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In tremila al Big bang di Renzi

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda flaviomob il 03/11/2011, 13:15



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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda lucameni il 03/11/2011, 13:35

ah bè se il buogiorno si vede dal mattino .....

Piuttosto perfido anche il fondo di oggi di M.T.
L'unica cosa seria, fuori dalle facili battute, è che la compagna bisogna sceglierla giusta (e non mi riferisco a Costacurta che parla per sè, pur essendo forse rappresentativo di un certo elettorato un tantino confuso - oppure troppo accorto).
Il riferimento è - anche - ai personaggi citati da M.T. che si accompagnano al Nostro e magari ad alcune proposte da rivedere, tipo amnistia dei politici etc etc.
Mi auguro che il sindaco di FiRenzI, volendo - noi - abbandonare un'era fatta di yesmen e di adoranti, possa cogliere critiche e suggerimenti.
Lo farà?
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda Stefano'62 il 03/11/2011, 14:30

ranvit ha scritto:Basta con le critiche e le etichette di berluschini! :twisted:
Le critiche le faremo quando sarà il momento in cui i "nuovi" dovessero dimostrare di essere degli incapaci :twisted:

Le stesse cose che dicevano i primi che votarono berlusconi.
Chiaro che l'evidenza da cialtrone di berlusconi non è nemmeno lontanamente paragonabile ai dubbi su Renzi,e se i disastri futuri promessi e dichiarati da berlusconi erano tanto manifesti che solo i ciechi e i collusi potevano credere che si trattasse davvero di "nuovo che avanza",il caso di Renzi è molto meno manifesto,perchè viene davvero da "fuori" (nel senso del potere vero) ed è giovane e piacente.
Il punto è che alcuni riescono a vedere oltre alle apparenze,e al di la della effettivamente possibile concretezza forse nascosta dietro la facciata,le similitudini con la politica spettacolo e da fumo negli occhi di berlusconi ci sono eccome.

La vera domanda cui rispondere è:
serve a vendere un prodotto buono,o serve a nascondere il nulla come nel caso di berlusconi ?
Io sono convinto che oggi come oggi la gente se ne frega della confezione come mai prima d'ora,dunque tutti questi sforzi per la confezione significano qualcosa di molto brutto,perchè il prodotto buono non ne ha bisogno.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda Iafran il 03/11/2011, 16:21

lucameni ha scritto:Mi auguro che il sindaco di FiRenzI, volendo - noi - abbandonare un'era fatta di yesmen e di adoranti, possa cogliere critiche e suggerimenti.
Lo farà?

Certo che viviamo un particolare periodo politico: "si bada prima al cappello e poi al vestito".
Di democrazia manco a parlarne, in Italia: o si prende il "capo di turno" o si prende il "capo" di prima.
A dire che in Europa ci si dimette quando vacilla la fiducia dei cittadini o si intacca la loro stima!
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda matthelm il 03/11/2011, 21:14

Stefano'62 ha scritto:La vera domanda cui rispondere è:
serve a vendere un prodotto buono,o serve a nascondere il nulla come nel caso di berlusconi ?
Io sono convinto che oggi come oggi la gente se ne frega della confezione come mai prima d'ora,dunque tutti questi sforzi per la confezione significano qualcosa di molto brutto,perchè il prodotto buono non ne ha bisogno.


Ma pensa un po', adesso si rimprovera a Renzi il fatto che si sia proposto, mi sembra con intelligenza all'attenzione pubblica.
Ma veramente quando a qualcuno si vuol colpire un "nemico" si usano le tattiche ed i sistemi, anche più risibili, per colpirlo?
Stefano, dici che Renzi doveva far conoscere i suoi programmi ed idee al circolo della bocciofila perché il "prodotto buono non ha bisogno" di essere pubblicizzato? Ti ha dato fastidio?
Ma a questo punto siamo ridotti? Non ci sono altri argomenti?
Alziamo il tono della discussione ed entriamo nel merito delle proposte oppure si usa di tutto perché ci è "antipatico" il Renzi.

