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Anche la Francia??? Ma allora...

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Anche la Francia??? Ma allora...

Messaggioda ranvit il 10/08/2011, 19:26

http://www.repubblica.it/economia/2011/ ... ref=HREA-1


CRISI
Borse, nuovo mercoledì nero per i timori sul rating della Francia
Un'altra seduta drammatica sui mercati europei. Stavolta sono i rumours sul possibile declassamento di Parigi ad affondare i titoli finanziari e i listini. Il panico contagia Wall Street malgrado le smentite delle stesse agenzie di rating e l'annuncio del piano antideficit di Sarkozy.
Milano "brucia" 22,2 miliardi di euro
di ANDREA GRECO

Borse, nuovo mercoledì nero per i timori sul rating della Francia Un operatore guarda sconsolato il grafico sull'andamento del Dax alla Borsa di Francoforte
MILANO - Seduta drammatica come poche sui listini azionari. Oggi è la Francia l'epicentro del terrore finanziario che in poche ore pomeridiane sconvolge gli indici, già male intonati dall'avvio. Le sole voci, incontrollate e smentite dalle stesse agenzie di rating, di un possibile declassamento del merito di credito di Parigi, fanno tracollare i listini nel timore panico di una deriva di tipo italiano, o spagnolo, per il paese che con la Germania regge l'Europa e l'euro.

A un'ora dalla chiusura l'indice Ftse Mib milanese sfonda il 6% di perdita, con una dozzina di blue chip sospese dopo un ribasso a due cifre. La chiusura del Ftse Mib è in calo del 6,65%, la peggiore del Vecchio continente. Il nuovo tonfo costa a Piazza Affari 22,2 miliardi di euro: il valore dell'intero listino si fa sempre più risicato, scendendo a 343 miliardi di euro. I ribassi sono superiori a quelli già rilevanti degli altri indici europei: -5,45% Parigi, -5,13% Francoforte e -5,49% Madrid.

Non si tratta, a Milano, di vendite speculative. Lo ha certificato anche la Consob, che dopo uno dei suoi monitoraggi ha definito "modeste" le operazioni di vendita allo scoperto. Ma il dato non consola: significa che sul listino non ci sono più i compratori. E nella turbolenza ne approfitta l'oro, che ha bucato il record di prezzo come ormai avviene ogni giorno, finendo a 1.782 dollari l'oncia.

La paura è tale che, nonostante il terzo giorno di acquisti della Banca centrale europea sui titoli governativi di Italia e Spagna, nel finale si sono riaperti i loro differenziali con il Bund tedesco: siamo sui 291 punti base per i Btp, sui 286 punti base i Bonos. Gli stessi rendimenti degli Oat, i bond decennali francesi, hanno subito tensioni e sono saliti al differenziale di 100 punti base con i titoli tedeschi, per un rendimento ormai del 3,21%.

E anche Wall Street, che ieri dopo le parole della Fed su crescita rallentata ma tassi ai minimi per altri due anni aveva operato un rimbalzo spettacolare, si è messa a guardare oltre l'Atlantico, con perdite degli indici attorno al 4% negli scambi di metà seduta. Il ragionamento di tutti gli investitori del mondo è piuttosto semplice: se saltasse la Francia, salterebbe l'euro, e si aprirebbe una fase incognita e tumultuosa per economia, politica e mercati. Tanto è bastato perché le principali banche francesi (ed europee) Socgen, Credit Agricole, Bnp Paribas, sprofondassero nelle vendite, con prezzi finali tra il -15 e -20%, nonostante alcune di esse si affrettassero a dichiarare la loro solidità. Anche le "cugine" italiane ne hanno risentito, con Intesa Sanpaolo in calo del 12,35%, Ubi del 9,8%, Mps del 9,1%.

I fondamentali economici della Francia sono migliori di quelli dell'Italia, ma non tanto cristallini da metterla al riparo dai cattivi pensieri del mercato. C'è un debito pubblico al 90% del Pil, un deficit al 7% del Prodotto nazionale, ma una bilancia commerciale negativa per il 2,5% del Pil. La disoccupazione e i sistemi di protezione sociale sono elevati, simili a quelli dell'Italia. "Tutte condizioni che potrebbero schiudere una deriva all'italiana, secondo gli investitori", dice un operatore.

