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pareggio di bilancio

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

pareggio di bilancio

Messaggioda ranvit il 04/08/2011, 19:55

Cara amica, Caro amico,
nel pieno della gravissima crisi di fiducia che sta colpendo l'area della moneta unica europea, con effetti particolarmente pesanti sul nostro Paese, sono sempre più indispensabili decisioni che diano “ai mercati un segnale tempestivo e inequivoco”.

Come sostiene Luca di Montezemolo in un editoriale che condividiamo con te, un passo importante e concreto per restituire forza e credibilità alla nostra economia è rappresentato dalla proposta di riforma costituzionale avanzata dal senatore Nicola Rossi.

“Sul modello di quanto è stato recentemente fatto in Francia e Germania, si tratta di introdurre in Costituzione una regola di responsabilità fiscale che obblighi le Amministrazioni Pubbliche al pareggio di bilancio strutturale e al rispetto di un rapporto armonioso tra spesa pubblica e Prodotto interno lordo”.

Cinque semplici articoli per “assicurare la sostenibilità dei conti pubblici nel medio e lungo periodo a tutto vantaggio delle generazioni future e soprattutto costringere la politica di oggi e di domani, chiunque si trovi al governo di questo paese, ad un rigoroso vincolo di responsabilità nell'uso delle finanze pubbliche e al rispetto degli impegni internazionali”.

- Continua a leggere l’editoriale Una regola di responsabilità di fronte alla crisi dei mercati e la proposta di legge costituzionale di Nicola Rossi

Grazie,
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Re: pareggio di bilancio

Messaggioda pianogrande il 05/08/2011, 0:00

Mah!
Ci sarebbe già il rapporto deficit/pil.
Ormai, però, le regole o sono scritte nella costituzione o nessuno le rispetta.
Anzi, mi aggiorno.
Nemmeno quelle costituzionali vengono rispettate.
Magari, nella costituzione, c'è già scritto che i politici (per definizione) operano per il bene del paese.
Poi ci sono leggi che vietano di rubare.
Quello, però, è solo il codice penale

Un codice i nostri politici continuano a rispettarlo da secoli.
La magna carta.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: pareggio di bilancio

Messaggioda Robyn il 06/08/2011, 11:01

Ma perche,scusa,non è possibile fare in modo che le entrate sono maggiori delle uscite pensare ad esempio ad un debito che è il 60% del pil?Bene Trichet.I titoli pubblici del debito italiano possono essere acquistati dalla Bce ciao robyn
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Re: pareggio di bilancio

Messaggioda franz il 06/08/2011, 11:41

Robyn ha scritto:I titoli pubblici del debito italiano possono essere acquistati dalla Bce ciao robyn

Peccato che l'operazione sia vietata dal Trattato istitutivo.
Poi con la Grecia si è fatta un'eccezione, ma non è detto che la si faccia anche per l'Italia.
Dimostrerebbe che scrivere le cose nelle costituzioni o nei trattati non serve ad un tubo.
Per ora la BCE ha operato solo attraverso il mercato secondario, lasciando inalterata la massa monetaria (vendendo quindi altri titoli in portafoglio). Agendo sul secondario rispetta formalmente il Trattato ma sostanzialmente lo viola.
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Re: pareggio di bilancio

Messaggioda flaviomob il 08/08/2011, 1:19

dal Fatto, l'articolo di Padellaro:

Il fumo e l’infamia

Venerdì sera, davanti ai giornalisti convocati in tutta fretta su insistente pressing della Merkel, di Sarkozy e degli spazientiti banchieri di Francoforte, Berlusconi e Tremonti sembravano grandi amici, d’accordissimo soprattutto sul modo migliore di fregare gli italiani. Un gatto e una volpe piuttosto ammaccati dalla guerra che si sono fatti per mesi che con voce flautata non facevano che ripetere la frase: “Pareggio di bilancio nel 2013”.

