del segretario dei Radicali
Staderini nel convitto trasformato in hotel
MILANO - È partita la caccia a chi non paga l'Ici. Si allarga il fronte politico di chi vorrebbe maglie più strette per far pagare le tasse anche alla Chiesa. Il presidente della Cei Bagnasco venerdì ha mostrato disponibilità «a valutare la chiarezza della norma». Ma allo stesso tempo l'Avvenire passa al contrattacco segnalando che non soltanto i beni ecclesiastici sono esentati dal pagamento delle tasse sugli immobili. In effetti l'elenco è lungo, e comprende tutti gli edifici di proprietà di organizzazioni internazionali e Stati esteri (compreso però il Vaticano), così come le fondazioni culturali e liriche, le Camere di Commercio, le università, le scuole. Anche i musei, ma a patto che non comprendano attività commerciali come book-shop o caffetterie (il che li esclude praticamente tutti). Sono poi esentate tutte le associazioni impegnate nel sociale, e in questo novero finiscono anche attività ricreative, come buona parte dei 5.500 circoli Arci.

LE STIME - Ma torniamo ai beni ecclesiastici. Secondo stime dell'Anci aggiornate al 2007 - quando ancora esisteva l'Ici sulla prima casa - l'esenzione vale 400 milioni di euro l'anno, al netto dell'inflazione e della rivalutazione degli estimi catastali prevista dalla manovra. Come è noto, solo i luoghi di culto, di pertinenza religiosa o che svolgono funzioni di assistenza ai bisognosi sono esentati dalla legge. Ma da più parti sono stati sollevati dubbi sul rispetto delle norme. Al punto che lo stesso Bagnasco ha chiesto che vengano sanzionati gli eventuali abusi. Il controllo «fiscale» sui beni della Chiesa spetterebbe alle amministrazioni, che però su questo fronte fanno poco o nulla. Secondo alcune rilevazione, addirittura il 20% del patrimonio immobiliare italiano farebbe capo alla Chiesa. Il catasto comprenderebbe 100mila fabbricati, il cui valore si aggirerebbe attorno ai 9 miliardi di euro. Le stime di settore parlano di circa 115mila immobili, quasi 9mila scuole e oltre 4mila tra ospedali e centri sanitari. Solo a Roma ci sono 23mila tra terreni e fabbricati, 20 case di riposo, 18 istituti di ricovero, 6 ospizi. Ma di questi quanti realmente dovrebbero essere tassate?

L'INCHIESTA DEI RADICALI - I Radicali da anni, spesso come voce solitaria, segnalano l'anomalia dei beni di proprietà della chiesa sfruttati a fini commerciali e tuttavia esentati dall'Ici. Il consigliere comunale di Milano Marco Cappato ha presentato un'interrogazione per conoscere quali solo i beni della Chiesa e quanti controlli fiscali sono stati fatti fino ad oggi e con quale risultato: «Non ho ancora ricevuto risposta - spiega - nell'attesa ho chiesto conferma del trattamento riservato ad alcuni dei beni ecclesiastici chiedendo se fossero esentati. Ed ottenuta risposta positiva, abbiamo provveduto noi a fare una piccola verifica». Il segretario dei Radicali Mario Staderini si è presentato in alcuni studentati e convitti ecclesiastici chiedendo una stanza per qualche notte. Ha così scoperto che in qualche caso, dietro la parvenza di una struttura religiosa, si celava un vero e proprio albergo, con tanto di tariffe perfettamente in linea con i costi del mercato. Il tutto filmato da una telecamera nascosta.

LA FISSAZIONE - Per Avvenire bisognerebbe diffidare dalla «Fissazione radicale». Come spiega il direttore Marco Tarquinio, quella in corso è un'offensiva contro la solidarietà: «I promotori della nuova campagna anti-Chiesa, che ha risposto acremente agli appelli del mondo cattolico per misure fiscali pro famiglia e anti evasione, vogliono in realtà tassare la solidarietà». Il giornale dei vescovi ribadisce che l'esenzione compensa il welfare erogato dalle strutture ecclesiastiche.

