ranvit ha scritto:mi chiedo se Romano e pure tu, vi rendete della gravità di quanto avvenuto tra mercoledì e venerdì e del fatto che questo governo non ha più nessuna ragione di rimanere in carica.
Non so Romano, io me ne rendo conto eccome!
Non so pero' se tu ti rendi conto che questo è il governo che c'è, che non decidi tu nè io se deve dimettersi, che andare ad elezioni mentre infuria la tempesta è una cazzata gigantesca (che solo uno con gli occhi coperti dal prosciutto del'ideologia puo' concepire).
Vittorio
Ps Visto che Romano dice cose insulse bisognerebbe proporre al Corriere della Sera di sostituirlo....semmai con te

quindi se la crisi si protrae fino al 2013 che si fà?
non si tengono l'elezioni perchè sarebbe una cazzata gigantesca?
dobbiamo tenerci questo governo, perchè non vuole dimettersi, fino a che la crisi non passa?
e se la crisi non passa proprio perchè ci teniamo questo governo e le sua "lucida" strategia poltica?
andare al voto sarà pure rischioso ma ad oggi i nostri titoli di stato sono ritenuti più rischiosi di quelli della Spagna (che andrà al voto a novembre).
andare la voto vorrebbe dire fare una campagna elettorale in cui i partiti si assumono davanti ai cittadinie agli osservatori esterni degli impegni precisi. si avrebbe un parlamento eletto con il mandato preciso di afforntare la crisi e questo elemento si rifletterebbe anche sul governo. soprattutto si avrebbe un governo all'inzio del proprio mandato dotato di credibilità (sia davanti ai cittadini sia davanti ai mercati) e tempo per adottare le soluzioni ritenutre più idonee.
Esite sempre l'alternativa di un governo tecnico, istiutzionale, del Presidente o come lo si vuole chiamare.
basato su una ampia maggiornaza e composto da persone di prestigio e tecnicamente competenti che affronti il paese e lo porti alla scadenza naturale della legislatura.
ovvio che se il governo non vuole dimettersi nessuno lo può obbligare, ovvio altrettanto, almeno per me, che se questo governo non è disponibile a fare un apsso indietro le controparti hanno non solo il diritto ma anche il dovere di non fare un passo avanti.
non è che mediando o venendo incontro all'irresponsabilità di berlusconi e del cdx le cose migliorano. questa è las trategia che per anni ha seguito Casini e giustificati il Corriere della sera. e i risultati si vedono. purtoppo
per quanto riguarda l'articolo, ciò che non è accetabile, almeno da parte mia, è che a un governo che nell'ultima settimana dichiara che in Italia le cose vanno tutto sommato bene e il governo ha operato in modo corretto (mercoledì), che i mercati sono orologi rotti che segnano l'ora giusto solo due volte il giorno (giovedì) e che poi dichiara di anticipare una serie di interventi perchè la situazione è peggiore del previsto (venerdì), il commento di un editorialista del principale giornale nazionale si limiti a un "bene ma non basta" e a teorizzare la crisi come un opportunità per le riforme se affrontata con una lucida strategia politica e l'appoggio delle parti sociali.
ma Romano negli ultimi tre anni dove era?
ma soprattutto si rende conto che il poco di credibilità che l'Italia e il governo avevano è stato sputtanato con la sceneggiata avvenuta tra mercoledì e venerdì?
che di fatto siamo commisariati da soggetti esterni e che fino a che questo governo sarà in carica non avremo nessun potere di contrattazione?
p.s.
il livello di insulsaggine degli editoriali di romano è perfettamente in linea con quello di molti altri editorialisti del corriere della sera. gente che per anni hanno giustificato ogni puttanata di berlusconi e che oggi davanti ad un conclamato fallimento non riescono a prendere una posizione chiara e netta.