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Ma l'Europa che ha detto ?

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Ma l'Europa che ha detto ?

Messaggioda Stefano'62 il 10/11/2011, 14:41

Forse mi sono perso qualcosa....può essere dato che io lavoro e a volte perdo alcuni particolari.

Ma i cialtroni al governo e i loro lacchè mediatici,nel motivare il rifiuto a governi diversi dal loro,sostengono di essere gli unici adatti a governare la crisi,perchè unici disposti a seguire la ricetta magica per uscire dalla crisi dettata dall'Europa,mentre tutti gli altri invece la criticano e farebbero diversamente.
Lasciano intendere cioè che le idee economiche più avanzate e seguite in Europa siano rappresentate in Italia solo dal PDL,mentre gli altri sono incapaci in materia di politica economica.

Ma a me questo apprezzametno europeo non risulta affatto,a me risulta invece che nella letterina di intenti che berlusconi ha tirato fuori ,ci fosse scritta solo la "sua" ricetta per la crisi.
Mi risulta che l'Europa abbia dettato degli obiettivi,ma non gli strumenti per raggiungerli.
Mi risulta che abbia detto che bisogna abbassare il debito,riformare le pensioni e dare competitività alle imprese,ma non che abbia anche detto come fare;se non al massimo un vaghissimo riferimento ai loro sistemi,a mò di esempio come un adulto fa con un bimbo (berlusconi) cui vuole insegnare a fare qualcosa.
Mi sembra che non si contestasse all'Italia una scelta sbagliata,ma la mancanza assoluta di una scelta quale che fosse,a causa del fatto che berlusconi pensa solo a non finire in galera e non ha tempo di lavorare per noi,e i mercati reagiscono soprattutto a questo fatto evidentissimo e incontestabile.
In parole povere ha detto a berlusconi che servono soldi e di smetterla di pensare solo ai fatti suoi,oppure di lasciare il posto a uno che si metta a cercare quei soldi.

Mi sembra che poi berlusconi se ne sia venuto fuori con una letterina di intenti e che poi l'Europa dopo averla freddamente accolta per quello che è (uno dei peggiori elementi del repertorio aziendalista,di quelli che si vedono ai convegni nei motel fuori dall'autostrada,dove "capoarea" e manager del nulla esperti in fumo si atteggiano a grandi capitani d'industria di fronte a disperati in cerca di lavoro) abbia semplicemente detto qualcosa tipo :"ok,però delle parole i mercati se ne fregano,ora passate all'azione".
Mi sembra cioè che se il governo immobile fosse stato un'altro e le proposte pure,la risposta sarebbe stata la stessa "buon giorno e ben svegliati,ora al lavoro !!".

Perchè allora nei salotti televisivi dove i cialtroni cercano di incassare un apprezzamento inesistente,nessuno fa notare questa cosa ?
Perchè anche nel PD si finge di dovere obbedire ad un dettato esterno ?
Forse per paura di un contraccolpo elettorale ?
Per poter dire dopo misure pesanti o inique o raffazzonate o comunque discusse....non è colpa nostra ?
Questa è vigliaccheria.

Che il prossimo governo si metta al lavoro,senza suggerimenti inappropriati e interessati,e possibilmente senza fare pagare dazio ai soliti poveracci,tra pensioni e azzeramento di servizi necessari,e che vada a prendere i soldi dove ce ne sono tanti.
Perchè la crisi non passa risparmiando due soldi di tasse ai pochi del ceto medio,ma permettendo di fare la spesa ai tantissimi poveracci.

Abbassare il fabbisogno pubblico ?
Benissimo la prima voce sappiamo tutti qual'è,tutto il resto,se fatto male ed è molto facile che sia così,servirebbe solo a pesare sulle finanze dei poveracci che dovranno pagarsi privatamente i servizi essenziali (sanità,scuole etc.) peggiorando le loro finanze.
Le pensioni vanno male ?
Benissimo le riformiamo e cambiamo radicalmente sistema,ma senza bisogno di fare andare i poveracci in pensione a 100 anni.
Mancano soldi ?
Benissimo andiamo a prenderli dove ce n'è tanti,così non cè bisogno di andarli a prendere ai settori produttivi e ai lavoratori,imprese o dipendenti che siano.
Competitività ?
Come sopra.
Stefano'62
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Re: Ma l'Europa che ha detto ?

Messaggioda franz il 10/11/2011, 16:21

Ha detto soprattutto che bisogna puntare sulla crescita.
Misure che la rilancino.
Perché se cresciamo allora anche il nostro debito cala, percentualmente.
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Re: Ma l'Europa che ha detto ?

