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Italia, l'economia "in nero"

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Italia, l'economia "in nero"

Messaggioda ranvit il 02/06/2011, 16:16

Sbaglio o qui si è sostenuto spesso che fosse molto di piu'?

http://www.repubblica.it/economia/2011/ ... f=HREC1-10

EVASIONE FISCALE
Italia, l'economia "in nero" vale 275 miliardi di euro
La bozza del rapporto finale del gruppo di lavoro Istat su "Economia non osservata e flussi finanziari". Nel 2008 è pari al 17,5 % del prodotto interno lordo. Al primo posto i settori alberghieri, bar e ristoranti e i servizi domestici. Gli ultimi dati erano quelli del 2005


ROMA - Il sommerso in Italia rappresenta una fetta importante del Pil: nel 2008 l'ampiezza dell'economia "in nero" oscillava tra un minimo di 255 miliardi di euro e un massimo di 275 miliardi, pari rispettivamente al 16,3 e al 17,5% del prodotto interno lordo. Nel 2000, il valore aggiunto prodotto nell'area del sommerso economico risultava compreso tra i 217 e i 228 miliardi di euro, rispettivamente il 18,2 e il 19,1% del Pil. L'evasione raggiunge i picchi maggiori nel settore di alberghi, bar e ristoranti da un lato e dei servizi domestici dall'altro.
E' questa la fotografia del sommerso che emerge dalla bozza del rapporto finale sull'attività condotta dal gruppo di lavoro "Economia non osservata e flussi finanziari" guidato dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, nell'ambito del cantiere per la riforma fiscale.

Il peso del valore aggiunto prodotto nell'area del sommerso economico differisce per settore di attività: nel 2008, nell'ipotesi massima, nel settore agricolo raggiunge il 32,8% del valore aggiunto totale della branca (9,1 miliardi di euro), nel settore industriale è al 12,4% (52,8 miliardi) e nel terziario al 20,9% (212,9 miliardi).

Se si scende ancora più in profondità - gli ultimi dati disponibili sono riferiti al 2005 1 - si osserva che l'economia sommersa tocca il top nel settore "alberghi e pubblici esercizi", con una quota del 56,8%.
Seguono i "servizi domestici" con un 52,9%. Nel complesso l'industria in totale ha una quota di sommerso pari all'11,7%, l'agricoltura, silvicoltura e pesca pari al 31,1% e i servizi pari al 21,7%. Per il comparto industria è nelle 'costruzioni' che si annida la quota maggiore di economia in nero con il 28,4%.

Seguono "tessile, abbigliamento, pelli e calzature"' con il 13,7%, "altri prodotti industriali" con l'11%, "alimentari, bevande e tabacco" con il 10,7%. La quota di sommerso è minima, invece, nel settore "elettricità, gas e acqua" (1,8%).

Per il comparto servizi, oltre al settore "alberghi e pubblici esercizi" e a quello dei "servizi domestici" che raggiungono le quote massime di evasione. "Istruzione, sanità e altri servizi socialì" toccano il 36,8%, seguiti da "trasporti e comunicazioni" con il 33,9%, "commercio" con il 32,1% e "servizi alle imprese" con il 21,5%. La quota di economia in nero risulta nulla per il settore "pubblica amministrazione" e contenuta nel "credito e assicurazioni" (6,4%).

Intanto il Fisco, nel 2010 ha fortemente accentuato la lotta all'evasione fiscale: sono stati accertati 2.609
grandi contribuenti (cioè quelli che hanno volume d'affari, ricavi o compensi dichiarati oltre 100 milioni) rispetto ai 1.667 del 2009, nei confronti dei quali è stata accertata una maggiore imposta pari a 5,4 miliardi di euro. In generale gli accertamenti condotti dal Fisco si sono stabilizzati nel 2010 sopra le 700 mila unità. A fronte di 705.580 accertamenti lo scorso anno la maggiore imposta accertata è passata da un valore di 26,3 miliardi nel 2009 a uno di 27,8 miliardi, con un aumento del 6%.

Nel 2010 sono state controllate 15.524 imprese di medie dimensioni, dalle quali è scaturita una maggiore imposta accertata pari a 6,2 miliardi. Sui soggetti di minori dimensioni e sui lavoratori autonomi, sono stati operati 219.878 controlli, con una corrispondente imposta accertata di oltre 12 miliardi. Ancora più imponente il numero di controlli sulle persone fisiche (467.569 di cui oltre 317.000 sono accertamenti parziali automatizzati) dalle quali si è constata una maggiore imposta pari a 3,4 miliardi.

