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Premiare il merito

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Re: Premiare il merito

Messaggioda cardif il 29/11/2011, 22:37

Certo oggi è rimasta solo qualche traccia. Ma i finanziamenti dalla Confindustria, e dagli USA attraverso la Cia, arrivavano anche alla DC e a tutti i partiti che di battevano 'contro il comunismo', in Italia.
Non c'erano prove, ma si parlava di valigette piene di banconote portate alle segreterie dei partiti della maggioranza.
C'era l'informazione di regime e c'era l'underground.
Una traccia è qua: http://www.archivio900.it/it/documenti/doc.aspx?id=326
Che se ne facevano, sia questi che il PCI a cui arrivava il tanto propagandato 'oro di Mosca'? Spese di propaganda: manifesti, affitto di locali per le 'sezioni', ecc.
Allora nessuno se ne metteva in tasca di quei soldi.
Poi è arrivato Craxi ...
Bianca Berlinguer è una giornalista, non una lettrice. Anch'io non metterei a leggere uno che non si capisce quello che dice. Ma se non è un semplice lettore, allora la pronuncia passa in secondo piano. Consideriamo Bossi: fa il politico, e si accetta di non capire niente di quello che dice (va bè, pare un doppio senso)
Bianca Berlinguer.... Figuriamoci se si fosse chiamata 'Rossa' Berlinguer...
Tanti auguri alla Rai. Forse potrà riprendersi anche lei, assieme all'Italia.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Premiare il merito

Messaggioda franz il 29/11/2011, 23:35

cardif ha scritto:Poi è arrivato Craxi ...
Bianca Berlinguer è una giornalista, non una lettrice. Anch'io non metterei a leggere uno che non si capisce quello che dice. Ma se non è un semplice lettore, allora la pronuncia passa in secondo piano. Consideriamo Bossi: fa il politico, e si accetta di non capire niente di quello che dice (va bè, pare un doppio senso).

Ecco, appunto. È arrivato Craxi e la lottizzazione (che c'èra già con la DC ma era una lottizzazione unica, nel senso di un unico lotto :-) ). Il merito è passato in secondo piano; prima vale l'appartenenza di partito e di corrente.
Ma è chiaro che Craxi e Bossi, Berlusconi e Fini qualcuno li ha eletti.
Il loro "merito" è quello. I politici vengono eletti, tra migliaia, i giornalisti no. Sono cooptati, nominati.
Al massimo si premia il prodotto (il giornale, il telegiornale) nel suo complesso, anche se a molti piace poi associare il prodotto al nome (Mentana, Fede, Gruber, Minzolini, Berlinguer, Liguori).
Tra le migliaia di giornalisti io sceglierei quelli bravi che leggono anche bene.
Ma la politica come sappiamo ha priorità diverse.
Privatizzare la RAI!
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Re: Premiare il merito

Messaggioda cardif il 30/11/2011, 0:57

franz ha scritto:Tra le migliaia di giornalisti io sceglierei quelli bravi che leggono anche bene.
Ma la politica come sappiamo ha priorità diverse.
Privatizzare la RAI!

Premiare il merito è un valore; e io lo condivido. Purtroppo molti di quelli che hanno potere ne hanno altri. Ognuno ha la sua scala di valori.
Nel caso specifico pare che a raccomandare Bianca Berlinguer non fu il padre ma lo zio Francesco Cossiga per sua stessa affermazione (anche se lei ha smentito).
Sulla privatizzazione della Rai sarei d'accordo se ci fosse contemporaneamente la garanzia di una pluralità di offerte. Spezzattare la Rai e metterne in vendita i pezzi, che potrebbero venire in buona parte fagocitati da chi ha già un quasi monopolio, potrebbe presentare il rischio di una concentrazione ancora maggiore (già è una ciofeca così). Perciò lo farei a condizione di poter limitare la quota di mercato in mano ad ogni operatore. Un percorso inverso rispetto alla legge Gasparri, insomma. (com'è ovvio del resto: io sono di sinistra e lui di destra :D :D )
Potendo scegliere, sceglierei Bianca Berlinguer per come affronta alla pari i 'potenti', senza servilismo (ricordo di uno scontro con La Russa).
In quanto a pronuncia non mi sono accorto di difetti (starò più attento).
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Premiare il merito

Messaggioda franz il 30/11/2011, 9:12

cardif ha scritto:Sulla privatizzazione della Rai sarei d'accordo se ci fosse contemporaneamente la garanzia di una pluralità di offerte. Spezzattare la Rai e metterne in vendita i pezzi, che potrebbero venire in buona parte fagocitati da chi ha già un quasi monopolio, potrebbe presentare il rischio di una concentrazione ancora maggiore (già è una ciofeca così). Perciò lo farei a condizione di poter limitare la quota di mercato in mano ad ogni operatore.

Immagino che tu ricordi che c'è comunque stato un referendum nel 1995 per cui il popolo ha deciso che la RAI non deve piu' essere a totale partecipazione pubblica. http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum ... azione_RAI
Possibile che in 16 anni nessun governo sia stato in grado di trovare una strada per ottemperare al dettato popolare?
Sono d'accordo con i paletti che tu poni ma per questo dovrebbe bastare una seria concentrazione anti trust (anche nel mercato della raccolta pubblicitaria).
Di fatto pero' quello che succede è che i partiti invece di avere un'informazione pluralistica, nel senso che ogni TG riesce a dare spazio a tutte le voci e separa fatti da commento, preferiscono un sistema lottizzato e schierato, con TG di regime (tanti) e TG schierati con dall'opposizione, cosi' lo spettatore si sceglie il TG che meglio gli racconta le cose che vuole sentirsi dire. Per me non si puo' dire che TG cosi' sono interessanti e i conduttori sono "bravi". Il TG1 piace sempre meno perché è troppo schierato e fazioso e perché l'elettorato di riferimento si sta riposizionando diversamente. A moltissimi il TG3 piace perché è l'unico che racconta certe cose in un certo modo (ed è costretto a farlo per coprire il buco che gli altri TG RAI lasciano) ma non è cosi' che si dovrebbe fare informazione, secondo me. Io guardo il TG3 perché è in una fascia oraria che non è in conflitto con altri TG europei, molto piu' obbiettivi ed imparziali.
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