Messaggioda cardif il 10/11/2011, 17:06

Io credo che gli Stati europei debbano continuare il loro percorso: diventare gli Stati Uniti d'Europa (per evitare guerre interne, anche solo econoniche, e perché la globalizzazione comporta che la sopravvivenza è garantita dalla consistenza).
Appartenere ad un consesso pretendendo di fare di testa propria, senza rispettare gli interessi anche degli altri, non può portar bene alla sopravvivenza del consesso stesso. Perciò ben vengano regole certe, uguali per tutti, che gli Stati devono rispettare per la convivenza. E se uno Stato non è in grado di rispettarle, ben vengano i richiami e le imposizioni: fa bene alla salute dell'Europa e quindi dei singoli Stati.
In questo caso si tratta della sopravvivenza non solo dell'Italia ma dell'euro. L'avevo scritto che questa era la massima preoccupazione dell'UE: se l'Italia non ce la facesse, sarebbe a rischio la moneta unica; con danni per tutti, principalmente per gli Stati d'Europa, ma nache per USA, Russia, Cina.
Ultima modifica di cardif il 10/11/2011, 17:18, modificato 1 volta in totale.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Ma l'Europa che ha detto ?

Messaggioda pianogrande il 10/11/2011, 17:16

Insomma.
Se si va al governo di un paese, poi (porca vacca!) quel paese bisogna governarlo davvero.
Non si può fare finta e farsi delle gran dormite e sbadigliate o andarsi a nascondere nel blindato dei carabinieri.

Questo ha detto l'Europa.

Potevano arrivarci da soli i nostri?

Evidentemente no.

Doveva dirglielo l'Europa.
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Re: Ma l'Europa che ha detto ?

Messaggioda Stefano'62 il 10/11/2011, 23:58

franz ha scritto:Ha detto soprattutto che bisogna puntare sulla crescita.
Misure che la rilancino.
Perché se cresciamo allora anche il nostro debito cala, percentualmente.

Ecco appunto,ciò che avevo capito pure io,e hanno ragione.

Ma allora perchè a porta a porta o a ballarò,eminenti sfigati travestiti da giornalisti,quali sallusti o belpietro o feltri hanno potuto menarla per ore e ore con sta pataccata che l'europa ha detto così e ha detto cosà,e che corrisponde all'idea di soluzione nostra,ed è lontana da quella vostra,e nessuno che sia stato capace di ribattere facendogli fare la figura dei pirla ?
Che era stra-facile,e che avevo un prurito di saltare dentro la tv,e dare una scrollata a quei deficienti che se vincono le prossime elezioni è puro culo,che persino un bambino avrebbe saputo ribattere a quella manica di cialtroni meglio di loro ?
E questi vorrebbero guidare l'Italia,ma in che mani siamo Santo Iddio ?
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Re: Ma l'Europa che ha detto ?

Messaggioda pianogrande il 11/11/2011, 10:28

Infatti, non guideranno l'Italia.
Si accoderanno ai più intelligenti e più capaci in attesa di trombarli al momento giusto.
Se questo non fosse vero, sarebbe davvero finita un'epoca.
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Re: Ma l'Europa che ha detto ?

Messaggioda franz il 11/11/2011, 10:57

Stefano'62 ha scritto:Ma allora perchè a porta a porta o a ballarò,eminenti sfigati travestiti da giornalisti,quali sallusti o belpietro o feltri hanno potuto menarla per ore e ore con sta pataccata che l'europa ha detto così e ha detto cosà,..

Ogni casta ha il suo seguito di giornalisti cortigiani ma attenzione che non solo solo quelli di destra ad averli.
Noi abbiamo i nostri (rampini, guido rossi, ...)

Una volta capito che il problema è la crescita non è che la storia sia finita. La sinistra piu' a sinistra ha idee tutte sue (e sbagliate) su come far ripartire la crescita mentre nel PD ci sono anche sensibità piu' "liberal", come ad esempio Ichino, che si avvicinano molto ad una visione europea.

Faccio copia ed incolla da un testo su NfA, di Sandro Brusco che dialoga con Civati.