Lo scorso anno, dei 219.978 controlli effettuati sulle imprese di piccole dimensioni e lavoratori autonomi, 30.219 sono stati effettuati nei confronti dei soggetti non congrui. Mentre circa 139.600 sono gli accertamenti condotti nei confronti di esercenti, professionisti e artigiani che hanno dichiarato per il periodo di imposta accertato un codice di attività a cui risulta associato uno studio di settore.

Si affina, poi, l'attività di intelligence degli 007 fiscali: nel 2010 si registra una forte impennata delle sanzioni per lavoro nero e delle irregolarità scoperte in materia di appalti. Nella bozza del rapporto finale del gruppo di lavoro sulla riforma fiscale guidato dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, si evidenzia che le violazioni scovate legate agli appalti e alla somministrazione illecita sono state 15.907 a fronte delle 6.649 del 2009 (+139%). Crescono anche le sanzioni per il lavoro nero che si sono attestate a 57.186 a fronte delle 45.045 del 2009 (+27%).

Le violazioni in ordine alla tutela economica delle lavoratrici madri si sono più che triplicate passando dalle 406 del 2009 alle 1.280 del 2010 (+215%). In forte aumento anche le ipotesi di reato in ordine alla tutela fisica delle lavoratrici madri (973 a fronte di 661 del 2009). Più che raddoppiate le violazioni in materia di disciplina dello Statuto balzate da 1.042 a 2.604.

Aumentano anche le truffe scoperte nei confronti degli istituti previdenziali (3.316 a fronte di 2.493, +33%). Le ipotesi di reato per evasioni contributive sono cresciute del 29% passando da 3.781 del 2009 a 4.886 del 2010. Gli illeciti in materia di sicurezza sul lavoro sono aumentati del 45% da 26.404 a 38.357.

(02 giugno 2011)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Italia, l'economia "in nero"

Messaggioda franz il 02/06/2011, 18:15

Non sbagli.
Ci sono stime internazionali piu' alte e l'ISTAT si è sempre "offesa" quasi che stime diverse fatti da altri fossero un affronto al suo calcolo.
Ma considera che dietro questo valore ci sono anche interessi nazionali di parte.
Una quota del sommerso stimato viene infatti aggiunto automaticamente al PIL ufficliale per rivalutarlo ed evitare che una nazione possa sembrare piu' povera e godere quindi di aiuti comunitari. La stima del sommerso quindi influisce sul flusso di denaro dalla UE. Maggiore il sommerso, minori i contributi per le zone depresse (dove tra l'altro c'è piu' sommerso).

Franz
Ultima modifica di franz il 02/06/2011, 19:18, modificato 1 volta in totale.
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Re: Italia, l'economia "in nero"

Messaggioda pianogrande il 02/06/2011, 18:52

Quindi, l'Europa non casca nell'imbroglio del sommerso che fa apparire povero chi non lo è.
Ci casca, invece, lo stato italiano che incentiva il sommerso fornendo ai poveri evasori servizi gratuiti a spese di chi le tasse le paga.
Ma lo stato italiano non è più fesso della UE.
Fornire servizi gratuiti a chi non paga le tasse (non parlo dei poveri veri) fa parte della macchina elettorale.
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Re: Italia, l'economia "in nero"

Messaggioda franz il 02/06/2011, 19:33

pianogrande ha scritto:Quindi, l'Europa non casca nell'imbroglio del sommerso che fa apparire povero chi non lo è.
Ci casca, invece, lo stato italiano che incentiva il sommerso fornendo ai poveri evasori servizi gratuiti a spese di chi le tasse le paga.
Ma lo stato italiano non è più fesso della UE.
Fornire servizi gratuiti a chi non paga le tasse (non parlo dei poveri veri) fa parte della macchina elettorale.

Vero, ma questa situiazione è uguale sia che governi il centodestra che il centrosinistra e quindi stai suggerendo, mi pare, che ci marcino tutti.
Spero che nessun si offenda se chiedo ...... "soluzioni?".

