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La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda franz il 05/10/2011, 15:35

La situazione è questa.
La casa brucia. Lo sappiamo ormai da luglio, da quando la nostra situazione, che era in bilico (ma essendoci abituati non ci facevamo piu' caso) è improvvisamente peggiorata.
Chi gestisce la casa (il portiere e l'amministratore) da anni va dicendo che è tutto sotto controllo ma ormai non ci crede piu' nessuno. Anche perché i due litigano spesso ed uno è pure impegnato in altre cose, dal bunga bunga ad una serie di processi mentre l'altro, severo censore dell'evasione, è stato beccato a pagare l'affitto in nero (400 euro al mese).

I palazzi vicini sono preoccupati, perché il crollo di una casa grande come quella italiana crea inevitabilmente danni ai palazzi che stanno intorno. Altri palazzi sono i pericolo e si teme un effetto domino.
Cosi' hanno anche scritto una lettera per spiegare cosa fare per mettere in sicurezza lo stabile.
Stranamente l'assicurazione chiede importi sempre piu' alti per assicurare un eventuale crollo ma il portire dice che la cosa era attesa e l'amminstratore dice che ci stanno lavorando.

Se volessimo scherzarci sopra potremmo dire
"un crollo non era nel programma ma ci stiamo impegnando per ottenerlo. :("

Ci sono molti pompieri professionisti, che sono pronti ad intervenire. Oggi spiegano cosa si dovrebbe fare (e cosa si doveva fare decenni fa per non arrivare dove siamo oggi) ma se il portire e l'amministratore non si tolgono dalle palle ed anzi dicono che tengono loro la situazione sotto controllo, abbiamo una situazione di stallo.

Il problema è questo. lo stallo.
La spagna è uscita dallo stallo perché Zapatero ha correttamente deciso di farsi da parte e di indire nuove elezioni.
Noi, se Berlusconi non segue la strada di Zapatero, cosa possiamo fare?
Mi aspetterei una reazione forte da parte del popolo ma non la vedo.
Di Pietro chiede a Napolitano di scrivere alle camere. Siete d'accordo?
Il PD è preso da problemi interni (a testimonianza delle difficoltà a trovare una linea unitaria nell'opposizione).

Dite voi cosa si potrebbe o dovrebbe fare.
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda pianogrande il 05/10/2011, 16:03

Primo passo indispensabile.
Facciamo un po' di pulizia.
A livello politico, smettere di fare l'opposizione morbida per non dispiacere a Casini che, intanto, al pari del governo, si fa gli affaracci suoi e si tiene pronto a vendersi usando il fatto di potersi schierare di qua e di là solo per alzare il prezzo.
L'opposizione bisogna farla non in funzione di illusorie alleanze di futuro governo.
Se no moriamo come opposizione della stessa malattia della quale siamo morti come governo.
L'opposizione deve mettere in difficoltà il governo (anche se questo tiene in ostaggio il paese se no tiene in ostaggio anche l'opposizione).
La gente come Casini e dintorni (praticamente tutti quelli che hanno governato con Berlusconi o aspiranti governanti con Berlusconi) va trattata per quello che è e cioè come dei venduti o aspiranti tali.
Questo non ci porterà al governo?
Può darsi ma ci permette di fare l'opposizione a testa alta e di farla davvero.
E' ora di finirla di non muoversi per non fare il gioco del nemico.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda ranvit il 05/10/2011, 16:11

Dite voi cosa si potrebbe o dovrebbe fare.


Noi? E' meglio che non facciamo niente.....faremmo solo guai :lol: :lol:


Caro Franz, gli italiani sono perfettamente divisi come i politici! Quindi in stallo anche loro!

