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Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda franz il 04/09/2011, 16:20

Avrebbe compiuto 80 anni a novembre. Più volte ministro, parlamentare per 22 anni, fu l'ultimo segretario politico, cui toccò il compito di "salvare" l'eredità del partito dopo Tangentopoli. Bersani: "Una figura irripetibile". Rotondi: "Un politico immenso"

Dc, addio a Mino Martinazzoli "Senza di lui non sarebbe nato il Pd" Mino Martinazzoli
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Roma - Mino Martinazzoli, esponente storico della Democrazia Cristiana e ultimo segretario politico del partito, è morto oggi nella sua casa di Brescia dopo una lunga malattia. Avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 30 novembre. Nato a Orzinuovi nel 1931, avvocato, uomo di grande rigore morale, Martinazzoli è stato uno dei principali esponenti della corrente della sinistra interna e del cattolicesimo progressista. Da segretario ha guidato la difficile fase post-Tangentopoli e del traghettamento del partito fino alla nascita del Ppi.

Ministro della Difesa, ministro della Giustizia, ministro delle Riforme Istituzionali, Martinazzoli è stato ininterrottamente in Parlamento dal 1972 al 1994, prima come senatore poi come deputato fino agli ultimi due anni di attività trascorsi nuovamente da Palazzo Madama. Quando nel 1994 tornò a Brescia per diventarne sindaco, il suo fu un tentativo di ritiro dalla vita politica e da un mondo uscito stravolto dall'uragano Tangentopoli. Nel 2000, però, fu "richiamato" dal centrosinistra e accettò di correre per la presidenza della Regione Lombardia, ma fu sconfitto da Roberto Formigoni. Restò in consiglio regionale per tutta la legislatura, mentre nel 2004 venne eletto presidente di Alleanza Popolare-Udeur.

Nel corso della lunga esperienza parlamentare, Martinazzoli fu anche presidente della commissione bicamerale d'inchiesta sul caso Lockeed. Nel partito fu, con Giovanni Galloni, Luigi Gramelli, Leopoldo Elia e Guido Bodrato, uno degli esponenti più significativi dell'area Zaccagnini che innescò il processo di rinnovamento della Democrazia Cristiana alla fine degli anni '70.

Le reazioni della politica - "Apprendo la notizia della scomparsa di Martinazzoli con profondo dolore", commenta il vicesegretario Pd, Enrico Letta. "Perdiamo e piangiamo un grande maestro e un insostituibile punto di riferimento politico e culturale. Da oggi siamo più soli". "Profondamente rattristato" si dice il leader Udc, Pier Ferdinando Casini: "Da lui - commenta l'ex presidente della Camera - mi hanno diviso non pochi giudizi politici, ma non è mai venuta meno la stima e il rispetto per la persona e per le sue qualità intellettuali e morali".

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, parla di "una figura singolare e irripetibile nella vita politica e civile del Paese". "A lui - dice Bersani - dobbiamo una concezione assolutamente esigente della politica, nella sua coerenza con profonde radici culturali ed etiche". Walter Veltroni (Pd) lo ricorda come "un politico e un uomo di grande serietà e rigore, colto, riservato e sempre attento alle esigenze dei più deboli, dei cittadini, del suo territorio". Dario Franceschini, capogruppo Pd alla Camera, ricorda che "senza la sua scelta coraggiosa di traghettare i cattolici democratici dalla Dc nella nuova stagione politica degli anni 90, non sarebbero nati l'Ulivo e il Pd".

Secondo il senatore Luigi Zanda (Pd), con Martinazzoli "se ne va un altro pezzo di quell'Italia nella quale far politica voleva dire lottare per gli interessi generali del Paese" e non per il proprio personale arricchimento. "Martinazzoli - commenta Marco Follini (Pd) - era un uomo di grandi meriti e di grandissima sensibilità. E' stato impropriamente raccontato come il Celestino V della storia del cattolicesimo democratico. In realtà ne è stato il Giovanni XXIII". Secondo Massimo D'Alema, "resterà assai profonda la traccia della sua passione civile, del suo impegno politico e culturale, che ne fanno una delle personalità più significative del cattolicesimo democratico".

Secondo il ministro Gianfranco Rotondi, Martinazzoli è "stata una figura immensa della vita pubblica italiana, la cifra della sua presenza politica è stata una sorta di metafora tragica nel senso che ha scelto di incarnare senza ipocrisie il tramonto della Dc". Gianfranco Fini, presidente della Camera, lo ricorda come "un uomo politico che ha onorato le istituzioni ed ha interpretato gli ideali del cattolicesimo democratico negli incarichi di governo ricoperti e nella guida del partito della Dc". Roberto Formigoni ricorda "l'uomo politico, studioso e statista di rilievo".

Leoluca Orlando, portavoce dell'Italia dei valori, cita di Martinazzoli "l'impegno per la legalità costituzionale e per i valori della migliore tradizione laica del cattolicesimo democratico, in tempi difficili di declino della cosiddetta prima Repubblica" "Sincero e profondo cordoglio" è stato espresso dal presidente del Senato, Renato Schifani.

(04 settembre 2011

http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... -21210949/
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda flaviomob il 05/09/2011, 14:49

Mi associo, soprattutto alle parole di Orlando. Una persona onesta, seria e perbene se n'è andata. Portando con se' queste grandi qualità, sempre più rare.


