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Michael Moore: 5 agosto 1981

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Michael Moore: 5 agosto 1981

Messaggioda flaviomob il 09/08/2011, 8:46

http://www.controlacrisi.org/joomla/ind ... isi.org%29


testo originale: http://www.michaelmoore.com/words/mike- ... -ago-today

Michael Moore: 5 agosto 1981, The Day the Middle Class Died

08/08/2011 10:58 | LAVORO - INTERNAZIONALE


30 Years Ago Today: The Day the Middle Class Died

Di tanto in tanto, qualcuno con meno di 30 anni mi chiede: “quando è cominciato tutto questo? Quando l’america ha cominciato a scivolare verso il basso?” Sempre chi mi ha domandato questo mi racconta che ha sentito di un tempo quando i lavoratori potevano farsi una famiglia e mandare i figli al college, contando sulle entrate di un solo genitore (e quei college in stati come la California o New York erano praticamente gratuiti) .Un tempo in cui, chiunque voleva un lavoro pagato decentemente, poteva averlo. Quando le persone lavoravano solo 5 giorni a settimana, otto ore a giorno, avevano tutto il week end libero e le vacanze pagate ogni estate. Dove molti lavori erano sindacalizzati, dal garzone del supermercato all’imbianchino, significava che non importava quanto umile fosse il tuo lavoro ma avevi comunque la garanzia di una pensione, di aumenti di stipendio, l’assicurazione sanitaria e qualcuno a cui rivolgerti se non eri trattato in maniera corretta al lavoro.
I giovani hanno sentito di questi tempi mitologici – ma non erano un mito - erano realtà. E quando mi chiedono: quando è finito tutto questo? Io rispondo: “ E’ finito il 5 agosto 1981.
A partire dal quel giorno, 30 anni fa, le corporations e la destra decisero di tentare di vincere: volevano capire se potevano distruggere la middle class in modo da aumentare la loro ricchezza.
E ci sono riusciti.
Il 5 agosto 1981, il presidente Ronald Reagan licenziò ogni membro del sindacato dei controllori di volo (PATCO) che aveva sfidato il suo ordine di tornare al lavoro e dichiarò il loro sindacato illegale. Erano stati in sciopero per appena 2 giorni .
E’ stata una mossa audace e sfrontata. Nessuno ci aveva provato prima. La cosa che l’ha resa ancora più audace, fu il fatto che il sindacato dei controllori di volo PATCO, fu uno dei tre sindacati che avevano appoggiato la candidatura di Reagan alle presidenziali. In questo modo, lo stesso Reagan, ha mandato un segnale a tutto il paese attraverso i lavoratori. Se aveva fatto questo ai suoi alleati cosa avrebbe fatto agli altri?
Reagan è stato sostenuto da Wall Street nella sua corsa alla casa Bianca e loro, insieme con la destra Cristiana, volevano ristrutturare gli Stati Uniti e cancellare il corso avviato con il presidente Roosvelt, una strategia tesa migliorare la vita del lavoratore medio.
I ricchi odiano pagare salari più alti e dare dei benefici ai lavoratori. Odiano ancora di più pagare le tasse e disprezzano I sindacati. La destra Cristiana odia qualsiasi cosa che assomigli al socialismo o che tenda una mano alle minoranze o alle donne.
Reagan promise la fine di tutto questo. Cosi che, quando i controllori di volo andarono in sciopero, approfittò dell’occasione. Si sbarazzò di ognuno di loro, mise fuorilegge il loro sindacato e mandò un messaggio forte e chiaro : I giorni in cui tutti avevano una vita confortevole da classe media, erano finiti. Gli Stati Uniti dal quel momento in poi, avrebbero funzionato così:
- I super ricchi saranno sempre più, , molto di più, ricchi e tutti gli altri si azzufferanno per le briciole.
- Tutti dovranno lavorare! Papà, mamme e gli adolescenti a casa! Papà tu avrai un secondo lavoro! Bambini, ecco la vostra chiave di casa da appendere al collo. I vostri genitori dovrebbero essere a casa in tempo per mettervi a letto.
- 50 milioni di voi non avranno l’assicurazione sanitaria! Le compagnie di assicurazione sanitaria avranno il potere di decidere chi aiutare e chi no.
