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Meno spesa pubblica, meno tasse

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Meno spesa pubblica, meno tasse

Messaggioda ranvit il 09/05/2011, 13:21

http://www.italiafutura.it/dettaglio/11 ... meno_tasse



Meno spesa pubblica, meno tasse
Lo Stato ripensi il suo ruolo
di Luca di Montezemolo e Nicola Rossi , pubblicato il 9 maggio 2011

"Non c'è alternativa", lo disse trent'anni fa Margaret Thatcher agli inglesi ed è valido oggi per gli italiani. I conti vanno tenuti in ordine non solo perché ce lo impone l'Europa, ma anche e sopratutto perché una rigorosa disciplina di bilancio è la premessa necessaria (ma non sufficiente) per crescere. E poiché il rigore non si può raggiungere attraverso nuove tasse rimangono solo due strade, che vanno però percorse insieme: crescita e tagli alla spesa. Il Documento di economia e finanza 2011 presentato dal Governo prevede un taglio del 7% della spesa pubblica concentrato nel 2013 e 2014, cioè quando questo Governo non ci sarà più. Un fatto che la dice lunga sulla fiducia del Governo in se stesso.

Ma come si pensa di fare, sul fronte della spesa pubblica, nel prossimo quadriennio ciò che non si è mai fatto nel recente passato? Non si cerchi la risposta nel recente Documento di economia e finanza 2011: non c’è. Né la si cerchi nell’allegato Programma nazionale di riforma: anche lì manca. La domanda però rimane e sarebbe opportuno riflettere sulla risposta per tempo, in maniera da evitare di dover nuovamente ricorrere alle soluzioni dell’ultima ora: tagli lineari, interventi tanto improponibili da essere prima o poi revocati, rinvii dei pagamenti, etc.

Non possiamo più permetterci un modo di procedere che colpisce indiscriminatamente tutti i capitoli di spesa (tranne ovviamente quelli riferiti ai costi della politica). Purtroppo o per fortuna è finito il tempo degli esercizi di ragioneria ed è arrivato il tempo delle scelte politiche. L'esigenza di tagliare e la necessità di crescere impongono un ripensamento complessivo del ruolo (e del peso) dello Stato in Italia nel prossimo futuro. Dobbiamo cogliere questa occasione per domandarci quale vogliamo che sia il perimetro della presenza pubblica nel nostro paese. Cominciando con il distinguere all'interno della spesa pubblica primaria corrente (al netto della previdenza che deve trovare nella contribuzione sociale la propria fonte di finanziamento) due grandi categorie di spese.

Da una parte le voci di spesa corrispondenti alle funzioni per le quali è indispensabile che lo Stato esista (il "core business" dello Stato") e che la stessa Costituzione pone alla base del contratto tra Stato e cittadini: la difesa e l'ordine pubblico, la giustizia, l'istruzione e la ricerca, la sanità, l'assistenza, la tutela del patrimonio culturale. Per queste voci di spesa, ogni sforzo dovrà essere fatto per impedire gli sprechi e per rendere la spesa efficiente ed efficace ma, al tempo stesso, non un euro dovrà mancare a quanto necessario perché venga reso ai cittadini italiani un servizio corrispondente alle imposte che chiediamo loro di pagare. Perché gli italiani vedono, giustamente, in quelle imposte il corrispettivo di quei servizi e pretendono che questi ultimi siano adeguati in termini tanto di qualità quanto di quantità. Perché sanno bene, fra l’altro, che quando quei servizi non vengono resi, dovranno essere acquistati, se possibile, sul mercato (sotto forma di arbitrati, di vigilanza privata, di sanità privata, di istruzione privata) con il risultato di pagare due e prendere uno (se va bene).

Dall’altra parte stanno tutte le altre voci di spesa. Dal funzionamento degli organi costituzionali e, più in generale, del sistema politico in senso lato (il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro è un buon esempio) e dei livelli di governo (le provincie ad esempio), ai trasferimenti alle imprese, alle tante voci non corrispondenti a funzioni non costituzionalmente garantite. Euro più euro meno, un quinto circa dell’intero volume della spesa pubblica (al netto degli interessi e della componente in conto capitale già ridotta al lumicino). Per queste voci di spesa il principio non può che essere uno solo: quello dello zero-based budgeting e cioè della messa in discussione delle voci di spesa stesse e non già solo delle loro variazioni marginali. Ed i vincoli solo due. Primo, laddove possibile, l’obiettivo dovrebbe essere quello di sostituire alle erogazioni un minor carico fiscale (minori trasferimenti alle imprese e minori imposte sulle imprese, per esempio). Secondo: non dovrebbe essere possibile salvare un programma di spesa non essenziale perché “piccolo o marginale” in qualche senso. Le risorse che finanziano la spesa pubblica appartengono non alla classe politica ma agli italiani: ogni euro che fosse possibile restituire loro sotto forma di minore imposte presenti o di minore debito (e cioè di minori imposte future) dovrebbe – deve – essere loro restituito. Senza eccezioni. E senza indugi.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Meno spesa pubblica, meno tasse

Messaggioda pianogrande il 10/05/2011, 18:59

Anche Italia futura salta il solito passaggio (sempre lo stesso).

