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I pericoli dei biocombustibili

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

I pericoli dei biocombustibili

Messaggioda franz il 05/06/2011, 10:16

LONDRA - La Gran Bretagna, seguita dall'Italia, è al primo posto nella classifica delle nazioni che hanno acquistato terra in Africa da destinare alla coltivazione di biocombustibili.
Lo rivela oggi un'inchiesta del Guardian che svela come 11 società britanniche abbiano comprato un totale di 32 milioni di ettari di terreni le cui piante saranno utilizzate per la produzione di biodiesel. Si tratta di dati preoccupanti, soprattutto alla luce di una ricerca odierna di Oxfam che mette i biocombustibili nella lista dei fattori dell'aumento dei prezzi degli alimenti.

Secondo l'organizzazione umanitaria, milioni di persone saranno condannate alla fame mentre i prezzi dei cibi più comuni raddoppieranno nei prossimi 20 anni. Le cause, oltre ai biocombustibili - che utilizzano terreni che potrebbero invece essere destinati alla produzione di cibo - sarebbero i cambiamenti climatici, la crescita della popolazione mondiale e le speculazioni dei commercianti. Al momento, il mondo produce abbastanza cibo per sostenere la sua popolazione, ma nonostante ciò, 925 milioni di persone soffrono la fame.

L'inchiesta del Guardian ha scoperto la scala della corsa internazionale ai biocombustibili: 100 progetti di 50 società in oltre 20 Paesi. La compagnia numero uno è la britannica Crest Global Energy, che in Mali, Guinea e Senegal possiede 900.000 ettari di terreni. Il suo direttore, Tom Stuart, ha dichiarato: "È vero che in alcuni casi i biocombustibili non permettono la coltivazione di piante per uso alimentare, ma nei terreni marginali convertiti ad uso agricolo, coltiviamo sia piante alimentari, che da destinare ai biocombustibili.

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Re: I pericoli dei biocombustibili

Messaggioda flaviomob il 05/06/2011, 20:06

Sarebbe molto più utile e sostenibile "comprare" o affittare grosse quote di deserto per riempirlo di pannelli fotovoltaici (o altre tecnologie legate al solare) e permettere di renderne una parte, con un livello minore di esposizione al sole, irrigandolo, nuovamente coltivabile.


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Re: I pericoli dei biocombustibili

Messaggioda annalu il 05/06/2011, 20:59

flaviomob ha scritto:Sarebbe molto più utile e sostenibile "comprare" o affittare grosse quote di deserto per riempirlo di pannelli fotovoltaici (o altre tecnologie legate al solare) e permettere di renderne una parte, con un livello minore di esposizione al sole, irrigandolo, nuovamente coltivabile.

Ovviamente questa proposta di Flavio appare molto sensata.
I problemi sono comunque ben più complessi e multiformi di quanto non possa apparire a prima vista.
Il problema della carenza di cibo e di terreni coltivati a colture commestibili si pone solo se le piante commestibili sono messe in concorrenza con quelle per produrre biocombustibili.
Per quel poco che ne so, mi pare che si stiamo mettendo a punto tecniche per produrre biocombustibili dalle parti non commestibili di piante coltivate ad uso alimentare, come per esempio i fusti del mais, di cui si mangia solo la pannocchia.
Penso che sarebbe molto importante concentrarsi su questi temi di studio, perché nel momento in cui fosse il fusto del mais a dare la materia prima per i biocombustibili, la "competizione" tra piante alimentari e piante per combustibili potrebbe cessare di esistere, ed anzi forse la produzione del mais (per esempio) aumenterebbe per tutti.
Non so quanto la cosa sia economicamente vantaggiosa per le multinazionali, ma forse potrebbe essere possibile incrementare questo vantaggio: e non perché io ami le multinazionali, ma perché se a loro convenisse coltivare mais "buttando" le pannocchie, il cibo calerebbe di prezzo per tutti.