- i sindacati sono il demonio! Tu non farai mai parte di un sindacato! Non hai bisogno di un avvocato! Stai zitto e torna al lavoro! “No, non te ne puoi andare. Non abbiamo finito”. I tuoi figli? Impareranno a cucinarsi la cena da soli.
- Vuoi andare al college? Non c’è problema, firma qui e sarai vincolato con questa banca per i prossimi 20 anni.
- Vuoi un aumento? Torna al lavoro e taci!
E così è andata. Ma Reagan non ha potuto fare tutto da solo nel 1981. Ha avuto dei grandi aiuti:
Innanzi tutto dall’AFL CIO
La più grande organizzazione sindacale americana disse ai suoi membri di rompere i picchetti dei dei controllori di volo e tornare a lavorare. Quella fu la cosa che fecero. Piloti, assistenti di volo, autisti dei bus, addetti ai bagagli, tutti ruppero i picchetti e misero fine allo sciopero.
Reagan e Wall Street non poterono credere ai loro occhi. Centinaia di migliaia di lavoratori e sindacalisti che appoggiavano il licenziamento dei loro compagni. Fu Natale ad agosto per le corporations americane.
Quello fu l’inizio della fine. Reagan e i repubblicani sapevano che potevano cavarsela con poco. E lo fecero. Ridussero le tasse ai ricchi. Ostacolarono lo sviluppo di attività sindacali nei posti di lavoro. Eliminarono tutte le regole sulla sicurezza sul lavoro. Ignorarono le leggi sui monopoli e permisero a migliaia di società di fondersi o essere acquisite e chiuse. Le corporation abbassarono i salari e minacciarono di spostarsi dall’altra parte del mondo se i lavoratori non avessero accettato salari più bassi e minori benefici. E quando i lavoratori accettarono di lavorare per meno, spostarono lo stesso I lavori dall’altra parte del mondo.
Ad ogni passaggio, la maggioranza degli americani seguì Reagan. Ci fu soltanto una limitata opposizione. Le “masse” non si sollevarono per difendere i loro lavori, le loro case, le loro scuole (che erano considerate le migliori del mondo). Accettarono il loro destino e incassarono il colpo.
Mi sono sempre chiesto cosa sarebbe successo se tutti noi avessimo smesso di volare in quel 1981. Cosa sarebbe successo se i sindacati avessero detto a Reagan ” ridai il lavoro ai controllori di volo o bloccheremo il paese”? Sappiamo cosa sarebbe successo. I capi delle aziende ed il loro giovane Reagan si sarebbero piegate.
Ma non lo abbiamo fatto. Quindi, piano piano, un pezzo alla volta negli ultimi 30 anni, chi è stato al potere ha distrutto la classe media del nostro paese e, a turno, hanno distrutto il futuro delle giovani generazioni. I salari sono rimasti stagnanti negli ultimi 30 anni. Date uno sguardo alle statistiche e vi renderete conto che quello che stiamo patendo oggi ha avuto il suo inizio nel 1981.( nel video una piccola scena dal mio ultimo film per illustrare quello che vi ho appena detto)
Tutto è cominciato in questi giorni 30 anni fa.
Uno dei giorni più bui della storia americana. Li abbiamo lasciati fare. Si, è vero che loro avevano i soldi, i media, i poliziotti ma noi eravamo 200 milioni. Penso a come poteva essere se 200 milioni di noi fossero stati veramente arrabbiati e avessero voluto indietro il loro paese, la loro vita, il loro lavoro, i loro fine settimana, il loro tempo per stare con i bambini?
Abbiamo rinunciato tutti? Che cosa stavamo aspettando? Dimenticatevi del 20% che supportano il TEA Party, noi siamo l’altro 80%. Questo declino finirà solo quando lo vorremo noi. Non attraverso una petizione on line o un tweet. Dobbiare spegnere la tv, il computer e i videogames e scendere in strada (come hanno fatto in Wisconsin). Qualcuno di voi avrà qualche elezione locale l’anno prossimo. Abbiamo bisogno di domandare ai Democratici o che dimostrino di avere una spina dorsale e la finiscano di prendere soldi dalle corporation- o che si facciano da parte.
Non ne abbiamo abbastanza? Il sogno della classe media non riapparirà magicamente. Il piano di Wall Street è chiaro: l’America deve essere la nazione di ricchi e di poveri. Vi va bene?
Perchè non pensare oggi a quale piccolo passo potresti intraprendere per cambiare le cose a partire dal tuo vicinato, nel tuo posto di lavoro, nella tua scuola? Quale miglior giorno per cominciare?

