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Province: il PD delude ancora una volta

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Province: il PD delude ancora una volta

Messaggioda flaviomob il 05/07/2011, 20:59

IL CASO
Non passa l'abolizione delle Province

Di Pietro attacca il Pd: "Traditori"
Respinta la proposta dell'Italia dei Valori a causa dell'astensione del Partito democratico. Il terzo Polo aveva votato a favore. Il leader Idv: "Comportamento patetico". Bersani: "Abbiamo nostre proposte, no a tirate demagogiche". E la Lega rilancia: "Aboliamo i prefetti"

ROMA - L'aula della Camera ha detto no alla proposta di legge presentata dall'Idv sulla soppressione delle province. L'Assemblea di Montecitorio ha infatti respinto il mantenimento del primo articolo del testo. Contro la richiesta si è espressa la maggioranza, anche se 43 deputati Pdl si sono astenuti. A favore, oltre all'Idv, si è schierato il Terzo polo. A suscitare polemiche è stata però l'astensione del partito Democartico,che ha impedito l'approvazione del provvedimento.

Di Pietro: "Tradimento generalizzato". Una posizione che ha scatenato le ire di Antonio di Pietro: "Oggi si e' verificato un tradimento generalizzato degli impegni e dei programmi elettorali fatti da destra a sinistra", ha spiegato il leader dell'Italia dei valori rispondendo ai cronisti. "Hanno fatto a gara nel far sognare gli italiani durante la campagna elettorale, sarebbe stato il primo passo per eliminare gli sprechi della casta e ridurre i costi della provincia", ha ricordato. Non solo. "Dell'abolizione delle Province si parla dal 1960", ha ricordato, "ma c'è stato un comportamento patetico anche nella nostra coalizione, qualcuno ha chiesto l'ennesimo rinvio per riflettere". La verità, ha aggiunto, "è che c'è solo un'enorme distanza tra la chiacchiera elettorale e i fatti istituzionali. C'è una maggioranza trasversale che possiamo chiamare 'maggioranza della casta', tipica da Prima Repubblica". In questo, ha insistito, "spiace che la Lega che parla tanto di sprechi e costi della politica poi è in prima fila quando si tratta di sistemare le cadreghine locali".

Bersani: "No a tirate demagogiche". Pronta la replica del segretario del Pd Pier Luigi Bersani "Noi abbiamo le nostre proposte, non ci facciano tirate demagogiche", ha detto l'ex ministro dello Sviluppo Economico. "La nostra proposta è di ridurre e accorpare le Province perchè bisogna anche dire come si fa perché alcune cose nelle Province sono inutili e altre utili come ad esempio il fatto che si occupino dei permessi per l'urbanistica".

Le divisioni nel partito. Secondo indiscrezioni però l'astensione finale sarebbe il frutto di un difficile compromesso tra diverse anime del partito. La decisione sarebbe giunta dopo una assemblea di oltre quattro ore svoltasi nel primo pomeriggio alla camera. Una riunione che avrebbe visto alcuni democratici opporsi all'astensione. Tra questi, l'ex segretario Walter Veltroni, intervenuto in assemblea sottolineando che sarebbe stato "un errore per il pd votare con pdl e lega" e spiegando il rischio di dare un brutto messaggio agli elettori, proprio in un momento in cui "dovremmo dare un segnale al paese sui costi della politica".

Raisi (Fli): "Asse conservatrice Pd, Pdl, Lega". Compatto il Terzo Polo nel condannare il comportamento del partito democratico. "'Mi dispiace molto che il Pd abbia perso l'occasione di fare una cosa saggia e di mandare il governo in minoranza", ha detto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, conversando con i cronisti in Transatlantico. "Avremmo dato un segnale", ha sottolineato, "e non sarebbe stato un peccato di lesa maestà suddividere le competenze delle Province tra Comuni e Regioni". Più duro il suo alleato di Futuro e Libertà Enzo Raisi: "Ancora una volta l'asse conservatrice del Paese, Pd, PdL e Lega ha bocciato in Aula la norma che prevedeva l'abolizione delle Province, questo a dimostrazione che, al di là dei programmi demagogici, quando si tratta di posti di potere da conservare forze teoricamente distinte e distanti si ritrovano unite".

