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PD e IDV .... parenti serpenti?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: PD e IDV .... parenti serpenti?

Messaggioda pierodm il 20/10/2008, 22:27

La miserevole situazione dello spettacolo politico è una realtà: non ci siamo arrivati per caso, ma ci siamo però stancati di ripetere i nomi dei responsabili, o almeno di quelli che non se ne sono preoccupati e che hanno invece minimizzato i sitomi di questo degrado, a suo tempo.

Veltroni ha fatto bene?
Bah, forse avrebbe fatto bene a non concedere tanto spazio a Di Pietro da prima delle elezioni.
Però Di Pietro, dopo, ha occupato lo spazio che gli è stato lasciato da un'opposizione vaga e debole, e gran parte dei suoi argomenti sono condivisi dagli elettori del centro-sinistra.
In definitiva, più che aprire un fronte polemico con Di Pietro, Veltroni avrebbe fatto meglio a far risorgere la qualità dell'opposizione fatta dal PD, e lavorare ad un nuovo rapporto con l'IDV in silenzio e senza clamore.

Mi viene a questo punto un sospetto: che la rottura abbia avuto questa accelerazione e sia stata volontariamente così clamorosa, allo scopo di giustificare l'abbandono di Orlando come candidato di bandiera, sbloccando una situazione cristallizzata.
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Re: PD e IDV .... parenti serpenti?

Messaggioda franz il 20/10/2008, 22:55

pierodm ha scritto:Mi viene a questo punto un sospetto: che la rottura abbia avuto questa accelerazione e sia stata volontariamente così clamorosa, allo scopo di giustificare l'abbandono di Orlando come candidato di bandiera, sbloccando una situazione cristallizzata.

Il sospetto è anche mio e credo sia comune a tanti.
Ma lo stallo delle candidature necessita appunto di uno sblocco e questo pare inizi con la rinuncia di Pecorella e l'indebolimento dell'intransigenza su Orlando.
http://www.repubblica.it/2008/08/sezion ... lando.html

E' anche strachiaro che il PdL ha forzato la candidatura intransigente di Pecorella proprio per far saltare l'intransigenza su Orlando. Presentare uno cosi' imprensentabie come Pecorella non aveva altro senso (e per me è anche uminiante per Pecorella, ma questo non credo ci interessi piu' di tanto).

A parte questo mi chiedo se sia possibile (realistico) ... "lavorare ad un nuovo rapporto con l'IDV in silenzio e senza clamore"..
Intendiamoci, IDV non esiste. Esiste il suo padre-padrone-proprietario Di Pietro: chi lo ha conosciuto, ne "i Democratici" di tanti anni fa non ha dubbi che sia impossibile lavorare con lui, se non dandogli sempre ragione, in ogni caso, a prescindere. Lui fa quello che vuole. L'idea stessa di dicidere insieme per fare una cosa non lo sfiora nemmeno. Lui deve essere il primo a farla, a farsi notare.
Con questo non voglio negare i meriti ed i pregi ma non voglio nascondere gli innegabili difetti.

Veltroni doveva saperlo.
Come diciamo spesso di altri leader o padroni "non poteva non sapere".

Ciao,
Franz
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Re: PD e IDV .... parenti serpenti?

Messaggioda lucameni il 21/10/2008, 0:02

i difetti di Di Pietro e della sua "creatura" erano noti.
Come erano note le battaglie dell'ex magistrato, tanto che un'alleanza organica e senza distinguo per molti poteva rappresentare un cambiamento rispetto a passate iniziative - invereconde - come quelle dell'indulto (vero Franceschini?).
Però tra le furbizie del nostro D.P. e l'immobilismo inciuciante del neonato PD, incentivato da chi è stato infettato dal virus berlusconiano, il panorama è veramente triste.
Alla fin fine questa sarà solo una delle rotture stagionali e non definitive (i numeri contano sia per l'IDV che per il PD) ma lo scarso livello dei nostri politici di opposizione e la loro scarsa lungimiranza è di tutta evidenza.
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Re: PD e IDV .... parenti serpenti?

Messaggioda pagheca il 21/10/2008, 9:31

Sara' perche' vivo all'estero dove i rapporti tra governo e opposizione sono ben strutturati, ma onestamente faccio fatica a capire cosa "iniciucio" voglia dire. E' una parola abusata e scontata che non significa nulla perche' il fatto che un tentativo di creare un terreno di trattativa e di dialogo vada costruito e' ovvio almeno quanto quello che se si riceve una porta sbattuta in faccia uno quel tentativo lo abbandona, senza pero' darsi ad escandescenze.