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Re: Michael Moore: 5 agosto 1981

Messaggioda ranvit il 09/08/2011, 9:39

Mi stupiscono sempre queste analisi....diciamo "controcorrente", che il buon flaviomob ci propina costantemente (dello stesso genere fu l'affermazione della tesi secondo cui l'attacco alle Torri gemelle fu opera di "ambienti dell'ultradestra" americani :lol:. Altri "campioni" di simili analisi sono (cosi' a caso) Reichlin, Gino Strada, Furio Colombo, etc).
Non perchè non contengano una buona dose di verità, ma per l'ingenuità con cui vengono formulate le motivazioni che spingerebbero "i ricchi" a fottersi tutto....a me sembra assolutamente un classico, da sempre. Messo da parte il Comunismo (almeno quello visto all'opera) per manifesta incapacità, mi pare di poter dire che fino a un centinaio di anni fa le cose erano come o peggio di oggi. Un secolo di vittorie dei "non ricchi" ha decisamente migliorato le cose ma una generale euforia sulle infinite capacità dell'uomo ha portato a vivere troppo al di sopra della reale ricchezza: bolle e bollicine stanno scoppiando e nella generale confusione, ovviamente, "i ricchi" fanno la loro parte.

Vediamo di rimettere i piedi per terra.....tutti....ricchi e non ricchi!
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Re: Michael Moore: 5 agosto 1981

Messaggioda flaviomob il 09/08/2011, 13:55

Perchè non provi a farla tu, una analisi seria e approfondita, e poi ci confrontiamo?
Certo, Michael Moore traduce in un linguaggio comprensibile e popolare ciò che altri analisti hanno trattato in modo più "raffinato", ma la sostanza è la stessa: attaccando il lavoro, i salari reali, le famiglie e in generale il ceto medio e medio-basso come è stato fatto per trent'anni, che cosa vi aspettavate? Oltre a spese militari alle stelle che hanno tolto risorse ai bilanci statali, ovviamente...


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Re: Michael Moore: 5 agosto 1981

Messaggioda ranvit il 09/08/2011, 16:01

Non è il mio mestiere. ;)
Ma forse dovresti rileggere quello che ho scritto...ho criticato l'ingenuità non le analisi in sè. Insomma cio' che trovo errato in questi "analisti" è la posizione da cui "giudicano".
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Re: Michael Moore: 5 agosto 1981

Messaggioda flaviomob il 09/08/2011, 20:05

Hai ragione quando scrivi che bolle e bollicine fanno la loro parte... ma è proprio perché esiste una forte speculazione che si appoggia su flussi finanziari slegati dalla produzione effettiva di beni e dal mondo del lavoro che la conseguenza dello scoppio di queste bolle è un impoverimento collettivo a fronte dell'arricchimento di pochissimi.
Le agenzie di rating davano quasi il massimo del punteggio a Lehman, quando è crollata completamente. Non sono certo neutrali, ne' indipendenti. Il bilancio dell'Italia è disastrato da 30 anni, ma solo adesso è arrivata la speculazione, dopo un'ondata di vittorie della sinistra (a volte di una sinistra più alternativa di quanto si vorrebbe) e di referendum a favore del pubblico e contro le lobby (acqua, nucleare). In USA attaccano Obama per fare il gioco del Tea party, becero, razzista e retrogrado. Queste agenzie (in mano a multimiliardari ben addentro al "sistema" che li favorisce) andrebbero sostituite con qualcosa di piu' serio e indipendente.