Reguzzoni (Lega): "Abolire i prefetti" In difesa delle Province è intervenuto anche il capogruppo del Carroccio a Montecitorio Marco Reguzzoni, spiegando che si tratta di enti eletti dal popolo a differenza dei prefetti, definiti "la longa manus del centro". "Mi chiedo" - ha detto Reguzzoni - perché si parla tanto di abolizione delle province e nessuno fa notare che andrebbero soppressi i prefetti". L'esponente leghista ha quindi rilanciato: "Torniamo in aula, magari a fine settembre-primi di ottobre, con una nostra legge che ridisegni non solo le province ma tutti gli enti collegati alle province".


(05 luglio 2011)

http://www.repubblica.it/politica/2011/ ... -18715529/


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Re: Province: il PD delude ancora una volta

Messaggioda matthelm il 06/07/2011, 10:07

La solita dipietrata demagogica.

Questa è la vera sostanza di questo personaggio...
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Re: Province: il PD delude ancora una volta

Messaggioda trilogy il 06/07/2011, 17:27

A guardare l'istant poll su "la Stampa" consenso bulgaro per la soppressione :mrgreen:

http://www.lastampa.it/sondaggi/tuttipoll.asp

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Re: Province: il PD delude ancora una volta

Messaggioda ranvit il 06/07/2011, 19:41

http://www.salernonotizie.it/


Sindaco De Luca: "Province, funzioni ripetitive ed inutili"

"Considero grave e francamente inaccettabile il voto di astensione espresso dal Gruppo Pd alla Camera relativo alle Province". E' quanto dichiara in una nota il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che aggiunge: " La complessità dei problemi non può giustificare la paralisi e la non decisione. Si rischia di apparire agli occhi dell’opinione pubblica una forza del conservatorismo vischioso, che esprime una permanente doppiezza.

Un voto, quindi, sbagliato in relazione ai problemi della finanza pubblica che richiedono una riduzione drastica di funzioni istituzionali ripetitive ed inutili. Ma è sbagliato ancora di più in relazione alle esigenze di sviluppo e modernizzazione del Paese.

La palude burocratica, la sovrapposizione di competenze, il groviglio politico-amministrativo sono le principali cause di blocco dei processi decisionali e degli investimenti alla base del ritardo dell’Italia sul piano della competitività internazionale. E’ assolutamente necessario, a mio parere, rilanciare su questo punto, e in tempi rapidi, un’iniziativa tempestiva e concludente per il superamento di livelli istituzionali di cui nessuno coglie più la funzione.
Vincenzo De Luca


06/07/2011 17.56.37
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Re: Province: il PD delude ancora una volta

Messaggioda matthelm il 07/07/2011, 10:14

Cancellando la parola "province" non si riducono i costi della politica


Il PD alla Camera si è astenuto sulla proposta di cancellazione delle Province perché non è cancellando una parola che si risolve il problema dei costi della politica. Esiste una nostra proposta per quanto riguarda il riordino complessivo del sistema delle autonomie locali e delle regioni e in questa si colloca anche quella specifica relativa alle province. Un riordino che non deve e non può avvenire indipendentemente da una nuova e più snella visione dello Stato, per fornire così servizi efficienti e non duplicazioni burocratiche.

Ecco perché non è sufficiente dire che si aboliscono le province. E’ facile demagogia tracciare un segno sulla parola province, sarebbe una operazione identica a quella fatta da Berlusconi con le grandi opere, con i famosi cartelloni pieni di segni che, da inchiostro, non si sono mai trasformati in infrastrutture.

La nostra proposta è concreta e riorganizza il settore con veri tagli e grandi possibilità di risparmio, essa è già depositata in parlamento ed è visibile sul nostro sito internet all’indirizzo partitodemocratico.it/leggeprovince

Se si vuole fare serio bisogna quindi dire a chi, una volta abolite , vanno le funzioni delle province, almeno quelle essenziali, come verrà dislocato il personale che oggi vi lavora. Altrimenti, parlare di costi della politica solo per le province diventa un modo per eludere il problema, per non affrontarlo mai sul serio.