Ecco la formula magica che avrebbe finalmente convinto i famosi mercati a non gettare l’Italia sul lastrico. Ecco il mantra che avrebbe accompagnato gli italiani in gita di Ferragosto. Naturalmente, il pareggio di bilancio nel 2013 sarebbe un eccellente obiettivo per un Paese indebitato fino al collo, se dietro al fumo delle parole vane non si nascondesse una norma capestro. Infatti, in caso di mancato raggiungimento entro il settembre 2013 di risparmi di almeno 20 miliardi (ma qualcuno prevede oltre 30) nell’ambito della riforma fiscale, “si prevede un taglio drastico, lineare di molte agevolazioni fiscali che oggi vanno a vantaggio soprattutto delle famiglie più povere” (Tito Boeri).

Del resto, basta scorrere la lista del saccheggio lineare per comprendere come un governo indecente stia per superare la soglia dell’infamia. Si va infatti dalle pensioni di invalidità, agli assegni di maternità, dai sostegni al nucleo familiare, agli interventi sul mantenimento del salario. Macelleria sociale che punta a smontare il welfare superstite colpendo perfino i disabili. Neanche una parola sugli evasori fiscali: 240 miliardi di euro l’anno sottratti all’erario. Silenzio assoluto, ovviamente, sui tagli ai costi della politica. Se non altro ci vengono risparmiate le solite balle sull’abolizione delle Provincie, l’accorpamento dei Comuni, la diminuzione del numero dei parlamentari, ecc. Quindi, non solo la Casta non molla un euro ma toglie ai poveri per mantenere prebende e privilegi.

Fino a quando questi signori pensano di sfidare la sopportazione del Paese? E perché mai il mondo nella bufera dovrebbe dare retta a un vecchio viveur dai capelli tinti e ormai universalmente dato per bollito? Perché i famosi mercati dovrebbero fidarsi di un ministro dell’Economia che si faceva ospitare (in nero) da un collaboratore di non specchiate virtù? Il nostro vero debito sono loro. E sono loro che andrebbero drasticamente tagliati.

Il Fatto Quotidiano, 7 agosto 2011


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Re: pareggio di bilancio

Messaggioda ranvit il 08/08/2011, 9:07

Il nostro vero debito sono loro. E sono loro che andrebbero drasticamente tagliati.



No, il nostro vero debito è averli votati per quasi un ventennio....d'altra parte al disastro economico abbiamo contribuito tutti: destra sinistra e centro con l'ausilio dei sindacati.

Purtroppo se pure riuscissimo a liberarci del gatto e della volpe....tanti altri sono pronti a sostituirli (solo formalmente un po' meno indecenti) con l'appoggio di tutti.

Comunque, il pareggio di bilancio costituzionale (con alcune eccezioni come in Germania....mi pare) è un sacrosanto dovere che ogni persona seria e concreta dovrebbe condividere.

Le critiche sono fumisterie cervellotiche delle anime belle... :D

Vittorio
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Re: pareggio di bilancio

Messaggioda flaviomob il 08/08/2011, 12:03

Ma per favore, davanti a un disastro come questo perdere tempo sostenendo che la sinistra ha fatto le stesse cose di questa destra becera e retrograda non ha nessun senso. La sinistra ha appoggiato Prodi nello sforzo per entrare nell'euro, mentre la destra non avrebbe fatto nulla, solo condoni, scudi fiscali ed evasione alle stelle (oltre alle mazzette)...


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Re: pareggio di bilancio

Messaggioda ranvit il 08/08/2011, 12:23

La situazione strutturale dell'economia italiana è una vera schifezza ed è lo specchio fedele della situazione politica: una marea di gente, i politici a tutti i livelli, che vive e molto bene sulle spalle della gente. Un numero praticamente infinito di parlamentari, consiglieri regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali,; stipendi e prebende varie da Paese dei balocchi; se non sei eletto passi nel Cda di una municipalizzata, etc etc. Ma la cosa piu' incredibile è il livello di incapaci: persone che in una azienda sarebbero cacciati a calci nel sedere, occupano posizioni amministrative e di responsabilità incidendo totalmente sulla vita di noialtri....e parlo della stragrande maggioranza di loro!
Etc etc

Mi risulta....che costoro appartengono a TUTTE le parti politiche! Non manca il contributo di sindacalisti vari.

Guardando indietro gli ultimi vent'anni al di là di differenze formali, che attengono al politically correct, nessuno ha realmente inciso ai fini di una radicale ristrutturazione della vita politica, sociale ed economica del Paese.

