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Secessione, Napolitano durissimo

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Secessione, Napolitano durissimo

Messaggioda franz il 01/10/2011, 9:26

Secessione, Napolitano durissimo con la Lega
"Gridano sui prati, popolo padano non esiste"

Il presidente della Repubblica a Napoli per le celebrazioni dei 150 anni. "In passato, il separatista Finocchiaro Aprile fu arrestato, lo Stato non esitò ad intervenire". E sul Porcellum e il successo del referendum: "Serve nuova legge elettorale". Calderoli: "C'è l'autodeterminazione dei popoli"

NAPOLI - Durissimo attacco del presidente della Repubblica alla Lega dopo i recenti riferimenti alla secessione: "Non esiste un popolo padano", ha detto il capo dello Stato, rilevando che al momento si tratta di "grida su un prato", ma che se dalle parole si dovesse passare a qualcosa di diverso, lo Stato non tarderebbe a intervenire: "In passato - ha ricordato - un leader secessionista è stato arrestato".

"Non esiste un popolo padano". Napolitano ha liquidato le richieste dei militanti leghisti nelle manifestazioni di partito: "Quello che si sente è spesso un incoraggiamento ridotto al minimo anche dal punto di vista dell'espressione verbale, grida che si elevano in quei prati in cui non c'è il popolo padano, ma una certa parte del corpo elettorale. Che ha scarsa conoscenza di alcune cose, tra cui l'articolo 1 della Costituzione", dice il presidente.

Che aggiunge: "La sovranità appartiene al popolo, ma si dimentica quello che viene dopo la virgola, e cioè che si esercita nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione. Non esiste una via democratica alla secessione". Un riferimento indiretto ma chiaro alle parole del capogruppo della Lega alla Camera, Marco Reguzzoni, che la settimana scorsa aveva ricordato come, secondo la Carta, il popolo sovrano conti più del presidente della Repubblica.

"Lo Stato non esiterà a intervenire". Napolitano sottolinea: "Ho avuto modo di dire che la secessione è fuori dalla realtà e fuori dal mondo d'oggi, e appare grottesco oggi pensare a uno stato Lombardo-Veneto che competa con la Cina, la Russia, gli Stati Uniti. Mi pare che il livello di grottesco sia tale da fare capire che si può strillare in un prato ma non si può cambiare il corso della storia".

Il presidente ha poi aggiunto che "in passato, un leader separatista fu arrestato. Nel '43-'44 l'appena rinato Stato italiano, di fronte a un tentativo di organizzazione armata separatista, non esitò a intervenire in modo piuttosto pesante con la detenzione di Finocchiaro Aprile". Il riferimento è al leader degli indipendentisti siciliani, fondatore del Mis.

"Nuova legge elettorale per ritorno di fiducia". Il presidente ha commentato anche il grande numero di firme 5per il referendum abrogativo dell'attuale legge elettorale. Secondo Napolitano, "il sistema elettorale vigente ha rotto il rapporto di responsabilità tra elettore ed eletto".

Il capo dello Stato aggiunge: "Non voglio idealizzare o idoleggiare i modelli del passato, perché sappiamo quanto la pratica delle preferenze grondasse di negatività ma era una forma di collegamento più diretto tra eletto ed elettore". Per concludere poi che "è ormai ampiamente diffuso il riconoscimento per cui una diversa legge elettorale può facilitare il ritorno della fiducia nelle istituzioni".

Calderoli: "Autodeterminazione dei popoli". Il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, replica alle parole del capo dello Stato: "Napolitano è sempre molto saggio ma fa finta di dimenticare il diritto universalmente riconosciuto alla autodeterminazione dei popoli". Calderoli ha poi aggiunto che "il presidente - aggiunge - poi sa bene che la Lega da oltre 20 anni è garanzia di democrazia".

Dalla Lega, commenti anche da Borghezio: "Il presidente Napolitano sembra collocarsi molto stranamente tra i nemici della libertà. Sappia che noi padani siamo pacifici ma che molti di noi sono pronti ad affrontare la prigione pur di difendere l'ideale di libertà della Padania".

Berlusconi: "Così destabilizza il governo". "Un attacco a freddo", che rischia di "destabilizzare" ulteriormente il governo. A chi ha avuto modo di incontrarlo a Palazzo Grazioli, il Cavaliere ha confidato amarezza per la 'bacchettata' riservata dal Quirinale al partito guidato da Umberto Bossi. E non perché non condivida il richiamo all'unità d'Italia, ma perché teme le ripercussioni sulla stabilità in un momento in cui occorre serrare i ranghi per fronteggiare la crisi.

Anche perché, è il ragionamento, il rischio è che la fazione romana guidata da Gianni Alemanno e l'ala sudista della maggioranza possano trarre 'ispirazione' e argomenti polemici dal monito del Presidente contro l'ormai tradizionale antagonista leghista.