E i tempi di questa nostra riforma saranno brevissimi. Il paese va riformato e riavvicinato alle esigenze dei cittadini e in questo ci stiamo impegnando.
Davide Zoggia, responsabile Enti Locali Pd


Ho proposto questa riflessione perché pur essendo io per l'abolizione delle province penso che non si debba procedere alla Di Pietro che si accontenta di "infastidire" il Pd e raccogliere qualche demagogico consenso (tutto da verificare).
Questo è il "nuovo" Di Pietro!!! ci avevate creduto? E' un guascone e basta.
Detto questo il problema rimane ed è qui che si aspettano vere iniziative.
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Re: Province: il PD delude ancora una volta

Messaggioda ranvit il 07/07/2011, 10:43

Matthelm.....sono d'accordo ma l'occasione era ottima, politicamente, per assestare una bastonata a Berlusconi.

Nel merito, anche se fosse stata approvata, siccome l'esistenza delle Province è scritto sulla Costituzione, gli effetti pratici sarebbero stati, per il momento, nulli!

Il Pd ha fatto l'ennesima cazzata a dimostrazione che questo gruppo dirigente è bollito!

Vittorio
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Re: Province: il PD delude ancora una volta

Messaggioda matthelm il 07/07/2011, 11:37

ranvit ha scritto:Il Pd ha fatto l'ennesima cazzata a dimostrazione che questo gruppo dirigente è bollito!


eeeeh... sì.
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Re: Province: il PD delude ancora una volta

Messaggioda gabriele il 07/07/2011, 11:42

ranvit ha scritto:Nel merito, anche se fosse stata approvata, siccome l'esistenza delle Province è scritto sulla Costituzione, gli effetti pratici sarebbero stati, per il momento, nulli!


Vittorio, la proposta era di modifica costituzionale.

Trovo inoltre in Rete:
http://beta.partitodemocratico.it/doc/2 ... le-pro.htm

Proposte di legge - Camera
Modifica all'articolo 133 della Costituzione, in materia di mutamento delle circoscrizioni provinciali e di soppressione delle province, nonché norme per la costituzione delle città metropolitane e il riassetto delle province
Proposta di Legge Costituzionale N. 4439 presentata il 21 giugno 2011. Tra i firmatari Bersani e Franceschini
di Roberto Zaccaria, Ettore Rosato, Alessandro Naccarato, Alessandro Maran, Doris Lo Moro, Donata Lenzi, Roberto Giachetti, Pierangelo Ferrari, Olga Di Serio D'Antona, Michele Bordo, , pubblicato il 6 luglio 2011 , 6083 letture
XVI LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

Proposta di Legge Costituzionale
N. 4439 presentata 21 giugno 2011

d'iniziativa dei deputati

BERSANI, FRANCESCHINI, BRESSA, VENTURA, MARAN, VILLECCO CALIPARI, LENZI, BOCCIA, AMICI, GIACHETTI, QUARTIANI, ROSATO, GIOVANELLI, FONTANELLI, ZACCARIA, BORDO, D'ANTONA, FERRARI, LO MORO, MINNITI, NACCARATO, POLLASTRINI

Modifica all'articolo 133 della Costituzione, in materia di mutamento delle circoscrizioni provinciali e di soppressione delle province, nonché norme per la costituzione delle città metropolitane e il riassetto delle province.

Onorevoli Colleghi! – La presente proposta di legge costituzionale recante modifica dell'articolo 133 della Costituzione in materia di mutamento delle circoscrizioni provinciali e di soppressione delle province, nonché norme per la costituzione delle città metropolitane e il riassetto delle province, deve essere inserita coerentemente nel dibattito in corso sull'attuazione del titolo V della parte seconda della Costituzione. Nella XVI legislatura sono stati approvati la legge delega sul federalismo fiscale (legge n. 42 del 2009) e diversi decreti legislativi attuativi per riconoscere per legge l'autonomia di entrata e di spesa che è prevista dall'articolo 119 della Costituzione per i comuni, le province, le città metropolitane e le regioni.

Il Partito democratico (PD), attraverso il lavoro svolto dai gruppi parlamentari di entrambe le Camere, in particolare all'interno della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale, ha dato il suo contributo per l'approvazione di questi provvedimenti in un'ottica coerente con il quadro di una Costituzione che punta al federalismo e non alla secessione.