"Le voci di declassamento sono state smentite, ma il mercato ci crede perché sembra una profezia molto logica, di quelle che hanno tutte le condizioni per autoavverarsi". Proprio in mattinata il dato Insee sulla produzione industriale francese a giugno ha mostrato una contrazione dell'1,6% sul mese precedente, molto oltre le stime degli economisti, che erano di un calo dello 0,6%. Nel pomeriggio con la situazione hanno fatto i conti il presidente Nicolas Sarkozy e i vertici dell'Eliseo: il presidente ha chiesto ai ministri dell'economia e del budget di sottoporgli entro il 17 agosto proposte concrete per garantire il rispetto degli obiettivi di riduzione del debito, per trasformarle entro sette giorni in decisioni definitive.

(10 agosto 2011)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Anche la Francia??? Ma allora...

Messaggioda flaviomob il 11/08/2011, 20:11

Ma allora... chiamiamo la speculazione col suo nome: speculazione.
I fondamentali di un paese interessano poco (infatti i fondamentali dell'Italia sono noti a tutti e il debito è il terzo del mondo da tantissimo tempo, ma l'attacco si è concentrato solo ora), conta creare più oscillazioni possibili in modo che gli speculatori, rialzisti o ribassisti, facciano i miliardi.
A proposito, quanto giocheranno in borsa i padroni delle agenzie di rating, in grado di creare enormi terremoti ad hoc e a conoscenza in anticipo delle conseguenze delle proprie valutazioni? Un ottimo sistema, quello in cui chi dovrebbe essere arbitro è il primo giocatore ad arricchirsi, in campo!


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Re: Anche la Francia??? Ma allora...

Messaggioda ranvit il 11/08/2011, 21:23

Piove....governo ladro... :oops: :oops: :oops:
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Re: Anche la Francia??? Ma allora...

Messaggioda franz il 12/08/2011, 9:16

flaviomob ha scritto:Ma allora... chiamiamo la speculazione col suo nome: speculazione.
I fondamentali di un paese interessano poco (infatti i fondamentali dell'Italia sono noti a tutti e il debito è il terzo del mondo da tantissimo tempo, ma l'attacco si è concentrato solo ora), conta creare più oscillazioni possibili in modo che gli speculatori, rialzisti o ribassisti, facciano i miliardi.
A proposito, quanto giocheranno in borsa i padroni delle agenzie di rating, in grado di creare enormi terremoti ad hoc e a conoscenza in anticipo delle conseguenze delle proprie valutazioni? Un ottimo sistema, quello in cui chi dovrebbe essere arbitro è il primo giocatore ad arricchirsi, in campo!

Sulle oscillazioni e sui miliardi credo che si possano fare enormi guadagni ma anche enormi perdite. Anzi proprio il fatto che i lati di una scommessa siano due indica che c'è chi vince e c'è chi perde. Mi pare che soros ne sappia qualche cosa, perché ha realizzat enormi profitti durante uno storico mercoledi' nero ma ebbe anche enormi perdite in altre speculazioni (non ricordo quando ma se ne parlo' a lungo).

Sul fatto che i dirigenti delle agenzie di reting giochino in borsa è naturalmente da dimostrare. E' un reato grave (insider trading) e siccome tutte le transazuioni sono tracciate e non anonime, si arriva presto a sapere se qualcuno lo ha fatto. Per esempio furono tracciati i movimenti di borsa prima di 11/9 per vedere se qualcuno scommetteva sull'imminente crollo. Insider trading naturalmente potrebbero farlo anche i politici, alla vigilia di importanti decisioni di politica economica e monetaria oppure i direttori delle banche centrali. Va dimostrato concretamente, non basta calunniare.

Comunque tutti continuano a confermare che non si tratta di vendite speculative. La Consob, dopo uno dei suoi monitoraggi ha definito "modeste" le operazioni di vendita allo scoperto. Significa che sul listino non ci sono più i compratori. Sono i risparmiatori che vendono e non comprano. Ieri sono tornati a comprare. Vedremo oggi.
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Re: Anche la Francia??? Ma allora...

Messaggioda franz il 12/08/2011, 10:54

flaviomob ha scritto: i fondamentali dell'Italia sono noti a tutti e il debito è il terzo del mondo da tantissimo tempo, ma l'attacco si è concentrato solo ora

No, sembra quasi che siccome siamo nella emme da tempo, ormai non ci sia piu' differenza.
ma stiamo affondando sempre di piu' e quindi dato che esistono gocce che fanno traboccare i vasi, è comprensibile che i titoli di debito pubblico italiani siano sotto pressione oggi piu' di ieri.