Penso che la questione vada affrontata su un piano completamente ortogonale a quello della dinamica IDV-PD, che sinceramente non trovo molto appassionante. Questo piano e' quello dei contenuti. E' li, e non sul "livello di inciucio" che la discussione va fatta. Ma ricordandosi sempre che:

1) se si e' in minoranza in parlamento grandissima parte delle proprie proposte e' destinata a fallire
2) e' molto facile (e giusto) dire che il CS e' litigioso e offre uno spettacolo indecente. Molto meno facile rinunciare a 1 sola delle proprie radicatissime opinioni per costruire una trattativa con gli altri. Il CS litiga perche' il suo elettorato litiga, e non viceversa!

Qui il problema non e' urlare piu' forte e misurare il livello di decibel per vedere quanto il PD e' "cattivo", oppure quante parolacce vengono inviate a Berlusconi. Qui il problema e' costruire una proposta politica convincente che sia propria dell'opposizione. l'unico vero ruolo dei partiti e non dell'elettorato.

E' li che il PD e l'IDV falliscono miseramente. Perche' non ci sono idee, perche' la dirigenza e' fatta di gente incompetente, raccattata per il proprio attaccamento al potere e per il passato politico all'interno delle strutture di partito.

saluti
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Re: PD e IDV .... parenti serpenti?

Messaggioda lucameni il 21/10/2008, 11:23

Inciucio= falsa opposizione, scambio sottobanco per motivi inconfessabili. Vedi indulto. Vedi Rai. Vedi leggi ad personam (il conflitto d'interessi ha riguardato in minore anche esponenti del Cs). Vedi privilegi parlamentari. Vedi la comune volontà di avere un'informazione di parte.
Non mi sembrano dettagli da dimenticare.
Altrimenti che ****** di democrazia è?
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Re: PD e IDV .... parenti serpenti?

Messaggioda pierodm il 21/10/2008, 12:05

Pagheca ha ragione, dovremmo occuparci d'altro, invece che di queste scaramucce.
In effetti lo facciamo spesso, ma le scaramucce ci sono e, di tanto in tanto, non possiamo fare a meno di darci un'occhiata, anche perchè sono scaramucce che significano poco in sé, ma significano molto come sintomi di problemi più generali.

Il problema della elaborazione di una "proposta politica convincente", come dice Pagheca, esiste e se ne parla da anni, nel centro-sinistra.
Io non mi stanco di ripetere, ogni volta che se ne parla, che non si tratta di mettere insieme qualche pagina di "programma", ma di avere una complessiva credibilità, un'identità politica, nella quale una parte importante dell'elettorato si possa riconoscere.
La destra ha questa identità - quella dichiarata e quella non dichiarata, in parte solo immaginata dagli elettori.
La sinistra ce l'aveva, adesso non ce l'ha più - i più ottimisti dicono che "non ce l'ha ancora".

Sul tema dell'inciucio Pagheca ha i suoi buoni motivi per le sue perplessità, ma il rischio dell'inciucio esiste sul serio nella politica italiana.
Ma non è un rischio che deriva dalla malvagità dei politici, così come non è un pericolo immaginario che viene agitato non appena si profila all'orizzonte una forma di "dialogo" tra forze politiche diverse.
A mio parere la sensazione dell'inciucio ha ragioni che, per essere spiegate, hanno bisogno di un piccolo excursus nel retroterra della nostra politica.

Nel nostro paese le varie forze politiche soffrono della sindrome dell'ecumenismo: vogliono cioè essere considerate come rappresentanti, ciascuna di esse, di tutto e del contrario di tutto - popolari e aristocratiche, partito dei lavoratori e degl'imprenditori, di operai e di commercianti, del mercato e del welfare, del capitalista e del povero diavolo, dell'ambiente e dell'industria, della pace e della guerra giusta, dei laici e del Vaticano, della scuola pubblica e di quella privata ...
L'equilibrio tra opposte tendenze, che dovrebbe crearsi in una democrazia nel rapporto tra forze in competizione tra loro, per i partiti italiani avviene invece all'interno di ciascuno, e questa variegata composizione ideale e ideologica di ciascun soggetto viene vista come una virtù, non solo sul piano dell'identità, ma anche su quello dell'appeal elettorale.
Ne deriva che esiste già all'origine un "inciucio" tra differenti o opposte correnti di pensiero e linee politiche, che ha come argine solo il confine di appartenenza ad un partito o ad un altro: un argine che però diventa facilmente permeabile o inesistente, non appena viene messo alla prova dalle vicende parlamentari e dalle pressioni più o meno esplicite di lobbies e corporazioni, ciascuna delle quali trova un ascolto trasversale all'interno dei vari partiti.
Questo è il motivo, tra l'altro, per cui risulta così difficile andare a rintracciare i responsabili di ciò che è stato fatto di male, o che non è stato fatto di buono, nel corso di una, due, tre, dieci passate legislature, laddove invece tutti sembrano essere colpevoli di aver sostenuto in un modo o nell'altro malefatte ed omissioni.