Per questo ha sempre ribadito che il federalismo fiscale dovesse essere preceduto o, per lo meno, accompagnato, dal federalismo istituzionale, ovvero da una profonda ridefinizione dei compiti di ogni livello di governo. La discussione sulla cosiddetta «Carta delle autonomie» (atto Senato n. 2259), invece, è andata a rilento: è stata approvata dalla Camera dei deputati ma è restata ferma presso la competente Commissione del Senato della Repubblica per molto tempo ed è ancora in fase istruttoria in Commissione. È invece evidente che occorre procedere rapidamente all'approvazione di questo importante provvedimento in modo da chiarire «chi fa che cosa» attraverso la puntuale individuazione delle funzioni fondamentali di comuni, province e città metropolitane e attraverso la riapertura di un complessivo processo di riordino dell'amministrazione statale e regionale.

Nella cosiddetta «Carta delle autonomie» era stata inserita anche una norma sulla razionalizzazione delle province, che però è stata valutata criticamente dalla Camera dei deputati in quanto non coerente con l'articolo 133 della Costituzione. La presente proposta di legge costituzionale cerca di dare una risposta positiva all'esigenza di un intervento coerente di revisione degli enti di area vasta nell'ambito di una modifica complessiva dell'articolo 133 della Costituzione che tocchi il tema della razionalizzazione delle province, dell'istituzione delle città metropolitane e del più complessivo riordino di tutta l'amministrazione pubblica, non solo nelle regioni a statuto ordinario, ma anche nelle regioni a statuto speciale. Tale proposta è coerente con il programma politico del PD, che ha da sempre ribadito la necessità del superamento delle province con l'istituzione delle città metropolitane, la contrarietà all'istituzione di nuove province e la riduzione delle province esistenti.

Il PD, infatti, non è stato mai per l'abolizione dell'istituzione provincia, poiché, ad esempio, le questioni relative ai trasporti, all'assetto idrogeologico, agli aspetti ambientali e alle strade costituiscono una dimensione non più gestibile dal singolo comune e che non dovrebbe essere gestita dalle regioni: in quest'ottica, cancellare con un colpo di bacchetta magica le province ci consegnerebbe una dimensione di confusione totale che sarebbe esattamente l'opposto di quello che i cittadini chiedono, ossia responsabilità, correttezza e trasparenza nell'amministrazione dei propri interessi. Il PD è, quindi, per la ridefinizione delle province anche all'interno della Costituzione.

La presente proposta di legge costituzionale dispone prima di tutto (articolo 1) che il mutamento delle circoscrizioni provinciali o la soppressione delle province siano stabiliti con legge regionale sentiti i comuni interessati, in modo da valorizzare appieno il principio di adeguatezza e di prossimità contenuto nell'articolo 118 della Costituzione stessa e al fine di garantire una maggiore distribuzione di potere politico all'interno del territorio. Con lo stesso articolo, quindi, si stabilisce che non sarà più possibile istituire nuove province.

L'articolo 2 prescrive che le città metropolitane, individuate con legge dello Stato, siano costituite, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge costituzionale, tramite legge regionale, sentiti i comuni interessati. Di conseguenza, all'istituzione delle città metropolitane devono corrispondere la soppressione delle province nel medesimo territorio su cui insistono e il trasferimento delle rispettive funzioni e del personale, per evitare sprechi, sovrapposizioni e inefficienze. È questa la chiave di volta del sistema: razionalizzare ed evitare sprechi di denaro pubblico piuttosto che effettuare tagli indiscriminati che potrebbero comportare anche maggiori inefficienze. Il medesimo articolo prevede, quindi, un intervento sostitutivo dello Stato, per evitare che l'inerzia regionale possa rendere impossibile il riassetto necessario entro i tempi richiesti. Qualora, dunque, la regione interessata non provveda in tempo, il Governo, dopo aver concordato un eventuale ulteriore lasso di tempo per ottemperare, provvede esso stesso con decreto-legge, da convertire in legge dalle Camere entro novanta giorni.