annalu

PS, per Flavio. Volevo farti i complimenti per la tua firma: mi piace molto la sottolineatura di quanto siamo tutti "cittadini del mondo" e di quanto la "globalizzazione" sia un fenomeno da sempre parte integrante delle vite di tutti.
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Re: I pericoli dei biocombustibili

Messaggioda trilogy il 19/06/2011, 12:00

Quella sotto è la notizia di ieri, del primo jet commerciale che ha attraversato l'atlantico con biocarburante. L' aspetto interessante è che i 700 mila galloni di carburante sono stati prodotti utilizzando principalmente: camelina, jatropha, algae. La camelina si può utilizzare nelle rotazioni culturali perchè arricchisce i terreni di sostanze nutritive, la jatropha è una pianta spontanea che cresce in condizioni ambientali di siccità e scarsa piovosità, dove altre coltivazioni sono molto difficili, le alghe non crescono sui terreni. Sarebbe possibile ottenere biocarburanti da terreni e piante che non competono con l'alimentazione e questo potrebbe aiutare anche le popolazioni di aree rurali povere. Se la logica invece è quella dell'utlizzo delle pianure irrigue e della soja, l'effetto è devastante.
ciao
Trilogy

PARIS (MarketWatch) — A business jet flew from New Jersey to Paris powered with a blend of “green” jet fuel and petroleum-based fuel, successfully completing the first biofuel transatlantic flight, Honeywell International Inc. said Saturday.
The flight highlights the growing importance of making aviation more environmentally friendly ahead of next week’s Paris Air Show, which will bring together key players from the aerospace and defense industry.
This year, the show — Monday through June 26 — will devote a specific area to companies working on developing alternative aviation fuels.
The aerospace and defense industry will gather next week at Le Bourget airport for the Paris Air Show.MarketWatch’s Polya Lesova reports.
The Honeywell-operated Gulfstream G450 jet left Morristown, N.J., at 9 p.m. on Friday and landed at Le Bourget airport outside Paris about seven hours later, closely tracking the route of Charles Lindbergh’s historic first flight across the Atlantic.
Honeywell’s “green” jet fuel was derived from camelina, an oilseed crop that can grow on marginal land, and its use on the flight saved around 5.5 metric tons of net carbon dioxide emissions compared to the same flight powered by petroleum-based fuel, Honeywell said

”This first biofuel trip across the Atlantic, along with more than a dozen other commercial and military test flights conducted to date, demonstrates that Honeywell Green Jet Fuel more than meets the demanding requirements for air travel,” said Jim Rekoske, vice president and general manager of renewable energy and chemicals for Honeywell’s UOP, in a statement.

“Now that the initial ASTM International approval is in place, we are one step closer to commercial use that will help the aviation community reduce its carbon footprint and dependence on crude,” he said.

Honeywell said it has produced more than 700,000 gallons of “green” jet fuel from camelina, jatropha, algae and other sources for use in commercial and military testing. In the 16 biofuel flights conducted to date, the fuel has met all specifications for flight on military and commercial platforms without any modification to the aircraft or engines, according to the company.

Interest in renewable sources of fuel has been growing in the aviation industry. For example, at last year’s Farnborough Airshow in the U.K. unit Airbus showed off an aircraft powered by algae juice. Read more about the efforts of Airbus in this area.

Polya Lesova is chief of MarketWatch’s London bureau.

Dal punto di vista della reddittività delle varie colture, uno scenario al 2020:

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Re: I pericoli dei biocombustibili

Messaggioda flaviomob il 27/06/2011, 15:15

annalu

PS, per Flavio. Volevo farti i complimenti per la tua firma: mi piace molto la sottolineatura di quanto siamo tutti "cittadini del mondo" e di quanto la "globalizzazione" sia un fenomeno da sempre parte integrante delle vite di tutti.


Ti ringrazio, Annalu


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