Impariamo, la sinistra ed il centrosinistra in generale, da Berlusconi come vendere il prodotto. Lui vendeva fumo ma non penso lo si voglia paragonare a Renzi. Sarebbe un'indecenza offensiva e improponibile. Certo qualcuno da sempre usa questi mezzi ma quelli sono stati condannati dalla storia. Vero?
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda lucameni il 03/11/2011, 21:28

Gli argomenti sono: durante il suo mandato ha sempre operato bene e l'ha raccontata giusta? Ad oggi si circonda di persone credibili? Ha un programma coerente? Usa metodi di comunicazione già visti e legittimamente non graditi visti i precedenti?
Imparare da Berlusconi? Vabbè.

Si, siamo "ridotti" così, ma ritengo sia giustissimo essere critici. E quindi essere democraticamente ridotti così.

(mezzi condannati dalla storia essere critici verso un uomo politico? Non ho capito il senso)

A meno che non si pretenda - ripeto: pretenda - un potenziale elettorato entusiasta, a prescindere da contenuti e da quanto realmente detto e fatto da chi si propone come nuovo.
Come già scritto ripetutamente, a differenza di altri, alcuni di noi non ne fanno questione di destra e sinistra, ma di credibilità e proprio di contenuti.
Però mi pare che il motivo di maggiore entusiasmo per questo signore sia la sua voluta contrapposizione alla sinistra più sinistra.
E fin qui poco da dire, sicuramente può fare piacere, soprattutto chi non è appunto di sinistra.
Ma poi?
Siete informatissimi, oltre le sue parole, su quello che ha fatto o non fatto Renzi? Se quello che ha detto e dice risponde a verità?
Sicuri?
Mi fa piacere. Vuol dire avrò da imparare, spero qualcosa di più oltre alle semplici parole dette dallo stesso Renzi. Quelle le sentiamo tutti.

Se però altri, legittimamente ritengono di sapere qualcosa di lui e di non apprezzare sia quello che ha fatto, quello che dice ed anche come si propone, non vedo lo scandalo.
E' vero che quando si crea un mito allora si vuole anche la sua intoccabilità, ma dalle nostre parti - almeno dalle mie - ancora non ci siamo arrivati.
E spero proprio non ci si arrivi.
Dove sarebbe lo scandalo di contestare un politico, quello che dice e quello che fa?
Dalle mie parti, quando ci si accorge che le parole di un politico, giovane o non giovane, sono bufale, lo si dice senza alcun timore di ricevere anatemi anche dai "riformisti". Con le virgolette.
Quelle critiche che agitano quei contestatori, che non si limitano a tacciarlo di essere di destra, sono bufale?
Bene, mi si smentisca, ad esempio dimostrando che l'ha raccontata giusta sul piano regolatore fiorentino, che non si è contraddetto sulle opere da imbastire in quel di Firenze, che non si è smentito su argomenti istituzionali tipo le province, che è sempre stato un amministratore impeccabile nel non trascendere con spese inutili, che non ha minimizzato i danni del berlusconismo, che tutto quello scritto nei 100 punti è intoccabile e non criticabile, e allora prenderò atto e chiederò venia delle mie precedenti opinioni evidentemente non rispondenti alla realtà.
Ma fino ad allora, con la mia sensibilità e in base a quello che ho visto, letto e conosciuto, anche da vicino, mi ritengo libero di criticalo e di non apprezzarlo.

In democrazia a volte succede.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda matthelm il 03/11/2011, 22:30

Lucameni in democrazia si può affermare quello che si vuole come facciamo noi sostenitori o detrattori del Renzi. Tutto è consentito anche di rispondere a cose, diciamo, avventate.
Quello che fa un po' ridere è l'"ultimo" accanimento in casa Pd per cercare di tenere a bada le idee del sindaco di Firenze con tutto lo sfacvlo che circola.
Se sono idee buone e non proclami a fini mediatici daranno frutto a loro tempo e sarà bene tenerne conto senza scomuniche... anche se si porta testimonianza negativa sul sindaco della propria città. Per me non è sufficiente, con tutto il rispetto e mi risulta incomprensibile l'accanimento che sarebbe giustificato per i "soli" e soliti sinistrorsi per nascita che così sono stati educati.
Che poi, come ho già scritto, per me Renzi sia un mito è molto surreale. Ma di cosa si sta parlando?