Franz
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Re: Italia, l'economia "in nero"

Messaggioda Robyn il 03/06/2011, 11:42

Per questo tipo di economia che evade,che non rispetta i dipendenti con le vessazioni e il mobbing,che assume in nero,in un primo momento si potrebbe pensare di far fallire tutti i soggetti che ad essa fanno riferimento attraverso la sottrazione di lavoro ,ma questo significa perdita di posti di lavoro e di Pil.Allora si potrebbe pensare al traferimento del lavoro ad altre aziende e ad altri soggetti nuovi che rispettano i principi di un'economia etica per esempio il terzo settore,il Non Profit.La parte sana dell'economia non può lasciarsi sopraffare ,una volta che i delinquenti hanno preso il sopravvento poi per liberarsene serve la guerra civile.Quindi la parte sana fin quando è in tempo,deve agire,non aspettare che sia troppo tardi.Tempo fà c'era una circolare del ministero del lavoro che chiedeva alle aziende un rapporto periodico dello stress dei propri dipendenti proprio al fine di contrastare il mobbing ciao robyn
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Re: Italia, l'economia "in nero"

Messaggioda flaviomob il 03/06/2011, 14:49

Beh chiedere soluzioni... partiamo dalla considerazione che se è così facile "fare fessi" i burocrati di Bruxelles, abbiamo a che fare con una classe dirigente continentale che non è in grado neppure di analizzare il dato di realtà. Peraltro De Magistris ha clamorosamente mostrato all'Europa l'entità degli sprechi relativi ai fondi utilizzati in alcune regioni italiani, permettendo anche un risparmio consistente.
Quindi delle due l'una: o l'Istat dice la verità, o l'Europa prende per buoni dei dati completamente avulsi dalla realtà ed è in mano a incompetenti patentati. Visto che è bastato un De Magistris a mostrare che il marcio è tanto e basta girare qualche zolla per sentirne il fetore, propenderei per l'ipotesi più pessimista.
Quest'Europa è da rifare. Occorrono gli Stati Uniti d'Europa. Occorre un parlamento autorevole e con poteri reali, che faccia leggi efficaci e controlli davvero le manovre dei potenti.
Noto con dispiacere che la mia petizione per la legalità in Europa giace ignorata da tutti. Un segno dei tempi? Forse ci siamo abbandonati a facili entusiasmi, dopo i risultati elettorali, ma la realtà della partecipazione "dal basso" è rimasta... virtuale! :(


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Re: Italia, l'economia "in nero"

Messaggioda pianogrande il 03/06/2011, 15:54

Le "soluzioni" per far pagare le tasse sono state studiate e pubblicate a profusione.
Far pagare le tasse è come smettere di fumare.
Se non c'è la volontà, c'è poco da suggerire.
Si può solo sperare in una incazzatura organizzata tra chi le tasse le paga.
Una volta mi era venuto in mente un auspicio che nascesse un movimento di "onesti cattivi".
Se non nasce sulla storia delle tasse, c'è poco altro da auspicare.
Continuiamo a pagare, tacere e votare per chi ci prende in giro.
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Re: Italia, l'economia "in nero"

Messaggioda Robyn il 03/06/2011, 18:43

Ma credo che l'unica possibilità sia far fallire l'economia in nero rigenerando il tessuto con un'economia etica.Purtroppo i mali che affliggono questo tipo di economia non riguardano solo evasione e lavoro nero,ma anche corruzione ,voto di scambio prepotenza,mobbing e chi più ne ha ne metta.I delinquenti sono delinquenti e basta e non c'è niente da fare.L'unico rimedio è estrometterli dal tessuto imprenditoriale prima che siano loro ad estromettere la parte sana
ciao robyn
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Re: Italia, l'economia "in nero"

Messaggioda pianogrande il 04/06/2011, 0:05

Robyn
Questi hanno bisogno della parte sana come dell'aria che respirano.
Se no succede come per i socialisti di Grillo: a chi rubano?

Avevo espresso questa opinione un paio di anni fa.
Berlusconi è destinato a cadere perché permette a troppa gente di fare il bello e cattivo tempo.
Un po' di moralità, bisogna conservarla.
Una "parte sana" anche numerosa, bisogna tenerla in piedi.
Un sistema alla Berlusconi, dove i furbi sono, semplicemente, troppi, non può che implodere (per mancanza di materia prima).
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Italia, l'economia "in nero"

Messaggioda Robyn il 04/06/2011, 5:45

Pianogrande
La crisi internazionale è stata una crisi etica e in Italia non abbiamo ancora capito questo.La mancanza di etica produce danni e ingiustizie incalcolabili.In Italia non abbiamo ancora capito che se affonda una parte affondano tutti.Per me spiegare questo ai delinquenti e ai furbi è tutto tempo perso.La miglior cosa è rigenerare l'economia sommersa con Non Profit e terzo settore,che agiscono in modo etico e reinvestono gli utili ciao robyn
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