Non capisco tutta questa insofferenza di molti verso qualunque analisi dell'elettorato italiano.
Il problema non è di "avere un elettorato su misura", e nemmeno di avere una politica su misura per l'elettorato che c'è, ma semplicemente di capire dove si sta, a chi si parla e perché certi discorsi non sono ascoltati, e altri discorsi sì.
Dopo aver capito, si può decidere come comportarsi.
A parte il fatto che in un forum non si è in un "consiglio dei ministri", siano essi ministri-ministri o ministri-ombra, ma si è in un luogo dove si è liberi di discutere e allargare il campo di osservazione, senza l'obbligo di rimanere nei limiti del politicamente corretto, che non disturba e non offende le delicate sensibilità degli elettori.
Per essere più chiaro nel merito, a suo tempo arrivai a dire che non è obbligatorio che la sinistra esista.
Intendevo dire, con questo, molte cose, tra cui una semplice semplice: se un elettorato è profondamente, irrevocabilmente, visceralmente di destra, è inutile sbattersi fino allo sfinimento per darsi l'illusione di far passare idee di sinistra, tanto quanto non ha senso spostare i confini della sinistra per farli corrispondere al gradimento di un elettorato di destra.
Se governo di destra dev'essere, destra sia: la sinistra rimane una minoranza, e impari a fare bene la sua parte di minoranza - del resto l'ha fatta per cinquant'anni.
L'idea che, cambiando il sistema elettorale, sia possibile diventare magicamente maggioranza, è una fesseria, a meno di non inventare un sistema elettorale truffaldino che regala la maggioranza a chi non ce l'ha.
Può darsi che la mia lettura delle cose sia troppo negativa - piacerebbe anche a me che lo fosse - ma rimane il fatto che capire bene dove si sta e con chi si parla è essenziale. Non basta proclamare, quasi per dovere d'ufficio o per quel maledetto "ottimismo della volontà" che tante illusioni ha portato, che per esempio "gl'italiani sono antifascisti" perchè questo sia vero e reale.
Anche perché l'ottimismo della volontà era l'altra faccia della medaglia, del pessimismo della ragione.