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Marchionne restituisce il prestito agli Usa

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Marchionne restituisce il prestito agli Usa

Messaggioda franz il 27/05/2011, 7:50

resta il fatto che piu' di 3/4 del sussidiamento erogato dallo stato italiano va ad altre case automobilistiche e che i sindacati (e la sinistra) non si sono certo mai opposti a queste forme di sussidiamento; caso mai hanno contrattato per lo scambio. 8-)
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Re: Marchionne restituisce il prestito agli Usa

Messaggioda flaviomob il 30/05/2011, 23:59

Non mi risulta che i sindacati votino in parlamento le leggi della Repubblica, ne' che nel centrosinistra ci siano stati "distinguo" relativi agli ecoincentivi... Obama, invece, è stato molto più intelligente e lungimirante dei nostri politicanti...


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Re: Marchionne restituisce il prestito agli Usa

Messaggioda franz il 31/05/2011, 8:05

flaviomob ha scritto:Non mi risulta che i sindacati votino in parlamento le leggi della Repubblica, ne' che nel centrosinistra ci siano stati "distinguo" relativi agli ecoincentivi... Obama, invece, è stato molto più intelligente e lungimirante dei nostri politicanti...

O si crede nella concertazione, ed allora anche il parere dei sindacati conta, anche se non sono in parlamento, oppure no.
Beh, dalla nostre parti ci si crede, per cui ....
Poi o si crede negli incentivi o non ci si crede. Ma non si puo' essere a tempi alterni a seconda del vento.
Si accetta quando fanno comodo (meglio se con un "eco" davanti) e si rinfacciano anni dopo.
Ma potrebbe essere questo il tema de sviluppare qui.

Gli incentivi servono? A parte che possono servire poi un decennio dopo per rinfacciarli a chi li ha presi e come arma di ricatto (ma questa è politicuccia da mezze calzette) vediamo un po' sul piano economico se servono oppure no.

Oppure se un prestito ad un'azienda in difficoltà (grande o piccola) sia meglio.

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Re: Marchionne restituisce il prestito agli Usa

Messaggioda ranvit il 31/05/2011, 9:30

Gli incentivi servono? A parte che possono servire poi un decennio dopo per rinfacciarli a chi li ha presi e come arma di ricatto (ma questa è politicuccia da mezze calzette) vediamo un po' sul piano economico se servono oppure no.

Oppure se un prestito ad un'azienda in difficoltà (grande o piccola) sia meglio.




Sono due cose diverse.
Gli incentivi sono una scelta di politica economico-sociale del Governo non destinata ad aiutare una singola azienda: sostegno ai consumi e quindi all'occupazione, rinnovo e modernizzazione del parco auto ( ma vale anche per televisori, frigoriferi, etc)
Prestare soldi ad una azienda di rilevante importanza nazionale serve a farle superare il periodo nero....quando ci sono (si giudicano) buone prospettive del mercato specifico. Naturalmente anche in questo caso c'è una componente di politica economico-sociale, ma decisamente in subordine.

Vittorio
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Re: Marchionne restituisce il prestito agli Usa

Messaggioda franz il 31/05/2011, 12:34

ranvit ha scritto:Sono due cose diverse.
Gli incentivi sono una scelta di politica economico-sociale del Governo non destinata ad aiutare una singola azienda: sostegno ai consumi e quindi all'occupazione, rinnovo e modernizzazione del parco auto ( ma vale anche per televisori, frigoriferi, etc)
Prestare soldi ad una azienda di rilevante importanza nazionale serve a farle superare il periodo nero....quando ci sono (si giudicano) buone prospettive del mercato specifico. Naturalmente anche in questo caso c'è una componente di politica economico-sociale, ma decisamente in subordine.

Vittorio

Vero. Ormai sono decenni che si osservano i risultati del meccanismo perverso degli incentivi e quindi oltre a quanto tu hai riassunto possiamo anche convenire che gli incentivi (settoriali, non aziendali) non sono infiniti ma limitati, nel tempo e negli importi. Come tali hanno una data di inizio ed una data termine. All'interno di quella finestra temporale alcuni consumatori giudicano interessante, sul piano economico, approfittarne. Compiono quindi una scelta che forse non avrebbero fatto subito ma che avrebbero fatto o dovuto fare piu' tardi. Perché in fondo, se di rottamazioni si tratta, prima o poi il bene è da buttare e si tratta unicamente di invogliare il consumatore ad anticipare la sostituzione del bene (macchina, motorino, lavatrice ...). Finiti gli incentivi si nota un brusco stop delle vendite, perché chi voleva approfittarne lo ha fatto prima. Quindi si ripropone in pieno il problema occupazionale, se la catena produttiva si blocca.

Il risultato pratico è nullo, considerando il tempo completo tra boom durante l'incentivo e flop subito dopo.
Ma per le casse dello stato il risultato non è affatto nullo.
Infatti un incentivo altro non è che un trasferimento di un costo privato (del consumatore) sulle spalle della collettività (fiscalità), ai fini di un "bene comune" che si rivela nullo, visto il crollo delle vendite post incentivo.
Interessante sarebbe studiare il caso in cui un evasore approfitta di un incentivo, tanto pagano solo gli altri.
Mentre gli onesti, gravati dal carico fiscale, forse non riescono nemmeno ad entrare in ordine di conto di approfittare dell'incentivo, a meno di essere veramente benestanti (redditi medio-alti).
Il risultato finale è un reale drogaggio del mercato, pagato dai contribuenti onesti, a favore dei benenstanti e degli evasori.
Altro aspetto negativo degli incentivi, soprattutto quelli "eco" è la tendneza a far rimanera alti i prezzi alla vendita (tanto c'è l'incentivo....).