Aspettiamo che la nuova Dc scenda in campo :D :cry: :twisted:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda cardif il 05/10/2011, 16:14

Primo punto: Tremonti come persona versava 4.000 euro di parte sua (gli altri 4.500 per l'affitto li metteva quel generoso gentiluomo di Milanese, chissà in cambio di ché). Come politico, invece, perseguitava l'evasione: sdoppiamento frequente, mi pare, tra chi predica e chi razzola.
Secondo punto: secondo me Berlusconi non conosce bene l'italiano (come lingua) e pensa che lo 'stallo' sia una buona cosa, sentendosi lui uno 'stallone'.
Punto terzo: noi non possiamo fare niente (a meno che non si voglia ricorrere alla violenza). Quelli che possono fare qualcosa sono quei parlamentari della maggioranza che, preso atto della situazione e considerato che è meglio per loro pensare alla gallina domani di un futuro politico invece che all'uovo oggi della poltrona che occupano, fanno il vero percorso di responsabilità non votando la fiducia la prossima volta. Ce ne sono? Spero di sì.
Punto quarto: il popolo ha ben altri guai, oltre ad un pò di rassegnazione. Oltretutto non vorrei che una 'reazione forte' da parte del popolo che vuole il cambiamento vada a scontrarsi con una 'azione forte' di chi non gliene frega niente, perché comunque gli va bene questo stato di cose (e non sono pochi). Manifestazioni certamente; ma non di più, altrimenti arrivano quelli a cui piace la violenza, come allo stadio, e finisce tutto in vacca. Spero in un atto di resipiscenza alle prossime elezioni (è avvenuto a Milano).
Punto quinto: Napolitano è il garante della Costituzione e non può venir meno al suo rispetto. Se il Parlamento esprime una maggioranza Lui non può scioglierlo: sarebbe un colpo di Stato, penso.
Punto sesto: i partiti che pensano di costituire una coalizione di CS (PD, IdV e Sel, come ho ritenuto che dovessero fare in questo sistema maggioritario) devono far propria la linea di una immagine di compattezza verso l'esterno, come ha fatto il partito del Grande Comunicatore della Propaganda. Devono però, diversamente da questo, mettere in campo anche la sostanza di un programma condiviso tra loro ed accettabile dalla maggioranza degli italiani. Si convinca chi vuole per forza fare il galletto che fa un danno e non ottiene granché. Però noi non ingigantiamo quelle dialettiche normali in una formazione non monolitica, altrimenti perché critichiamo la Lega Nord che tende ad esserlo intorno a quella Pietra di Bossi?
Ultima modifica di cardif il 05/10/2011, 16:31, modificato 2 volte in totale.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda matthelm il 05/10/2011, 16:15

Io spero, vivamente, che qualcuno del PD stia contattando l'area Pisanu o della Lega/Maroni per cercare di preparare da subito (dal giorno dopo la caduta di Berlusconi) qualsiasi tipo di governo esclusa la presidenza Berlusconi.
Spero anche che l'opposizione, in modo particolare il PD, eviti per carità di Patria di esibirsi in stupide, fuori luogo e a questo punto criminali dispute come quella di Parisi che sarebbe, lui si e altri, da espellere immediatamente per inadeguatezza ed intelligenza. Io non sono bersaniano ma neanche un irresponsabile.
Terzo punto: credo che anche il più impreparato politicamente abbia capito che strategicamente ci si deve rapportare assolutamente, ora ed alle eventuali elezioni anticipate, con il terzo polo altrimenti il suicidio politico sarebbe completo ed inevitabile.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda cardif il 05/10/2011, 16:42

Pisanu, Scajola, Casini, Dini, Mastella, Binetti, Bianchi e altri?
Sarebbero poco coscienti di sé e quindi politicamente impreparati se dovessero pensare di presentarsi uniti con il PD.
Altra cosa è, invece, che si siano resi conto (chi sì e chi no) che l'attuale maggioranza è da buttare alle ortiche, a mare, nella pattumiera o in qualunque altro posto a lei consono.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda flaviomob il 05/10/2011, 21:02