Vittorio
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Re: pareggio di bilancio

Messaggioda flaviomob il 08/08/2011, 21:56

Furio Colombo, dal Fatto Quotidiano:

ARCHIVIO CARTACEO | di Furio Colombo 8 agosto 2011




Cosa ci dicono i mercati pazzi

Immaginiamo di essere gli sceneggiatori del film “Italia“. Abbiamo appena girato la scena in cui i tre eroi della difesa del Paese contro il furore dei mercati ostili si sono coraggiosamente presentati in campo e hanno detto, a viso scoperto: primo, che la Costituzione sarà cambiata per imporre il pareggio di bilancio, ovvero il governo italiano ha dato a se stesso la stessa misura paralizzante che l’opposizione repubblicana più violenta ha imposto al presidente Obama per impedirgli di governare; secondo, che la Costituzione sarà cambiata cancellando l’art.41 in modo che, per il business, tutto sia automaticamente permesso, nel Paese di ndrangheta, camorra, mafia e Sesto San Giovanni; terzo, che la manovra finanziaria necessaria a rilanciare l’economia viene spostata dal 2014 al 2013, che è la correzione modesta di un errore notato anche dagli inesperti (ma perché non fare subito ciò che si dichiara la chiave del problema?), quarto, è pronto lo Statuto dei Lavori, che sostituisce, con il suo nome da utopia principio di secolo, il concreto Statuto dei Lavoratori, che impedisce lo sfruttamento del lavoro dipendente. Sara vero che è pronto ma sembra un attore buttato fuori senza trucco e senza copione.

Per capire bene, immaginiamo la scena che segue. Siamo nel covo degli speculatori, dove si tramano con cattiveria quei colpi di testa del mercato che Berlusconi ha irriso citando il suo papà che, nell’altro secolo, ha definito i mercati finanziari “un orologio rotto”. Immaginiamo queste canaglie che stavano per attaccare l’Italia ma sono stati folgorati da una inaspettata conferenza stampa, niente meno che Berlusconi con Tremonti da parte e Gianni Letta dall’altra. Ecco le nostre canaglie intente prima ad ascoltare attonite, poi a leggere e rileggere il documento. Si guardano muti, costernati, prima ancora che uno di loro abbia il coraggio di dire: “E adesso come faremo ad attaccare nelle Borse, nei mercati, nel valore dei titoli e del debito, un Paese così astuto, dotato di un tempismo fulmineo e di una strategia impenetrabile? Questi nostri avversari che avevamo scambiato per Grecia e Spagna, sono giunti al punto da richiamare dalle ferie d’agosto i membri della Commissione Affari Costituzionali. Vi rendete conto? Lavoreranno subito, in piena estate, mentre gli altri Paesi a rischio del mondo impigriscono, a cambiare l’articolo 41 della loro Costituzione, e a imporre la norma costituzionale del pareggio di bilancio. Come se non bastasse, ti buttano sulle barricate lo Statuto dei Lavori. Infatti è sceso in campo, sulla linea impenetrabile della difesa italiana, nientemeno che un certo Sacconi, con una serie di nuove idee destinate a bloccare ogni cattiva intenzione contro l’economia italiana. Ma chi lo attacca più un fortino simile?”

Lunedì prossimo confronteremo la sceneggiatura con la realtà. Ma è chiaro che qui la realtà conta poco. C’ è persino, nel nostro Senato, un Nicola Rossi, eletto nelle liste Pd, che aveva già raccomandato di suo, spontaneamente, prima di Tremonti, di dare all’Italia ciò che il Tea Party ha fatto trangugiare a Obama, come il boccone piu’ amaro. Come ripete il premio Nobel per l’economia Paul Krugman, che non ha l’onore di avere fra i suoi lettori Nicola Rossi, l’obbligo di pareggio di bilancio è una norma assurda che, di fronte alle emergenze di un periodo storico turbolento e pericoloso, impedisce a chi governa di governare. E’ come togliere al governo la carta di credito su cui si fonda tutta l’economia. Il primo ministro o il presidente di uno Stato diventano amministratori di tribunale nelle mani di un grande potere estraneo al Parlamento e alle elezioni. E qui finalmente si intravede il nuovo e vincente personaggio che sta attraversando la scena del mondo fra il silenzio conformista di chi ha capito, e il sottomesso consenso di chi non se ne accorge: l’estrema destra economica.

