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Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda pianogrande il 23/06/2011, 0:13

trilogy ha scritto:In tre anni di governo Berlusconi il debito pubblico italiano è salito di 240 miliardi di euro. Altro che riforma fiscale...


Altro che non mettere le mani nelle tasche degli italiani!
Altro che tenere i conti in ordine!
Altro che Tremonti ha garantito la stabilità!
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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda franz il 23/06/2011, 9:42

pianogrande ha scritto:
trilogy ha scritto:In tre anni di governo Berlusconi il debito pubblico italiano è salito di 240 miliardi di euro. Altro che riforma fiscale...


Altro che non mettere le mani nelle tasche degli italiani!
Altro che tenere i conti in ordine!
Altro che Tremonti ha garantito la stabilità!
Continuano a prenderci per scemi.

Piccolo controllo ed a me ne risultano 275.... :o ad oggi (ultimo dato aprile 2011) e partendo non dall'inizio del 2008 ma da quando è entrato in carico il governo di SB. Ma miliardo piu' o miliardo meno, il concetto è che si fa debito proprio per NON mettere subito le mani nelle tasche degli italiani ma per fare in modo che sia il prossimo governo a doverlo fare .... :(

Sul tenere i conti in ordine, è chiaro che è tutto relativo. Relativo per esempio a quanto è avvenuto in germania, francia, regno unito, stati uniti d'america. In germania solo nel 2010 il debito pubblico è salito del 18% e quindi di circa 360 miliardi. In un solo anno quindi molto di piu' di Berlusconi in tre. Ora dal punto di vista della quantità il debito pubblico tedesco ha superato quello italiano (quota 2000 miliardi) ma noi rimaniamo in vetta per la sua relazione con il PIL. (80% circa in germania, 120 circa da noi).
Naturalmente non ho alcuna intenzione di difendere Tremonti (Dio me ne scampi e liberi :lol: ) ma se avesse datto retta alle richiesta di ulteriore spesa provenienente dai vari ministeri, la situazione sarebbe sicuramente peggiore.
La vera critica che possiamo fare non è solo sul fatto che il debito è cresciuto (visto che è un dato che è successo praticamente in tuttti i paesi occidentali tranne due) ma la mancata crescita economica e le mancate riforme. In germania nel 2010 oltre al debito (+18%) è cresciuta l'economia (quasi 4%) e le misire per ridurre quel debito contengono anche invenstimenti per rilanciare l'economia. Da noi meno debito (tra il 5 ed il 6% in piu') ma calma piatta sul fronte della crescita, della produttività, della competitività.

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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda flaviomob il 23/06/2011, 14:40

Ministro: 'Tenere conto richieste Cisl e Uil'


Strano: quando scioperava da sola la CGIL erano brutti, trinariciuti e cattivi. Ora Cisl Uil e Lega si svegliano, in sincrono e all'improvviso.
Scusate, non c'ero e se c'ero, dormivo... :lol:

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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda trilogy il 23/06/2011, 15:20

21 Giu.
Il Governo ottiene la fiducia al Decreto Sviluppo con 317 Si e 293 No

23 Giu 14:39 (Finanza.com)
Spread Btp/Bund supera quota 200 punti, nuovo record
Il differenziale di rendimento tra il Btp italiano a dieci anni e il corrispettivo tedesco (Bund) ha toccato oggi il nuovo record sopra quota 200 punti base. Nel dettaglio, secondo gli ultimi dati Bloomberg, lo spread Btp/Bund si attesta a 205 punti base.

Che vorrà dire? Prima se ne vanno, e meglio è per tutti... :roll:
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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda flaviomob il 23/06/2011, 15:25

E che quando se ne andranno bisognerà costruire su macerie...


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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda pianogrande il 24/06/2011, 0:31

flaviomob ha scritto:E che quando se ne andranno bisognerà costruire su macerie...