Gl'inciuci dei quali si parla sono, in realtà, solo quelli di piccolo taglio, individuali o poco più, che risaltano per una qualche evidenza nella cronaca spicciola, agli occhi di coloro che seguono la politica con attenzione.
Ma si tratta di trucioli, di frammenti di lavorazione di un processo politico che fa dell'inciucio un fondamento del sistema produttivo della politica.

Questa caratteristica della nostra politica spiega, secondo me, la ragione per cui è così arduo per il centro-sinistra trovare un'identità, nel momento in cui cerca di rifondarsi nel PD: arduo non tanto nel definire se stesso in un documento teorico, quanto nel trovare un elettorato di riferimento, un quadro ideale da rappresentare in concreto e un rapporto solido con la società.
Il fatto è che anche il PD cerca di ricreare quell'identità ecumenica di cui si parlava, a maggior ragione quando si è voluto "semplificare" il quadro politico e far fuori gli altri partiti della sinistra, assumendosene in qualche modo l'eredità, o almeno la funzione rappresentativa cercando di metterla insieme con il centrismo e un imprecisato moderatismo.

Nessuno della politica italiana, specialmente a sinistra, tiene presente un'antico concetto di saggezza, che trova conferma non solo nel campo culturale e artistico, ma anche in quello del marketing industriale: se vuoi essere davvero universale, devi essere te stesso, fedele alla tua specificità.
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Re: PD e IDV .... parenti serpenti?

Messaggioda ranvit il 21/10/2008, 13:03

Gli inciuci nel ns sistema istituzionale sono quasi inevitabili. Naturalmente parlo di quelli non "criminogeni".

Un sistema istituzionale che non dà sufficiente autorità all'esecutivo e contestualmente al legislativo, spinge verso forme di accordi sottobanco che si prestano ad una interpretazione inciucista.
Per non parlare dela farraginosità del bicameralismo perfetto e del numero enorme di parlamentari che creano ritardi e compromessi spesso al ribasso.

Ma questo c'entra poco con la rottura dell'accordo Pd/Idv.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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DI PIETRO E VELTRONI:GAME OVER!

Messaggioda Paolo65 il 21/10/2008, 13:40

La definitiva rottura tra Di Pietro e Veltroni la imputerei all'80% all'ex PM, il quale ha come unico obiettivo rubare voti al PD, aumentando il suo potere all'interno dell'oppisizione ,ma contribuendo in modo concreto ad un maggiore indebolimento della stessa.

Di Pietro è stato bravo e cinico nel fare una politica gridata,utile a spaccare parte dell'elettorato del PD. Riuscirà forse ad acchiappare qualche voto dalla vecchia SC,sempre innamorata di chiunque dia del ladro e del corrotto a Berlusconi.

Ma la sua è una visione miope,utile solo a se stesso,non all'opposizione, tantomeno al paese, il quale ha bisogno di forze politiche capaci di confrontarsi e scontrarsi con la DX.

Da parte mia, nonostante tutto(mi riferisco agli errori di Veltroni) sto con lui,ma spero vivamente che il 25 ottobre sia una manifestazione dove si propone e non si urli solo contro il nemico.

Paolo
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Re: DI PIETRO E VELTRONI:GAME OVER!

Messaggioda lucameni il 21/10/2008, 13:51

Definitiva?
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: PD e IDV .... parenti serpenti?

Messaggioda Perrynic il 21/10/2008, 14:32

lucameni ha scritto:Come erano note le battaglie dell'ex magistrato, tanto.


Quali??? .... Quelle sulla legalità in politica????????????

DOVEVA ESSERE IL PRIMO PUNTO DELLO STATUTO DEL PD.

HANNO PERSO UN'OCCASIONE UNICA PER CREARE VERAMENTE UN NUOVO PARTITO.

INVECE CI RITROVIAMO IL SOLITO PARTITO FATTO DI AMICI DEGLI AMICI, CHE PENSA SOLO ALLE POLTRONE, E SE NE SBATTE SE IN ABRUZZIO SI RICANDIDERANNO I SOLITI NOTI .... QUELLI INVISCHIATI NELLA SANITOPOLI ABRUZZESE!!!!

VERGOGNA!!!!!

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