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Crisi, l'opposizione: via Berlusconi

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Crisi, l'opposizione: via Berlusconi

Messaggioda ranvit il 31/07/2011, 18:36

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_INITALIA

Pd e Udc alle forze sociali: incontriamoci
Fini: governo irresponsabile. Il Pdl: uniti solo da pregiudiziale anti-premier.
Calderoli: no ferie, subito campus per sviluppo

ROMA - L'opposizione torna a chiedere a gran voce le dimissioni del premier Silvio Berlusconi. Oggi, i leader del Terzo polo, Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli, in tre diverse interviste, hanno recapitato a Berlusconi un pressante invito a lasciare la guida del governo per dare vita a un governo di unità nazionale. Anche il Pd, per bocca dell'ex premier Massimo D'Alema, torna a chiedere a Berlusconi di lasciare e si dice pronto ad assumersi le sue responsabilità.

Intanto oggi, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani e Casini, hanno preso contatto con i rappresentanti delle forze sociali che nei giorni scorsi hanno chiesto un patto per la crescita dell'Italia e hanno proposto un incontro di tutte le forze parlamentari di opposizione per discutere dell'emergenza economica e delle proposte per affrontarla. È quanto si apprende in una nota diffusa dall'ufficio stampa dell'Udc.

Il Pdl invece fa quadrato intorno al premier e il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, risponde che l'opposizione è unita solo da una pregiudiziale anti Berlusconi. Per il ministro dell'Agricoltura Saverio Romano invece «è ancora in piedi un complotto contro il governo», mentre per il neo ministro delle Politiche comunitarie Anna Maria Bernini e per il titolare delle Infrastrutture Altero Matteoli si tratta solo di demagogia pura.

«È indispensabile che il governo venga a dire come giudica il documento delle parti sociali, o come valuta la complessiva situazione economica del paese. Ma se il governo si dimostra del tutto insensibile, se Berlusconi continua col ritornello che va tutto bene, abbiamo la riprova di una sostanziale irresponsabilità dell'esecutivo», ha detto Fini in un'intervista al Messaggero, in cui invita il ministro dell'Economia Giulio Tremonti a fare chiarezza e annuncia che Fli voterà a favore dell'arresto di
Milanese.

«Tutti dovrebbero capire che Berlusconi porta alla rovina, non soltanto l'economia italiana, ma anche il sistema democratico. Zapatero mostra senso di responsabilità di fronte al destino del suo Paese, capendo che un governo senza consenso non può affrontare la crisi. Berlusconi, invece, non ha il minimo senso dello stato e si occupa solo degli interessi suoi, non del destino dell'Italia - ha attaccato D'Alema, intervistato dall'Unità -. Credo che anche nella destra c'è chi comincia a capirlo . Si facciano coraggio prima che sia troppo tardi. Noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità».

Per l'esponente del Pd, il problema del paese non è la casta ma il premier, che per nascondere le sue responsabilità nella crisi «aizza campagne contro la politica in generale e contro di noi in particolare». Il presidente della fondazione Italianieuropei denuncia «la filosofia illustrata da Giulio Tremonti: non rubo perché non ne ho bisogno. Dunque per combattere la casta e avere una politica pulita dovremmo affidarci ai ricchi». Il punto, ha spiegato, è che «il centrodestra prima boccia in Parlamento le nostre proposte per tagliare costi e privilegi, come il vitalizio. E poi, sui suoi giornali, guida le campagne contro la casta e contro il Pd».

«Occorre un armistizio fra tutti i partiti, che apra la strada a un governo di unità nazionale», ha detto Casini al Corriere della Sera, lanciando l'allarme per «l'immobilismo» dell'esecutivo di fronte alla crisi. «Se c'è bisogno non andiamo in vacanza, e comunque siamo pronti: una chiamata e torniamo a Roma», ha aggiunto. «Ma si faccia qualcosa subito, prima che sia troppo tardi». «Il presidente del Consiglio dovrebbe prendere coscienza della caduta verticale di consenso del governo», ha proseguito Casini, e quindi scegliere se andare alle urne o «dare il via libera a un esecutivo di unità nazionale». Il leader dell'Udc ha invitato il segretario del Pdl Angelino Alfano a riflettere, perché «il suo nuovo partito, appena nato, rischia di pagare un prezzo altissimo se resta arroccato e non coglie l'opportunità di voltare pagina».

«Sarebbe auspicabile che su indicazione di Napolitano il Paese fosse guidato da una personalità forte e credibile, in grado di proporre un programma molto serio e con l'appoggio responsabile delle forze parlamentari», è la ricetta di Rutelli, per uscire dalla crisi, consegnata in una intervista al Qn.

«Davanti ad una crisi come quella che stiamo affrontando io credo che la politica non abbia il diritto di andare in ferie e che non lo abbiano neppure le associazioni imprenditoriali, le forze sindacali e le parti sociali. Quindi propongo che in agosto tutti cancellino le ferie e ci si trovi tutti per un campus per lo sviluppo economico da cui far emergere un programma di lavoro per l'autunno», è l'idea, anticipata all'agenzia Ansa dal ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli.

«Ne ho parlato con il ministro Tremonti - ha aggiunto Calderoli - e mi ha detto che è d'accordo. Io sono pronto e sono aperto a qualsiasi proposta per la scelta della località da parte delle forze sociali che vogliono lavorare con noi a questo cantiere estivo». «Del resto - aggiunge - dalle forze sociali e dalla Confindustria è arrivata una sollecitazione ad operare che non possiamo lasciare inascoltata. Noi le proposte le abbiamo in mente, ma vogliamo ascoltare anche quelle degli altri». «Non si può attendere settembre - conclude - per quel mese occorre avere già le proposte pronte. Non saranno ammesse deleghe e la proposta la porterò anche al presidente del Consiglio in settimana».
Domenica 31 Luglio 2011 - 17:24 Ultimo aggiornamento: 18:26
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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