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Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda ranvit il 25/06/2011, 11:13

Si, non se ne sapeva piu' niente...

Interessante quello che sta avvenendo in Islanda...

Purtroppo i PIGS non sono assimilabili ad un Paese piccolo come l'Islanda...
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda franz il 25/06/2011, 14:12

ranvit ha scritto:Si, non se ne sapeva piu' niente...

Interessante quello che sta avvenendo in Islanda...

Purtroppo i PIGS non sono assimilabili ad un Paese piccolo come l'Islanda...

In effetti a tutti piacerebbe votare "democraticamente" per poter dire "non pago i debiti". :)
È indubbio infatti che la responsabilità è delle grandi banche e dei governanti ma tutti ne hanno beneficiato per anni, con un'economia in rapida crescita e bassissima disoccupazione, prima della crisi. Ora nessuno vuole pagare? Non mi meraviglia.
Ma forse un piccolo puo' farcela (l'islanda ha un PIL 150 volte piu' piccolo dell'Italia) e nessuno si preoccupa piu' di tanto del fallimento di un piccolo. Conviene invece considerare che l'Islanda, nel suo piccolo, appartiene a quella schiera di paesi che combinano l'economia di mercato capitalista ad un forte sistema di sociale di welfare (in effetti la guida politica era socialdemocratica). Un equilibrio complesso, come l'equilibrista sulla corda. Basta un vento improvviso e non tutti stanno in piedi.

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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda trilogy il 27/06/2011, 12:00

flaviomob ha scritto:Trilogy, mi piace molto il modo in cui scrivi, chiaro ed approfondito allo stesso tempo. Che piacere leggerti!

Cosa pensi che sia necessario fare ai PIIGS per uscire dalla crisi? E cosa ne pensi di quanto è avvenuto in Islanda?

http://www.nexusedizioni.it/apri/Notizi ... l-Islanda/
21/06/2011
Storie di ordinaria rivoluzione: nessuna notizia dall'Islanda?
di Marco Pala



Il caso islandese è interessante sotto vari punti di vista.

Il tutto è cominciato con le banche Islandesi che offrivano obbligazioni ad alto rendimento via internet. Inglesi e Olandesi avevano trovato un mezzo facile e "sicuro" di fare soldi. Si indebitavano con le loro banche al 3% e investivano nelle obbligazioni islandesi al 10%. Bello e facile :mrgreen: . In gergo si chiama "carry trade". In questo modo le banche islandesi hanno raccolto fondi per una bazzecola pari al 150% del pil del paese. Poi a loro volta hanno investito i soldi in derivati con una leva finanziaria 10. In pratica con 1000 euro acquistavano proodotti finanziari con un valore sottostante di 10.000. Così l'indebitamento è diventato di 15 volte il PIL del paese. Bello e facile, tutti guadagnavano, la moltiplicazione dei pani e dei pesci :mrgreen:

Poi è arrivata la crisi, i mercati finanziari sono rimasti paralizzati. Gl'investitori inglesi e olandesi sono corsi al loro computer per ritirare i soldi e l'Islanda ha staccato il collegamento. Il governo inglese ha bloccato i fondi islandesi sul suo territorio utilizzando le norme sui gruppi terroristici :mrgreen: :mrgreen: . Ci sono stati prestiti governativi per vari miliardi a quello Islandese perchè ripagasse i correntisti esteri salvando le banche private. Ma il buco ormai era troppo grosso. Solite misure di austerità per pagare i casini dei geni della finanza, ma i cittadini islandesi si sono ribellati: "chi sbaglia paga" ed è venuta fuori una mezza rivoluzione.

Per quanto riguarda la situazione degli altri paesi, è un po' diversa, ma qualche cosa va fatta, e alla svelta. La situazione Greca nel lungo periodo non è sostenibile e una qualche forma di ristrutturazione del debito va trovata. Per quanto riguarda l'Italia, da noi le banche sono nel complesso solide anche se quotano in borsa la metà del loro patrimonio. Un dato che da l'idea della paura che c'è in giro. Per fortuna abbiamo la migliore squadra tecnica di gestori del debito pubblico che c'è al mondo, altrimenti eravamo spacciati. Poi dobbiamo tornare a crescere, e questo significa un'attenta allocazione delle poche risorse disponibili. Bisogna cioè fare un'analisi accurata del rendimento che gl'investimenti pubblici possono avere per scegliere i migliori, ma il governo, la politica e i vari comitati d'affari su questo tema non ci sentono. In conclusione se non ci liberiamo in modo definitivo dei vari comitati d'affari P2,P3,P4 che distruggono l'economia produttiva e la credibilità internazionale del paese, non se ne esce.
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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda franz il 27/06/2011, 12:52

Il tutto è cominciato con le banche Islandesi che offrivano obbligazioni ad alto rendimento via internet. Inglesi e Olandesi avevano trovato un mezzo facile e "sicuro" di fare soldi. Si indebitavano con le loro banche al 3% e investivano nelle obbligazioni islandesi al 10%. Bello e facile :mrgreen: . In gergo si chiama "carry trade". In questo modo le banche islandesi hanno raccolto fondi per una bazzecola pari al 150% del pil del paese. Poi a loro volta hanno investito i soldi in derivati con una leva finanziaria 10. In pratica con 1000 euro acquistavano proodotti finanziari con un valore sottostante di 10.000. Così l'indebitamento è diventato di 15 volte il PIL del paese. Bello e facile, tutti guadagnavano, la moltiplicazione dei pani e dei pesci :mrgreen:

Poi è arrivata la crisi, i mercati finanziari sono rimasti paralizzati.

Fin qui tutto normale. Ognuno, sano o imbecille, ha diritto di prestare soldi a terzi (sperando di guadagnarci) e se il soggetto a cui presta i soldi fallisce sono #@°°§ suoi. Rimane un affare limitato tra privati (banche e investitori).
Il problema è quando si chiede al governo di salvare le banche in crisi (fin qui nulla di male, chiedere non è un reato) e quando il governo decide di correre in soccorso delle banche, nazionalizzandole e addossandosi i debiti e riversandoli sui contribuenti. Gli stati pensano di farcela perché loro sono esperti nella moltiplicazione dei pani e dei pesci :mrgreen: (grazie al debito pubblico) ma quello che non avevano capito è che contemporaneamnte entravano in crisi i debiti pubblici di altri paesi (come grecia, portogallo e spagna) e che quindi non ci sarebbe stata trippa per i gatti.

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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda flaviomob il 27/06/2011, 15:13

Bisogna cioè fare un'analisi accurata del rendimento che gl'investimenti pubblici possono avere per scegliere i migliori, ma il governo, la politica e i vari comitati d'affari su questo tema non ci sentono. In conclusione se non ci liberiamo in modo definitivo dei vari comitati d'affari P2,P3,P4 che distruggono l'economia produttiva e la credibilità internazionale del paese, non se ne esce.


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