Una volta chiarito questo fatto [Crescita, NDR], cosa resta? Qui è dove la discussione si fa viva. Un pezzo del centrosinistra (per esempio Vendola, i ''giovani turchi'' dalemiani, la CGIL nella sua quasi interezza) ha usato la storiella della ''disuguaglianza causa della crisi'' per dedurre che quello che restava da fare era redistribuire il reddito, la ricchezza, e non so che altro. Le modalità esatte non sono mai state chiarissime ma più o meno l'idea è di aumentare il gettito fiscale mediante nuove tasse (per esempio la famosa patrimoniale) e la lotta all'evasione, usando tale gettito extra per .... per non si capisce ben cosa, o meglio per tante cose. In parte per tappare il deficit, che resta comunque considerevole, in parte per sostenere la spesa e in parte, forse, per ridurre le imposte sul lavoro. Ora, indipendentemente dai possibili meriti redistributivi di una simile politica, quello che mi preme sottolineare è che questa non è una politica che può riavviare lo crescita. La persistente confusione su questo punto è la ragione per cui ho reagito con esasperazione all'intervento-spazzatura di Guido Rossi. È una confusione che può risultare letale ed è stata di fatto usata nel centrosinistra per evitare di guardare in modo lucido al fallimento di politica economica del governo Prodi-Padoa Schioppa. Abbiamo già avuto l'esperienza di un centrodestra che è tornato al potere senza ragionare in alcun modo sui suoi fallimenti precedenti. Il risultato è stato che il disastro del 2001-2006, un periodo veramente nefasto per la crescita economica, è stato replicato con ancora più forza nel 2008-2011, un periodo in cui si è risposto alla crisi con il più totale immobilismo. Ora rischiamo di ripetere la stessa esperienza con il ritorno al potere del centrosinistra, e veramente non ce lo possiamo più permettere perché il paese è sfiancato.

Nel centrosinistra esiste una linea alternativa, che riprende in parte l'esperienza della seconda metà degli anni 90 e che viene variamente accusata di essere neoliberista, eccessivamente moderata o semplicemente e seccamente ''di destra''. Per intenderci, è la linea ''alla Pietro Ichino''. È il frutto di un'analisi senz'altro più sensata di quella di Guido Rossi, ma ho sempre pensato che anche l'analisi dell'ala ''liberal'' del PD fosse drammaticamente incompleta. Per una semplice ragione. Perché rifiuta di comprendere che una componente essenziale della stagnazione italiana, oltre alle solite cause (eccesso di tassazione e spesa pubblica, inefficienza del settore pubblico, rigidità dei mercati, la solita lista della spesa) è la continua e ferrea presa che la casta politica continua a esercitare su tutta la società.


Per chi volesse leggere tutto vedere qui: http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/2451

Il succo, se condo me, è che una parte della sinistra è perfettamente in linea con quella piu' nefasta della destra statalista e pensa che l'economia la si rilancia rilanciando la spesa. Ricordate le incitazioni di Berlusconi a "consumare di più"? Piu' spesa privata e pubblica, anche facendo debiti, anche stampando piu' carta moneta o togliendo soldi a chi ne ha. Questo non produce crescita.
La crescita si ha intervenendo sulla produzione, non sui consumi. Intervenendo sui fattori che limitano produzione e produttività (e poi anche su quelli che limitano i consumi). Dalla crisi si esce lavorando di piu', non spendendo di piu' perché circolano piu' soldi.
Ecco questo non so se l'europa lo ha detto ma sono sicuro che i tedeschi - grandi lavoratori - la pensano cosi'.
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Re: Ma l'Europa che ha detto ?

Messaggioda Stefano'62 il 11/11/2011, 12:03

Sarà....intanto però Nouriel Rubini ha appena detto che i tedeschi stanno facendo il contrario di ciò che è necessario,e che dovrebbero invece fare una politica di sostegno alla domanda oltre che alla crescita,altrimenti sarà tutto inutile.
Se produci di più ma poi nessuno compera,come la mettiamo ?
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Re: Ma l'Europa che ha detto ?

Messaggioda franz il 11/11/2011, 14:18

Stefano'62 ha scritto:Sarà....intanto però Nouriel Rubini ha appena detto che i tedeschi stanno facendo il contrario di ciò che è necessario,e che dovrebbero invece fare una politica di sostegno alla domanda oltre che alla crescita,altrimenti sarà tutto inutile.
Se produci di più ma poi nessuno compera,come la mettiamo ?

Loro (i tedeschi) esportano moltissimo, per prima cosa.
Come tutti quelli che hanno una elevata produttività e qualità dei prodotti.
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Re: Ma l'Europa che ha detto ?

Messaggioda Stefano'62 il 11/11/2011, 14:30

Okkey,ma il primato del produttivismo a oltranza è una fola bella e buona.
Che facciamo,produciamo e produciamo e produciamo,convinti che andrà sempre bene ?
Quando ci saranno 14 miliardi di automobili in giro per il pianeta che facciamo,ne costruiamo ancora e le vendiamo ai marziani ?
Est modus in rebus,esiste sempre un punto ottimale,al di sopra del quale,come al di sotto,si sta peggio.
La chiave per una economia solida DEVE stare da qualche altra parte.
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