Eh sì.
Avremo tutti da far cose più serie.
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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda franz il 24/06/2011, 7:46

trilogy ha scritto:21 Giu.
Il Governo ottiene la fiducia al Decreto Sviluppo con 317 Si e 293 No

23 Giu 14:39 (Finanza.com)
Spread Btp/Bund supera quota 200 punti, nuovo record
Il differenziale di rendimento tra il Btp italiano a dieci anni e il corrispettivo tedesco (Bund) ha toccato oggi il nuovo record sopra quota 200 punti base. Nel dettaglio, secondo gli ultimi dati Bloomberg, lo spread Btp/Bund si attesta a 205 punti base.

Che vorrà dire? Prima se ne vanno, e meglio è per tutti... :roll:

Trilogy, per favore spiega bene a tutti cosa vuol dire spread e cosa significano 200 punti.
Franz
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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda trilogy il 24/06/2011, 12:20

12:10 Piazza Affari: improvvisa caduta verticale del Ftse Mib
Tutti i titoli bancari quotati sull'indice sono stati sospesi dalle contrattazioni.

Aggiornamento del 13:10
Da quello che dicono le agenzie di stampa si è sparsa la voce di un downgrade del debito pubblico italiano nel fine settimana a mercati chiusi, e così c'è stato un fuggi fuggi generale. Altri parlano di un errore nell'immissione di un grosso ordine di vendita sui derivati. Personalmente aggiungerei una ulteriore ipotesi, che a causa dell'improvviso cambio di direzione del mercato: ieri era in forte ribasso oggi in forte rialzo, qualche grosso operatore si sia trovato in difficoltà e abbia provocato un crollo artificiale per chiudere la posizione senza perdite. :mrgreen:
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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda trilogy il 24/06/2011, 15:54

franz ha scritto:Trilogy, per favore spiega bene a tutti cosa vuol dire spread e cosa significano 200 punti.
Franz


Lo spread significa letteralmente “differenza” si utilizza in vari modi (in genere i profitti ordinari degli operatori professionali della finanza si basano su uno spread di qualche tipo). In questo caso è utilizzato per descrivere la differenza di rendimento di titoli pubblici tra di loro comparabili. Il punto base è l’unità di misura: Si utilizza principalmente per misurare le variazioni nei tassi d’interesse. Rappresenta un centesimo di punto percentuale 0,01%. In pratica l’attuale differenza di 200 punti comporta che lo Stato italiano deve offrire al mercato quasi il 5% per vendere un BTP a 10 anni, mentre la Germania per vendere un BUND con la stessa durata solo il 3%. Dato che le dimensioni del debito italiano sono enormi, variazioni dell’1% nei costi, comportano miliardi di spesa aggiuntiva sul bilancio pubblico per maggiori interessi. Queste differenze di rendimento riflettono la percezione del rischio che i mercati hanno del debitore. Quando due prodotti finanziari simili per durata e valuta di riferimento, presentano differenze di rendimento hanno un rischio sottostante differente. Se la differenza di rendimento è particolarmente elevata quello che sembra un affare tranquillo è in realtà qualche cosa di molto rischioso. :mrgreen:

(ASCA) - Roma, 24 giu - L'accordo tra Ue e Grecia non convince i mercati, se va bene, spiegano nelle sale operative, Atene non fallisce a luglio, si e' solo spostato l'orizzonte dell'evento di default.
Cosi' sui mercati del debito pubblico tornano a salire gli spread di rendimento tra i titoli di stato decennali tedeschi, i piu' sicuri dell'Eurozona e e quelli dei cosiddetti paesi periferici dell'unione monetaria.
Lo spread della Grecia viaggia a 1.444 punti corrispondente a un costo del debito pubblico a dieci anni del 17,30%.
Disastroso l'andamento dell'Irlanda con lo spread a 939 punti e rendimento dal 12,16%, nuovo massimo storico.
Poi il Portogallo con 883 punti e rendimento all'11,60%,
Spagna a 280 punti e rendimento del 5,67%,
Italia a 211 punti, massimo dei 7 mesi e rendimento al 4,94%.
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Re: Probabile declassamento dell'Italia: problema vero e serio

Messaggioda flaviomob il 25/06/2011, 11:05

Trilogy, mi piace molto il modo in cui scrivi, chiaro ed approfondito allo stesso tempo. Che piacere leggerti!

