Prodi: “L’Ulivo è rinato e ha vinto”

[cardif]

l'ansia del "nuovo a tutti i costi"

Ma forse 'il popolo' tutto questo nuovo non lo vuole. A Torino, per esempio, non solo alle primarie ma anche alle elezioni ha vinto Fassino; non il nuovo interno (Davide Gariglio, CS) né il nuovo esterno (Michele Coppola del PdL).
Le persone obiettive le sanno certe cose.
Sono quelle poco obiettive che stanno sempre a guardare (e cercare) le pecche e non i meriti, pur di demolire sempre e comunque. Sono quelle a cui piace tanto stare al balcone a cercare qualcosa da criticare su chi passa, sperando inutilmente che passi uno senza macchie. Sono quelle a cui piace la ricerca del 'piccolo ma bello'.
Nel frattempo a governare ci va uno che più macchiato non si può.
Sono quelle che dicono 'stai zitto' oppure 'tizio è dottore e quello deve fare, che a fare politica ghe pensi mì'.
Se questo piace ...
cardif

[franz]

A molti non va giù il fatto che la sconfitta di Berlusconi sia, in gran parte merito della sinistra "radicale".

No.
Francamente ritengo che dal 1996 in poi, ogni volta che uno ha perso è stato per suoi demeriti, non per meriti dello sfidante.

Nego quindi che la sconfitta di Berlusconi sia merito di qualcuno della nostra parte (PD, SEL, IDV etc).
La sconfitta di Berlusconi è unicamente demerito suo.
Poi o chi non vota piu' Berlusconi non è che ha grandi alternative.
Puo' non votare, certo. Ma se vota scieglierà quello che c'è, turandosi il naso.

Lo stesso quando abbiamo perso noi. Nel 2001 abbiamo perso dopo 5 anni di governo, perchè gli ultimi tre (senza Prodi) erano stati uno schifo. Cosi' come Berlusconi perse nel 1996 perché diviso (non unito alla Lega) ed aveva deluso nel 1994-1995.
Poi noi abbiamo vinto nel 2006, ma perché eravamo si uniti ma anche è vero che il governo berlusconio (2001-2006) aveva fatto fiasco, non mantenendo le famose proteste. Noi ci abbiamo messo si meno, a perdere nel 2008, dopo una serie clamorosa di errori. Berlusconi non ha vinto per merito.
In un sistema bipolare, chi delude perde e fa automaticamente vincere l'altro.

Franz

[cardif]

Anche se sono state amministrative, ed anche se Berlusconi ha tentato il suo rilancio con queste elezioni, il fatto che abbia perso di più proprio dove lui si è speso di più è un segnale politico.
Si è speso molto a Milano ed a Crotone. Ha perso parecchio in entrambe le città.
Ha fatto alla grande i soliti attacchi a tutti gli altri poteri, chiedendone di più per governare meglio. Eppure nella campagna del 2006 pubblicò un libricino con le 36 Grandi Riforme ceh era riuscito a fare, con i poteri di allora.
A Milano si sa come è andata. A Crotone il CD ha ottenuto appena il 20% (con Pdl+UdC+La Destra+Libertas Democrazia Cristiana+ due liste civiche Scopelliti e Crotone al Centro).
Secondo me è un segno (buono, per me) che l'elettorato se lo vede, se lo conosce meglio da vicino, si allontana da lui. Anche se nel CD non fanno tanto gli schizzinosi ad avere Storace e simili con loro.
Spero che continui così.
cardif

[pianogrande]

Franz
Sarai, almeno, d'accordo che (anche se per demerito dell'avversario), qualcuno che prenda voti e desti qualche speranza (o, come minimo) la voglia di andarci a votare, ci vuole.
Per me, De Magistris ha salvato Napoli da un passaggio diretto al CD e Pisapia ha coagulato un insieme di votanti che l'anemico e sfiatato PD milanese (anche con tutti i demeriti del berlusca) se lo poteva sognare.
Detto questo, che Berlusconi si sia sparato nelle parti intime affidandosi alla sua irruenza ed alla volgarità della Santanchè ed alla inconsistenza della Moratti ed alla reputazione di Cosentino etc etc. sono perfettamente d'accordo.

[ranvit]

Per me, De Magistris ha salvato Napoli da un passaggio diretto al CD e Pisapia ha coagulato un insieme di votanti che l'anemico e sfiatato PD milanese (anche con tutti i demeriti del berlusca) se lo poteva sognare.

Questo è certo....se solo si considera che li avrei votati anch'io se fossi stato residente in quelle citta'!
Ma questi due non sono la "sinistra radicale" e queste erano elezioni amministrative....quindi anche !i comunisti" al governo delle città non fanno paura a nessuno.

La realtà è indubbiamente che la gente comincia a stancarsi di Berlusconi.

Vittorio

[lucameni]

Elezioni amministrative con De Magistris e la Sel, il cui leader , salvo i tatticismi recenti, non a caso è stato infamato dai dirigenti di Rifondazione e dall'elettorato ideologicamente più nostalgico, non rappresentano certo un passaggio tale da potersi paragonare a delle politiche se non per constatare un clima e un distacco del paese dal berlusconismo.
Lì, alle elezioni politiche, si parla del governo del paese, si impongono scelte di altro tenore, con tutte le relative problematiche (politica estera, politica economica, istruzione): quindi non vedo come si possano fare paragoni tra i candidati più sinistri di queste amministrative e chi ha fatto opposizione al governo Prodi (e al buonsenso) stando in maggioranza.
Per fortuna c'è una sinistra più radicale (Vendola)che pare intenzionata ad abbandonare certe nostalgie e settarismi , che pur con tutti i suoi limiti non sembra uguale in tutto e per tutto a quella conosciuta ai tempi dei citati governi Prodi (tra le tante incongruenze degli elettori predisposti a non fare distinguo colpisce come Vendola non sia affatto amato dal destro Travaglio che pure risulta a sua volta amatissimo a sinistra). La quale sinistra rifondarola dei tempi prodiani non merita alcuna giustificazione anche portando come argomento le ambiguità e la venalità dei cosiddetti centristi (evitare di parlare di un argomento parlando dl'altro o usando una sorta di benaltrismo non esime da colpe chi ha combinato idiozie per tutto lo svolgersi della legislatura e contribuendo allo sputtanamento di un esecutivo).

[Iafran]

la "dottrina di un quaquaraquà" passerà per alta strategia politica, da insegnare nelle sQuole (private) degli aspiranti Presidenti delle Repubbliche delle banane.

Ma noi non dovremmo essere in una Repubblica delle banane e quindi risultano irriguardose tutte le associazioni o i rapporti che si fanno (volutamente o "a cuor leggero" in ogni dove) fra la "dottrina di un quaquaraquà" ("er mejo" degli ultimi 150 anni, in Italia) e la politica degli statisti, presenti e passati.
E' una considerazione da non trascurare ... per non lasciarci condizionare o sconvolgere dagli avventurieri che si propongono o proporranno sulla ribalta politica italiana.

[flaviomob]

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05 ... le/114768/