LE ALTRE ESENZIONI - In un altro articolo appare anche una breve elencazione degli «esenti meno noti», ossia «partiti, circoli culturali e sindacati». Tesi poi ribadita anche da alcuni esponenti politici di primo piano, come Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo alla Camera del Pdl: «Esistono esenzioni fiscali per le attività non lucrative - prosegue - di cui beneficiano non solo le confessioni religiose ma ad esempio anche i sindacati e la vasta galassia dell'associazionismo». Avvenire cita il caso delle sedi associative che diventano ristoranti: «Vi è mai capitato di entrare in un locale dove si ascolta musica, si mangia e si beve allegramente? Prima di entrare vi fanno pagare una piccola quota associativa con tanto di tesserina? Bene, quel locale, noto circolo di una nota associazione ricreativa, non paga l'Ici». E in un duello che inevitabilmente riporta la memoria ai tempi di don Camillo e Peppone, passa poi alle case del popolo. «Così pure i partiti politici», aggiunge il quotidiano, elencando le categorie che, in virtù della loro funzione sociale, sarebbero esenti dall'imposta.

I PARTITI PAGANO - Quindi anche il Partito Radicale, che da anni è l'alfiere della caccia all'esenzione, non pagherebbe l'Ici? «Non è affatto vero - replica Staderini - per la nostra sede noi paghiamo eccome, anche 2-3mila euro all'anno». È ancora più preciso il tesoriere del Pd, Antonio Misiani: «La normativa vigente prevede che i partiti politici siano soggetti al pagamento dell'Ici, salvo diversa deliberazione delle amministrazioni comunali». Che però vengono gestite dai partiti medesimi. Allo stesso tempo, tutte le sigle sindacali hanno provveduto a fare lo stesso comunicato: «Paghiamo regolarmente l'Ici». Su un patrimonio che del resto, restando solo ai confederali, sfiora quota diecimila immobili.

Antonio Castaldo

corriere.it

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Bagnasco intanto apre alle modifiche e ai controlli:

http://www.corriere.it/economia/11_dice ... =correlati


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Re: ICI: i finti luoghi di culto

Messaggioda ranvit il 10/12/2011, 18:24

Bagnasco intanto apre alle modifiche e ai controlli:



E chi ci crede?
Pigliano pure per il culo....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: ICI: i finti luoghi di culto

Messaggioda Robyn il 10/12/2011, 18:50

L'Italia deve ripartire dall'abc
Quando si fà una legge bisogna definire le linee guida
a-Il no profit consiste nel dare un bene o un servizio a
prezzo più basso o in forma gratuita ai più deboli
b-I soggetti che fanno no profit possono essere detassati
c-I soggetti che fanno no profit possono essere di diversa natura
per esempio laica o ecclesiastica
d <<In base al principio di "uguaglianza"i diversi soggetti che fanno
no profit hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri>>
Esistono poi i luoghi di culto di ricreazione etc che possono
rientrare i un regime fiscale più favorevole
Esiste poi il terzo settore che ha sempre una funzione sociale
ma che funziona in modo differente.Sono soggetti che reinvestendo
gli utili possono essere detassati ciao robyn
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Re: ICI: i finti luoghi di culto

Messaggioda Loredana Poncini il 10/12/2011, 19:45

Ranvit, io ci credo.... :D
Alla fine della celebrazione dell'Immacolata, al momento degli avvisi, il viceparroco della chiesa "Madonna della DIvina Provvidenza" di Torino ha specificato che questa parrocchia versa all'anno 23.000 euro per la parte dell'edificio non adibito al culto (asilo e scuola media, penso).
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Re: ICI: i finti luoghi di culto

Messaggioda ranvit il 10/12/2011, 20:52

Intanto bentornata Loredana....era un po' che non ti si leggeva.

Per quanto riguarda la Chiesa.....sono troppe le schifezze fatte nei due millenni perchè uno come me possa fidarsi di loro. Non è in discussione la religione, io sono un non credente ma cio' non mi impedisce di pensare che ognuno puo' credere alle favole che vuole. Il problema è quando in nome di quelle favole si rompono le balle agli altri...
Ricordo poi sempre che a questo mondo ci sono troppi Dio....e già questo la dice lunga sulla inconsistenza delle religioni in genere: se ci fosse davvero un Dio, sarebbe uno e riconosciuto da tutti. Ma restando piu' terra terra mi colpisce l'unica cosa che accomuna i loro esponenti terreni: una vergognosa messe di privilegi e ricchezza!
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Re: ICI: i finti luoghi di culto

Messaggioda franz il 10/12/2011, 21:56

ranvit ha scritto:Ma restando piu' terra terra mi colpisce l'unica cosa che accomuna i loro esponenti terreni: una vergognosa messe di privilegi e ricchezza!