Di questo potremo vantarci: l’Italia entra, subito dopo gli Stati Uniti, nella lista dei Paesi governati per procura da un partito che nessuno ha eletto ma che ormai comanda con forza brutale: la estrema destra economica, che ha finalmente rimpiazzato il vuoto lasciato nella storia dalla estrema destra politica, ormai ridotta a poche caricature. Rivediamo la sequenza. Berlusconi, che alle Camere e nelle sconnesse dichiarazioni dedicate ai mercati, colpevoli – secondo lui – di non voler prestare attenzione ai suoi innegabili successi, e aveva detto a tutti un cordiale arrivederci a settembre, si era dimostrato privo di competenza o anche solo capacità di capire ciò che stava accadendo. L’estrema destra economica ha visto il vuoto che si stava creando proprio dove un personaggio come Berlusconi, pur di restare in scena, appare disponibile a recitare tutte le parti. Qui la parte è prestarsi a sovvertire la Costituzione solidaristica italiana nei tre punti fondamentali del rimuovere ogni controllo alle decisioni del settore privato (la rimozione dello articolo 41), nel togliere al governo dei cittadini il controllo e la responsabilità della spesa pubblica (il cosiddetto vincolo di pareggio del bilancio) e nel mettere i lavoratori in condizione di ubbidire senza parlare, se hanno la fortuna di essere accolti dentro le mura di una delle fabbriche superstiti.

Infine, anche se la fatidica conferenza stampa che Berlusconi è stato spinto a fare per colmare il suo stesso vuoto non ne fa parola, stare alla larga da ogni tassa sulla ricchezza e sul patrimonio. L’estrema destra economica, con la stessa determinazione della estrema destra politica, non fa sconti: le tasse, tutte le tasse, le pagano i poveri e coloro che, in silenzio e disciplina, si spartiscono il lavoro che è restato, e diventano, dunque i nuovi liberti, muti, disciplinati e inclini a benedire la loro fortuna di lavorare e pagare da soli.

Per quello che manca, basta lanciare periodiche campagne contro i privilegi dei pensionati, in modo che, come i morenti sui barconi in avaria nel Mediterraneo, provvedano a vicenda a farsi male da soli, ciascuno non tanto per avere di più, che è impossibile, ma perché l’altro abbia di meno. Infatti, nel mondo della estrema destra economica, come in quello della estrema destra politica, ogni risultato o risparmio o riduzione di spesa, non viene diviso con tutti attraverso le tasse, ma sale in alto, verso zone sempre più lontane, separate, inaccesibili, secondo il disegno di un mondo nuovo, di vera e intatta ricchezza, di vera ed estesa povertà, con governi sempre più amministrativi e sempre meno politici, perché privi di strumenti per governare. Quanto alle residue garanzie democratiche, basterà mantenere l’attuale sistema elettorale detto “Porcellum” per essere sicuri che quelle garanzie non ci siano più. Poteva uno come Berlusconi, che era rimasto senza copione, e stava lasciando la scena con pochi applausi a pagamento, lasciarsi sfuggire l’occasione di essere il Gauleiter italiano della estrema destra economica?

Il Fatto Quotidiano, 8 agosto 2011


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Re: pareggio di bilancio

Messaggioda pianogrande il 09/08/2011, 0:18

flaviomob ha scritto:Ma per favore, davanti a un disastro come questo perdere tempo sostenendo che la sinistra ha fatto le stesse cose di questa destra becera e retrograda non ha nessun senso. La sinistra ha appoggiato Prodi nello sforzo per entrare nell'euro, mentre la destra non avrebbe fatto nulla, solo condoni, scudi fiscali ed evasione alle stelle (oltre alle mazzette)...


Mi associo.
I governi Prodi ci hanno portato in Europa.
I governi Berlusconi (degno figlio di Craxi) ci stanno portando nelle periferie del mondo.
Ci serve un nuovo Prodi e dobbiamo continuare a cercarlo.
Pare che Draghi sia andato a governare l'Italia dalla BCE.
Una volta tanto, il promoveatur ut amoveatur non ha funzionato.
Intanto i nostri fanno finta di governare (anche durante le ferie, deve essere un nuovo gioco di società).
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