Infine, preciso che ritenere un esempio la comunicazione, e solo in questo, di Berlusconi non significa altro che quello o si pensa che ogni volta che parliamo di lui dobbiamo sottoscrivere contumelie e preamboli di fede anti? O pure io sono considerato di destra, la più becera, per questo.
Ecco spiegato infine perché ha buon gioco la maggioranza per dire che l'opposizione non c'è. I nostri dibattiti spesso lo confermano. Purtroppo.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda matthelm il 03/11/2011, 22:51

Questo l'ho appena letto. E condivido. [i]Risponde a molte leggerezze scritte e lette.
[/i]
Lo hanno accusato di essere di destra, cripto-berlusconiano, figlio di papà, anni ’80, espressione della tv (la prova capitale sarebbe l’amicizia con Giorgio Gori e la partecipazione, diciassette anni orsono, alla “Ruota della Fortuna” di Mike, dove si sommano due colpe imperdonabili: il quiz, antesignano culturale del peggior berlusconismo, e la Rete del Nemico). Ma l’accusa più interessante rivolta a Matteo Renzi, quella su cui vale la pena riflettere, è quella che gli ha lanciato Rosy Bindi: <Tardo blairismo populista>. E la presidente del Pd ha dato voce a quanto, sui facebook e twitter , l’armata di giovani turchi e dintorni (cioè la futura classe dirigente del Pd) aveva già sentenziato come massimo capo di accusa al rottamatore: <Renzi? Blairismo allo stato puro>.
Leggi e dici: accidenti. Un complimento. Parliamo di un signore, Tony Blair, che è stato primo ministro ininterrottamente dal 1997 al 2007. Il primo (e finora l’unico) leader europeo capace di far vincere il suo partito, il Labour, per tre elezioni politiche consecutive. Eppure negli ultimi anni dire Blair, nel Pd, è come dire Barbablù. Come dire Berlusconi. E’ la massima offesa che puoi rivolgere a qualcuno. Questo odio per Blair racconta qualcosa di molto importante. Dice, a mio avviso, cosa è oggi il Pd. Quali sono i suoi riferimenti. Una volta si sarebbe detto: il suo Pantheon. Ecco: nel Pantheon del Pd bersaniano Blair di sicuro non c'è. Credo che il punto di discussione più interessante, sollevato dal Big Bang renziano, sia proprio questo: Blair, e tutto quello che rappresenta, la culturale liberale (e non liberista), il mescolamento tra socialismo, liberalismo e personalismo ha spazio, oggi, in questo Pd? O è considerato altro da sé, un avversario, un mito da combattere?
La risposta è la seconda. E per ragioni profonde. <La sinistra italiana>, spiega Alessandro Maran, veltroniano del Pd, <è l’unica sinistra che non ha fatto una battaglia culturale contro il proprio mondo di riferimento per affermare quei princìpi che allora sbandierava e che guardavano a un socialismo liberale. Era tutta esteriorità. Ma la battaglia per affermarli non c’è mai stata. Blair, invece, è l’effetto di una battaglia che nel Labour è stata fatta. Basti ricordare la famosa frase “Duri contro il crimine e contro le cause del crimine” o la lotta che fece contro la clausola 4 dello Statuto del Labour Party. In Italia, invece, sono stati assunti quei principi ma senza farne una battaglia. Per cui, oggi, si cerca di tornare a un passato confortevole. Solo che quel passato, per noi, è la cultura marxista-comunista, perché la sinistra in Italia non è mai stata socialista, né liberale. Accusano Renzi di avere idee anni ’80. Ma non è un passo avanti tornare agli anni ’70... Se l’Spd, in Germania, ha segnato una delimitazione nei confronti della sinistra comunista, da noi questo non c’è stato. Noi abbiamo una discendenza culturale che non è mai stata interrotta e che si rifa’ al Pci>.
Dietro alla critica al blairismo si nasconde, poi, un’altra critica. Ancora più inquietante. Come ci dice Paolo Gentiloni, <si parla di Blair per non parlare dell’Ulivo o dei governi Prodi. Anzi, alcuni ne parlano esplicitamente. Si è maturata, in una parte del Pd, una critica molto forte a quell’esperienza di governo. Che, invece, andrebbe rivendicata con orgoglio. Accusano Renzi di blairismo? Avercene di riformisti alla Blair. E’ stato l’unico serio tentativo di costruire una evoluzione della cultura socialista in senso liberale. Bisognerebbe proseguire su quella strada anziché demonizzarla>.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda lucameni il 03/11/2011, 23:00