ANKITALIA
Debito pubblico, nuovo record
Entrare tributarie in aumento

Debito pubblico, nuovo record Entrare tributarie in aumento Il governatore di Bankitalia, Mario Draghi
ROMA - Il valore del debito delle amministrazioni pubbliche ha raggiunto un nuovo massimo storico a 1.901,9 miliardi; l'aumento, +4,4 miliardi rispetto al mese precedente, annota la Banca d'Italia nel supplemento al bollettino statistico, include la quota di competenza dell'Italia (1,4 miliardi) dei prestiti erogati dall'Efsf in favore del Portogallo.

L'avanzo di cassa registrato in questo mese (1,6 miliardi) è stato inferiore di 4,9 miliardi rispetto a quello registrato nel corrispondente mese del 2010; il calo è imputabile, oltre ai prestiti erogati dall'Efsf, alla contrazione delle entrate fiscali per lo slittamento al mese di luglio di alcune scadenze d'imposta.

Nei primi sei mesi del 2011 il fabbisogno si è attestato a 48,2 miliardi, superiore di 1,6 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2010. Il fabbisogno nei primi sei mesi è diminuito di 1,6 miliardi.

Il miglioramento sarebbe attribuibile principalmente all'aumento delle entrate fiscali, parzialmente controbilanciato dall'incremento della spesa per interessi.

Le entrate tributarie nei primi sei mesi del 2011 si sono attestate a quota 176,479 miliardi di euro, in crescita dell'1,3% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente.
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Re: Anche la Francia??? Ma allora...

Messaggioda flaviomob il 12/08/2011, 14:48

Gli speculatori veri e propri (ci mettiamo dentro anche alcuni intermediari, che guadagnano sia sui rialzi che sui ribassi) hanno interesse a far "ballare" il mercato. I titolari delle agenzie di rating non sono così fessi da esporsi in prima persona, ma con tanti paradisi fiscali in giro per il mondo hai voglia a "scommettere" sui mercati giusti al momento giusto in incognito.
La tobin tax risolverebbe molti di questi problemi, oltre a una regolamentazione mondiale degli strumenti finanziari più rischiosi.


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Re: Anche la Francia??? Ma allora...

Messaggioda franz il 14/08/2011, 9:57

flaviomob ha scritto:Gli speculatori veri e propri (ci mettiamo dentro anche alcuni intermediari, che guadagnano sia sui rialzi che sui ribassi) hanno interesse a far "ballare" il mercato. I titolari delle agenzie di rating non sono così fessi da esporsi in prima persona, ma con tanti paradisi fiscali in giro per il mondo hai voglia a "scommettere" sui mercati giusti al momento giusto in incognito.
La tobin tax risolverebbe molti di questi problemi, oltre a una regolamentazione mondiale degli strumenti finanziari più rischiosi.

È evidente che la Tobin Tax funziona solo se tutti gli stati sono d'accordo di adottarla.
Ora se gli stati, tutti, fossero d'accordo di bloccare certe speculazioni finanziarie allora nemmeno ci sarebbe bisogno di una tassa che le scoraggi. La Tobin Tax allora non sarebbe altro che la solita tassa, messa per fare cassa e che non funziona (come per esempio le elevatissime imposte sui tabacchi e sull'alcool).
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Re: Anche la Francia??? Ma allora...

Messaggioda flaviomob il 15/08/2011, 13:56

Come, caro Franz? Prima sostieni che non ci sono le speculazioni, perché le vendite allo scoperto sono minime, poi sostieni che manca la volontà di opporsi alle speculazioni stesse e quindi la Tobin Tax sarebbe introdotta solo da pochi.

E' vero: manca la volontà di opporsi alle speculazioni. Questo è il succo del discorso. Gli stati sono intervenuti per salvataggi di istituti di risparmio o finanziari pieni di titoli tossici e ora gli stati stessi sono sotto attacco perché indebitati fino al collo.