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Il manifesto dell’ultradestra


Dall’Europa agli Stati Uniti, una grave e oscura crisi tormenta l’economia e dunque la vita di Paesi che fino ad ora abbia o definito “democrazie industriali”. Così la descrive il Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz: “L’Europa e l’America stanno marciando, da sole e affiancate, verso l’epilogo di una maestosa débâcle”. (Repubblica, 8 luglio).

La descrizione è quasi identica per Alberto Alesina, docente di Economia all’Università di Harvard: “La lungimiranza è un bene mancato alle classi politiche in Italia, Europa e Stati Uniti”. La coincidenza di descrizione finisce nell’istante in cui si affronta il che fare. E ci dice che c’è ben altro, nella spaccatura del mondo, di un inesistente governo italiano, di un’Europa debole ed egoista, di una America schizofrenica.
Il confronto che segue non è una polemica fra personaggi illustri, ma fra due diverse visioni dei fatti e dunque del futuro.

Alesina: “La proposta rivoluzionaria è l’introduzione di un vincolo di bilancio in pareggio. Le idee per la crescita vanno nella direzione giusta. (…) Ma i leader (si fa per dire) europei si sono dilaniati in dibattiti che hanno trascinato i mercati nel caos. (…) Il presidente e il Congresso americano hanno perso la loro credibilità con un tira e molla fino all’ultima ora sotto la spada di Damocle del ripudio del debito. Il risultato è stato il crollo di Wall Street. E Standard & Poor’s, per la prima volta nella storia ha declassato il debito americano”. Stiglitz: “L’austerity frutto di questi tagli azzopperà la crescita dell’Europa e impedirà la crescita delle economie europee più in difficoltà. La crescita stentata penalizzerà il gettito fiscale minando l’obiettivo proclamato di risanare i conti pubblici. Negli Stati Uniti l’ultradestra ha minacciato di mandare in bancarotta lo Stato. Il risultato è stato che il presidente americano ha accettato una strategia squilibrata per la riduzione del debito senza aumenti delle tasse nemmeno per i milionari che tanto bene se la sono passata durante gli ultimi vent’anni e nemmeno eliminando le regalie fiscali alle compagnie petrolifere che minano l’efficienza economica e contribuiscono al degrado ambientale. Tutto ciò ha confermato quello che ipotizza la Teoria dei giochi: quando individui irrazionalmente votati a distruggere tutto si scontrano con individui razionali, prevalgono i primi. (…). Come si vede, le cattive idee non si fanno fermare dai confini nazionali e le teorie sbagliate si alimentano a vicenda di qua e di là dall’Atlantico”.

Dice l’editoriale del New York Times (8 luglio), citando un sondaggio Nyt/Cbs, che due americani su tre vogliono spesa pubblica e lavoro, non pareggio di bilancio. Scrive il quotidiano: “Soltanto un errore clamoroso induce a credere che tagli e austerità porteranno la crescita”. È esattamente ciò che Il Fatto ha scritto domenica e ripete oggi nel tentativo di indurre almeno le opposizioni a un vero dibattito. Riguarda non due piccoli personaggi finiti, ma il debutto dell’ultradestra non solo nei “tea parties” americani o nella cattiveria neorazzista europea, ma negli affari del mondo. È il debutto in grande dell’estrema destra economica.

Il Fatto Quotidiano, 9 agosto 2011

(Furio Colombo)


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