Cosa c'entra Blair?
Qui se ci sono critiche, almeno dai non-sinistri come me (ed altri), sono rivolte a Renzi, sindaco di Firenze e uomo politico.
Tanto mi basta, senza necessità di mettere in mezzo Blair e quant'altro.
Lo criticano semplicemente perchè lo vedono di "destra"?
Sbagliano perchè le critiche per essere credibili devono essere motivate, basarsi su fatti e non su mere impressioni; ed è legittimo comunque non essere in sintonia con le opinioni riguardo la Gelmini, Marchionne, Berlusconi, mercato del lavoro, politica ambientale e via e via.
Ma se si contesta Renzi per certe sue compagnie, per certe sue scelte, per quanto detto e poi contraddetto, cosa c'entra Blair?
Si parla - ripeto - di Renzi.
Io parlo di Renzi e mi importa una beata sega di usare Blair od altri a motivo di critica o di elogio.
Se poi proprio si vogliono fare paragoni con Blair, o si ritiene che non ci sia alcun motivo di critica e allora vuol dire che lo si conosce bene (complimenti per avere tutta questa conoscenza delle cose fiorentine da almeno 8 anni a questa parte), tutto quanto gli viene contestato sono bufale e si sa già che lui è alla stregua dell'ex premier britannico (peraltro non immune da gravi errori), oppure è un discorso basato su bellissime aspirazioni che però non hanno alcun riscontro nella realtà.
Io - legittimamente - sono della seconda opinione.
Punto.

"anche se si porta testimonianza negativa sul sindaco della propria città. Per me non è sufficiente, con tutto il rispetto ".

Opinione diversa dalla mia.
Se ad esempio in merito a piano regolatore, opere, politica locale, detti e contraddetti, non si dimostra coerente o dice sciocchezze oppure - peggio - mente, la cosa non mi piace e ne tengo conto eccome.
La credibilità e la necessità che si torni ad una politica intesa come servizio e non come mero trampolino per le proprie ambizioni per me conta eccome.
MI sbaglio, ho sognato, mi invento le cose?
Giusto farmelo notare.
Molto più efficace per farmi cambiare idea rispetto le citazioni di Blair.
Quindi: anche i comportamenti da amministratore locale ed anche il modo di proporsi nei confronti del prossimo (il cittadino anche quello critico e che vuole risposte) per me hanno importanza.
Io, sulla base di quello che ha fatto, dei suoi detti e contraddetti non gli riconosco queste doti e lo critico e non lo apprezzo per questo. Tutto qui.
Senza mettere in mezzo Blair che proprio non c'entra nulla.
Per altri il fatto di avere più volte mentito e i comportamenti negativi nell'amministrazione della propria città, ovviamente se siano riconosciuti come tali,sono un dettaglio poco importante?
Ne prendiamo atto.
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Re: In tremila al Big bang di Renzi

Messaggioda flaviomob il 04/11/2011, 1:04

Anche sul Fatto c'è chi difende Renzi:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11 ... ni/168218/

-

Io mi domando: come mai Renzi "buca" il video e gli altri media, mentre altri esponenti delle nuove generazioni del pd fanno molta più fatica? Per il linguaggio più aggressivo? Capacità comunicative legate al mezzo televisivo e al suo utilizzo efficace? Bontà / originalità del programma? Oppure è un fuoco di paglia destinato ad estinguersi nel giro di una settimana (come esposizione mediatica, intendo)?
Io credo che una certa aggressività, un mix tra grillismo e voglia di mostrarsi emancipato dai modelli della sinistra del passato ovvero da un linguaggio politically correct, possano funzionare per poco tempo, anche se costituiscono un certo grado di spettacolarizzazione che puo' pagare.
C'è anche l'elemento edipico parricida che intriga (il desiderio di uccidere simbolicamente il padre, ovvero i "dinosauri" del partito) emotivamente. Ma sarà in grado di farlo veramente? Se annuncia una tale rivoluzione e fallisce, se lo mangeranno vivo.
Il linguaggio e il programma politico sono sicuramente avvezzi ad attirare la destra del pd e settori alla destra del pd. Alcuni punti sono certamente efficaci, altri un po' raffazzonati, altri ancora quasi completamente ignorati. Ora però il Renzi ha sollevato un gran polverone, se non entra in prima persona nell'arena e compete con gli altri "big" rischia di non essere preso sul serio. Intanto ha ottenuto che Di Pietro appoggi ufficialmente Bersani... hic sunt leones. Auguri.


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