Cosa pensi che sia necessario fare ai PIIGS per uscire dalla crisi? E cosa ne pensi di quanto è avvenuto in Islanda?

http://www.nexusedizioni.it/apri/Notizi ... l-Islanda/

21/06/2011

Storie di ordinaria rivoluzione: nessuna notizia dall'Islanda?

di Marco Pala




Qualcuno crede ancora che non vi sia censura al giorno d'oggi?

Allora perchè, se da un lato siamo stati informati su tutto quello che sta succedendo in Egitto, dall'altro i mass-media non hanno sprecato una sola parola su ciò che sta accadendo in Islanda?

Il popolo islandese è riuscito a far dimettere un governo al completo; sono state nazionalizzate le principali banche commerciali; i cittadini hanno deciso all'unanimità di dichiarare l'insolvenza del debito che le stesse banche avevano sottoscritto con la Gran Bretagna e con l'Olanda, forti dell'inadeguatezza della loro politica finanziaria; infine, è stata creata un'assemblea popolare per riscrivere l'intera Costituzione. Il tutto in maniera pacifica. Una vera e propria Rivoluzione contro il potere che aveva condotto l'Islanda verso il recente collasso economico.

Sicuramente vi starete chiedendo perchè questi eventi non siano stati resi pubblici durante gli ultimi due anni. La risposta ci conduce verso un'altra domanda, ancora più mortificante: cosa accadrebbe se il resto dei cittadini europei prendessero esempio dai "concittadini" islandesi?

Ecco brevemente la cronologia dei fatti:

2008 - A Settembre viene nazionalizzata la più importante banca dell'Islanda, la Glitnir Bank. La moneta crolla e la Borsa sospende tutte le attività: il paese viene dichiarato in bancarotta.

2009 - A Gennaio le proteste dei cittadini di fronte al Parlamento provocano le dimissioni del Primo Ministro Geir Haarde e di tutto il Governo - la Alleanza Social-Democratica (Samfylkingin) - costringendo il Paese alle elezioni anticipate. La situazione economica resta precaria. Il Parlamento propone una legge che prevede il risanamento del debito nei confronti di Gran Bretagna e Olanda, attraverso il pagamento di 3,5 MILIARDI di Euro che avrebbe gravato su ogni famiglia islandese, mensilmente, per la durata di 15 anni e con un tasso di interesse del 5,5%.

2010 - I cittadini ritornano a occupare le piazze e chiedono a gran voce di sottoporre a Referendum il provvedimento sopracitato.

2011 - A Febbraio il Presidente Olafur Grimsson pone il veto alla ratifica della legge e annuncia il Referendum consultivo popolare. Le votazioni si tengono a Marzo ed i NO al pagamento del debito stravincono con il 93% dei voti. Nel frattempo, il Governo ha disposto le inchieste per determinare giuridicamente le responsabilità civili e penali della crisi. Vengono emessi i primi mandati di arresto per diversi banchieri e membri dell'esecutivo. L'Interpol si incarica di ricercare e catturare i condannati: tutti i banchieri implicati abbandonano l'Islanda. In questo contesto di crisi, viene eletta un'Assemblea per redigere una Nuova Costituzione che possa incorporare le lezioni apprese durante la crisi e che sostituisca l'attuale Costituzione (basata sul modello di quella Danese). Per lo scopo, ci si rivolge direttamente al Popolo Sovrano: vengono eletti legalmente 25 cittadini, liberi da affiliazione politica, tra i 522 che si sono presentati alle votazioni. Gli unici due vincoli per la candidatura, a parte quello di essere liberi dalla tessera di qualsiasi partito, erano quelli di essere maggiorenni e di disporre delle firme di almeno 30 sostenitori. La nuova Assemblea Costituzionale inizia il suo lavoro in Febbraio e presenta un progetto chiamato Magna Carta nel quale confluiscono la maggiorparte delle "linee guida" prodotte in modo consensuale nel corso delle diverse assemblee popolari che hanno avuto luogo in tutto il Paese. La Magna Carta dovrà essere sottoposta all'approvazione del Parlamento immediatamente dopo le prossime elezioni legislative che si terranno.

Questa è stata, in sintesi, la breve storia della Ri-evoluzione democratica islandese.


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