L'articolo 3 stabilisce che con legge dello Stato debbano essere determinate le funzioni fondamentali e proprie delle province il cui territorio risulti compreso all'interno delle regioni a statuto ordinario e speciale (come si fa nella cosiddetta «Carta delle autonomie») e che entro i successivi dodici mesi le regioni a statuto ordinario, con legge da adottare previa consultazione degli enti locali interessati, verificata l'adeguatezza della dimensione territoriale delle province in rapporto alla possibilità di gestione delle funzioni fondamentali di area vasta, debbano provvedere alla revisione territoriale ovvero alla soppressione delle province esistenti. Anche in questo caso, qualora le regioni non intervengano in tempi utili, si attiva il potere sostitutivo del Governo con le modalità di cui all'articolo 2. Il comma 3 del medesimo articolo prevede, infine, che entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge costituzionale, con legge dello Stato, siano rivisti gli ambiti territoriali degli uffici decentrati dello Stato assicurando che nel complesso del territorio regionale essi non superino il numero totale delle province ivi istituite.

Per quanto riguarda, infine, la razionalizzazione delle province nelle regioni a statuto speciale, è previsto, all'articolo 4, che anche esse debbano adeguarsi ai princìpi contenuti nelle leggi dello Stato di cui agli articoli 2 e 3.

PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE
Modifica all'articolo 133 della Costituzione, in materia di mutamento delle circoscrizioni provinciali e di soppressione delle province, nonché norme per la costituzione delle città metropolitane e il riassetto delle provinc

Art. 1.
(Modifica all'articolo 133 della Costituzione).


1. Il primo comma dell'articolo 133 della Costituzione è sostituito dal seguente:«Il mutamento delle circoscrizioni provinciali o la soppressione delle Province sono stabiliti con legge regionale, sentiti i Comuni interessati».



Art. 2.
(Costituzione delle città metropolitane).


1. La costituzione delle città metropolitane, individuate con legge dello Stato, è disposta con legge regionale, sentiti i comuni interessati, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale, e comporta la soppressione delle province nel medesimo territorio su cui insistono le nuove città metropolitane e il trasferimento a queste ultime delle rispettive funzioni e del personale.

2. Qualora la regione interessata non provveda ai sensi del comma 1 nel termine ivi indicato, il Governo le assegna un ulteriore termine per adempiere. In caso di mancato adempimento, provvede il Governo con decreto adottato ai sensi dell'articolo 77, secondo comma, della Costituzione, da convertire in legge entro novanta giorni dalla sua pubblicazione.



Art. 3.
(Riassetto delle province nelle regioni a statuto ordinario).


1. Con legge dello Stato sono determinate le funzioni fondamentali e proprie delle province il cui territorio risulta compreso all'interno delle regioni a statuto ordinario.

2. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di cui al comma 1, le regioni a statuto ordinario, con legge da adottare previa consultazione degli enti locali interessati, verificata l'adeguatezza della dimensione territoriale delle province in rapporto alla possibilità di gestione delle funzioni fondamentali di area vasta, provvedono alla revisione della circoscrizione territoriale ovvero alla soppressione delle province esistenti. Decorso il termine stabilito dal primo periodo del presente comma, il Governo provvede con le modalità di cui al comma 2 dell'articolo 2.

3. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale, con legge dello Stato sono rivisti gli ambiti territoriali degli uffici decentrati dello Stato assicurando che nel complesso del territorio regionale essi non superino il numero totale delle province ivi istituite.

Art. 4.
(Riassetto delle province nelle regioni a statuto speciale).


1. Le regioni a statuto speciale, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore delle leggi dello Stato di cui agli articoli 2 e 3, provvedono ad adeguare i propri ordinamenti ai princìpi in esse contenuti.
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Re: Province: il PD delude ancora una volta

Messaggioda ranvit il 07/07/2011, 12:44

Vittorio, la proposta era di modifica costituzionale.


Conoscendo come vanno le cose in Italia....campa cavallo! :D
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Re: Province: il PD delude ancora una volta

Messaggioda trilogy il 07/07/2011, 14:14

ranvit ha scritto:Vittorio, la proposta era di modifica costituzionale.


Conoscendo come vanno le cose in Italia....campa cavallo! :D


....poi ci vogliono le varie leggi ordinarie nazionali e regionali "sentiti i comuni interessati" per dare applicazione ai nuovi ariticoli, tra vent'anni abbiamo ancora le province. I soldi sono finiti è un lusso che non ci possiamo più permettere. Trovino una strada da subito perchè alla scadenza dei consigli provinciali esistenti non ci siano più elezioni per il rinnovo.
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