Cuffaro for president.
Alla semplificazione legislativa potremmo mettere Riina jr, tanto per eliminare in fretta il 41 bis.
Ministro per l'economia Biasini, tanto è già indagato, si risparmia tempo. Alla Sanità, l'immarcescibile don Verzé, con la consulenza di qualche ex primario del Santa Rita.
Il centro che avanza.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda Iafran il 05/10/2011, 21:24

flaviomob ha scritto:Cuffaro for president.
Alla semplificazione legislativa potremmo mettere Riina jr, tanto per eliminare in fretta il 41 bis.
Ministro per l'economia Biasini, tanto è già indagato, si risparmia tempo. Alla Sanità, l'immarcescibile don Verzé, con la consulenza di qualche ex primario del Santa Rita.

Ma non hanno già fatto così ... ricorrendo a "prestanomi"?
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda pianogrande il 05/10/2011, 23:35

Io rimango dell'opinione che riciclare i berluschini sia una stupidaggine coossale.
Come se il problema fosse Berlusconi e non il berlusconismo.
Pisanu è un malfattore come chiunque abbia sostenuto il governo che vuole mandare in galera i giornalisti e continua a sostenerlo nonostante tutto.
Casini è il livello più basso della politica italiana.
Un venduto di professione che aspetta solo il momento in cui può ottenere il prezzo massimo.
E' questo il rinnovamento e la pulizia di cui abbiamo estremo bisogno?
Preferisco stare all'opposizione (ma non opposizione per finta).
Se nessuno spinge dalla parte giusta, se anche noi ci arrangiamo e mettiamo in programma di ingoiare rospi siili come andare al governo con i berluschini, ma che cosa siamo diventati?
Progressisti a parole.
Si può essere progresisti anche senza andare al governo e non si può rinunciare ad esserlo pur di andarci.
Se per andare al governo vendiamo l'anima al diavolo che cosa cacchio abbiamo rinnovato.
Non si sono riciclati glia altri.
Ci siamo riciclati noi.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: La casa brucia ed il portiere non fa entrare i pompieri

Messaggioda franz il 06/10/2011, 8:42

pianogrande ha scritto:Preferisco stare all'opposizione (ma non opposizione per finta).
Se nessuno spinge dalla parte giusta, se anche noi ci arrangiamo e mettiamo in programma di ingoiare rospi siili come andare al governo con i berluschini, ma che cosa siamo diventati?
Progressisti a parole.
Si può essere progresisti anche senza andare al governo e non si può rinunciare ad esserlo pur di andarci.

Molto dipende da cosa intendiamo per progressisti.
E per ogni termine (liberale, socialista, conservatore) possiamo discutere a lungo.
In fondo questo stesso forum dimostra quanto siamo bravi a farlo.
Ma nel caso non si fosse notato, il thread parla di una casa che brucia.



Tremonti e la lite con il premier
"Dovresti capirlo, l'ostacolo sei tu"

Tensione nel partito. Pisanu e Scajola esaminano l'ipotesi di creare gruppi autonomi. E Bossi riapre il caso Bankitalia. Vertice sul decreto sviluppo
di FRANCESCO BEI

Tremonti e la lite con il premier "Dovresti capirlo, l'ostacolo sei tu" Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti
STAVOLTA la sopravvivenza del governo è a rischio. Berlusconi, impegnato nel braccio di ferro con Tremonti su Banca d'Italia e decreto sviluppo, è il primo a esserne consapevole. "Sulla crescita - confida il Cavaliere - ci giochiamo tutto". L'assedio che il Pdl e i ministri berlusconiani stanno portando al ministro dell'Economia, per spingerlo a riempire di contenuti la cartellina vuota del provvedimento, è tale da trascinare a picco l'intera coalizione.