Prima di ridurre la spesa per ridurre le tasse, bisogna far pagare le tasse a tutti (con una onesta lotta alla evasione) per pagare meno tutti.

Se si riducono le tasse tagliando la spesa ma si continua a farle pagare sempre agli stessi e a non farle pagare mai agli altri, l'ingiustizia di chi usufruisce di servizi a spese degli altri cittadini rimane.

Continuo a non vedere novità sostanziali in questa Italia futura.

D'altra parte, Montezemolo è un imprenditore e la maggior parte delle tasse le pagano i pensionati e dipendenti.

Per carità.
Tantissimi pensionati e dipendenti, potendo, evaderebbero alla grande.
Il fatto è che non sono in condizione di farlo e possono solo pagare.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Meno spesa pubblica, meno tasse

Messaggioda ranvit il 10/05/2011, 19:53

Credo che siamo tutti d'accordo nella nobile idea di far pagare le tasse a tutti.

Ma tu diresti ancora lo stesso se l'evasione fosse al 20% invece che al quasi 30 di oggi? E se fosse al 10%?

Come sai bene l'evasione in Italia non è una cosa di destra o di sinistra.....infatti nessun governo è riuscito ad incidere per davvero sulla quota storica di evasione. E anche la composizione degli evasori è trasversale...

Vittorio
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Re: Meno spesa pubblica, meno tasse

Messaggioda Robyn il 10/05/2011, 20:28

Italia Futura fà un ragionamento all'incontrario.Meno spesa=meno tasse.Ma meno tasse significa poi fare una lotta più incisiva all'evasione fiscale.La spesa è stata tagliata in campi di rilevante importanza come istruzione,ricerca e welfare anzichè sui privilegi di casta.Infatti era imprudente parlare di tagli alla spesa senza specificare in anticipo dove tagliare.Dal momento che la destra in Italia è anomala e anomalo è il suo rappresentante che non si lava ed ha la pancia,i tagli sono stati lineari ciao robyn
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Re: Meno spesa pubblica, meno tasse

Messaggioda Stefano'62 il 10/05/2011, 23:56

Punto primo,
le tasse servono a facilitare la vita a tutti finanziando cose di pubblica utilità (spesa pubblica) che sarebbero comunque un costo;quindi non sempre le tasse sono un salasso fine a se stesso bensì una sorta di anticipo (paghi ora così ti dò la scuola pubblica,le strade etc e ti risparmi di pagare dopo qualcosa di privato) oppure una sorta di assicurazione (paghi ora cosi faccio ospedali e domani se hai bisogno ti curo).
Quindi dovremmo prima di tutto smettere di vedere le tasse per quello che NON sono e capire a cosa servono.
Stesso discorso per la spesa pubblica.

Punto secondo
Che siano organizzate e ripartite male non ci piove,ma questo non stabilisce che le tasse sono sbagliate,bensì che sono poco affidabili coloro che stabiliscono certe cose al posto nostro.
Stesso discorso per la spesa pubblica.

Quindi il punto non è quanto incidere sulla spesa pubblica per poi risparmiare in tasse.
Piuttosto si tratta di capire quale parte della spesa pubblica ci è utile (scuole,ospedali e via di questo passo) e quale è utile solo a qualcuno (1000 parlamentari,centinaia di enti inutili,poltrone utili solo a cementare alleanze politiche,sedi diplomatiche estere rappresentanti regioni invece che lo Stato,pensioni assurde a persone inutili come gli ex-parlamentari,e oscenità varie).
Dopodichè si può fare una botta di conti e stabilire come ripartire il fabbisogno per il funzionamento delle attività pubbliche sensibili (nome corretto che dovrebbe meglio definire le tasse) tra i vari soggetti e assicurarsi che ognuno contribuisca.

Sarà anche impossibile realizzarlo ma la verità è questa,e non è giusto mettersi a straparlare di risparmiare sulla spesa pubblica utile se prima non si abbattono gli sprechi,demonizzando qualcosa di cui abbiamo bisogno.
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Re: Meno spesa pubblica, meno tasse

Messaggioda ranvit il 11/05/2011, 21:42

se prima non si abbattono gli sprechi


E' quello che dice Italia Futura (fermo restando che le tasse sono troppo alte...e quindi alimentano l'evasione).
Per me il limite tollerabile di tassazione è il 33% (del reddito complessivo)! Immaginare di dover dare di piu' allo Stato, anche se fossimo in presenza di ottimi servizi, è temerario e velleitario...oltre che stupido, demagogico e masochistico.
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Re: Meno spesa pubblica, meno tasse

Messaggioda flaviomob il 11/05/2011, 21:52

Il discorso che fa Italiafutura è molto generico e più o meno sono vent'anni che lo si sente ripetere. Ma nel dettaglio, vogliamo fare nomi e cognomi di cosa e come tagliare, di dove risparmiare e a prezzo di quali sacrifici? In maniera molto dettagliata e concreta, please. Se no, è un vecchio film già visto (il thatcherismo, bello che fallito, ha quasi trent'anni)...

