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Manifestare per cosa?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Manifestare per cosa?

Messaggioda borghinolivorno il 12/10/2008, 22:53

Come ripromesso a luglio dai sopravvissuti della battaglia perduta contro “il principale esponente dello schieramento a noi avverso”, ovviamente ognuno per conto suo e in polemica più o meno esplicita con gli altri, tutto ottobre si riempie di manifestazioni e iniziative della cosiddetta “opposizione” mentre , imperterrito, il Cavaliere continua a mietere consensi e a collezionare un metodo singolare di governo ma a governare.

Il punto è se si intendono, in queste manifestazioni, solo confermare le proprie ragioni (sconfitte) , oppure si intende promuovere un disegno alternativo capace di tenere l’ elettorato, e, questo conta infinitamente di più, capace di conquistare aree dell’elettorato a noi avverso, non essendo ovviamente neutrale il come si fa e chi lo fa.

Da questo punto di vista se il “me ne frego “ del Cavaliere alla offerta di collaborazione di Veltroni, testimonia una volta ancora a chi siamo in mano, non è detto che l’orgoglio del PD possa bastare a fare fronte alla nuova e complicata questione che abbiamo davanti, perché non basta dire che vogliamo un mondo migliore, ma dobbiamo dire come lo vogliamo fare e con chi in uno scenario sempre più lontano dalle nostre certezze e in cui l’intero occidente è messo in discussione.

Questioni complicate e non scontate su cui le scorciatoie si pagano rimanendo al palo, e di cui ci chiederanno il conto i poveri risparmiatori sempre più preoccupati e tutti quelli che indebitati con mutui per le case, prestiti per andare avanti, finanziamenti alle loro intraprese, non sanno come continuare nelle loro speranze e attese.

Paolo borghi livorno x spillo di www.libertaeguale.eu 12-10- 2008
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Re: Manifestare per cosa?

Messaggioda Paolo65 il 15/10/2008, 14:24

Era sbagliato andare a Piazza Navona con Di Pietro e sarebbe inutile manifestare il 25 senza sapere per cosa.

L'Italia sta in mezzo ad una crisi mondiale di quelle toste e gli italiani hanno bisogno di sentirsi tutelati. Nel bene e nel male ritengono che Berlusconi li tuteli, per cui il 25 si dovrà fare una manifestazione intelligente e non solo di pancia.

Spero in una manifestazione riflessiva ricca di proposte, più che di proteste.

Paolo
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Re: Manifestare per cosa?

Messaggioda ranvit il 15/10/2008, 18:53

Temo che sia una pia illusione. Ci saranno le solite "oche giulive starnazzanti"!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Manifestare per cosa?

Messaggioda pierodm il 16/10/2008, 11:53

Le manifestazioni in piazza sono, quasi per definizione, occasioni per rappresentare un dissenso.
Sono manifestazioni-contro, alle quali non bisogna chiedere altro, e non è poco, in qualunque regime.
Non è poco, innanzi tutto perché mostrare l'esistenza di una forza "altra" è comunque utile, e poi perché il dissenso è già di per sé una dichiarazione sui contenuti e sui temi della politica, sia per contrapposizione.
I momenti e i mezzi per crearsi un'immagine propositiva, e per esporre i propri eventuali programmi, sono altri e hanno una misura assai diversa e tempi diversi.
Un'opposizione, che rappresenta metà del paese, che deve cogliere l'occasione della piazza per esporre i propri programmi ha già fallito, o almeno non può più essere considerata una componente delle istituzioni politiche, ma come una forza semi-clandestina che cerca di spremere il massimo da un momento di esposizione comunicativa.

Inoltre, credo che non faccia per niente bene alla sinistra cercare di essere sempre "un'altra cosa", rispetto al ruolo che le contingenze le assegnano.
Se si è opposizione, si faccia bene l'opposizione, ossia si sia capaci di dire nel modo migliore "no": pacatamente, se si vuole, o incazzati, se necessario, e spiegando le ragioni del "no", se si ha tempo per farlo.

Quanto alle oche starnazzanti, non condivido questo modo di esprimere il nostro dissenso, al di là del fatto che talvolta questa possa essere l'impressione che dà il chiacchiericcio che imperversa in certi momenti.
Il senso di frustrazione e di inutilità che abbiamo deriva da cause che vanno oltre la buona volontà o la qualità di chi ci rappresenta, che - su questo siamo d'accordo - non è complessivamente elevata.