Nella notte tra martedì e mercoledì, a Palazzo Grazioli, la luce nel salotto del Cavaliere è rimasta accesa. Alla presenza di Gianni Letta, tra Berlusconi e Tremonti è andato in scena l'ennesimo litigio, un'ora dopo che le agenzie internazionali avevano battuto la notizia del declassamento dell'Italia da parte di Moody's. Il capo del governo ha chiesto conto a Tremonti di quell'uscita "improvvida" sulle elezioni anticipate come medicina per curare la febbre dello spread. Il ministro, che si era già rimangiato la battuta su suggerimento di Maurizio Gasparri, si è difeso alzando il tono della voce: "Io stavo parlando solo del caso spagnolo eppure i tuoi mi sono subito saltati alla gola senza nemmeno curarsi della smentita". Ma è stato quando il premier gli ha chiesto cosa il governo potesse fare per sottrarsi agli attacchi della speculazione che Tremonti ha affondato il pugnale: "Silvio, ma ancora non l'hai capito? Il problema sei tu".

Questo è quanto si racconta nel Pdl, dove è ripartita la caccia all'uomo contro il ministro dell'Economia. "L'unica - sostiene un ministro - è dargli Grilli alla Banca d'Italia. Finché non si sblocca quel nome Tremonti è irremovibile". Che sia questo il nodo di fondo lo dimostra anche la battuta pronunciata ieri da Umberto Bossi, che sembra aver perso la pazienza per l'immobilismo del Cavaliere: "Berlusconi si decida a far votare il milanese Grilli". Di questo e del decreto sviluppo parleranno questa mattina il premier e Tremonti in un nuovo incontro fissato a palazzo Chigi. Ma l'intero Pdl è in rivolta contro Tremonti e le chance di Grilli sono al lumicino. Basti pensare che al convegno che si aprirà domani a Spineto, organizzato da Maurizio Lupi con la partecipazione di una sessantina di parlamentari e del sottosegretario all'Economia Luigi Casero, l'invitato d'onore sarà proprio Mario Draghi, principale sponsor di Saccomanni alla Banca d'Italia. Quello stesso Draghi che viene considerato da Tremonti il nemico pubblico numero uno.

In questo clima, è proprio sul decreto sviluppo che i bookmaker di Montecitorio fissano il terreno ideale per una crisi di governo. Ieri è stato notato Beppe Pisanu parlare a lungo alla Camera con Walter Veltroni, complice il caos della seduta comune. Mario Valducci è un altro scontento dell'attuale andazzo e con lui molti altri. A sera, in un ristorante della Galleria Colonna, Claudio Scajola ha riunito una quindicina di fedelissimi per decidere il da farsi nei prossimi giorni. Sebbene Denis Verdini, il coordinatore del Pdl che dal 14 dicembre ha blindato la maggioranza, non dia peso a questi movimenti ("vedo solo qualcuno in cerca di visibilità") da "radio Pdl" si captano rumori sempre più forti.

Ci sarebbe in gestazione un documento molto duro nei confronti del governo, una richiesta di "discontinuità" che salirebbe da questo gruppo di frondisti, unita alla richiesta di un passo indietro del premier. La mossa successiva sarebbe la costituzione di gruppi autonomi alla Camera e al Senato, disponibili a sostenere un "governo del Presidente" per mandare avanti la legislatura e gestire l'emergenza. Anche gli ex Fli Andrea Ronchi e Adoldo Urso sono in fibrillazione e ieri l'hanno detto chiaro e tondo ad Angelino Alfano in un convegno organizzato da Fare Italia. "O ci sono le risorse in grado di garantire il rilancio delle imprese occupazione e infrastrutture, oppure - ha minacciato Ronchi - noi questo decreto non lo votiamo". Il problema è che queste risorse, al momento, non ci sono affatto. Altero Matteoli e Renato Brunetta hanno ricevuto da Berlusconi l'incarico di predisporre le misure del decreto, ma senza soldi la manovrina per la crescita rischia di restare soltanto un titolo. "Siamo in un angolo - confessa un capogruppo del Pdl - perché abbiamo caricato questo decreto di aspettative enormi e ci sarà un effetto boomerang tremendo quando si scoprirà che nel provvedimento ci sono solo zuccherini".
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