Bersani:"La Lega deve rendere conto". "Per fortuna abbiamo un capo dello Stato che mette i puntini sulle 'i'".
Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani commenta il richiamo del presidente della Repubblica. "La Lega - attacca Bersani - non può far dimenticare con parole aggressive il non governo di questi anni, deve rispondere di quel che ha fatto in questi dieci anni".

E dunque, ammonisce il segretario dei democratici, "non sfugga con parole pericolose: è questo il momento in cui deve rendere conto di fatti e parole, che pesano. Il capo dello Stato ha fatto benissimo a sottolinearlo".

Reazioni. Tra i primi a replicare alle parole di Napolitano c'è il presidente dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro: "Ha fatto bene il capo dello stato a richiamare all'ordine chi si permette di minacciare la divisione del paese. Purtroppo non si tratta di 'quattro amici al bar', ma un ministro di questa Repubblica, Umberto Bossi. Un vulnus che va affrontato in sede istituzionale per verificare la compatibilità con la carica che egli ricopre".

Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd al Senato, dice che da Napolitano "è venuta una lezione di politica e democrazia. Gli unici a non essere in sintonia con quelle parole sono la Lega, Bossi e i suoi ministri. Ma è evidente che anche Berlusconi e la sua maggioranza non sono mai stati capaci di opporsi alle stupidaggini leghiste che oggi, in maniera elegante ma ferma, il capo dello Stato ha definito grottesche".

Radio Padania, la rabbia degli ascoltatori. "Cercheremo di andare avanti nonostante la nostra inesistenza", dice un conduttore di Radio Padania. Ma non serve a placare l'ira degli ascoltatori. "Diceva che non esistevano neanche le foibe, cosa volete aspettarvi da uno che era amico di un certo signor Tito?", dice una voce ai microfoni aperti.

Più arrabbiata Beatrice da Varese: "Quel bell'elemento che non ha mai lavorato perché ha sempre fatto il comunista, ma non si vergogna a dire quelle cose ai suoi fratelli napoletani, a quei beduini che vivono in mezzo alla camorra e all'immondizia?". E intanto l'edizione di domani del quotidiano leghista la Padania titola: "Io esisto e sono padano".

(30 settembre 2011)
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Re: Secessione, Napolitano durissimo

Messaggioda franz il 01/10/2011, 9:52

Napolitano fa benissimo ad essere duro e chiaro.
Ma dovrebbe essere altrettanto chiaro che le sue parole sono in realtà rivolte ai mercati.
Secessione (anche solo come ipotesi ventilata) infatti significa porsi il problema della suddivisione del debito pubblico ed ogni ipotesi in tal senso corrisponde di fatto ad un default parziale e forse anche totale del nostro debito, prima ancora che tale secessione vada eventualmente in porto. L'ipotesi stessa è quindi destabilizzante perché genererebbe un fuggi fuggi dai nostri titoli di stato, che a questo punto sarebbero buoni solo per il macero. Berlusconi si lamenta che Napolitano destabilizza il governo. In realtà Napolitano tenta di salvare il paese ed è il governo che si auto destabilizza, perché sotto ricatto da parte di Bossi.

Ma vediamo il dettaglio dell'operazione "suddidivere il debito pubblico".
Federico Caner, capogruppo della Lega Nord in Veneto, ha avanzato questa proposta:
http://www.leganord.veneto.it/Home/News ... nomia.aspx
A fronte di tre possibili metodi di calcolo per la suddivisione (PIL, popolazione, spesa storica) propone una media delle tre come compromesso. Compromesso bonario, dice la Lega, dove il Nord si prenderebbe un carico superiore alle sue responsabilità storica di generazione del debito. Ho fatto qualche calcolo, pubblicando il tutto su NFA, dove si stava discutendo di default e trovate il tutto qui: http://www.noisefromamerika.org/index.p ... d=1#d78330

Come vedete il SUD si troverebbe con un rapporto DEBITO/PIL pari al 250% circa ed in particolare alcune regioni sarebbero in zona 300% (Calabria 311%, Sardegna 297%, Sicilia 319%). Il Nord andrebbe ad un rapporto Debito /PIL tra il 75 e l'80% mentre il centro sarebbe attorno al 90%.
Potete immaginare cosa accadrebbe al debito pubblico assegnato al SUD. Sarebbe deault immediato e nessuno vorrebbe avere titoli di quel debito. La quota di debito assegnata a regioni del sud (831 miliardi) corrisponde al 46.3% del totale e credo che questo significherebbe, de facto, un default di pari portata.

Ora cosa succede a chi ha in mano questi titoli? Che non saprebbe un domani se verranno assegnati a Lombardia, EMR, Veneto o Piemonte oppure ...a Sicilia, Calabria, Campania. Sarebbe un terno al lotto per cui avrebbe circa un 50% di possibilità in un senso o nell'altro. Quindi meglio vendere il piu' presto possibile. Il default allora avverrebbe prima e nessuno vorrebbe comprare titoli di nuova emissione. Chi mai comprerebbe titoli senza essere sicuro del futuro debitore?