E' evidente che a monte c'è stata una rinuncia alla sovranità: se io aiuto una banca, devo ottenere in cambio una quota (anche se aiuto la Fiat, ma questo è un altro discorso...) :lol:

A questo, nel caso italiano, si somma una crisi culturale ed etica che ha portato all'esplosione dell'indebitamento a partire dagli anni ottanta, in cui le finanze pubbliche sono state esposte su vari fronti:
- politiche demagogiche ed insostenibili mascherate dietro una retorica virtuosa (Craxi che abolisce la scala mobile ma fa quasi raddoppiare il debito pubblico: meno diritti per i lavoratori, ipoteca sul futuro delle nuove generazioni)
- costi della corruzione / del finanziamento illecito in termini di aumento di prezzo per le opere pubbliche (p.e. la metro 3 milanese ha un costo chilometrico doppio rispetto alla metro di Monaco di Baviera, la TAV, etc)
- incentivi allo spreco (fino ad alcuni anni fa i bilanci preventivi delle Usl/Asl si basavano sul consuntivo dell'anno precedente, per cui chi aveva avuto più spese o comunque aveva speso tutto quanto preventivato, l'anno dopo si portava a casa i soldi; chi aveva risparmiato l'anno dopo si vedeva ridotto in proporzione il bilancio)
- conflitti d'interessi, consorterie, associazioni segrete, il tutto atto a favorire gli "amici di" negli appalti pubblici (e non solo) a sfavore del risparmio, delle migliori offerte, della meritocrazia
- ricattabilità di parte del personale politico e dirigenziale, in modo anche qui da sfavorire la selezione basata sul merito e sul minor costo a parità di qualità
- retorica liberale e liberista assolutamente sganciata dalle buone pratiche di una concorrenza leale vincolata a standard di qualità e fruibilità pubblica
- assenza o insufficienza di politiche strutturate contro evasione fiscale ed elusione, rispetto delle leggi sulla sicurezza del lavoro

Inoltre esiste anche un quadro psicologico ed antropologico preciso, di una buona parte del paese (non solo della classe politica, ma dei cittadini) per cui una spirale paranoica ha coinvolto molte personalità poco strutturate, grazie al frullato mediatico degli anni ottanta e dei primi anni novanta (con la grancassa Fininvest su Forza Italia), rendendo priva di autocritica una massa enorme e spingendola ad identificare puntualmente la causa di ogni male nel "nemico" politico, nella sinistra, nei comunisti (o nella minaccia della presa di potere dei comunisti). Di fatto ciò che si è ottenuto nella realtà è l'insostenibilità del sistema nel perpetuare il benessere tra le diverse generazioni, per cui vi è stata una vera e propria rapina di risorse a danno delle nuove generazioni, sia in termini di risorse sociali che economiche, con un paese sull'orlo del fallimento.

Oltre a riforme strutturali serie atte non ad affrontare l'emergenza (interessi sul debito) ma il debito vero e proprio, la situazione contingente imporrebbe anche alle generazioni che più si sono arricchite di fare uno sforzo. Bisognerebbe istituire la possibilità per cittadini volenterosi di prestare soldi allo stato ad interesse zero, per uscire dalla spirale degli interessi. Considerando che ogni italiano ha mediamente più di 30000 euro di debito pubblico sul groppone, sarebbe giusto che le generazioni che hanno goduto maggiormente del welfare e che colpevolmente stanno privando i più giovani delle stesse tutele si facessero volontariamente carico di una parte del debito pubblico.


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Re: Anche la Francia??? Ma allora...

Messaggioda franz il 15/08/2011, 16:07

flaviomob ha scritto:Come, caro Franz? Prima sostieni che non ci sono le speculazioni, perché le vendite allo scoperto sono minime, poi sostieni che manca la volontà di opporsi alle speculazioni stesse e quindi la Tobin Tax sarebbe introdotta solo da pochi.

Non mi sono spiegato bene. Nessuno metterebbe solitario la Tobin Tax perché danneggerebbe la sua piazza finanziaria e le transazioni che si vogliono colpire (anzi, praticamente tutte) semplicerebbero andrebbero su un'altra piazza, arricchendola (non so se è noto ma ogni transazione già oggi paga importi per commissioni e e bolli alle banche). Quindi molti dicono "si, mettiamola ma solo se lo fanno tutti". E quindi non se ne fa niente. E lo farebbero non perche potrebbe servire (in effetti anche il suo uinventore ha cambiato idea, mi pare) ma solo per fare cassa.
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e se la colpa fosse delle tempeste solari?