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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda ranvit il 05/09/2011, 16:06

Al di là della pietà umana....mah!

Politicamente parlando è' stato un perdente...la Storia la fanno e la scrivono i vincenti, semmai un po' stronzi ma vincenti.

I "buoni" non dovrebbero fare politica ma contribuire alla crescita umana in altri settori....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda lucameni il 05/09/2011, 16:15

Ha avuto a che fare con la gioiosa macchina da guerra di Occhetto e con il "vincente" Berlusconi. NOn certo un periodo facile per fare il segretario dei popolari.
Il "mah" lo rivolgo a chi ha dato il voto ai "vincenti" non certo disprezzando le persone oneste come lui.
Forse doveva mostrarsi "vincente" come B.?
Visto come siamo andati a finire, capisco che ancora si insista con la favola degli infantili velleitari.
Bisogna solo capire chi siano in realtà questi infantili e velleitari.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda matthelm il 05/09/2011, 16:58

Infantile e velleitario non era certamente Martinazzoli. Rifiutò più volte le lusinghe di Berlusconi ed affrontò con grande dignità la fine della vicenda politica della DC.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo bene da vicino e di apprezzarne le altissime qualità. Certamente non era un politico nel senso dispregiativo attuale del termine ma un Politico con la P maiuscola a cui abbinava una forte senso etico e una cultura notevolissima caratteristiche che oggigiorno sono rare.
Di persone del genere se ne sente oggi l'estrema necessità.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda ranvit il 05/09/2011, 17:01

Bisogna solo capire chi siano in realtà questi infantili e velleitari.



Non è difficile.... :?

Vittorio

Ps Ricordo comunque che qualche mese fa ho promesso di non usare piu' questi termini :D
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda Iafran il 06/09/2011, 9:40

ranvit ha scritto:Politicamente parlando è' stato un perdente...la Storia la fanno e la scrivono i vincenti, semmai un po' stronzi ma vincenti.

I "buoni" non dovrebbero fare politica ma contribuire alla crescita umana in altri settori....

"La storia la fanno e la scrivono i vincenti" ... solo nel presente, la Storia vera metterà i puntini sulle "i" e riconoscerà gli stronzi dai galantuomini, i cattivi dai "buoni".
Già la stessa morte non dovrebbe ignorare quel che uno è stato in vita (carità cristiana o pietà umana a parte).

Il "leaderismo", comunque, non è l'obiettivo di una democrazia.

Questi 16 anni del "supermegapremier" e il ventennio fascista dovrebbero insegnare tanto, come minimo ad adoperarsi a risollevare definitivamente il sedere (della popolazione italiana) da dove lo ha posizionato il "decisionismo" (dei cosiddetti "uomini della provvidenza") ed i suoi cultori.
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda ranvit il 06/09/2011, 11:42

Tra Martinazzoli e Berlusconi ci sono infinite vie di mezzo....ma mi rendo conto che nella sinistra-sinistra non tutti sono in grado di afferrare le sfumature.
E' questo il dramma della sinistra italiana :twisted:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda cardif il 06/09/2011, 11:50

Iafran ha scritto:"La storia la fanno e la scrivono i vincenti" ... solo nel presente, la Storia vera metterà i puntini sulle "i" e riconoscerà gli stronzi dai galantuomini, i cattivi dai "buoni".

Ed anche che vuole stare a destra e chi a sinistra. Speriamo.
Nulla da dire sulle qualità morali di Martinazzoli, apprezzate da quanti volevano un recupero di onestà nell'area politica di un partito, la DC, travolto dalle magagne di alcuni suoi leaders truffaldini. E apprezzate anche da chi non era della DC.
Fondò il PPI e fece una politica centrista di equidistanza tra i Progressisti di Occhetto e la nascente Forza Italia di Berlusconi ( quest'ultimo vinse perché la maggioranza ancora non sapeva che tipo era e che cosa di truffaldino aveva già fatto). Ma ormai era tempo di maggioritario, e il PPI non ottenne granché alle politiche del 1994.
Della vecchia DC perse Mastella e Casini, che fondarono il CCD perché sentivano forti le sirene dell'Uom(in)o Nuovo che impersonava la nuova destra nascente.
Se la storia di migliaia di anni fa non insegna molto, perché Casini continua a voler stare a centro in un sistema bipolare? E perché Bersani non guarda almeno a questo recente passato, e non decide di finirla di rincorrere Casini, che si riconosce nell'area di centro-destra e di cui potrebbe fare il leader, se avesse il coraggio di proporsi?
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Addio a Mino Martinazzoli: senza di lui non sarebbe nato PD

Messaggioda Iafran il 06/09/2011, 12:27

ranvit ha scritto:E' questo il dramma della sinistra italiana

Il dramma della nostra Nazione sono gli opportunismi personali ("l'uovo oggi ... ma anche domani" per sé) e la commistione che si fa fra le idee o gli intenti delle sigle degli enti collettivi (partiti o associazioni) e le azioni individuali dei loro "addetti".
La "sinistra-sinistra" (che più sinistra non si può), come qualsiasi altra componente parlamentare, non ha niente a che vedere con il sottopotere e con gli illeciti esercitati dai singoli nelle loro "funzioni".

Il finanziamento illecito ai partiti, per me, rimane una tangente (meglio definirlo "pizzo") per il politico influente, anche se qualcuno può chiamarla "mania della Magistratura a perseguitare "i grandi" d'Italia".
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