Allora a fronte di questo l'arresto di chiunque turbi i mercati in questo modo, mettendo a rischio quasi 2'000 miliardi di risparmi, dovrebbe essere immediato. O la dichiarazione di incapacità di intendere e di volere. Un paese che oggi vede la probabilità di fallimento entro i prossimi 5 anni oscillare tra il 33 ed il 38% non dovrebbe vedere politici irresponsabili fare dichiarazioni farneticanti sulla secessione. Secessione che in realtà da parte di Bossi è solo un escamotage per tenere buono il popolino verde, super-incazzato per anni a Roma senza risultati politici e passati a difendere Berlusconi ed i mafiosi di contorno.
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Re: Secessione, Napolitano durissimo

Messaggioda pianogrande il 01/10/2011, 9:58

Non so se sia giusto offrire una sponda così autorevole alle "stupidaggini leghiste".
Perfino una caccola come Borghezio ha trovato modo di rialzare la testa.
La lega, a corto di popolarità, ha trovato modo di parlare d'altro invece che della totale svendita dei suoi ideali al potere mafioso di romaladrona.
Invece di rivalutare i valori della unità nazionale, Napolitano ha rivalutato questa banda di buffoni ignoranti e venduti.
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Re: Secessione, Napolitano durissimo

Messaggioda pianogrande il 01/10/2011, 10:03

Ho visto solo dopo il messaggio di Franz.
Da quel punto di vista, condivido.
Si poteva, però, evitare un attacco frontale che finisce per ottenere l'effetto contrario e cioè un assist alla Lega.
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Re: Secessione, Napolitano durissimo

Messaggioda matthelm il 01/10/2011, 10:33

Non finirò mai di apprezzare il nostro Presidente della Repubblica Napolitano.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Secessione, Napolitano durissimo

Messaggioda flaviomob il 01/10/2011, 11:08

Beh, era ora che intervenisse.
L'idea della "secessione" del debito è completamente assurda: la Lega è minoritaria al Nord, figuriamoci nelle altre regioni. Con quale forza potrebbe proporre una secessione senza essere spernacchiata? La base, poi, non ne può più.


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Re: Secessione, Napolitano durissimo

Messaggioda franz il 01/10/2011, 12:03

pianogrande ha scritto:Ho visto solo dopo il messaggio di Franz.
Da quel punto di vista, condivido.
Si poteva, però, evitare un attacco frontale che finisce per ottenere l'effetto contrario e cioè un assist alla Lega.

A me non pare un assist e su quel piano (politico) ha ragione Berlusconi a dire che la critica di Napolitano è destabilizzante per il governo (leggi i rapporti Bossi-Tremonti-Berlusconi). Ma le ragioni economiche, che coinvolgono milioni di risarmiatori italiani e stranieri, mi sembrano d'ordine superiore.
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Re: Secessione, Napolitano durissimo

Messaggioda ranvit il 01/10/2011, 12:34

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 04526.html

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Napolitano, Italia cresce insieme o non cresce
Non si puo' prescindere dallo sviluppo del Sud
01 ottobre, 12:12



''O questo Paese cresce insieme o non cresce''. Cosi' il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha risposto a Napoli a chi gli ha chiesto se lo sviluppo dell'Italia non sia imprescindibile anche dallo sviluppo del Sud.

NAPOLITANO: NON ESISTE POPOLO PADANO Il capo dello Stato tuona contro ogni ipotesi secessionista, dice che con queste cose non si scherza e aggiunge che il popolo padano non esiste. Inoltre sollecita una nuova legge elettorale per ristabilire la fiducia tra cittadino ed eletto. La Lega insorge con alcuni suoi esponenti, mentre il ministro Roberto Calderoli replica citando il diritto all'autodeterminazione dei popoli e aggiunge che la Lega 'da oltre 20 anni e' garanzia di democrazia'.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Secessione, Napolitano durissimo

Messaggioda flaviomob il 02/10/2011, 17:29

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Re: Secessione, Napolitano durissimo

Messaggioda pianogrande il 04/10/2011, 21:56

Meno male che Castelli rimette le cose a posto.
Davanti a tanta stupidità dell'aspirante "martire padano" anche l'eventuale assist di Napolitano si ritorce contro questo partito dalla cui testa non viene fuori altro che le corna (quelle celtiche, per carità!).

http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... ef=HREC1-3

Castelli paragona la padania all'Ungheria.
Porco cane!
Sarà un caso, ma gli toccherebbe salire sulle barricate sventolando una bandiera tricolore.
Anche nel proporre similitudini non glie ne viene bene una.
Fotti il sistema. Studia.
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