Ma è normale. Il fondo dai tempi dei faraoni, religione = potere.
Ed anche se Gesù si mise contro il potere di allora e scaccio' i mercanti dal tempio, oggi la Chiesa cattolica è il potere per eccellenza in Europa e inoltre il miscugio tra religione e mercato (e mercanti) è alla base dei problemi che discutiamo sull'ICI.
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Re: ICI: i finti luoghi di culto

Messaggioda trilogy il 11/12/2011, 0:19

Poi ci sono i palazzi che quando c'è da pagare le tasse godono dell'extraterritorialità, quando c'è da incassare i contributi per le spese di ristrutturazione si spostano sul territorio italiano :mrgreen:

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/0 ... e-4910023/

http://it.wikipedia.org/wiki/Zone_extra ... _in_Italia
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Re: ICI: i finti luoghi di culto

Messaggioda Robyn il 12/12/2011, 12:49

Se si contesta alla chiesa di non pagare l'Imu quest'area poco chiara degli immobili commerciali và schiarita e modificata.Se si affitta l'immobile a qualcun'altro non scatta l'esenzione Imu,questa si paga per intero.Invece bisognerebbe esentare quelle parti dell'immobile che fanno attività no profit.Quando c'è la costituzione di una attività no profit questa và comunicata al fisco.Dev'essere infine riconoscibile all'utente se stà usufruendo del sevizio no profit oppure di un'attività puramente commerciale.Ma questa modifica riguarda tutte le attività no profit a prescindere da quale sia la loro natura,laica o ecclesiastica che sia.La lotta all'evasione e all'elusione inoltre riguarda la generalità dei contribuenti e non si può fare un recupero parziale dell'evasione o concentrarsi su una singola categoria.La battaglia dei Radicali sui privilegi appare a molti suggestiva ma non si valutano i rischi come quello di alimentare la sfiducia nelle istituzioni.Infine più volte si afferma che anche la chiesa deve contribuire alla crisi ed anche questo può alimentare sfiducia ed anticlericalismo.La chiesa già fà la sua parte con tutto l'associazionismo ciao robyn
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Re: ICI: i finti luoghi di culto

Messaggioda flaviomob il 12/12/2011, 13:07

Bisogna anche distinguere tra attività commerciali, certamente un piccolo bar "dell'oratorio" o un'associazione senza fine di lucro che organizza concerti ed eventi culturali senza guadagnarci non sono la stessa cosa di un albergo a 5 stelle...


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Re: ICI: i finti luoghi di culto

Messaggioda flaviomob il 12/12/2011, 14:01

Perché il governo fa lo sconto agli immobili delle banche?


Non sarà, come dicono i “maliziosi”, il governo dei banchieri ma è certo che alcune misure, nascoste nelle pieghe del decreto “Salva Italia, non aiutano a smentire questo imbarazzante sospetto. Soprattutto quando si ha la pretesa, in nome dell’emergenza, di spillare quattrini ai pensionati e ai cittadini che con sacrifici di una vita sono riusciti a comprare una casa.

Non si capisce infatti perché -come prevede la manovra- se per le abitazioni, i negozi e gli uffici il ritocco della rivalutazione delle rendite arriverà fino al 60 per cento, per gli istituti di credito e le assicurazioni, invece, è prevista una modesta rivalutazione delle rendite limitata al 20 per cento. Insomma, un ingiustificabile sconto per banche, finanziarie e assicurazioni che risulta davvero difficile spiegare. Guarda scheda in basso.

SCHEDA

Secondo il testo varato nei giorni scorsi è prevista una rivalutazione:

per le abitazioni il nuovo valore passa da 100 a 160 (categoria A, ad esclusione della A10)

per i negozi (categoria catastale C1) l’incremento passa da 34 a 55

per gli uffici (categoria A10) l’incremento passa da 50 a 80

per istituti di credito e assicurazioni (categoria D) l’incremento è di un modesto 20%

Qualcuno ci spiega?

http://violapost.wordpress.com/2011/12/ ... le-banche/


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