Completamente diverso il caso del prestito. Qui, soprattutto se c'è un piccolo ma significativo interesse, la comunità puo' addirittura guadagnarci, perché il ricavo degli interessi puo' andare a diminuzione del carico fiscale. Qui pero' ci sono fattori di rischio. Chi giudica "buone" le prospettive di mercato? I politici? Ma se non sanno nemmeno quanto costano le uova? Ma anche lo sapessero, è lecito che la collettività si assuma l'azzardo morale di "giocare" nel mercato scommettendo su un'industria piuttosto che un'altra?

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Re: Marchionne restituisce il prestito agli Usa

Messaggioda ranvit il 31/05/2011, 12:51

Ovviamente....nel caso degli incentivi settoriali è tutto un problema "di misura".
Se non si esagera con i tempi e con l'aiuto, gli effetti negativi sono limitati e compensati dal rinnovo del parco in circolazione (minore inquinamento, minori consumi di energia, etc).

Nel caso degli aiuti aziendali....anche. Bisogna saper fare le cose....il caso dei governi Usa e Canada per la Crhysler è un esempio positivo.

Vittorio
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Re: Marchionne restituisce il prestito agli Usa

Messaggioda franz il 31/05/2011, 14:10

ranvit ha scritto:Ovviamente....nel caso degli incentivi settoriali è tutto un problema "di misura".
Se non si esagera con i tempi e con l'aiuto, gli effetti negativi sono limitati e compensati dal rinnovo del parco in circolazione (minore inquinamento, minori consumi di energia, etc).

Nel caso del minor consumo di energia, il guadagno è soprattutto individuale (chi ha comprato il prodotto nuovo, in classe A) mentre per l'inquinamento è vero che c'è un guadagno collettivo, il cui costo fiscale pero' potrebbe superare il guadagno.

Per ottenere lo stesso scopo, per i veicoli, basterebbe o vietare la circolazione di veicoli troppo inquinanti o penalizzarli con elevate tasse di circolazione. Alla fine avremmo lo stesso vantaggio (sostegno ai consumi, minore inquinamento etc) ma senza perdita per l'erario. Nel campo degli elettrodomestici, basta introdurre tasse sul consumo (come le tasse per la produzione di CO2) e finanziare con quell'importo le nuove tecnologie.

Insomma si possono ottenere gli stessi scopi senza i sussidi alle rottamazioni.

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Re: Marchionne restituisce il prestito agli Usa

Messaggioda ranvit il 31/05/2011, 15:44

Per ottenere lo stesso scopo, per i veicoli, basterebbe o vietare la circolazione di veicoli troppo inquinanti o penalizzarli con elevate tasse di circolazione. Alla fine avremmo lo stesso vantaggio (sostegno ai consumi, minore inquinamento etc) ma senza perdita per l'erario. Nel campo degli elettrodomestici, basta introdurre tasse sul consumo (come le tasse per la produzione di CO2) e finanziare con quell'importo le nuove tecnologie.

Insomma si possono ottenere gli stessi scopi senza i sussidi alle rottamazioni.



Se fossi tu al governo....non resteresti molto in sella :D

E comunque non so quanto sarebbe giusto penalizzare chi già non compra una nuova auto/elettrodomestico per evidenti difficoltà economiche.

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Re: Marchionne restituisce il prestito agli Usa

Messaggioda franz il 01/06/2011, 7:29

ranvit ha scritto:Se fossi tu al governo....non resteresti molto in sella :D

E comunque non so quanto sarebbe giusto penalizzare chi già non compra una nuova auto/elettrodomestico per evidenti difficoltà economiche.

Vittorio

Sella a parte, non so se sia giusto che la collettività compri un'auto nova a chi non se la puo' permettere.
Certo che è piu' facile montare in sella a chi promette cose simili, ne sono consapevole, ma poi i conti pubblici fanno la fine che sappiamo. E dalla sella si finisce col cadere, prima o poi. E con la voragine del debito pubblico l'intero paese cade.
Piuttosto definirei azioni politiche per evitare che ci sia nel paese chi ha difficiltà economiche. Anche con politiche di integrazione reddito (imposta negativa) o sussidi puntuali (non a pioggia). Poi cosa si compra uno con quei soldi è sua scelta. Ed anche qui molti di questi aiuti dovrebbero essere intesi come prestito. Non a scadenza, sia chiaro, ma intendendo che se uno esce dalle difficoltà economiche dovrà gradualmente rendere alla collettività quanto gli è stato dato, senza ovviamente farlo ricadere nella condizione di difficoltà.

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Re: Marchionne restituisce il prestito agli Usa

Messaggioda flaviomob il 01/06/2011, 14:00

Rimane da vedere se, con i vincoli delle leggi comunitarie, in Italia sarebbe stato possibile effettuare un prestito statale alla Fiat (o acquisirne una parte come azionariato pubblico da parte dello Stato) senza incorrere nelle sanzioni di Bruxelles.
Obama, ovviamente, non aveva di questi problemi...


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