Messaggioda ranvit il 15/08/2011, 16:29

Altro che liberismo o speculatori cattivi... :D :D :D

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnol ... bb4e.shtml


Anche la Fed dal 2003 analizza le relazioni tra il geomagnetismo e andamento azionario
Borse impazzite e scontri in strada: e se la colpa fosse delle tempeste solari?
Ricercatori studiano la relazione tra gli eventi cosmici
e gli avvenimenti nel mondo. Molti i fenomeni ad agosto

MILANO - Il drammatico crollo delle Borse mondiali e le violenze di Londra, le più gravi degli ultimi decenni nel Paese, hanno riempito giornali e tv in queste prime due settimane di agosto, mese solitamente povero di notizie. Nel giro di quattordici giorni siamo stati testimoni di un default degli Stati Uniti evitato sul filo del rasoio, del panico che ha travolto i mercati azionari e dei violenti disordini e atti criminali che hanno sconvolto il Regno Unito. Ma di chi é la colpa? Di banchieri avidi, di speculatori senza scrupoli, dei giovani incappucciati e arrabbiati che hanno perso fiducia nel futuro, della polizia maldestra o di leader politici inetti? Nessuno è parso stupirsi davvero di quanto accaduto, ormai non era più questione di se, ma di quando, sostengono gli osservatori. Eppure, alcuni ricercatori si chiedono: esiste un legame con la stella al centro del nostro sistema solare? Ovvero: quanto ha influito la tempesta solare di inizio mese?

TEMPESTE SOLARI - Le enormi esplosioni sulla superficie del sole registrate ai primi di agosto stanno regalando alla Terra non solo un'estate di aurore polari. Secondo l'agenzia spaziale americana Nasa, all'inizio d'agosto il nostro pianeta è stato interessato da tre forti piogge di materiale solare. Fenomeni non particolarmente potenti, che hanno un ciclo di 11 anni, ma che sono in ogni caso preoccupanti. Il Sole attraversa infatti ciclicamente periodi di maggiore o minore attività che si esprime con la presenza sulla sua superficie di macchie solari oppure brillamenti o espulsioni di massa coronale (Emc), cioè ondate di plasma che interferiscono con il campo magnetico terrestre. È noto negli ambienti scientifici che queste tempeste geomagnetiche possono incidere anche sull'uomo, alterando, per esempio, l'umore o inducendo le persone a comportamenti negativi.

CRACK IN BORSA - Una serie sempre più abbondante di ricerche mette in relazione i cicli solari e gli episodi di Emc con ogni sorta di eventi, dagli attacchi cardiaci ai crolli del mercato finanziario. Tanto è vero che alcuni studi hanno dimostrato negli anni un aumento dei ricoveri per depressione e un incremento del numero di suicidi durante i periodi caraterizzati da disturbi della magnetosfera terrestre rispetto ai periodi di calma, scrive la Reuters. Sulla relazione tra tempesta magnetica e investimento azionario esiste persino una ricerca della Federal Reserve di Atlanta del 2003 (qui tutto lo studio in formato Pdf). Gli autori Anna Krivelyova del Boston College e Cesare Robotti dell'Atlanta Federal Reserve avevano sostenuto nel documento che tempeste solari possono influenzare anche la Borsa. Lo studio suggerisce che gli investitori, disturbati involontariamente dall'attività di origine spaziale, sarebbero propensi all'ansia e alla depressione, che a loro volta li inducono ad assumere rischi non necessari. Inoltre: verrebbe favorita la tanto controversa vendita allo scoperto sui titoli del comparto finanziario, un'operazione vietata proprio qualche giorno fa dalle autorità di Francia, Spagna, Belgio e Italia. Tuttavia, l'angosciosa altalena vissuta dalle Borse di mezzo mondo e gli scontri nel Regno Unito, due episodi drammatici avvenuti però quasi in concomitanza, potrebbero essere semplice casualità. I trader, i gestori di hedge fund e gli operatori non potranno però dormire sogni tranquilli: altre tempeste sono difatti attese nei prossimi mesi. Gli esperti della National Oceanographic and Atmospheric Administration (la Noaa) prevedono per il futuro un'intensificazione delle tempeste solari, fino a un picco previsto per il 2013.

Elmar Burchia
14 agosto 2011 19:32
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