C'era una volta un mio amico, a cavallo tra i tempi del liceo e l'università, che s'innamorava in continuazione, e si spendeva verso ogni nuovo amore con la dedizione di un eroe romantico, sia pure sul piano di una disponibilità quotidiana ad ogni utile servizio.
Era sempre pronto, il mio amico, a correre in soccorso della femminella, quando rimaneva bloccata con la macchina, anche di notte, anche andando a salvarla con un lungo viaggio in autobus.
Era pronto a scattare per aiutare la femminella a organizzare una festa di compleanno, anche se era il compleanno di un altro con il quale la femminella usciva e intrecciava commerci carnali.
Era sollecito, soccorrevole, donatore di una spalla su cui piangere, compratore di scatole di cioccolatini, vergatore di bigliettini amorevoli, portatore di mazzolin di fiori, anche in direzione di femminelle feroci che lo facevano aspettare fuori della porta mentre cambiavano accompagnatori e fidanzati, e di stagione in stagione trascorrevano vacanze di mare e di montagna con un'estrema varietà di compagni assortiti.
Una volta sono rimasto confinato in un campeggio sulla costa jonica, perché il mio amico aveva requisito la comune automobile (la mia) per circuire una bellissima mora che non aveva la più lontana intenzione di concedergli nemmeno di carezzarle una guancia - e in una settimana spese quasi tutte le nostre ricchezze per riempirla di regali, fiori e svenevolezze, tanto che per tornare a Roma dovetti fare un record di basso consumo di benzina, senza poter prendere nemeno un caffè durante il viaggio, per non parlare dei tre o quattro chili persi per denutrizione durante il mese trascorso nel campeggio.
Gli volevo bene, e gliene voglio ancora, ma non posso fare a meno di pensare che la sinistra attuale somiglia tanto al mio amico, nella sua idea che il consenso discenda da quanto riesca a dimostrarsi disponibile e intelligente, zelante e soccorrevole.

Stretta la foglia, larga la via ....
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Re: Manifestare per cosa?

Messaggioda borghinolivorno il 16/10/2008, 21:24

pierodm ha scritto:Le manifestazioni in piazza sono, quasi per definizione, occasioni per rappresentare un dissenso.
Sono manifestazioni-contro, alle quali non bisogna chiedere altro, e non è poco, in qualunque regime.
..................

Un'opposizione, che rappresenta metà del paese, che deve cogliere l'occasione della piazza per esporre i propri programmi ha già fallito, o almeno non può più essere considerata una componente delle istituzioni politiche, ma come una forza semi-clandestina che cerca di spremere il massimo da un momento di esposizione comunicativa.
..............

Quanto alle oche starnazzanti, non condivido questo modo di esprimere il nostro dissenso, al di là del fatto che talvolta questa possa essere l'impressione che dà il chiacchiericcio che imperversa in certi momenti.
Il senso di frustrazione e di inutilità che abbiamo deriva da cause che vanno oltre la buona volontà o la qualità di chi ci rappresenta, che - su questo siamo d'accordo - non è complessivamente elevata.
...........................

Stretta la foglia, larga la via ....


quindi l'alternativa sarebbe: ho vinto le elezione...maledizione..mi chiudo la bocca perchè sono istituzionale
ho perso le elezioni...bene bene....sono contro e faccio la sbarazzino (tanto è vero che non ho nemmeno bisogno di produrre e difendere un programma)

beata giovinezza!!!!!!!!!!...fortunatamente la politica non è cosi', anche se ce chi si illude che in piazza passa tutto.
saluti. paolo borghi livorno
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Re: Manifestare per cosa?

Messaggioda pierodm il 17/10/2008, 2:45

Caro Borghi, rispondo solo per onestà verso il forum, dato che non riesco a trovare un nesso tra quello che dici e le parti del mio messaggio che hai la cura di citare.

Tra l'altro, ho cercato e riletto ciò che avevo scritto, nel tentativo di trovare una qualche parola di entusiasmo che mi fosse sfuggita per sbaglio nei confronti della piazza. Non l'ho trovata.
Personalmente, infatti, non amo affatto la piazza, né le manifestazioni, e penso che servano a ben poco.
Ho solo detto che, comunque, la piazza non serve per illustrare i programmi o per fare i discorsi complicati.
Ci sono i momenti per fare i discorsi compplicati, e quelli per dire poche parole chiare e nette.
Non è che ad ogni occasione, per dimostrarci intelligenti, dobbiamo tirare fuori il libretto del programma e recitare tutte le giaculatorie.
pierodm
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Re: Manifestare per cosa?