Se questo è il nuovo che avanza... mettiamolo in frigo! :lol:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Meno spesa pubblica, meno tasse

Messaggioda franz il 11/05/2011, 22:01

Stefano'62 ha scritto:Punto primo,
le tasse servono a facilitare la vita a tutti finanziando cose di pubblica utilità (spesa pubblica) che sarebbero comunque un costo;quindi non sempre le tasse sono un salasso fine a se stesso bensì una sorta di anticipo (paghi ora così ti dò la scuola pubblica,le strade etc e ti risparmi di pagare dopo qualcosa di privato) oppure una sorta di assicurazione (paghi ora cosi faccio ospedali e domani se hai bisogno ti curo).
Quindi dovremmo prima di tutto smettere di vedere le tasse per quello che NON sono e capire a cosa servono.
Stesso discorso per la spesa pubblica.

Sul punto primo. anzi ZERO. Quello che descrivi sono le imposte, non le tasse. Ok che per Berlusconi ed il suo slogan, (meno tasse per tutti) sono la stessa cosa, ma non è cosi' nella realtà. Sedia e tavolo sono cose diverse, come tasse e imposte. Parlando di fisco dovremmo usare i termini giusti. Le tasse le paghi per un servizio PUNTUALE che ricevi (tasse di bollo, tasse scolastiche, tasse di circolazione) mentre le imposte (dirette o indirette) sono per le spese generali, senza precisa destinazione.
Il problema serio delle tasse (e delle assicurazioni, vedi auto) è che puoi stare sicuro ma se una cosa ti costa privatamente 100 (danno, corso, cura ospedaliera) questo costo diventa come minimo 200 se non 300 appena si ci mette di mezzo un'assicurazione o lo Stato. Non ci credi? Prova a vedere con un carroziere quanto costa riparare la botta se paghi tu o se paga l'assicurazione.

Stefano'62 ha scritto:Punto secondo
Che siano organizzate e ripartite male non ci piove,ma questo non stabilisce che le tasse sono sbagliate,bensì che sono poco affidabili coloro che stabiliscono certe cose al posto nostro.
Stesso discorso per la spesa pubblica.

Quindi il punto non è quanto incidere sulla spesa pubblica per poi risparmiare in tasse.
Piuttosto si tratta di capire quale parte della spesa pubblica ci è utile (scuole,ospedali e via di questo passo) e quale è utile solo a qualcuno

Ecco, questo è il punto.
Si chiama "ridefinizione dei compiti dello stato".
Una volta ridefiniti, meno spese = meno imposte.
E chiaramente ci sono anche gli spreci, a parità di compiti.

Franz
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Re: Meno spesa pubblica, meno tasse

Messaggioda pianogrande il 12/05/2011, 0:26

ranvit ha scritto:Credo che siamo tutti d'accordo nella nobile idea di far pagare le tasse a tutti.

Ma tu diresti ancora lo stesso se l'evasione fosse al 20% invece che al quasi 30 di oggi? E se fosse al 10%?

Come sai bene l'evasione in Italia non è una cosa di destra o di sinistra.....infatti nessun governo è riuscito ad incidere per davvero sulla quota storica di evasione. E anche la composizione degli evasori è trasversale...

Vittorio


Intanto la "nobile idea" mi sa troppo di rassegnazione (o convivenza).
Se la novità di Italia futura sta nella rassegnazione alla evasione fiscale (aggiungendo il tanto mi dà tanto) Montezemolo fa meglio a continuare con la Ferrari che non gli viene male.

Se l'evasione fosse al 10, io pagherei meno tasse e non ci sarebbe nessun bisogno di ridurre la spesa pubblica (semmai, di moralizzarla e sempre sfuggendo alla rassegnazione).

Certo che l'evasione è trasversale.
Chi può, evade.
Il problema è non permetterglielo.

Nessuno è mai riuscito.
Io mi propongo come nuovo dichiarando in partenza che non ci riuscirò?
Allora, mi propongo come vecchio.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Meno spesa pubblica, meno tasse

Messaggioda ranvit il 12/05/2011, 8:17

Rassegnazione? Io penso che il rassegnato sia quello che continua nella tiritera che prima si combatte/azzera l'evasione e poi si puo' pensare a ridurre la spesa pubblica. Non è forse il leit-motiv di sempre di chi non è mai riuscito ad abbattere alcunchè?

La spesa pubblica è fatta di tante voci e tante sono ignobili ladrocinii. Fatte da politici (e loro compari) di destra, di sinistra e di centro. A parte i vergognosi costi dei Parlamentari, Consiglieri Regionali, Provinciali e Comunali, ci sono tutt'ora una valanga di Enti che non servono a nulla. Il bello è che la gente non se ne sa neanche dell'esistenza e se la informi non riesce proprio a capire a che cavolo servono.
I servizi essenziali non vanno toccati, ma gli sprechi si!
E le tasse vanno ridotte proprio per consentire di rtenerle....belle!

Finiamola con la demagogia!

Vittorio
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