Messaggioda borghinolivorno il 19/10/2008, 11:01

La marcia dell’opposizione

Insomma più aumenta il dissenso “marciante” contro il Governo (Scuola e Università; gli incalliti giustizialisti e gli emergenti Dipietristi; perfino a suo modo la Chiesa per le politiche dell’immigrazione e di contrasto alla poverta’; i pochi preoccupati dal federalismo guascone; ), più il Governo, il suo padre-padrone, i suoi ministri “più invisi” alla sinistra e al comune senso del pudore democratico, registrano sondaggi favorevoli e consensi e colgono successi inaspettati (come nel caso della crisi finanziaria).
In questo quadro l’opposizione rischia di fare la fine del topo e di ritrovarsi per le strade a marciare solo per far vedere che c’è lasciando ad altri la responsabilità di cambiare questo paese.

Bisogna essere chiari. C’è qualcosa che non gira più nella cultura politica e sociale dell’opposizione al deprecato governo (capace ogni giorno di assumere proposte fino ad ieri considerate illiberali e di soffiare sul fuoco dell’ Italia peggiore, ottusa, beghina, anticomunista e conservatrice). C’è qualcosa che non riesce a girare nei modi e nelle forme di mobilitazione che le stesse opposizioni riescono ad organizzare, perché “il popolo che sta a guardare” evidentemente tifa da tutt’ altra parte e serve a poco consolarsi con manifestazioni più o meno riuscite.

Non date retta percio’ a chi vive di ricordi e attende tempi migliori e miracoli impossibili. La marcia dell’opposizione si fa sempre più lunga e difficile, per questo la Manifestazione del 25 ottobre del PD deve saper esprimere l’Italia che i Democratici vogliono rifare e le proposte per realizzarla, e deve essere in grado di parlare a tutto il Paese.



Paolo borghi livorno x spillo di www.libertaeguale.eu 19-10- 2008
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Re: Manifestare per cosa?

Messaggioda gerantony il 20/10/2008, 8:58

Sono molto deluso dalle posizioni dell'Ulivo o Pd che non stà facendo una seria opposizione al governo e stà facendo passare decreti legge e norme che smontano lo stato di diirtto e conquiste dei lavoratori nel silenzio generale.
E' vero bisognava provare il dialogo ma conoscendo il soggetto(Berlusconi) io già in partenza mi sarei fidato poco..Ora mi chiedo fino a dove vogliamo arrivare?Come ha detto Curzio Maltese qualche settimana fà sulla rubrica del Venerdì di Repubblica quà se contunua così alle prossime elezioni per il Pd sarà un bagno di sangue che confermano già le intenzioni di voto d'adesso..Solo però nn pagherà nessun dirigente!!Un'altro sbaglio è stato smarcarsi da Dipietro..secondo me era l'unico nella coalizione che faceva il suo dovere e sarà anche il partito che crescerà di piu..Raccoglierà tutti gli scontenti(come me)della sinistra in cerca di rivincite..Un consiglio ricordate cosa successe in Francia nel 2006 sul CPE??è tanto difficile fare ciò che fecero i nostri cugni transalpini??
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Re: Manifestare per cosa?

Messaggioda borghinolivorno il 22/10/2008, 21:17

gerantony ha scritto:Sono molto deluso dalle posizioni dell'Ulivo o Pd che non stà facendo una seria opposizione al governo e stà facendo passare decreti legge e norme che smontano lo stato di diirtto e conquiste dei lavoratori nel silenzio generale.


io purtroppo mi preoccupo di più dello strapotere del centro destra e della sempre più pesante egemonia che sta conquistando nel paese. Il silenzio non è generale...è che chi non è d'accordo non riesce a farsi sentire e a rendere credibile le sue alternative (non certo brillanti per ora. dense di ripensamenti e false emozioni)

gerantony ha scritto:
(di Pietro) raccoglierà tutti gli scontenti(come me)della sinistra in cerca di rivincite..


si puo' essere...bella sinistra più che altro..ma stiamo al punto: per fare cosa? e per quale Italia?


gerantony ha scritto:

Un consiglio ricordate cosa successe in Francia nel 2006 sul CPE??è tanto difficile fare ciò che fecero i nostri cugni transalpini??


...CPE...persero le elezioni sonoramente i socialisti nel 2006 se ricordo bene...sono ancora a leccarsi le ferite e nessuno parla più di loro (un po' come rischia di accadere in Italia se non "rifasiamo" la politica dei riformisti.
A presto. paolo borghi - livorno
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